Celestino, modesto fotografo di paese,è un uomo semplice, amante della giustizia e molto devoto a S. Andrea. Una sera di festa, un vecchio viandante, nel quale egli riconosce il suo Santo, gli chiede alloggio e gli insegna un metodo infallibile per sopprimere, per mezzo del suo primitivo apparecchio fotografico, tutti i cattivi e i disonesti, ripulendo il paese. Basterà che egli fotografi per la seconda volta una persona già fotografata, ritraendola dalla prima fotografia: la persona così designata morrà. Una vecchia avara ha lasciato una cospicua somma da dividersi tra i tre più poveri del paese: quest'atto generoso desta le cupidigie di molte persone, che si danno da fare per impedire che si adempiano le clausole del testamento. Interviene Celestino, il quale fa giustizia, inviando i malvagi al cimitero. Il testamento è rispettato, i poveri vengono beneficati; ma Celestino scopre che anche i poveri sono disonesti e manda al cimitero anche quelli. A questo punto riappare il viandante, che non è S. Andrea, ma un diavolo, il quale fa presente a Celestino che non si può ottenere il bene facendo il male. Celestino si riscuote: è stato solo uno strano sogno. Le sue presunte vittime sono tutte vive e vegete.
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