funny games (1998) regia di Michael Haneke Austria 1997
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funny games (1998) (1997)

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locandina del film FUNNY GAMES (1998)

Titolo Originale: FUNNY GAMES

RegiaMichael Haneke

InterpretiSusanne Lothar, Ulrich Mühe, Arno Frisch, Frank Giering

Durata: h 1.48
NazionalitàAustria 1997
Generethriller
Al cinema nel Luglio 1998

•  Altri film di Michael Haneke

Trama del film Funny games (1998)

Una tranquilla famiglia di opulenti borghesi austriaci giungono nella loro casa sul lago per una normale vacanza, che viene presto sconvolta dall'arrivo improvviso e indesiderato di due giovani sconosciuti…

Film collegati a FUNNY GAMES (1998)

 •  FUNNY GAMES, 2008

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Voto Visitatori:   7,53 / 10 (168 voti)7,53Grafico
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Voti e commenti su Funny games (1998), 168 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  11/08/2018 02:24:36
   8 / 10
Dovessi riassumere con una singola espressione ciò che mi ha trasmesso questo film, direi assolutamente non scontato. C'era da aspettarselo, il nome di Haneke non è famoso per niente. A prima vista il film parrebbe collocarsi nel classico filone degli slasher, ma il genere viene continuamente forzato e portato ai suoi limiti, o meglio, è il film stesso che talvolta spinge la verosimiglianza stessa al limite, superandolo pure (e chi l'avesse visto capirà che mi riferisco ad una scena in particolare) col risultato di dare nuove sfumature, nuove interpretazioni e nuovi esiti al genere. Funny Games è, per certi versi, quasi addirittura bizzarro, tanto che si tratta di un'opera molto difficile da dimenticare, che sorprende più volte chi la guarda.

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Ultima risposta 08/10/2018 21.48.20
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ferzbox  @  07/08/2015 18:21:49
   8½ / 10
SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER

