elephant regia di Gus Van Sant USA 2003
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elephant (2003)

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locandina del film ELEPHANT

Titolo Originale: ELEPHANT

RegiaGus Van Sant

InterpretiAlex Frost, Eric Deulen, John Robinson, Elias McConnell, Jordan Taylor, Carrie Finklea, Nicole George, Brittany Mountain, Alicia Miles, Kristen Hicks, Bennie Dixon, Nathan Tyson, Timothy Bottoms, Matt Malloy, Chantelle Chriestenson Nelson, Larry Laverty, Ruben Bansie-Snellman, Jason Seitz, Vana O'Brien, Joseph Sackett, Adolf Hitler

Durata: h 1.21
NazionalitàUSA 2003
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2003

•  Altri film di Gus Van Sant

Trama del film Elephant

E' una bella giornata d'autunno. Mentre cammina nel parco, verso la scuola, Eli persuade una coppia di punk a posare per alcune fotografie. Nate termina il suo allenamento a football e va a incontrare la sua ragazza Carrie, per pranzare con lei. John lascia le chiavi della macchina di suo padre nell'ufficio della scuola affinché le prenda suo fratello. Nel caffè, Brittany, Jordan e Nicole chiacchierano di quanto le loro madri stiano sempre a ficcare il naso nei loro affari. Michelle si affretta verso la biblioteca mentre Eli scatta alcune fotografie di John nel corridoio. John cammina sul prato, incrociando Alex ed Eric. Un normale giorno di scuola nel liceo di Portland. O forse no.

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Voto Visitatori:   6,83 / 10 (197 voti)6,83Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Palma d'oroMiglior regia (Gus Van Sant)
VINCITORE DI 2 PREMI AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro, Miglior regia (Gus Van Sant)
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Voti e commenti su Elephant, 197 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

StIwY  @  27/02/2019 22:24:54
   2 / 10
Una pagliacciata senza capo nè coda. Per praticamente tutto il film vedrete alunni passeggiare e farsi i __zzi propri nella Columbine School, ai tempi della tragica strage. Emozionante......ho ancora la pelle d'oca. Non mancano le citazioni al nazismo, che tanto stanno a cuore agli amerrigani, sempre per ricordarci invece di quanto siano belli, bravi e buoni loro.

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/03/2019 13.31.43
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OldBoy  @  03/01/2013 01:57:23
   7½ / 10
Un Film veramente bello, che personalmente non mi ha mai annoiato.Sicuramente non un capolavoro ma bello da guardare.Consigliato

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Ultima risposta 03/01/2013 02.01.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  07/04/2012 23:24:18
   4 / 10
Gus Van Sant, detto Gas Gas, è goloso di adolescenti problematici come il suddetto topastro per il formaggio. Elephant ai mie occhi non è altro che un lavoro presuntuoso e autocompiaciuto di un regista arrogante come pochi. Un'ora e 20 di tedio, di vuoto assoluto, privo di alcun tipo di emozione se non quella del fastidio. Probabilmente l'unica scena che salvo è quella in cui i due ragazzotti pianificano la strage. Per il resto è aria fritta.

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Ultima risposta 08/04/2012 20.17.55
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  24/01/2012 11:33:19
   5 / 10
La formula segreta di Van Sant:
1. Lunghi, lunghissimi piani sequenza dove non succede nulla di importante.
2. Creare profondi silenzi tra i personaggi con degli sguardi che dicono tutto.
3. Tenere le emozioni al minimo.
4. Interrompere la temporalità della storia; più confusa diventa la linea temporale meglio sarà.

Per me Elephant è un film molto noioso.
Se la durata era quella tipo di un documentario di 40 minuti allora si poteva parlare di qualcosa di buono e originale, ma dopo un tempo insopportabile per vedere continuamente la parte posteriore di uno studente che cammina per un corridoio senza fine mi chiedo: ma perché????

Che poi la cosa più triste è vedere un'occasione sprecata ed assistere soltanto alla presunzione di un regista che racconta la storia senza far coinvolgere lo spettatore … e con una storia come questa era veramente facile.

