die hard - trappola di cristallo regia di John McTiernan USA 1988
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die hard - trappola di cristallo (1988)

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locandina del film DIE HARD - TRAPPOLA DI CRISTALLO

Titolo Originale: DIE HARD

RegiaJohn McTiernan

InterpretiBruce Willis, Alan Rickman, Bonnie Bedelia, Reginald VelJohnson, Paul Gleason

Durata: h 2.11
NazionalitàUSA 1988
Genereazione
Tratto dal libro "Trappola di cristallo" di Roderick Thorp
Al cinema nell'Agosto 1988

•  Altri film di John McTiernan

Trama del film Die hard - trappola di cristallo

Il programma dell'agente John McCLane, della polizia di New York, era semplicemente quello di trascorrere le vacanze di natale finalmente riunito alla propria famiglia. Una brutta sorpresa lo attende però al suo arrivo a Los Angeles... L'edificio della Nakatomi Corp, dove lavora la moglie, e dove stava per tenersi il party della vigilia di Natale, è controllato da un gruppo di terroristi intenzionati a rubare 600 milioni di dollari e a nascondersi dietro i dipendenti della compagnia, tenuti in ostaggio. L'unica speranza è proprio McCLane... sfuggito al controllo della banda per un caso fortuito, potrà contare sull'effetto sorpresa.

Film collegati a DIE HARD - TRAPPOLA DI CRISTALLO

 •  DIE HARD II - 58 MINUTI PER MORIRE, 1990
 •  DIE HARD III - DURI A MORIRE, 1995
 •  DIE HARD - VIVERE O MORIRE, 2007
 •  DIE HARD - UN BUON GIORNO PER MORIRE, 2013

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Voti e commenti su Die hard - trappola di cristallo, 151 opinioni inserite

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hghgg  @  08/12/2017 22:47:41
   8 / 10
Uno dei migliori film action mai realizzati, molto probabilmente. John McTiernan si conferma un maestro del genere dopo aver diretto appena l'anno prima (1987) il suo personale capolavoro, quel "Predator" rispetto al quale questo "Die Hard" è solo di poco inferiore.

"Die Hard" è il classico film ambientato a Natale, avete presente ? Buoni sentimenti, "Jingle Bells", situazioni comiche per famiglie... criminali, morti, sparatorie ed esplosioni. Le solite cose del tipico film natalizio.

Non per niente la moglie del protagonista, Holly Gennero/MacLane, è interpretata da Bonnie Bedelia, zia di quel ragazzino che un paio d'anni dopo questo film diventerà famoso per aver perso un aereo ed esser rimasto solo in casa a picchiare due ladri d'appartamento in un celeberrimo film ambientato a Natale. Ahhh, ecco da chi ha preso Culkin vedi, da solo in un edificio, a combattere i cattivi e senza farsi scoprire, porca l'oca "Mamma ho perso l'aereo" è "Die Hard" per i bambini!

Scherzi a parte, il film di McTiernan è splendidamente costruito per mantenere alte tensione e adrenalina nello spettatore per tutte le due ore di film senza il minimo calo di ritmo, montaggio serrato e regia efficace anche nella direzione degli attori.

Ovviamente un grande punto di forza sta nell'ambientazione chiusa e claustrofobica del grattacielo. Un unico ambiente (eccetto qualche sequenza all'esterno, come quella della tentata irruzione della polizia) nel quale si sviluppa tutta la narrazione e la struttura action del film e nel quale spazio vengono concentrate le più efficaci azioni adrenaliniche.
McTiernan utilizza in maniera eccellente tutte le possibilità che lo spazio del grattacielo gli offre tant'è che l'edificio potrebbe quasi considerarsi un vero e proprio personaggio.

Personalmente considero "Die Hard" una pietra miliare del genere e un assoluto punto di riferimento per film dall'impostazione narrativa assai simile come il valido "Raid: Redemption" o "Dredd".