Che "Funny games" mi portasse a fare certe considerazioni non me lo sarei mai aspettato, credevo si trattasse di una "Home invasion" diretta molto bene, sicuramente meno superficiale di tante altre( d'altronde con la regia di Haneke), ma che addirittura ci fosse un concetto di "metacinema" non lo avrei proprio creduto.
I due invasori, tali "Tom & Jerry" avevano qualcosa di più inquietante di tantissimi altri loro compari visti in pellicole simili: erano educati....violenti se necessario, ma fondamentalmente educati.....un educazione che mascherava la loro invadenza(allo stesso tempo palese...ingrediente tra i tanti che alimentava l'inquietudine") e la loro perfidia.
Il titolo è "Funny games", "Giochi divertenti"...e in effetti il film inizia con l'allegra famigliola che mentre stanno in macchina per raggiungere la loro residenza di villeggiatura giocano con i CD musicali dilettandosi ad indovinare i vari brani in stile "Sarabanda"...scena che dal momento che si entra nel clou della storia mi ha dato da pensare....ogni essere umano ha il suo modo di divertirsi in fondo....per la famigliola era indovinare dei brani di musica, mentre per Tom & Jerry era provocare utilizzando una forma di violenza psicologica.
I due portavano dei guanti bianchi...potrebbe essere per non lasciare impronte(e ci starebbe tutto), ma mi veniva anche da associare questa cosa ai personaggi dei cartoni animati; un pò come i personaggi della Disney o dell' Hanna & Barbera; non saprei dirvi, ma questi due loschi individui avevano qualcosa di diverso, di più grottesco e pericoloso....di ambiguo...
Infatti, una cosa che mi ha colpito particolarmente è stata la scelta di Haneke nell'evitare scene esplicite durante gli episodi di violenza o di nudo, elemento che invece, in altre produzioni analoghe, rappresenta uno dei cavalli di battaglia per terrorizzare lo spettatore; qui no,qui non è così, qui è la situazione stessa a regnare su tutto, i dialoghi assurdi, gli atteggiamenti e le proposte di questi due psicopatici "altolocati"....dei signor psicopatici(più volte ho pensato potessero essere semplicemente dei figli di papà appartenenti a famiglie molto ricche....d'altronde è risaputo che uno dei divertimenti più gettonati di questa gente è giocare con la vita degli altri....un pò per noia, un pò per presunzione....vattene un pò a pesca...)
Il discorso però non finisce qui....anche se basterebbe....si va oltre....si raggiunge anche quel concetto metafilmico a cui mi riferivo prima capace di rendere "Funny games" ancora più singolare di quello che già si dimostrava di essere; Tom più di una volta si rivolge allo spettatore....prima facendo un occhiolino, poi dichiarando sfacciatamente di essere consapevole di quale delle due parti, carnefici o vittime, è sostenuta da noi spettatori, un altra volta ancora si rivolge a noi sostenendo che ci avrebbe regalato un finale inaspettato.....
Insomma, qualcosa non quadrava....per quale ragione Tom imitava Oliver Hardy?(d'altronde fu lui a inventarsi il "Camera look"...e non c'è forse qualcosa di simile tra Onlio e un qualsiasi personaggio dei cartoni Disney?)....lo spettatore era chiamato in causa....non era del tutto estraneo alla vicenda, in parte era trascinato nella follia che stava visionando, alimentando ancora di più l'inquietudine ed il timore per i due psicolabili(sempre se di psicolabili si parla).....fino ad arrivare alla famosa scena del telecomando, dove Tom non poteva permettere che le cose andassero così(anche perchè agli spettatori aveva promesso un finale ben diverso dai soliti canoni....qui i buoni,a quanto sembra, non vincono).
Il riavvolgimento tipo videocasseta accende il confine tra realtà e finzione in modo definitivo, annunciando di fatto il concetto di metacinema....
Tutto questo e poi ben spiegato in realtà; quando Tom e Jerry si trovano in barca con la povera sventurata e sopravissuta, i due affrontano un discorso quantistico sulla teoria dei buchi neri, dove i concetti di realtà e finzione vengono ad unirsi ed uguagliarsi.....tant'è vero che sembra di vederli come due bravi ragazzi che fanno quello che fanno a scopo accademico....una cosa parecchio strana ma anche affascinante...
Da notare infatti che il film mostra delle situazioni un pochino inverosimili in alcuni momenti...tipo la morte del bambino....non sembra forse un pò troppo superficiale la reazione dei genitori a tale avvenimento?...hanno mai detto frasi del tipo:" Mio Dio hanno ucciso nostro figlio!!!" mettendosi in ginocchio e diperandosi?...mai...ma proprio mai, nemmeno una volta, pensavano solo allo shock subito a livello personale.....
In definitiva l'ho trovata una pellicola molto interessante che trascende il semplice concetto di Home invasion...va ben oltre....interagisce con lo spettatore...ci comunica....(ovviamente è un tipo di sperimentazione che non gradiscono tutti, questo lo capisco bene..), però l'ho trovata intrigante come idea.
Chissà com'è il remake americano.....tra l'altro sempre girato da Haneke.....insolita come cosa....mi toglierò questa curiosità molto presto....

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antoeboli  @  05/04/2014 18:06:50
   5½ / 10
Se non fosse per il finale il mio sarebbe un voto molto positivo , ma in questo caso , sono stati gli ultimi momenti del film a farmi mandare all aria il tempo perso per vederlo .
Un idea molto originale sprecata secondo da un epilogo che lascia l amaro in bocca e anche la confusione nello spettatore .
Ma parlando in generale di Funny games , si tratta di una pellicola assolutamente per stomaci forti e gente maggiorenne , dove abbondano i dialoghi senza senso e da camica di forza , dove un buon Haneke dirige più che bene , dando quella sensazione che qualcosa stia per accadere , ma lo fa attraverso una regia particolarmente lenta , specie nella seconda parte di film , e non voglio bestemmiare per quelle inquadrature spesso ferme puntata dritto sugli attori per tipo anche minuti , e dove alcune genialate fanno diventare questo prodotto un modo di Haneke per giocare proprio con lo spettatore .
E parlando in generale della trama , affronta magari altri temi già visti ma in una nuova veste , rinnovata.Come recitazione stiamo su buoni livelli , anche se gli attori non sono per nulla carismatici , ma mi sono sempre fatto un opinione cosi nei film austriaci o tedeschi .