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Ultima risposta 24/01/2012 13.27.55
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  17/11/2011 00:16:16
   8½ / 10
Che lo si ami o lo si odi va riconosciuto l'enorme merito a Van Sant di non lasciare indifferenti, perlomeno in questo suo Elephant. C'è chi lo venera come un capolavoro, chi lo odia visceralmente per la sua presuntuosità. Se devo assestarmi su un giudizio stabile e ben ponderato non posso dire che sia un film perfetto, ma che sia cinema con i cogli0ni ho pochi dubbi.
Difetta nella parte in cui Van Sant illustra i ragazzi, alcuni li pennella magistralmente senza scavare a fondo (come è giusto che sia) altri fanno da comparse e si ha la percezione che questi servino solo da sensazionalismo per il regista. Nello stesso tempo Alex ed Eric, i veri oggetti che calamitano tutta l'attenzione dello spettatore, sono invece ritratti con grande sensibilità, e sì che questa era una cosa davvero impossibile da fare.
Le cause che hanno portato i due ragazzi a compiere il massacro sono forse spiegate con troppa semplicità in poco più di due scene che vorrebbero essere evocative ma forse risultano troppo superficiali... però bisogna pur dire che Van Sant dalla realtà non si allontana poi tanto. Anzi ho la brutta sensazione che l'abbia messa sullo schermo alla perfezione.

Sui pregi ci sarebbe molto da scrivere: il cast di giovani è a suo agio e si vede, recitano con una naturalezza impressionante. Van Sant li segue come uno di loro in lunghe carrellate ipnotiche che spesso e volentieri non portano in alcun luogo se non in quello di un'apatia sconcertante, di noia: perfino il giorno del massacro è un giorno come un altro, così brutto eppure così bello.
Ci sono i salvatori, i salvati e gli uccisi, c'è il delirio di onnipotenza di due aborti della mitica America che ti permette di comprare armi come fossero noccioline, che propaga la violenza come fosse un ideale di vita giusto e sano, che non ascolta.

E se per quasi tutto il film la trama non c'è, semplicemente si assiste ad una quasi sconcertante messa in scena di quotidianità lenta e spesso perché no anche banale (se è una cosa voluta, come a me pare, è geniale), l'ultimo quarto d'ora mi ha sconvolto.
Ero preparato a quel che sarebbe accaduto, lo sapevo dalle cronache, lo avevo letto nelle recensioni. Ma quando lo stile distaccato continua a rimanere tale anche nell'orgia di sangue della Fine, si esce sconvolti dalla visione di Elephant. Io personalmente, e mi fa strano dirlo, sono rimasto terrorizzato. Era da Funny Games che qualcosa non mi colpiva tanto a fondo da farmi venire i brividi di paura, quelli veri; saranno i due ragazzi apatici che ammazzano come niente fosse, sarà quella ragazza che abbiamo visto in poche inquadrature forse soffrire per le parole velenose delle sue coetanee la cui vita viene interrotta così all'improvviso da far venire un sobbalzo, perché con sé porta una vita che alla fine neanche abbiamo capito fino in fondo...
Saranno tante di quelle cose che forse non vale neanche la pena elencare.
Nessuna risposta, tante domande.
Ma Elephant non lo si può ignorare, guai che sia così.

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Ultima risposta 23/08/2014 15.55.31
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  20/07/2011 16:18:57
   10 / 10

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Ultima risposta 29/12/2011 20.02.28
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Xavier666  @  15/07/2010 12:58:36
   9½ / 10
Ma suvvia, perchè una media così bassa? Bisogna rispettare il parere di tutti, questo è innegabile, ma giustificare un voto assassino come 2 o 3 solo perchè è lento piatto e noioso... E' un film delicato, uno spettacolo visivo, come qualcuno ha sottolineato, con dei dialoghi banali che rendono la banalità di un'orribile quotidianità in un liceo americano, ragazze che parlano del nulla (cito una frase che mi ha colpito: " Oddio ci sono ragazzi che mangiano il dolce- avranno fame") e poi vanno a vomitare per sentirsi incluse nella normalità del socialmente accettabile, una ragazza senza amici per la sua bruttezza (quindi lo specchio delle tre ragazze prima citate) due esclusi (e certo che nei licei americani questa demarcazione è molto più netta, fra gli esclusi, perdenti e la bella gente, questa brutale prevaricazione dei bulli, l'umiliazione e le cattiverie) che infine decidono di ribellarsi a questo schifo, nel peggior modo possibile.
Io l'ho trovato splendido. Questo film può essere molte cose, ma noioso... Non siamo più abituati a riflettere sul silenzio e sui silenzi, vogliamo azione e sempre azione, dialoghi alla Tarantino...
In ogni caso ha vinto la Palma d'Oro... Mi dispiace per la media di questo sito, ma vi rispetto profondamente lo stesso. :D