I meccanismi della suspance e della tensione sono utilizzati al meglio e mantengono costantemente lo spettatore in allerta, sul filo del rasoio. Poi certo c'è bisogno di una sospensione dell'incredulità veramente notevole nel corso dei vari eventi che si susseguono ma va bene così, è cinema che punta sullo spettacolo puro, e nel suo genere è tra i più efficaci e meglio realizzati.

Dal punto di vista narrativo trovo splendido il fulcro centrale del film: il duello a distanza (soprattutto psicologico quindi) tra protagonista, MacLaine, e antagonista, ovvero Hans, capo dei criminali che hanno assaltato il grattacielo e di conseguenza è splendido il duello e il continuo scambio di battute tra i due attori protagonisti: Bruce Willis e Alan Rickman, attori diversissimi tra di loro che ingaggiano una battaglia memorabile offrendo due interpretazioni ottime, e davvero iconiche.

La carriera di Willis verrà lanciata definitivamente proprio da "Die Hard"e lui si rivelerà un volto e un attore perfetto per questo genere di film (ma non solo visto che ha offerto belle prove in film come "Pulp Fiction" e "L'esercito delle 12 scimmie").

Alan Rickman be... Lui, ahimè era, un attore di grande preparazione e grande versatilità che ha attraversato generi (passando dal teatro drammatico al cinema action appunto, per dirne una) e interpretato personaggi agli antipodi tra loro con una facilità ed una naturalezza non comuni. Un grande attore, la sua bella interpretazione nei panni dello spietato criminale Hans Gruber esalta, ma certo non stupisce.

Scena davvero memorabile quella del loro primo incontro faccia a faccia, un momento ad altissima tensione per lo spettatore. Sequenza scritta, diretta ed interpretata alla grande. Per non parlare del faccia a faccia finale, davvero esaltante, nell'atmosfera (natalizia che non ti dico) ormai infernale del grattacielo, tra detriti e fiamme.

Due personaggi caratterizzati in maniera molto efficace, precisa. Certo il resto delle caratterizzazioni sono stereotipi (compreso il braccio destro semi-immortale di Hans o il poliziotto nero che supporta MacLaine) ma perfettamente funzionali come contorno al duello dei due protagonisti.

Lode anche alla grande partner femminile di Bruce Willis. No, non parlo della Bedelia, con tutto il rispetto, ma della Canotta. La Canotta di Bruce Willis, vero e proprio segno distintivo è la grande protagonista femminile del film, sempre più lorda e zozza man mano che lo diventa il suo "compare".

Il personaggio di MacLaine, tanto efficace e di successo da diventare protagonista di altri 4 film a nome "Die Hard", è di sicuro uno dei migliori che io abbia mai visto in un action-movie. Animale in trappola, solo contro un'intera banda di criminali organizzati e spietati, ma abile, capace di agire come un fantasma, nascosto, un imprevisto letale, animalesco, feroce, e ovviamente splendidamente sarcastico.
Proprio la sua ironia da spaccone tipicamente da eroe del cinema statunitense si contrappone a meraviglia col gelido disprezzo del personaggio di Rickman per quella tipica iconografia a stelle e strisce e regala alcuni degli scambi di dialoghi più riusciti e certo la battuta più iconica del film.

Da notare anche le musiche. Tema centrale che funge da leit-motiv, per poi esplodere in tutta la sua grandezza nel momento in cui la banda di Hans riesce ad accedere al caveau, è "L'inno alla gioia" non sto nemmeno a dire di chi e tratto da quale composizione. Ecco è interessante notare come ci sia un'altra distorsione del significato e dell'intento originario dell'Inno: dopo "Arancia Meccanica" ancora una volta quello che fu composto come universale canto di fratellanza e amore reciproco tra gli uomini viene distorto nei suoi intenti e fa da sfondo ai (momentanei) successi di un gruppo di criminali e assassini. Il fallimento dell'ideale di Beethoven che spesso il cinema ci ha amaramente mostrato (in questo specifico caso, non so bene quanto volontariamente in realtà).

"Die Hard" insomma è un film riuscito sotto parecchi punti di vista, nel suo genere un vero gioiello, all'epoca un altro centro per McTiernan.

"Die Hard" è un film con i còglioni. E con la canotta tutta zozza.

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