Cosa succederebbe se una donna sempre educata e rispettosa sull’orlo di una crisi di nervi, iniziasse a dire tutto, ma proprio tutto quello che pensa senza mezzi termini?
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visto senza troppe pretese, in una serata fiacca, e devo ammettere che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, la storia merita ed il tutto è ben gestito, giusto le performance attoriali magari sono un po' scarsine, tutti gli attori presenti hanno fatto di meglio, ma per una serata tranquilla e spensierata ci si passa sopra. da vedere in mancanza d'altro.
Ogni tanto fa bene togliersi i sassolini dalle scarpe ... Una quarantenne , frustrata da una vita affettiva e lavorativa stressante , si rivolge ad un curioso consulente olistico che la aiuterà a scaricare la rabbia repressa da tempo ... Guido Chiesa , scordati gli inizi impegnati della sua carriera registica , sembra essersi oramai votato alla commedia , sotto l' ala protettiva della Colorado Film . Tanto per essere originali , questo film poi è il remake di un' analoga pellicola cilena , già rifatta in Messico ! La brava e bella Valentina Lodovini è giustamente esasperata , visto che si trova circondata da una sfilza di " nuovi mostri " , personaggi grottescamente esasperati e macchiettistici , come un capo stupido ed infantile , un convivente inetto ed immaturo con figlio spacciatore a carico , un vicino maleducato e fracassone , un' amica persa tra immaginari amori social , una sorella che ama il suo gatto più che il resto del mondo , una giovanissima influencer sciocca e saccente ed un ex spasimante privo di colonna vertebrale . Ed è tutto dire il fatto che il più normale del lotto sia il benzinaio riciclatosi come terapeuta new age ! Ovviamente gli incontri/scontri con personaggi di tale risma strappano un bel po' di risate , soprattutto nella prima parte del film . Certo non è da pellicole come questa che ci dobbiamo aspettare profonde riflessioni sulle difficoltà delle donne che cercano di emanciparsi nella vita e nel lavoro ... Questa è solo una commedia molto leggera e spensierata , che galleggia più o meno bene soprattutto grazie alla versatilità della protagonista , efficace sia in modalità arrendevole sia in quella aggressiva . Se non fosse per un' inutilmente greve caduta di tono nell' incontro finale con la fidanzata dell' ex , gli avrei dato più di 6 .
Cambio tutto non è un film eccezionale, ma si avvale della buona interpretazione della Ludovini che da brava attrice qual'è riesce a dare vigore ad un personaggio in preda alle ansie e terribilmente stressato. Indubbiamente la prima parte mi è sembrata quella più riuscita, dove l'accumulo di tensione viene vissuto attraverso le disavventure di un lavoro poco soddisfacente, con i vicini e con il proprio partner piuttosto parassita nei suoi confronti. Più prevedibile nella seconda parte ma sempre e comunque on la Ludovini che tiene banco e che riesce a portare il risultato.
Una commedia senza infamia e senza lode...la Lodovini regge da sola l'intero film in maniera discreta, ma non è supportata da una trama ispirata che regala qualche spunto di riflessione ma non brilla mai.
Ragazzi c'è poco da dire. Amazon ha lanciato insieme un paio di film con diversi attori in comune (per lo più visibili nell'unica opera degna "È per il tuo bene"), sorge spontaneo pensare che abbiano fatto un forfait per rimpolpare l'esile catalogo con ognuno e la Lodovini l'abbiano riciclata anche per questo film.
Essendo un film per far numero son andati al risparmio e il risultato è questo.
Commedia con pochi sussulti e con idee limitate e decisamente poco originali che confermano l'impressione di una sceneggiatura confusa e ingenua. Il cast non offre nessuno apporto valido, mortificati peraltro da dialoghi banali e senza verve. Un filmetto scialbo che si dimentica in fretta.
Una commedia simpatica ed abbastanza diversa nel suo piccolo, ma peggiora nello svolgimento senza lasciar nulla dopo la visione. Un tentativo mancato, nonostante l'idea
"Cambio Tutto!" dovrebb'essere il titolo della biografia del regista, che da un decennio ha trasformato il suo cinema engagé in una monotona e maldestra campagna neofemminista: argomento meritorio però affrontato con tono da commedia italiana démodé, televisivo nella soundtrack, orribile nel proporre come percorso salvifico un olismo winnicottiano. Proprio un secolo fa veniva pubblicato "Jenseits des Lustprinzip": sarebbe meglio ripartire da lì e provare a metterlo in discussione.