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Ultima risposta 28/07/2010 21.11.05
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Marga80  @  04/11/2009 09:38:41
   3 / 10
Film insulso.
la tematica dovrebbe essere inquietante e dovrebbe più concentrarsi sulle motivazioni e manie dei due ragazzi psicopatici che han compiuto la strage ma nulla di tutto ciò.
Il regista ha avuto l'erronea pretesa di far l'originale muovendo il film lasciandosi guidare dai ragazzi pseudo protagonisti, e, di continuo, inoltre, torna sui suoi passi per saltare ad altri personaggi che dovrebbero testimoniare altri punti di vista ma la resa finale è assai mediocre. Non si capisce dove vuole andare a parare!
Ripeto: assolutamente insulso.

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Ultima risposta 19/02/2010 16.36.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  24/08/2009 07:02:47
   7½ / 10
20 aprile 1999, Columbine High School, Colorado. Due studenti si presentano a scuola armati di mitra, compiono una strage uccidendo indistintamente compagni e professori, e finiscono per togliersi la vita.
Ecco, un’altra occasione di denuncia sprecata - qualcuno potrebbe dire. Un nuovo film dai contenuti vacui e che rinuncia a ipotizzare soluzioni.
Credo invece che l’arte debba continuare nella sua missione di comunicare le cose nel solo modo in cui sa farlo: con l’arte. D’invogliare ad approfondimenti e di suggerire momenti di riflessione. Ad altri spetterebbe il compito di provare a risolvere certi gravi problemi.
Van Sant non ha risposte: sfidando la noia, indaga, prova a spiare da varie postazioni quella giornata al liceo, sin dagli inizi, segue ogni incontro tra gli studenti, ne origlia i discorsi, ne sorveglia le abitudini e le piccole storie, scopre che quella non è che una mattina come tutte le altre. Poi, con lo stesso stile puntiglioso e antispettacolare, filma la strage, quasi la follia omicida fosse una logica conseguenza della normalità di quella giornata.
20 aprile 1999, Columbine High School, Colorado. Due studenti si presentano a scuola armati di mitra, compiono una strage uccidendo indistintamente compagni e professori, e finiscono per togliersi la vita.

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Ultima risposta 17/01/2010 09.33.01
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Brundle-fly  @  11/12/2008 20:46:29
   9½ / 10
“Elephant” di Van Sant: il nuovo Bresson, il medesimo stile registico. E la stessa aria da Roquentin e dei Magazzini Criminali, per due paragoni invece di tipo letterario e teatrale. La crisi d’identità del soggetto, lo “sfigurativismo” di Bacon, reso con gli attori inquadrati di spalle, anonimi, intercambiabili. Gl’interminabili corridoi come ne “Il Processo” kafkiano di Welles. Lo sfacelo del decorso narrativo lineare, gli attimi, i momenti e gli eventi anch’essi privi di senso e specificità. Nessun rinvio sociologico, solo esistenzialismo dal primo all’ultimo fotogramma.
Poi, purtroppo, verrà “Last Days”: stessi concetti, stessa modalità autoriale, però con una costellazione d’errori madornali, dal casting (Michael Pitt=?) alla location (naturalismo=?), dall’ambiguità sessuale (il Cobain vestito e malconcio come in “Live in Rio”) ridotta a gaysmo allo spiritualismo del morto sulla scala. Ma è un’altra storia, tutt’altro film. Non c’è confronto alcuno con “Elephant”. “L’argent” trasferito a Columbine o, comunque, nel 3° millennio (ogni tanto, a Cannes, coi premi c’azzeccano). A volte tornano e, per un istante, ci si riconcilia col cinema.

