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Ehi Kowa, son contento di averti fatto un piccolo cadeau: l'ho trovato negli sperduti angoli degli scaffali della Feltrinelli, e dopo "M" il mostro di Dusseldorf ho riscoperto Lang come un autore che credo abbia dettato legge e ispirato tutti i capolavori successivi.
Che dire, Kowa come sempre riesce a fotografare, anzi a radiografare la pellicola... L'atmosfera è meravigliosa (la mia preferita) in stile England very very old, la storia è un percorso intimo che segue la tragedia e che rivela il marcio o il tenero che c'è nel cuore. Il protagonista riesce superbamente a mostrarsi odioso, mentre alcune inquadrature sono talmente studiate ad arte, che spero di non urtare alcuni nel dire che magari saranno state l'ispirazione di altri autori che poi hanno perfezionato la cosa. Mi riferisco ovviamente a Orson Welles, il cui modo di inquadrare è assolutamente unico, del quale ho creduto di vedere un "germe" in questo gioiellino dell'amico Fritz.... Ovviamente la mia è solo una leggera sensazione...:-)
Chi avesse la occasione di vederlo, non ne rimarrà deluso!