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Horrorfan1  @  26/02/2014 11:25:47
   9½ / 10
Ottimo, ma...

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Ultima risposta 26/02/2014 15.41.34
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  12/07/2010 13:09:07
   9½ / 10
Chi ha avuto la fortuna di vivere un'infanzia in campagna forse avrà giocato -o visto giocare, o avrà partecipato- a quelle terribili "spedizioni" nelle quali si bruciavano formicai con la lente al sole o si infliggevano le peggiori sofferenze e le peggiori morti a innocui animaletti colpevoli solo di essere passati accanto ai temibili "cuccioli d'uomo". Beninteso, in quelle occasioni spesso accadeva di essere in gruppo ma il coraggioso di turno era uno (al massimo due), gli altri assistevano spesso con smorfia di schifo ma senza la possibilità di distaccarsi dal macabro spettacolo. Solo pochi rifuggivano o andavano a chiamare i genitori perché intervenissero. Poi si cresce e quell'aggressività istintiva e crudele che ha spinto qualcuno a compiere simili gesti (o ad assistervi) finisce sotto tabù, si prova orrore per simili fatti e si incanalano le spinte sadomasochiste su altri binari, da quelli positivi della competizione sportiva a quelli più patologici delle varie nevrosi. Eppure, la voglia di guardare insistentemente "dal buco della serratura" e, se possibile, dal vero senza essere però visti rimane più o meno in tutte e tutti noi: si chiama "voyeurismo".
Ma se a quegli istinti fosse dato libero sfogo, senza sublimazioni, e se essi fossero diretti verso altri esseri umani e non solo agli animali, cosa accadrebbe?
Michael Haneke, ineffabile regista terrorizzato dall'aggressività e dalla violenza umana, da buon "chirurgo dell'anima" quale è, prova a dare qualche risposta. O a porsi qualche terribile domanda.
E lo fa con un film implacabile, di violenza "pura" ed espressa a tutti i livelli umani possibili.
Attenzione, il titolo non è affatto ironico: i "giochi divertenti" di cui si narra sono realmente tali perché l'unica motivazione che spinge i due "bravi ed educati ragazzi" a compiere le efferatezze più immonde su una famigliola in vacanza mediamente antipatica ma assolutamente pacifica (almeno all'apparenza), è il divertimento allo stato distillato puro. Proprio come i bambini terribili quando seviziano gli animaletti: giocano, esprimono l'aggressività umana che ci abita, rimossa ma sempre in agguato.
Haneke, però, non si limita a questo. Cosa disturba veramente nella visione di questo film? Qualcuno ha detto che è la violenza raramente mostrata ma sempre suggerita; altri hanno fatto notare che la rigorosissima unità di tempo e luogo dell'azione permette una facile immedesimazione nella vicenda; altri hanno ascritto il merito alle interpretazioni degli attori, soprattutto dei due ragazzi e del bambino. Tutto vero, ma secondo me c'è una motivazione ben più profonda: Haneke, infatti, non si limita a un (peraltro scontato) discorso sulla violenza umana ma va ad affondare le mani nel nostro voyeurismo immergendoci in un mefistofelico meccanismo straniante nel quale noi spettatori siamo tentati di identificarci coi carnefici, a "divertirci" in un gioco che sappiamo finto perché recitato. Di più: con la famosissima sequenza del "rewind", Haneke si permette di prendersi beffa in un colpo solo sia di noi spettatori che della sua stessa creazione che stravolge perché apparentemente "sfuggita di mano"... in realtà è tutto scritto nella sceneggiatura! Cos'altro disturba particolarmente in quella sequenza? L'incoerenza della stessa? La sua inverosimiglianza? Il suo non realismo rispetto a una storia così raccapricciante da sembrare vera? Non lasciatevi sfuggire le apparentemente sofistiche battute che i due ragazzi si scambiano sulla barca a vela, nel finale del film: sta lì la chiave del racconto. Realtà e finzione coincidono: nella vita reale la nostra esistenza non è forse torturata da sofferenze gratuite inflitte (o permesse) da un Destino o da una Divinità che si permette di elargire morte e distruzione a Sua totale discrezione? La sceneggiatura del regista-demiurgo, quindi, diventa metafora della "sceneggiatura" delle nostre povere esistenze costellate di sofferenze, di distacchi e quindi di traumi e di morte. E quel mefitico "rewind" ci ricorda, metaforicamente, tutte quelle situazioni della Storia (o delle nostre singole storie) nelle quali l'ineluttabilità del Male ha trionfato con precisione e sadismo assoluti senza che noi potessimo farci niente. Un Male che più "banale" di così è impossibile da rappresentare (e da vivere).
Ma, appunto, siamo in territorio di metafora, dunque all'interno di una creazione, di un processo di comunicazione di cui noi siamo passivi fruitori.
Sicuro che siamo così passivi? "E' ladro tanto chi ruba quanto chi tiene il sacco", ci ricorda l'antico adagio popolare: il nostro voler vedere ad ogni costo ci attanaglia, cattura la nostra attenzione di fronte al Male molto più di quanto ci possa affabulare il Bene... Ecco che Haneke si diverte (anche lui!) a frustrarci non mostrando la violenza se non quando non è funzionale alla Storia da lui creata (l'omicidio del ragazzo da parte della donna). La nostra sensazione di disturbo diventa così l'affiorare della nostra voglia di vedere l'orrore e, contemporaneamente, il sentircene a disagio. Magari perché, inconfessabilmente, avremmo voluto "divertirci" anche noi senza mai essere le vittime.
Grandissimo Haneke.