Discussione proseguita su:
http://www.filmscoop.it/forum/search.asp?KW=argent&SM=1&SI=TC&FM=33&OB=1

Mauro Lanari

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Ultima risposta 14/12/2008 18.03.17
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  24/10/2008 15:06:46
   4½ / 10
E vengono premiati ancora i film di merd a.
Perchè, permettetemi di dirlo, questo è un film di merd a.
Anzi lo definirei l'anticinema.
Totalmente passivo, statico, soporifero: caratteristiche che passano per pregi perchè con un linguaggio cinematografico simile tutti pensano chissà quale messaggio importante, quale metafora sia nascosta dietro.
E così la gente si sforza di guardarlo: un'ora e venti di rottura di palle, di lunghi piani sequenza che seguono da dietro i personaggi, di discorsi vuoti e idioti pronunciati da attori pessimi, di storia che pur vista da più inquadrature è sempre nulla, in poche parole il trionfo dell'inerzia. Forse si salva solo la fotografia...
Alla fine del film sono tutti sfiancati ma il tipo ganzo dice "A me è piaciuto. E' il film della mia vita". In realtà, come tutti gli altri, non ci ha capito niente apparte il fatto che forse è ispirato alla strage della Columbine High School. Ma a lui piace perchè è "strano". La noia diventa, paradossalmente, una qualità.
Mi domando come si faccia a definirlo uno splendido ritratto dell'adolescenza disturbata. Ma ritratto di cosa ???
Allora se io mi procuro una telecamera domani e riprendo i corridoi della mia scuola durante la ricreazione ottengo lo stesso brillante risultato ???
Ok, perfetto, allora domani lo faccio. Casomai mi attribuiscono una laurea ad honorem in cinematografia e vinco una palma d'oro pur non essendo in concorso.

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Ultima risposta 26/10/2008 13.05.43
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Max78  @  23/10/2008 20:34:29
   10 / 10
Il canto del cigno al chiaro di luna.


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Ultima risposta 23/10/2008 21.03.27
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  12/10/2008 15:50:37
   4½ / 10
Gus Van Sant rilegge la tragedia della Columbine preoccupandosi più delle schiene dei suoi protagonisti che delle loro anime: approfondimenti psicologici a zero, il che stride non poco con la pretesa del regista di mostrare il film definitivo sul disagio adolescenziale, poi reiterata con il pessimo Paranoid park. E invece l'unico personaggio che emerge è l'ego del regista, che si perde in profluvi di tecnicismi a discapito della sceneggiatura, che fa acqua da tutte le parti: ragazzi il cui approfondimento si perde nei sottintesi, troppo intenti a scuotere i capoccioni e le loro chiome disadattate per trovare il tempo di pronunciare battute degne di questo nome (la scena dei due assassini davanti al documentario sul nazismo sfiora il ridicolo: "Ehy, ma è successo in Germania, vero? Wow. Ma quello nella foto come si chiamava, Hitler?").
Van Sant crede che inquadrare per un'ora e mezza schiene di ragazzi che fanno cose assolutamente ordinarie ed irrilevanti basti di per sé solo a garantirne la profondità; si dimentica così di stupidaggini colossali come la scena di Benny, presentato dopo un'ora di pellicola, che

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Elephant, a distanza di 5 anni ed altri due film sul disagio ggiovane, si rivela per quel che è: un vuoto, desolato sfoggio di perizia tecnica registica e di montaggio.

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Ultima risposta 14/10/2008 07.11.39
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k@rlo  @  29/06/2008 21:21:54
   4½ / 10
nn riesco ank a capacitarmikm mai tt sti voti alti!!! molte vole m viene il nervoso k in delle c*****e le persone ci vogliano per strani motivi estrapolare dei sagnificati k magari il regista nn si sogava neank di trasmettere!!!!!!!!!!!!!! sto film è una vera porcata secondo e, una regia pulta nn c'è k dire, xò nn c'è trama e nn lascia niente!!!! e nn ha un finale!!!!!!

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Ultima risposta 31/07/2008 00.03.50
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Invia una mail all'autore del commento click  @  24/09/2007 18:23:39
   5½ / 10
dopo 10 minuti pensavo "però... originale"
dopo 20 minuti pensavo "però... interessante"
dopo 40 minuti pensavo "però... un pò lento"
dopo 70 minuti pensavo "però... che orchite"
dopo 77 minuti pensavo "però... succede qualcosa!!"
dopo 80 minuti pensavo "però... è finito (?!)"
dopo 81 minuti pensavo "però mai più!"

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Ultima risposta 03/04/2011 16.37.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  08/05/2007 16:02:47
   4 / 10
Ma per carità... che mi si voglia spacciare per capolavoro questo film mi fa accapponare la pelle!

