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Siamo di fronte ad un film più che sconosciuto direi, ma non per questo non bello. Si tratta di un mediometraggio del regista georgiano Otar Iosseliani e racconta la vicenda di due innamorati che prendono casa. All'inizio è una casa spoglia, dove tutti i condomini vivono senza mobili e fanno i propri lavori senza problemi. Dopo il loro appartamento viene arredato con mobili che segneranno la fine della loro felicità: essi si impadroniscono delle loro menti a tal punto che la casa viene riempita fino all'orlo di mobili e suppellettili e non si riesce neanche più a girare. Questa condizione di schiavismo, di dipendenza dalle cose materiali turba la loro felicità, finchè non si ribellano ad essa e ritornano alla loro libertà.
Sembra quasi un precursore del film Fight Club in un certo senso, le cose materiali che si impossessano di noi e possono distruggere sentimenti quali l'amore reciproco ed il senso di libertà. Inoltre va letto sulla base del periodo storico nel quale è stato girato: è infatti anche una critica al regime sovietico. Ma la particolarità di questo film sta in altri piccoli particolari, a dire il vero veramente strani, che ne fanno a tratti quasi una commedia, ma che non sto a dirvi per non rovinarvi il gusto del film.
P.S. Vi consiglio di scordarvi di poterlo trovare in cassetta o quant'altro. Io l'ho registrato dal programma di Giorgio Ghezzi (Fuori Orario) quindi penso che se volete vederlo dovreste andare a qualche rassegna cinematografica.