Nella Los Angeles del 1969 in cui tutto sta cambiando, l'attore televisivo Rick Dalton e la sua storica controfigura Cliff Booth cercano di farsi strada in una Hollywood che ormai non riconoscono più.
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VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Migliore attore non protagonista (Brad Pitt), Migliore scenografia (Barbara Ling, Nancy Haigh)
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film commedia o musicale, Miglior attore non protagonista (Brad Pitt), Miglior sceneggiatura (Quentin Tarantino)
Assolutamente non un capolavoro. Si può definire un bell'esercizio di stile cui manca però una vera anima di fondo.
Molto interessante il periodo che vuole descrivere, molto accurata la ricostruzione storica ed eccellente la messa in scena. Di Caprio per me resterà sempre il belloccio emerso più grazie alle sue doti fisiche che recitative.
Molto bravo invece Brad Pitt, in una delle prove migliori della sua carriera ( probabile vincitore ai prossimi Academy): il suo Cliff Booth solo, emarginato da tutti, avanti con gli anni malgrado il fisico giovanile, ma convinto e desideroso di avere ancora qualcosa da dire nella vita e nel cinema, e' il personaggio che meglio trasmette l'essenza del film e che rimane più impresso. Uno dei migliori personaggi creati dal regista e sorta di suo alter-ego nel film.
Non si può dire lo stesso della protagonista ( che sembra lì solo per mostrarsi poco vestita) e purtroppo risultano davvero sprecati Al Pacino e Kurt Russell, per non parlare della miriade di personaggi appena abbozzati ( Charles Manson e Steve McQueen su tutti). Approfondire ogni singolo personaggio era impossibile, ma si poteva, si doveva fare di meglio...
La parte migliore riguarda le scene allo Spahn Ranch: atmosfera sinistra quasi come in un film hitchcockiano , ma allegramente smorzata finalmente da un bel dialogo, cattivo e spregiudicato tra Cliff e il vecchio George Spahn ( che avrebbe dovuto essere interpretato dal compianto Burt Reynolds).
Il finale invece mi è sembrato totalmente fuori luogo e inverosimile ( la realtà fu ben diversa) ,oltre che girato male.
Una rappresentazione veritiera dei fatti stavolta avrebbe giovato e sarebbe stata perfettamente in linea con il messaggio del film :
La fine di un'epoca, la fine di un sogno, di una amicizia :la fine di una pseudo-innocenza e l'avanzare di una nuova crudele realtà.