John: con il padre alcolizzato, o giù di lì.
Elias: 1 ragazzo perennemente in giro con la sua macchina fotografica.
Natalie e Carrie: 1 ragazzo ed una ragazza che stanno insieme.
Michelle: che non vuole mettersi in shorts per fare ginnastica.

E fin qui ci siamo. L'idea è ottima. Ma terribili le lunghissime camminate per i corridoi, sempre ripresi di spalle, quasi mai di fianco o davanti. Silenzi senza fine.
Purtroppo il finale è bello e si raccolgono i fili del discorso. Ma prima di arrivarci muori di sonno almeno 30 volte, urli: "BAAAASTAAAA" almeno 40 volte e: che noia, che barba, che barba che noia almeno 50 volte.
Scusate la franchezza.

21 risposte al commento
Ultima risposta 11/05/2007 10.23.03
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gei§t  @  18/02/2006 11:56:42
   8½ / 10
ho provato una certa soddisfazione nel veder fatti fuori alcuni personaggi antipatici
liberatorio

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Ultima risposta 04/08/2006 19.09.13
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Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  01/01/2006 21:31:54
   9½ / 10
uno dei migliori film del suo anno.
riprese in steadycam e non di una fluidità allucinante, fotografato ottimamente...citazioncelle varie tra cui spicca quella a kubrick, per l'utilizzo di beethoven per fare da contrappunto ad una violenza spaventosa.
l'attenzione per i particolari è maniacale, specialmente per lo spargimento di elefanti in giro per le scenografie.

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Ultima risposta 29/03/2006 18.00.41
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rnny196  @  30/09/2005 22:33:31
   1 / 10
i primi 60 minuti una noia mortale poi migliora un attimino ma per soli 5 minuti....

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Ultima risposta 07/12/2005 12.22.11
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Invia una mail all'autore del commento catenanm  @  30/01/2005 23:07:11
   3 / 10
il film era da quattro, quando poi fanno anche gli omosessuali allora immancabilmente il voto scende. Poi non ho capito perchè ammazza anche il suo amico. chi mi può spiegare la scena finale è pregato, con molte grazie, di spiegarmelo

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Ultima risposta 04/12/2005 18.34.14
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Ciliegia  @  17/06/2004 00:53:45
   9 / 10
Vedendo il film ho pensato alla teoria di Brecht sullo straniamento: B. sosteneva che la rappresentazione non dovesse favorire l'immedesimazione da parte dello spettatore, perchè così facendo quest'ultimo non avrebbe attivato un meccanismo critico; al contrario, usando la tecnica dello straniamento, lo spettatore si sarebbe posto da esterno ai fatti rappresentati, ed avrebbe così potuto attivare uno sguardo critico su ciò che vedeva. Penso sia ciò che accade con questo film. Il regista lascia alla mente dello spettatore il giudizio, limitandosi a mostrare i fatti. Sta allo spettatore decidere se dare la sua partecipazione attiva, attivando il meccanismo critico nei confronti degli avvenimenti, oppure aspettare per 1 h e 20 che il regista "lo immedesimi" in qualcuno. Ovviamente nel secondo caso aspetterà a lungo...

P.S=Vorrei anche dire che secondo me i due ragazzi non erano gay. Mentre sono nella doccia uno fa all'altro:Non ho mai baciato nessuno. Penso volessero provare a baciare.

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Ultima risposta 18/10/2004 15.21.38
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR barbara  @  03/06/2004 10:50:02
   7 / 10
Bello, mi è piaciuto davvero tanto. Finalmente un film intelligente sugli adolescenti, anche se non ho capito bene il significato della figura del ragazzo nero (perchè non scappa?) e avrei evitato di raffigurare i due assassini come omosessuali.

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Ultima risposta 12/09/2004 13.52.09
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Invia una mail all'autore del commento Markdoss  @  13/05/2004 19:35:22
   4 / 10
La storia è interessante...dopo 3/4 di film di calma piatta senza colonna sonora...una noia terribile...chi se lo va a pensare che va a finire così?? le tecniche di ripresa stancano di brutto!

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Ultima risposta 22/09/2004 20.28.02
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  09/04/2004 01:23:48
   5 / 10
Il film in fatto di tecnica di ripresa non dice niente di nuovo e sui fatti di Colombine è molto più interessante il film di Moore.
Così come sul vuoto esistenziale dei giovani americani, risulta molto più incisivo Larry Clark col suo ultimo film, Ken Park.

