detective marlowe (2022)

Un noir alla vecchia maniera, non conosco il personaggio originale, ma Liam Neeson non mi è dispiaciuto col suo cappello e impermiabile alla Bogart si muove bene in un inteccio di personaggi ombrosi e doppiogiochisti ,inseguimenti e pedinamenti, indagando e mettendo insieme pezzi di puzzle di una trama intricata. Non male

Conosco poco il personaggio inventato da Raymond Chandler (che però in questo caso non c'entra nulla visto che il film è tratto da un romanzo scritto da un altro autore); chi è avvezzo di storie pulp sa già cosa aspettarsi: intrighi e misteri come giochi di scatole cinesi negli anni '30 del secolo scorso, tra pupe mozzafiato, gangster senza scrupoli ed indagini serrate che portano sempre ad un passo dalla morte. La sceneggiatura è scritta bene sia nell'intreccio che nei dialoghi, Neeson è abbastanza in parte e Jordan alla regia ci regala sempre interessanti giochi di macchina, sebbene questo non sia il suo lavoro migliore. Di contro, nonostante una buona fotografia, la pellicola è forse troppo "luminosa" e realizzata con taglio fin troppo moderno...nel senso che il clima che si respira è lontano dal fascino delle storie hard-boiled che solo i film degli anni '30-'40 potevano darci. Scorre bene, dinamica e veloce ed è anche abbastanza cruda ed efferata; la visione è piacevole ma alla fine ci viene inserito qualche citazionismo cinematografico che smorza un pò l'atmosfera. Non memorabile anche se merita di essere visto.

Dal punto di vista formale Marlowe è un film che possiede una certa eleganza, ha un cast di un certo rilievo però quello che manca maggiormente è una storia intrigante per essere un noir di un certo livello. A livello di trama e sottotrame non è per nulla accattivante ed i vari colpi di scena che si susseguono sono molto telefonati. Neanche i dialoghi sono il massimo perchè non consente agli attori di essere liberi di lavorare sui personaggi, mantenendoli su un livello alto di ingessatura. Peccato perchè avere un nome del calibro di Neil Jordan alla regia faceva sperare in qualcosa di meglio invece del risultato insipido finale.