Benvenuti a Marwen, il film diretto dal regista premio Oscar Robert Zemeckis e ispirato al documentario Marwencol, realizzato nel 2010 da Jeff Malmberg, racconta la commovente storia vera della disperata lotta di un uomo (Steve Carell) psicologicamente distrutto, che scopre come l'immaginazione artistica possa contribuire a guarire lo spirito.
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Nonostante capisca che il film non piacerà a tutti, ho apprezzato BENVENUTI A MARWEN per tanti motivi. L'originalità che Zemeckis insegue e raggiunge ad ogni lavoro, al pari del forte impatto emotivo; la splendida commistione di live action e performance capture (di cui lo stesso Zemeckis è un antesignano, se qualcuno ancora ne è all'oscuro, ai tempi di POLAR EXPRESS si chiamava motion capture); la drammatica, vera storia del fotografo quasi ucciso per una belluina aggressione omofoba; la performance di Carell, che si è voluto staccare dalla commedia, senza ancora raggiungere l'apprezzamento che merita. Questo ruolo risulta, a mio parere, tra i più adatti al suo modo di essere attore: un personaggio che vive (vive?) in una condizione estrema, tra il tragico ed il fuori di testa, con sfumature di volta in volta surreali, infantili e delicate. Direi che, visto il tempo cinematografico che viviamo, tutto questo non è poco.