we want sex (2010)

Bel film a tinte rosa e tono un po' leggero nonostante l'importante tematica della gender equality. Una storia che non conoscevo e che ho apprezzato.

We want sex racconta un evento cruciale nella lotta operaia a livello mondiale. Cioè la messa in discussione della parità salariale fra uomini e donne. Partendo quindi da tale discriminazione, basata unicamente dal sesso, la lotta di poche operarie rappresenta uno spartiacque di non poco conto, anche in considerazione delle conseguenze. Il film non presenta chissà quali originalità. Abbiamo la Hawkins, eroina per caso della lotta e leader delle operaie quasi per caso che prende graduale consapevolezza del proprio compito e della ripercussioni a livello familiare per le operarie, divise tra doveri coniugali e l'iniziale scarsa solidarietà dei colleghi uomini. Un film gradevole da vedere senza nessun eccesso comico o drammatico, magari con qualche sottotrama ridondante.

Vicenda alla Loach, tante belle e brave attrici (boonaaaaa la Pike), soggetto e temi impegnati per una dovuta lotta riguardo l'uguaglianza dei sessi sul lavoro (con ripercussioni positive che durano sino ad oggi).

Regia invisibile e delicata, durata piuttosto lunga ma mai una parvenza di noia, attori (pochi) scelti ed usati bene (bravo Hoskins).

E' il classico film inglese leggero ma al contempo impegnato, delicato ed ironico, piacevole e riuscito, da vedere almeno una volta.

Discreta ricostruzione storica.

Un buon film, leggero ma intelligente, che mostra la difficoltà delle lavoratrici: costrette a lavorare a casa e in fabbrica e discriminate sul lavoro e in famiglia.
Un film "sociale" che mostra quanto si sia fatto e lascia intendere, specie in alcune zone, quanto ci sia ancora da fare.

In versione leggera la storia di una delle battaglie epocali dei nostri giorni sui diritti delle donne. Lento ma ben fatto, risulta interessante e godibile.

L'uguaglianza delle retribuzioni (e non solo) tra donne e uomini; è questo il tema serio, attualissimo, sul quale si fonda "We want sex... equality". Peccato però che si cerchi di sensibillizare il pubblico con una leggerezza imparziale, a tratti snervante. Un esempio su tutti è la riduzione della classe dirigente (politici, amministratori, sindacalisti) a un branco di inetti senza-cervello e l'elevazione della protagonista, Rita O'Grady, allo statuto d'eccellente oratrice.

Un tema importante, che avrebbe meritato più serietà, rispetto e forse delicatezza. Niente di speciale...

lento e non entusiasmante,ma dato il tema trtttato e losviluppo tutto sommato buono,direi che mi e' piaciuto.

Molto significativo e rispondente alla realtà d'oggi.

Una commedia a tratti anche divertente che tratta un argomento serio e interessante. Un film che ti tiene incollato allo schrmo, da vedere.

da una storia vera.se dal vero facessimo come queste operaie,saremmo già tutti licenziati.comunque un gran bel film.da vedere.

Con i toni pacati di una commedia viene raccontato un periodo storico in cui la Donna riesce a trovare la parita' (non solo sul lavoro) con l'altro sesso...
L'emancipazione femminile parte dove la differenza è piu' netta...una fabbrica dove l'uomo ,anche se con meno qualifiche, gudagna tre volte lo stipendio di una Donna ma nessuno sembra farci caso fino a quel '68...vero periodo di cambiamenti sessuali!
Un film piacevole che ci avvicina a un fatto storico raramente raccontato al cinema.
Garbato

Una Commedia con la "C" maiuscola. Di quelle che si gustano abbracciati al divano, coccolati da morbidi cuscini, e viziati da pop-corn e bibita in lattina. E se poi mancano queste ultime cose, e lo schermo di proiezione e quello di un pc, poco importa: il film si gusta senza difficoltà, succhiandone il divertimento, la vicenda storica realmente accaduta e la morale di lotta civile, come fosse una caramella al miele. Ed è proprio questo il punto forte della pellicola: essere capace di raccontare un tema fondamentale, come la rivendicazione della parità retributiva alle donne, con l'armonia e la compostezza di una elegante commedia inglese.