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endriuu  @  19/04/2010 23:52:42
   8 / 10
Haneke sta diventando una garanzia.

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wooden  @  31/03/2010 21:20:29
   2 / 10
Autocompiaciuto, forzato, derivativo e in sostanza inutile.

Mentre arancia meccanica fu a suo tempo coraggioso, oltraggioso, capolavoro estremo, questo film, sebbene sia tematicamente simile, è di una vuotezza assurda. Due ore di violenze aggratis a una famiglia di apparenti beoti.

La prova che la provocazione e l'eccesso possono portare a capolavori assoluti, ma il flop è sempre dietro l'angolo, se non ci si chiama Kubrick o Miike.

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Ultima risposta 20/04/2010 15.01.50
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LEMING  @  27/01/2010 08:18:44
   8½ / 10
Ovviamente come tutti sanno questo è il film di Haneke, che ha fatto molto discutere, sopratutto per il remake americano girato dallo stesso regista dieci anni dopo. Come per il remake che a me era piaciuto molto, anche questo è un'ottimo film , molto disturbante e con gli interpreti anche migliori, ancorchè sconosciuti, e dal film traspare (se possibile) anche più violenza!

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Ultima risposta 29/01/2010 08.59.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  14/09/2009 12:51:59
   8½ / 10
Una casa in campagna, una comunissima famigliola in vacanza. D’improvviso irrompono due equivoci giovanotti vestiti di bianco (il riferimento ai drughi di “Arancia meccanica” è palese), ha inizio una “partita a golf” come non si era mai vista.
Chi sono? Da dove vengono? Perché lo fanno? Perché no? Risponde uno di loro. Vengono “dalla parte del lago”. E sono personaggi prettamente televisivi. Hanno in mano il telecomando; ammiccano spesso alla telecamera invitandoci a partecipare al gioco; dove le regole, ovviamente, le stabiliscono loro.
O meglio, le ha stabilite il regista, che ha scelto per un’intera giornata di stare dalla parte loro.
Inquadrature statiche, ambienti rigidi, violenze (gratuite, è il caso di dirlo, non c’è nessun prezzo da pagare per il biglietto) fuori campo che fanno pensare soprattutto al Bresson di “Un condannato a morte è fuggito”.
Haneke riempie la pellicola di elementi borghesi - la musica classica, il golf, la villetta, la barca - che usa come armi per percuotere essi stessi. A Handel sopravviene Zorn. Le mazze divengono strumenti d’intimidazione e di tortura. La villetta una casa d’orrori e la barca un traghettare verso la morte.
Il gioco a cui siamo invitati ci mette a disagio. Ci attira ma rifiutiamo di prenderne parte.
Non serve, si può stare comodamente seduti, tanto ci sono quei due che lo fanno per noi.

