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Assistere una persona con un male incurabile in stato terminale, permettendogli di potersi togliere la vita senza patire alcuna pena è un fatto umanamente accettabile? Si può definire assassino un ipotetico medico che si dedica a tale proposito? Gli esseri umani, se sanno che è sicuramente finita, hanno diritto di scegliere per la propria vita o la propria morte? Quanto bisogna considerare il proprio limite nel mettersi a paro con la legge, senza andarne al di sopra? I consensi e le approvazioni dei famigliari del malato terminale, possono avere importanza ai fini di un giudizio? La religione può contrastare anche la libertà di scelta di un singolo individuo che soffre mortalmente?Fino a che punto si può tollerare che una sentenza giurdica superi un concetto fortemente umano?L'inevitabile spaccatura dell'opinione pubblica, tra chi sostiene e chi non, quanto e come dovrebbe essere considerata?Riflettendoci scrupolosamente, quali sono le reali ragioni che spingerebbero la moralità e l'etica a considerare sbagliato interrompere un inevitabile e letale agonia di un essere umano? Non è forse vero che in alcune situazioni della storia umana alcune torture consistevano nel mantenere appositamente in vita un prigioniero ai fini di infliggergli una pena maggiore?
Grande Al Pacino, buona regia di Levinson, storia biografica molto significativa che tratta uno dei più grandi conflitti morali dell'uomo....consigliato..
L'argomento è di quelli delicati, da andarci cauti, e dev'essere stato anche il pensiero di Levinson nel girare questo film. Perché durante la visione si nota infatti una certa freddezza e un certo distacco nel racconto, una sorta di cronaca degli avvenimenti ma senza quel coinvolgimento che uno si aspetterebbe da un film che tratta un tema così scottante. In realtà le scene forti ci sono, ma si perdono un po' dentro l'apatia generale del film. Bisogna anche dire però che piuttosto di eccessivi sentimentalismi preferisco la scelta del regista.
Al Pacino non è più quello di una volta, ma insieme ad Insomnia questo è sicuramente il suo miglior film degli anni Duemila.
Come richiesto da KANE sotto di me ecco arrivare Ned Flanders...a parte lo scherzo voglio prima valutare il film per quello che è,poiche ritengo di poter giudicare la qualita' o meno di un film a prescindere del mio Credo come ho fatto per altri film piu' scabrosi di questo... Un film ben fatto che documenta in modo molto preciso l'attivita' di questo dottore che pratica l'eutanasia non per lavoro ma per dare un segno alla societa' in cui vive...nello stesso modo accurato viene rappresentato il procedimento processuale che lo mettera' contro la mentalita' retrograda del suo paese mentre in Europa (Olanda) tutto è legale... Tra i vari protagonisti della storia viene caratterizzato bene solo il protagonista,per il resto sono lasciati troppo all'oscuro sia il collega che la sorella e perfino l'amica Sarandon...
Ora passo a fare il Ned della situazione... Al Pacino ci viene fatto vedere come un uomo che non ha un amore e che probabilmente non ha mai conosciuto questo sentimento,e del resto i gesti che compie li fa con una naturalezza fuori dal comune!Non mi sorprende che un uomo senza amore sia anche un uomo senza Dio... Il problema di questo Millennio sembra quello di dover necessariamente eliminare la sofferenza...ma quella dei sofferenti o la nostra? Ora dico una cosa che ho provato sulla mia pelle e su quella di molti conoscenti...Avere un malato a casa,terminale o no,porta delle vere grazie a quelle famiglie!E' proprio in quei momenti che avvengono tantissime riconciliazioni familiari,che ci si puo' avvicinare degnamente alla Vita eterna ricredendosi della vita dissoluta passata! Perche il malato che hai a casa non è altro che la prefigurazione del Cristo morente ed è un grande onore poterlo accudire fino all'ultimo respiro! Invece pecchiamo di egoismo e cerchiamo di cancellare il problema non guardando cosa c'è oltre... L'eutanasia ostacola la salvezza sia del malato che dei parenti... Ned ha finito...
bellissimo film con un grandioso al pacino. tema molto duro e difficile da affrontare che però in questo film viene preso di petto e sventolato, brandito davanti agli occhi dello spettatore. un film dichiaratamente schierato che comunque rimane abbastanza addentro alla cronaca del tempo. sicuramente non adatto ai ned flanders! ;)
Un film che pone molti interrogativi su un argomento molto scomodo come quello dell'eutanasia e che aiuta anche a capire le motivazioni del "dottor morte" e cosa l'ha spinto a porre fine alle vite di oltre 130 malati. Tecnicamente il film è di buona fattura con un'ottima prova di Al Pacino..probabilmente è un po troppo lungo e si perde in qualche frangente in lungaggini evitabili e un po noiose. E' soprattutto per questo che non lo premio oltre la sufficienza vista l'eccessiva lentezza..nel complesso comunque è vedibile.