Il guerriero Deathstalker viene inviato in una missione per trovare tre oggetti magici: un calice, un amuleto, e una spada, sono le uniche armi per sconfiggere il malvagio stregone Munkar.
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Nel 1983 un certo Roger Corman si fionda sulle tracce del fantasy epico, seguendo la pista aperta poco prima da Conan il barbaro. Quando parliamo di Roger Corman, parliamo di uno dei produttori più voraci e insaziabili del pianeta. Non poteva non nascere una quadrilogia di avventure "sword and sorcery" dal nome roboante: Deathstalker. E' il nome del guerriero che in questo primo capitolo sarà coinvolto nella pericolosa missione di ritrovare e unire i tre elementi del potere: un amuleto, un calice, una spada. Il malvagio mago Munkar ne possiede già due e questo è un problema serio, perché tra l'altro Munkar ha fatto prigioniera la principessa del regno di cui lui si è impossessato. Deathstalker dovrà quindi combattere per salvare capra e cavoli, cioè la principessa e il regno. Il film è un trashone ignorante e minimale, che riserva momenti esilaranti e scene memorabili, come la trasformazione di uno scagnozzo in una procace seduttrice (Barbi Benton) o l'uomo-maiale intento a cibarsi di una testa di maiale. Nonostante il generale pressappochismo (accade pure che un tatuaggio passi dalla tempia sinistra di Bernard Erhard a quella destra), la regia e la scenografia sono quasi sempre funzionali, i movimenti di camera dinamici e accattivanti e la visione leggera, anche grazie alla durata contenuta. Il ruolo del protagonista è affidato a un atletico quanto inespressivo Rick Hill. Decisamente più espressivo appare invece il topless di Lana Clarkson, praticamente leggendario si può dire. Naturalmente il maschilismo di cui la trama è pregna, va rapportato al contesto in cui si svolge la narrazione e così pure le nudità femminili rientrano nell'iconografia e nell'estetica che il genere persegue, in coerenza con un mondo "primitivo" e stereotipato dove gli uomini sono brutali e le donne bellissime. Senza dimenticare che le storie di "sword and sorcery" affondano le loro radici nel mito classico, nell'Odissea di Omero e nelle fiabe dei fratelli Grimm.