Benvenuti a Marwen, il film diretto dal regista premio Oscar Robert Zemeckis e ispirato al documentario Marwencol, realizzato nel 2010 da Jeff Malmberg, racconta la commovente storia vera della disperata lotta di un uomo (Steve Carell) psicologicamente distrutto, che scopre come l'immaginazione artistica possa contribuire a guarire lo spirito.
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La storia vera da cui è tratto il film è davvero interessante ma forse troppo introspettiva per essere portata sullo schermo. A dirigere è il fantasioso Zemeckis che probabilmente si trova di fronte a qualcosa di troppo grande anche per lui. Film monocorde e poco avvincente dove i problemi del protagonista sono affrontati in maniera superficiale, ma ripeto, non era facile fare altrimenti. Ha molto piu' valore il documentario girato qualche anno prima "Marwencol".
Suonerà crudele infierire s'un film già distrutto da critica e incassi al botteghino, eppure mai come stavolta l'immaginazione sperimentale di Zemeckis con stop motion, CGI e motion capture non è al servizio della storia d'un protagonista con l'ormai consueto disturbo da stress post-traumatico (più amnesia), bensì al contrario è la vita reale di Hogancamp che viene parassitata a uso e consumo delle sperimentazioni tecnologiche del regista. A proposito: poteva pure risparmiarsi l'intera scena sul campanile, anch'essa un inutile doppio di qualcos'altro ("Vertigo", Hitchcock 1958).
Troppo spazio ai "soldatini", tanto da dare l'impressione di una favola o di un semi-cartoon questa pellicola, che peraltro scorre via lentissima e inevitabilmente noiosa.