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Ultima risposta 08/12/2007 00.46.49
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR coccinella  @  20/02/2004 08:57:10
   7 / 10
E' un film sicuramente da capire: non sempre si può andare al cinema e "bere" con tranquillità tutto quello che passa sullo schermo senza usare il cervello! Va visto con occhi diversi perchè E' un film diverso. Riflettere è l'unico modo per apprezzarlo. Non è svago: è un ritratto di quello che è il mondo. Le riprese di spalle (la maggior parte del film) sono un modo geniale per evidenziare la normalità, l'anonimato dei ragazzi. C'è il destino di tutta una vita sintetizzato benissimo in poche scene: inun certo momento potresti essere dentro o fuori e questo fa la differenza.
Gus Van Sant ci presenta i ragazzi, i sogni, i turbamenti, le paure. Alla fine del film ci sembra di conoscerli, di averli visti per anni nei corridoi della nostra scuola: tutti hanno avuto nella loro vita un Jhon oppure un Elias come compagno di classe. L'unica cosa davvero agghiacciante di questo film è il tremendo senso di realtà che trasmette e che riesce a ritrarre. Piccola postilla sulla lentezza: voluta, disperatamente cercata non è una pecca.
L'unico motivo che può non far capire il film è la superficialità di chi guarda: il cinema non è solo relax, ogni tanto bisogna usare il cervello e riflettere su quello che passa sullo schermo evitando di "bere" solo la superficie.

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Ultima risposta 24/05/2004 23.20.30
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amelie  @  29/12/2003 22:19:14
   8 / 10
è un film molto impegnativo e difficile da capire. il regista nn ha voluto sbandierare il suo punto d vista, almeno, nn del tutto, è proprio qst caratteristica che m ha molto allontanato da una totale comprensione. è forse x qst che s può intendere il film cm una sola esposizione dei fatti, così da lasciare a noi l'interpretazione.....xò m domando: è giusto che un film sia così? s può ritenere "film"? risp

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Ultima risposta 22/05/2004 17.30.07
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Invia una mail all'autore del commento Dirk Pitt  @  26/12/2003 23:25:30
   1 / 10
Lentissimo, non ha alcun significato, non affitatelo nemmeno.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2004 17.31.18
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Rama  @  08/11/2003 15:26:18
   9 / 10
non mi va di inserirmi nella polemica perchè solo di non capisce l'arte della regia può non apprezzare questo film. Due tre pecche qua e là gli tolgono il 10. Van Sant per una volta ha fatto centro!

17 risposte al commento
Ultima risposta 23/05/2004 10.20.38
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Invia una mail all'autore del commento Malvagio  @  07/11/2003 19:11:27
   4 / 10
concordo con gatta matta...ci vuole davvero coraggio x definirlo un capolavoro.mi sn parekkio annoiato specialmente durante le lunghe inquadrature alle spalle dei personaggi che camminano nei vari ambienti che rendono il film lento e poco intrigante mentre lo scopo originario di tuttò ciò era quello di far entrare lo spettatore nel film.Nn trovo neanche giusto che x girare un film simile si ci ispiri a ciò che è successo realmente in america,almeno x rispetto alle vittime della strage.
ma che ci possiamo fare ...il businessè businnes....adesso mi aspetto un film sulla strage del teatro in russia di un anno fa....
mettendo 4 sn stato troppo generoso!!!

7 risposte al commento
Ultima risposta 22/10/2004 12.23.46
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Gatta Matta  @  05/11/2003 15:42:26
   5 / 10
Se questo è il capolavoro di Gus, figuriamoci gli altri...
Noioso, quel che si voglia dire, mal recitato e non realistico.
La scena del nero che resta nella scuola tutto tranquillo è demenziale.
Boh....