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bulldog  @  16/07/2009 16:11:20
   7½ / 10
Fastidioso a tratti,Haneke ha fatto centro.

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elmoro87  @  20/02/2009 14:33:40
   4 / 10
che schifo! è questa la prima cosa che mi viene da pensare subito dopo i titoli di coda... una nauseante sequelle di violenza inarrestabile fine a se stessa, senza un motivo apparente... tentativo disperato di rifarsi ad Arancia Meccanica? probabile... questo film tedesco però non ha nulla, se non la freddezza e la cinicità di un regista volto a fare questo film per colpire la massa, gelare loro il sangue con queste crudità... io non l'ho apprezzato affatto, nè per la storia, per niente coinvolgente nonostante i tentativi disperati nel corso del film, nè per lo stile, poichè a mio parere Haneke mira a personalizzare molto lo stile con cui riprende, ma lo fa "in modo strano", per esprimere un ecletticità che in realtà non c'è!

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Ciaby  @  24/12/2008 12:54:13
   10 / 10
altro che l'odioso remake!

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Ultima risposta 15/03/2009 21.05.49
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2008 10:50:23
   6½ / 10
E’ vero, c’è molto autocompiacimento nell’opera di Haneke, il quale sembra voler fare a gara di cinismo in una competizione ideale con chissà chi. L’intento –valido- di stabilire una sorta di “sadica” complicità tra i protagonisti e gli spettatori si perde, a mio avviso, nel puntiglio con cui il regista austriaco ha voluto indulgere nella rappresentazione della violenza fine a se stessa, cadendo proprio nella trappola di quel voyeurismo necrofilo che egli vorrebbe additare come abietta inclinazione della massa. In questo modo viene meno la linea di demarcazione tra ciò che è mostrato nella quotidianità dai mass media e l’opera cinematografica, la cui funzione di disvelamento in forma artistica si smarrisce nel ricalcare una tendenza dilagante, senza aggiungere nulla di nuovo. L’effettismo (alla lunga sterile?) sembra così prendere piede fino a offuscare la sostanza del film.
Di buono v’è, come già detto, l’idea di fondo, finalizzata –il che non è certo di poco conto- a stimolare e far emergere il sadismo latente in chi guarda attraverso la messinscena di una spirale di efferatezze e di omicidi perpetrati senza una ragione valida, ma per puro istinto bestiale.
Molto interessanti alcune sequenze: in particolare quella iniziale in cui c’è quel significativo stacco tra la tranquilla musica classica (“Cavalleria rusticana” e l’”Atalanta”), che si effonde dalla radio della macchina e che funge da cornice al “quadretto della tipica famiglia borghese”, e l’impetuoso brano metal (“Bonehead” dei Naked City), presagio della sciagura che di lì a poco si abbatterà su di essa, che sembra esser quasi l’espressione del caos erompente dalla psiche dei due ragazzi; e quella -obiettivamente terribile- in cui un silenzio “assordante” segue all’uscita di scena degli assassini, avvolgendo lo spazio in cui è inquadrata la famiglia martoriata.
Si dice che Haneke o si ama o si odia. Io per il momento non mi sento né di amarlo né di odiarlo, ma mi limito ad esprimere delle perplessità su un’opera indubbiamente originale, ma che secondo me presenta delle forzature tutt’altro che trascurabili. A ciò si aggiunga la confezione (volutamente?) televisiva, contrassegnata da una fotografia alquanto approssimativa

