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Trasposizione cinematografica giapponese del capolavoro "La Schiuma dei Giorni" di Boris Vian. Sebbene non manchi qualche elemento surreale fedelmente ripreso dal romanzo (la stanza che si rimpicciolisce accompagnando la malattia floreale di Chloé), i deliri di Vian vengono ridimensionati preferendo un'atmosfera di realismo magico molto affine ai romanzi di Murakami Haruki.
Pur non avvicinandosi neanche lontanamente alla bellezza del romanzo o, ancora, all'eccellente versione di Michel Gondry ("Mood Indigo") è comunque piacevole e meritevole di una visione. I personaggi sono ben delineati, assicurandone l'empatia (Eisuke/Chick, interpretato da Shinya Tsukamoto, è adorabilissimo).
Pecca enorme: la storia si concentra solo su Colin e Chloé (qui Kotaro e Kuroe), mentre la vicenda della coppia Alise e Chick (qui Hidemi e Eisuke) passa totalmente in secondo piano, risultando abbozzata e iinserita quasi per allungare il brodo. Inoltre, trasformando Jean Paul-Sartre in un anonimo Kitano si perde la carica di critica e satira dell'esistenzialismo che Vian cercava di trasmettere con così tanta forza ed ironia.