7 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2004 17.49.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR MiaWallace  @  28/10/2003 02:18:17
   2 / 10
Un film si dovrebbe definire bello quando riesce a suscitare emozioni. L'unica emozione che mi ha suscitato è stata noia, una terribile noia. A mio giudizio è troppo pretenzioso, è uno di quei film che si danno arie da grande opera d'arte indipendente ma che non verranno mai capiti. Forse alcuni credono che sia proprio il fatto che non vengano capiti da "i più",a renderli speciali. Ma non io. Un film per essere un capolavoro deve necessariamente risultare gradevole per molti, deve produrre un giudizio universale che ne riconosca la bellezza. Cosa che non accade assolutamente nel caso di Elephant, borioso e autocompiaciuto lungometraggio di nicchia nel quale chi vuole a tutti i costi fare il poetico e l'intellettuale crede di avervi colto un'arte che in realtà non c'è. Lento, ossessivo, assolutamente non interessante, costruito su dialoghi volutamente banali. I personaggi non sono realistici, recitano come robot, senza sentimenti, senza allegria ed emozioni che ragazzi della loro età dovrebbero avere. L'intenzione di mostrare la strage all'improvviso, come a spezzare di colpo la normalità, la quiete, la serenità di un giorno scolastico come tanti, non è riuscita. Questo perchè il contrasto tra l'azione finale e il noiosissimo antefatto non è abbastanza netto, nè i ragazzi con la loro recitazione piatta riescono a dare l'idea di normalità e inconsapevolezza. Per quanto se ne possa dire, non è un film che fa riflettere poichè manca di pathos, di energia, di dinamicità e, soprattutto, di modestia.

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Kaiser  @  16/10/2003 08:22:15
   8 / 10
Girato quasi perfettamente, non ho capito perché in alcune scene abbia messo la musica di fondo, io avrei lasciato i rumori e basta. La quiete prima della tempesta con questa frase si potrebbe sintetizzare il film. Non è apertamente polemico come lo era il film di Moore, ma l'ho trovato più incisivo, un film da interiorizzare. Secondo me il fatto che i due killer sono omosessuali si rifà al fatto che i ragazzi che uccisero alla Columbine, venivano derisi dai compagni che li chiamavano frocetti. Indicativo anche che sembra che uno viva in un bed and breakfast mentre la famiglia dell'altro ragazzo non la conosciamo nemmeno.

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Ultima risposta 13/11/2003 16.18.26
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  11/10/2003 19:26:29
   8 / 10
Gus Van Sant ci offre la sua oper migliore.... una storia raccontata con dei bellissimi piani sequenza che inseguono i protagonisti nei corridoi della scuola, con sovrapposizioni temporali, e virtuosismi registici da lezione di cinema. Gus Van Sant dimostra di saper fare, da vero indipendente, GRANDE cinema con pochi mezzi (insieme a John Sayles).

Se per la prima ora non succcede nulla, negli ultimi venti minuti van sant ci offre un finale agghiacciante, un pugno nello stomaco, l'ultima sequenza vi rimarrà impressa nella mente...
Meritatissimi i premi della miglior regia e miglior film a Cannes... Non un capolavoro ma quasi!
L'unica cosa un po' anomala: Secondo voi cosa vuol dirci Van Sant col fatto che i due pazzi sono omosessuali? Grazie Ciao

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Ultima risposta 08/12/2007 00.48.59
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Ciccio  @  09/10/2003 23:32:49
   6 / 10
Sant ti voglio bene. La quiete prima della tempesta. Bello il biondino, bella le ragazzine... Belli tutti. Tutti disperatamente soli e con un unico destino... Questo ci volevi comunicare con i piani sequenza lunghi lunghi lunghi lunghi per i corridoi? Sant allora ti voglio bene! Ti voglio bene per la lucidità. Per la sparata finale. Per quell'insopportabile pugno allo stomaco che alla fine ci infliggi e mette fine al film. Grazie della fine. Sant ti voglio bene. FINE.

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Ultima risposta 28/10/2003 16.08.24
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Chicca85  @  06/10/2003 13:25:40
   1 / 10
Non ho parole....un film a dir poco orrendo...non scorreva x niente. Nel cinema eravamo tutti a guardare l'orologio x vedere quanto mancava alla fine!! Tutto il cinema è rimasto senza parole dall'orrore del film!!

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Ultima risposta 26/10/2003 19.27.30
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Il Messere  @  03/10/2003 21:59:16
   8 / 10
E` palesemente un film girato con due soldi. Ma questo non dev'essere ne` un difetto ne` un punto di merito. Se avete visto Bowling a Columbine lo scorso anno, sara` interessante assistere alla proiezione di questo bel film di Van Sant, che affronta il problema dell'abuso di armi da fuoco negli states in maniera piu` specifica, ma comunque efficace. Strage finale, ma la realta` non e` cosi` diversa. Vi ricordate cosa successe alla columbine high schoiol nel 1999?

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Ultima risposta 06/10/2003 19.02.17
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