e noi come stronzi rimanemmo a guardare (2021)

Commedia comica, un po' sci-fi, moralista con leggerezza e con il difetto più odioso del cinema: i sottotitoli bianchi, ogni tanto durante film, su sfondi immagine bianchi e addio lettura.

D'accordo col commento precedente.
Promozione del film ovunque come fosse una commedia da ridere, poi in realtà vira sulla soluzione simil sci-fi (senza crederci).

Il tema "dei tempi moderni" è chiaro. Per me la scena più importante del film è quando il rider durante consegna pacco vede un drone fare un'altra consegna, quindi già si sente nuovamente messo da parte dopo aver perso lavoro a soli 48anni come manager aziendale.

Nessuno affronta nel film e nella vita reale... Chi siano quelli che ordinano, quanto guadagnano, che lavoro fanno... Se il mondo va verso la perdita dei lavori anche più umili... Chi pagherà poi?

Avrei preferito un film commedia (per come è stato presentato da Pif e De Luigi ovunque) oppure uno sci-fi bello in stile anni 70, di livello, misterioso...
Ma sarebbero servite altre qualità di regia e interpretazione.

Boh. Tante belle idee. Ma dopo qualche simpatica situazione e un maldestro tentativo di chiudere... Resta poco.

Il discorso finale in inglese ok, ma coi sottotitoli bianchi e spesso illegibili...è insopportabile, anche perché dura credo oltre 1 minuto...
Decidetevi: o parlate italiano o sviluppate la storia senza l'uso dei sottotitoli.

Se Milani ringrazia Scola ("Dramma della gelosia", 1970) è per averne emulato la causticità nello scambio di battute sul vero comunismo. Dopodiché, a differenza di Cortellesi, Albanese e Amendola, Mastroianni, Vitti e Giannini non venivano ridotti a macchiette per assicurarsi l'apprezzamento del pubblico nostrano, a tort'o a ragione giudicato incapace di comprendere e gradire il cinema d'impegno sociale, la commedia italiana come sferzante satira politica. Così Bergman, Pasolini e il discorso sul "vedere la bellezza" vanno a farsi fottere.