antiviral (2012)

Con questo suo film d'esordio Brandon si muove tra i temi di suo padre (mutazione del corpo, ossessione, perversione e via discorrendo) ma lo fa senza avere coordinate ben precise: il film pecca sia sul lato della regia (che quindi si affida soprattutto ad una messa in scena minimal-ascetica), sia su quello della sceneggiatura, dove forse si vedono le maggiori lacune di un'opera che vorrebbe volare altissima e che invece non trova mai una coerenza di immagini/temi/sviluppo narrativo. Alla fine si finisce anche per annoiarsi.

Film ideato e girato dal figlio d'arte Brandon Cronenberg che per essere del tutto onesti non mi è assolutamente piaciuto. Per quanto risulti essere malato ed innovativo nella trama, l'ho trovato fin troppo cervellotico e pretenzioso. Momenti di stanca causati da una staticità e ripetitività al limite del sopportabile per una storia che fatica non poco a coinvolgere e far immedesimare lo spettatore. Un plauso sicuramente và al protagonista Caleb Landry Jones che ha interpretato il suo ruolo in maniera eccelsa, ma è tutto il resto che non mi ha convinto abbastanza.

Abbiamo capito che i Cronenberg non sono certo una famigliola allegra e spensierata ma qui, il figlio Brandon, al suo primo lungometraggio, ha toppato in pieno cercando di imitare il padre creando questo noiosissimo fanta-horror futuristico.

Mah idea interessante, atmosfera inquietante, così come il personaggio di S. March ben interpretato da C. L. Jones.
Però un eccesiva lentezza lo rende difficile da seguire; personalmente più di una volta mi son trovato a vedere quanto mancava alla fine…cattivo segno per quanto riguarda le mie personali valutazioni ai film.
Probabilmente B. Cronenberg con il tempo si farà, pur non arrivando ai fasti del padre, ma per ora resta solo uno dei tanti.

Un film morbosamente malato..disturbante..ma purtroppo piatto, lento e noioso

Fanta-horror disturbato e disturbante. Manierismo firmato Brandon Cronenberg, più attento ad imitare suo padre che a tutto il resto. Il sangue dei Cronenbreg in effetti scorre e si riconosce e infatti il film non è da buttare: musiche, atmosfere, interpretazione ed alcune idee non sono malaccio, oltre che tipiche; peccato per l'eccessiva forzatura del soggetto assolutamente poco credibile e per la sceneggiatura un po faticosa. Così così.

Film particolare ed alquanto morboso per la tematica trattata dove persone comuni si fanno iniettare malattie e virus di personaggi famosi per i quali sono ossessionati. Tutta la vicenda si svolge attorno a Syd un dipendente della società che innietta i virus e di una VIP venerata dallo stesso Syd. Il film dopo un buon inizio si perde un po diventando eccessivamente sofisticato nella parte centrale..non un flop totale ma si poteva sviluppare meglio vista la base inziiale.