Lodevole film sui diritti civili e politici delle donne. Film che mi ha fatto riflettere molto sulla situazione del lavoro femminile in Italia, poco lavoro e molti infortuni, e mentre le nostre femministe pensano al "se non ora quando" e a contestare "l'uso del corpo femmiinile" le cose serie tipo proteggere le tante lavoratrici e casalinghe che ogni giorno si sbattono per mandare avanti sto paese. Commovente!

La versione leggera e colorata di Norma Rae. Un film che vale la pena di vedere, specialmente per la tematica, ma che non è un capolavoro.

Avvincente spaccato operaio dell'Inghilterra di fine anni '60,durante la sacrosanta rivendicazione da parte di 187 donne determinate ad ottenere l'uniformità salariale rispetto i loro colleghi maschi.
Un battaglia drammatica ma incruenta per l'impronta narrativa adottata,oramai elemento distintivo del bravo Nigel Cole in perenne sospensione tra serio e faceto.
La sua predisposizione a miscelare toni leggeri con un quadro sociale impegnato ,già sperimentato con "Calendar Girls" e "L'erba di Grace",asseconda una visione brillante ma al tempo stesso degna di molteplici riflessioni.
I punti salienti vengono snocciolati senza perdersi in meticolosi approfondimenti o compassionevoli parentesi atte a creare una maggior empatia.Sally Hawkins è al solito perfetta,un'attrice in grado di tenere in piedi da sola la baracca,qui affiancata da illustri compagni di viaggio del calibro di Miranda Richardson,Geraldine James e Bob Hoskins.
Seppur in alcune circostanze i toni prendano una piega fin troppo ingentilita e decisamente accomodante,soprattutto nel finale,con il rischio di alleggerire le difficoltà cui queste lavoratrici dovettero far fronte,la trattazione non perde mai in modo sgraziato una plausibile attinenza alla realtà,al limite si può fare un appunto più graffiante alla risoluzione sbrigativa delle complicazioni familiari che tale impegno comportò.
Resta impresso lo spirito solidale e la capacità di far fronte comune,cosa che negli anni è andata perduta,mentre è di stretta attualità l'irritante comunella tra industria e parte dei sindacati.
Cole parafrasa temi ricorrenti nel cinema impegnato britannico e limandone i toni più disperati non sminuisce la sostanza che rimane parecchio solida.

Bel film...ambientazione strepistosa.
Film da vedere

Un film da vedere. Interessante per le storia raccontata e molto ben recitata dalle protagoniste femminili. Ben curata l'ambientazione in un'Inghilterra plumbea e industriale.
"Sono diritti, non privilegi" questa è una frase che troppo spesso viene data per scontata ma che grazie a questo film ci permette un'ulteriore riflessione.

Eccellente ricostruzione storica e fotografia, film da vedere per la sua importanza storica e sociale, se non fosse per questo e per il fatto che, furbamente, è stato presentato a cavallo dell'8 marzo sarebbe passato inosservato.
Cinematograficamente, infatti, non mi è sembrato molto riuscito: primo tempo lento e un po' goffo, si riprende nella seconda parte.... ma non riesce a scrollarsi di dorso l'aria da tv-movie.

Commedia di tema ecnomico e storico, sulla conquista della parità dei diritti per le lavoratrici donne in UK. Ottima la ricostruzione d'epoca e la fotografia, forse l'elemento di maggiore fascino del film. Sceneggiatura sufficiente ma qualche smanceria registica, comunque abbastanza piacevole.

Veramente un bel film...è sia una commedia che un film drammatico, riesce a coinvolgere fin dall'inizio e lo sviluppo della trama è avvincente...un film piacevole, uno spaccato del 68 reso in maniera eccellente...da vedere...

conosco la storia reale solo a grandi linee ma credo non sia fondamentale il grado di attinenza ai fatti...il film è ben fatto, molto sentito e bello...coinvolge e affascina. ecco come le donne possono cambiare il mondo...