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Ultima risposta 07/07/2009 17.02.22
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nevermind  @  04/09/2008 00:03:34
   5 / 10
Semplicemente un film fuori dal comune, sono abbastanza d'accordo con il commento di Assenzio, la storia del coltello e bla bla bla...Questo film mi ha prima di tutto innervosito, incuriosito ma anche stupito.
Tutto ciò non basta, l'idea del regista di rompere gli schemi dei soliti film a lieto fine è buona, ma il risultato è mediocre.
Sarebbe stato molto più credibile se tutto ciò fosse stato sviluppato con un'idea un pò meno superficiale, trovate come quella del telecomando rendono il film meno interessante rispetto a quello che può essere, inoltre il commento che uno dei protagonisti rivolge alla cinepresa durante qualche scena fa si che la storia diventi sempre meno vera rispetto a quello che potrebbe essere.
Insomma, le prerogative di un buon film ci sono tutte ma secondo me il regista ha creato un prodotto che sotto molti punti di vista non può esser valutato come capolavoro o come film rivelazione, è giusto che si esca dai soliti canoni dei film con lieto fine e che si guardi un pò di più in faccia alla realtà ma questo non è certo il modo.

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Ultima risposta 22/09/2008 21.30.46
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Assenzio75  @  18/08/2008 00:51:32
   8 / 10
Nell'indecisione ho visto il primo.. certo perdendomi lo spettacolo dato dalla presenza di Roth e Watts.(anche se sono dell'idea che vedere volti celebri non favorisce l'immedesimazione.. fondamentale in un film del genere). ma tanto ho letto che i due film erano simili fotogramma per fotogramma.. e allora..
Detto che a mio avviso trovo insopportabile dare un giudizio su di un film basandosi sul fatto che tale film è stato "paragonato" (ma poi perchè??) ad un altro.. e quindi viene penalizzato perchè non raggiunge i livelli del primo etc etc.. (insopportabile oltre che cervellotico)..
morale
non darò un 4 a questo film perchè non è ai livelli di arancia meccanica.. in quanto non è arancia meccanica.. non devo dare un giudizio relativo, ma assoluto.. e quindi gli do un 8..
un bel film.. davvero ben fatto.. non scontato.. con ottime scene.. ed inquietante dall'inizio alla fine..
un film che rende l'idea di quel che si sta per vedere sin dalla prima scena in cui le note di musica lirica vengono bruscamente interrotte bruscamente da un'accozzaglia di urla antimelodiche di zorn... e sarà così tutto l'andamento del film...
Haneke osa l'inosabile buttando brutalmente in faccia allo spettaore scene ed idee decisamente "scorrette" e brutali.. degne (questo si.. ma solo questo) della ultra-violenza gratuita di arancia meccanica..
geniali alucne cose su tutte


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insomma.. un bello schiaffo ad i "luoghi comuni sulla violenza" e le sue origini.. Anche se però, come ha scritto qualcuno, non è Haneke che distrugge le convenzioni, ma forse la nostra ipocrita serenità..
pensate ciò che volete.. ma il regista ha fatto centro.. regalandoci a tutti una bella doccia scozzese..
cum laude

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Ultima risposta 23/09/2008 21.01.21
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  05/08/2008 12:31:26
   9 / 10
Un'auto percorre un lussureggiante viale alberato. A bordo la classica, borghesotta famigliuola felice. C'è la madre-non-più-giovine-ma-ancora -piacente, il padre-marinaretto-provetto e lo zuccheroso-biondissimissimo bimbetto al seguito. Ed ecco l'amena casetta à la campagne, laghetto incluso: prato ben curato, grazioserrimo cagnolone, vicini adorabili.
"Oh, è proprio un bel quadretto!"
Non foss'altro che Haneke orchestra la macchina da presa come a volerne violentare le immagini, con sadiche camere fisse ed estenuanti piani sequenza "totali"; e c'è quel rock che irrompe nei titoli di testa fra le dolci note di Mascagni.
Presto fatto.
Il paradiso sarà inferno, l'idilliaca dimora una prigione.

