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Ecco, Addio alle armi di Vidor é una di quelle pellicole che può rientrare in pieno nella definizione di polpettone hollywoodiano. Si prende un libro come quello omonimo di Hemingway (non un romanzo qualsiasi) e lo si riduce ad una prolissa e tediosa storia d'amore tra i due protagonisti. Malgrado la buona confezione, le scene di battaglia, alcuni ruoli comprimari indovinati come De Sica ed in parte Sordi, il film è una palla micidiale. Personalmente trovo difficile trovare un'altra definizione.
Tratto dal capolavoro semi-autobiografico di Ernest Hemingway, già portato sullo schermo da Borzage con Gary Cooper e Helen Hayes, un prolisso melodramma bellico pieno di leziosi tempi morti ma supportato nelle scene di massa da un indubbia forza spettacolare. Il film è comunque soffocato dalle ambizioni della megaproduzione hollywoodiana. Splendidamente interpretato da Hudson e da un intensa Jennifer Jones, a cui si aggiunge la prova lirica di un De Sica memorabile. L'inaspettato tonfo di critica e soprattutto di pubblico distrusse la carriera di uno dei più grandi produttori cinematografici di tutti i tempi, David O. Selznik.