A Los Angeles nel 1937 un investigatore privato scopre, occupandosi di un caso banale, un omicidio collegato a un caso di corruzione pubblica e una terribile e scandalosa vicenda privata.
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VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR: Miglior sceneggiatura non originale
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (Roman Polanski), Miglior attore in un film drammatico (Jack Nicholson), Miglior sceneggiatura (Robert Towne)
Ottima pellicola di Polanski, chiaramente un tributo alla letteratura di genere americana, infatti i richiami ai romanzi di Raymond Chandler, James Ellroy ed Elmore Leonard son forti e caratterizzano il film in tutto. La trama è architettata in maniera azzeccata, coinvolgendo e appassionando lo spettatore con un ritmo ben cadenzato ed una buona dose di colpi di scena. Penso sia molto interessante il senso di solitudine che il regista vuole trasmettere; alla fine tutti i protagonisti della pellicola sono lupi solitari, quasi sociopatici, che preferiscono usare gli altri piuttosto che fidarsi di loro. Mi è piaciuta molto la colonna sonora, sempre al posto giusto e adatta a sottlineare le fasi più concitate del film. Jack Nicholson come sempre fantastico, in un ruolo che gi calza a pennello, ruba letteralmente la scena a tutti gli altri, come spesso accade nei film in cui è presente. Molto brava anche Faye Dunaway, riesce perfettamente a rendere credibile il suo personaggio con una performance significativa, cosa non facile con un ruolo così sfaccettato. Sicuramente non il miglior film di Polanski, ma sicuramente un film da vedere e da consigliare per la sua estrema godibilità.