Haneke vuole colpire e trova il bersaglio. "Funny Games" è un horror; perchè volto a prendersi gioco delle aspettative di chi guarda e vorrebbe vedere, compiacersi, scandalizzarsi. Preferibilmente con qualche ecatombe à la Tarantino; per poi, a visione ultimata, poter informare tramite messagggggino l'amiketto imbecille della porta accanto: "minghia, o visto un film trpp fico!". E fermarsi lì.
Ma questo non è sadismo fine a se stesso, non è semplice quotidianizzazione della violenza; è piuttosto un prendersi gioco dei vari cliché hollywoodiani, mettendo a nudo lo spirito voyeuristico di uno spettatore irrimediabilmente colpevole. "Funny Games" indaga i meccanismi della crudeltà stessa ma senza mostrare, semplicemente ingannando (scena del rewind), e violentando psicologicamente noi mangiatori di pop-corn, la società dello spettacolo

"Che dite? Credete che abbiano una possibilità di vincere? Voi siete dalla loro parte, no?..."

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Ultima risposta 02/11/2008 23.02.53
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Invia una mail all'autore del commento Marla Singer  @  05/08/2008 11:00:23
   7½ / 10
Commento questo anzichè il suo successore (pur avendoli visti entrambi) perchè secondo me la nuova versione perde in credibilità prorpio a causa dei "grandi" nomi utilizzati.
L'ho trovato un film fastidioso, destabilizzante, psicologicamente violento, il tutto perchè, credo, va a minare qualcosa che (almeno per me) è molto importante, la tranquillità e la stabilità familiare.
La famiglia protagonista potrebbe tranquillamente esssere la nostra, e la frustrazione derivata dalla visione di questo film è dovuta proprio al fatto che protagonisti di questa follia potremmo essere noi con i nostri cari. Almeno per me è stato così.
Lo giudico un buon film, con bravi attori ben calati nelle parti e con delle innovoative ed originali idee registiche.
Da vedere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/08/2008 12.04.44
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Gruppo COLLABORATORI Hal Dullea  @  31/07/2008 03:47:22
   1 / 10
Tarantino per palati intellettualoidi del Vecchio Continente. Non è sadismo, non è impudicizia dello sguardo, non è quotidianizzazione della violenza, non è meta-analisi della crudeltà. Sono solo quasi due ore di torture e sevizie compiaciute, compiaciutissime, con l'aggravante (appunto quentiniana) che non si cerca di colpire lo spettatore, bensì di carpirne la complicità. Fui obbligato a vederlo a suo tempo da uno psichiatra del Dipartimento di Salute Mentale qui della città. Da allora cerco di evitarlo, e ci riesco pure.
A quando anche un bel documentario senza bisogno di fiction su Abu Ghraib?

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Mauro Lanari

25 risposte al commento
Ultima risposta 19/10/2009 11.39.33
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  30/07/2008 01:58:22
   4 / 10
Funny games è un film che mi ha lasciato perplesso, da un lato non posso negare che sia un pugno nello stomaco e la maestria di darlo è fuori discussione, nello stesso tempo la domanda che mi viene in mente è "Perchè?".

Che senso ha? E' un film che ho trovato estremamente violento, di una violenza che non si rivolge ai personaggi bensì agli spettatori.
Un gioco sadico al massacro veramente riprovevole e gratuito perchè francamente superfluo, inutile..............cosa si vuole dire se non stuzzicare il sadismo sopito o meno, che c'è in tutti noi?

Allora ecco che la morbosità cui questo film esprime in ogni fotogramma esplode ed è poi continua che non si risolve nel finale ma è intrinseca dall'inizio alla fine.
Questo fa si che da subito si capisce che non ci sarà speranza e ora non è che tutti i film debbano avere il lieto fine ma questa tacita rassegnazione leva d'appeal al film che dopo la prima mezz'ora che ti tiene incollato non è che ti annoia ma ti frustra e innervosisce, ovvero sensazioni molto spiacevoli.

Mi si potrà obiettare "Ma nel momento in cui un film ti trasmette tanto allora vuol dire che è fatto bene"
Trovo però che alla fine sia troppo facile massacrare una famiglia per due ore

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e giocare su personaggi odiosi e con il lento gioco al massacro.