Non so valutare quanto questa storia sia romanzata e quanto si attenga alla realtà. Di sicuro è un film abbastanza asciutto che si concede qualcosa in termini di commedia e di dramma, non allontanandosi mai troppo dalla denuncia di base. La ricostruzione mi sembra ottima, ma secondo me l'atmosfera qualche volta rischia di far sembrare tutto una farsa (soprattutto la pur fedele colonna sonora).

Commedia drammaticamente piacevole che racconta le vicende delle suffragette che scatenarono la rivolta delle operaie dell'industria automobilistica Ford in Inghilterra per ottenere il riconoscimento della parità sessuale sia in termini economici che di qualifica, riuscendo a mettere in ginocchio la produzione industriale del Regno Unito sul finire degli anni '60.

La storia scorre via che è un piacere e nonostante i temi trattati riesce a mantenere sempre un gradevole tono di commedia.

Ottima ricostruzione delle ambientazioni industriali inglesi dell'epoca, arricchite da una bella colonna sonora in linea con il periodo.

Bravissima Sally Hawkins nel ruolo dell'apparentemente timida operaia e tranquilla madre di famiglia che, coinvolta quasi per caso nelle vicende sindacali dal capo reparto (un grande Bob Hoskins), riesce a tirar fuori gli attributi in un mondo (e specie in Inghilterra) che all'epoca era ancora dominato esclusivamente dagli uomini.

Consigliatissimo.

P. S.: ennesima minchiata nella definizione del titolo in italiano: ma chi pensa a questo innanzitutto c'è da chiedersi il film lo vede, glielo raccontano, legge qualcosa da qualche parte o cosa??? E inoltre, in questo caso, ma che senso ha mettere un titolo in inglese diverso dal titolo originale ("Made In Dagenham", ovvero il quartiere dove si svolge la vicenda) già in inglese??? Al limite, visto che Dagenham non è proprio famosissimo, non si poteva fare un semplice "Made In England"??
E sappiate sin d'ora che il titolo "We Want Sex" non c'azzecca assolutamente per niente con tutta la storia: se andate a vedere il film capirete da dove è stato tratto e, se proprio in questa direzione doveva parare avrebbe dovuto essere "We Want Sex(equality)"
Perdonate lo sfogo ma, se non si fosse ancora capito, i titoli del cavolo che mettiamo ai film in italia mi mandano in bestia... :-€

"Sono diritti, non privilegi", questa è la frase che viene in mente dopo aver visto questo bellissimo nuovo film di Nigel Cole. Chissà come avrebbe potuto affrontare un simile soggetto un certo ken loach...
"Una storia vera di gente comune" dice la stampa europea, eppure a tratti permane la sensazione che l'epopea dell'operaia femminista negli anni sessanta - magnificamente ritratta da sally hawkins (una Rita Tushingham dei nostri giorni) rischi di inglobarsi nel biopic di modello statunitense (kinsey, Milk etc).
Ma sono piccole perplessità davanti alle rivendicazioni sociali di queste donne nell'Inghilterra post-moderna dei sixties. Una "modernità" dove vige ancora la regola delle oppressive istituzioni scolastiche , dove gli uomini non sopportano di lavare i piatti e le donne laureate sono solo belle presenze all'ombra del marito come ai bei tempi di Ibsen.
Tutto questo Nigel Cole lo racconta e lo fa splendidamente.
Un film che, fra l'altro, dice cose importanti sulle conquiste sociali, come dimostra il/lo ministro/a Miranda Richardson, quando rivendica una neutralità sessuale che tuttavia non ha (definita dai più "il miglior UOMO in parlamento", secondo una pregiudiziale etichetta sul potere al femminile).
Un film che vale la pena di vedere, senza aspettare l'8 marzo se possibile

Film piacevole e ben interpretato, tocca il cuore nella parte finale, i tempi ben calibrati fanno scorrere il film con piacevole crescita sino all' epilogo finale.
un film che inaspettatamente mi ha colpito.
consigliatissimo.