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Cattivissimo ed allucinante thriller on the road italiano (sul serio!). Teso, violento, crudele, perverso, misogino. Due ore claustrofobiche e sul filo del rasoio che non dimenticherete facilmente (nello schema narrativo, ricorda molto il "Rabid Dogs" di Bava). Una squallida coppia in viaggio, un criminale in fuga, strade destinate ad incrociarsi... e il gioco ha inizio. Non mi soffermo sulla trama altrimenti mi verrebbe l'impulso di raccontare tutto qui. Vado oltre. Nella parte dello psicopatico omicida, il solo ed unico David Hess, che non necessita di ulteriori presentazioni. Nella parte degli ostaggi invece, che non gli sono da meno, Franco Nero e la bonissima ed inutile Corinne Clèry, trattata dall'inizio alla fine come una p u t t a n a senza alcun ritegno sia da marito che da carnefice. Per una volta (cosa più unica che rara in film simili) il nostro Franco qui è odiosissimo ed antipatico come non mai, ben lontano dal solito stereotipo della vittima/ostaggio, bastardo in qualsiasi situazione si trovi e privo di qualsiasi sentimento verso il prossimo (la faccia monoespressiva lo ha aiutato parecchio). Talmente bastardo che non si guarderà indietro nemmeno nel buffo quanto atroce finale, per nulla rassicurante.
Accantonato per un momento l'entusiasmo, bisogna comunque riconoscere che il prodotto non è del tutto esente dai tipici difetti di film del genere. Per qualche piccolo scivolone in sceneggiatura, per il fatto che alcune sequenze ricordano troppo palesemente film più famosi realizzati in precedenza (Duel...), e per qualche piccola - ed irritante, devo ammetterlo - banalità necessaria a mandar avanti la storia (ad es. ho trovato molto assurdi i ragazzi in moto e le loro illogiche azioni, cose tipiche nelle opere di Argento) purtroppo perde un pò sulla valutazione complessiva. Ma per il resto, obbiettivamente, rimane un film avvincente da vedere assolutamente, per la storia, per i personaggi ma anche per lo straordinario lavoro ed atmosfera ricreata dal regista Campanile (specializzato in tutt'altro genere) e dal resto della produzione, capaci di far passare le campagne abruzzesi per le lande desolate della California come niente fosse, al punto di ingannare spettatori e colleghi. Le note sinistre di Morricone poi hanno di certo giovato.
Insomma, vero cinema di genere anni '70, anni in cui (assieme al decennio precedente e seguente) l'Italia poteva vantare perle assolute del thriller e dell'horror. Oggi, con grande rammarico, tra cinepanettoni, fiction imbecilli e calciatori e veline che si improvvisano attori, possiamo solo vergognarci.
bellissimo road movie ricco di colpi di scena e tensione. avvincente dall'inizio alla fine. bravi anche gli interpreti.grande franco nero. da vedere,è una perla