Allora se vogliamo inalzare la qualità del film dal punto di vista della regia ok, se in considerazione al budget sono anche d'accordo, nello stesso tempo però resta un film di genere, mooolto duro e difficilmente sostenibile che però è ben lontano da essere un capolavoro............. e diamine qualcosa in più di una semplice tortura.

Ameranno gli amanti del cinema sadico, per gli altri io dico che è meglio evitare

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Ultima risposta 30/07/2008 12.07.10
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Mirea  @  28/07/2008 11:29:13
   3 / 10
Mi spiace andare controcorrente, ma più di 3 non riesco a dare a questo film.
Le basi c'erano tutte.
La storia era davvero interessante: due giovani "perbene" (almeno all'apparenza), usano una banale scusa per intrufolarsi in casa delle loro vittime e infierire su di esse con lucida crudeltà, senza alcun motivo, solo per attuare il loro folle ed inspiegabile gioco.
I motivi di questo voto sono in parte, il cast, che mi è sembrato piuttosto scialbo: li ho trovati inespressivi, mai immersi fino in fondo nelle loro interpretazioni. Inutile dire che ciò che non ho proprio digerito è (Spoiler)

Capisco che qualcuno queste scene possa ritenerle la forza del film, ma io purtroppo no: mi sono cadute le braccia dopo queste scene.

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Ultima risposta 30/07/2008 15.07.58
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Kiroshiya1  @  18/07/2008 12:03:28
   9 / 10
Questa versione, di nicchia, sconosciuta e non pubblicizzata, ha una media di 7.67. Quella nuova, che può contare su un'ottima campagna pubblicitaria, è attualmente a 5.73 e destinata a scendere.
I due film sono identici.

Il mondo fa schifo...

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Ultima risposta 19/07/2008 17.59.28
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  17/07/2008 16:43:11
   9 / 10
Pellicola giocata interamente sulla frustrazione delle aspettative dello spettatore; a volte "ingannato" (scena del rewind), a volte semplicemente facendo crescere aspettative su un determinato oggetto che si pensa rilevante ma che viene liquidato in un secondo (coltello). L'intento è quello di mostrare una meta-violenza che indaga i suoi stessi meccanismi relativamente alla fruizione dello spettatore che si trova a dover scommetere una posta necessariamente impari.
Bellissimo, unico e a tratti straziante (il vuoto interminabile che segue il primo omicidio è incredibile). Il remake è sostanzialmente identico in tutto e per tutto, con l'unica differenza che un cast di volti noti non aiuta l'immedesimazione.
Ah, mi stupisco poi della gente che è riuscita a ridere in ogni dove, lasciando da parte ogni velleità critica, abbandonandosi al gregge belante che risponde prontamente alla ridarella del primo imbecille di turno.

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Ultima risposta 18/07/2008 20.05.23
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  16/07/2008 08:35:50
   7½ / 10
Visto poco dopo l'uscita ma ritornato a galla nella mente con l'inutile remake, era l'idea giusta nel contesto giusto. Cast anonimo, ironia tagliente e un sottile sadismo.
Un cane di paglia a rovescio.

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Ultima risposta 21/07/2008 11.12.46
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calso  @  11/07/2008 03:22:31
   6½ / 10
Film con un'ottima trama, la tensione è mantenuta piuttosto alta anche se dai commenti mi aspettavo qualcosa di più...la violenza effettivamente c'è, ma forse gli attori non son riusciti a trasmettermi granché....la madre è l'unica secondo me che è stata piuttosto brava...comunque un buon film che vale la pena guardare...

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Ultima risposta 19/10/2009 11.13.45
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AMERICANFREE  @  01/07/2008 09:59:09
   7½ / 10
buon film girato interamente dentro una casa! molto bravi gli attori un po' meno il padre del figlio! da vedere! buon finale

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Ultima risposta 17/07/2008 20.54.56
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éowyn_3  @  17/06/2008 18:42:08
   6 / 10
idea buona, realizzazione non al massimo anche se discretamente interpretato.

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Ultima risposta 17/06/2008 18.46.19
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  04/04/2008 15:18:38
   7½ / 10
Nel proporre una violenza priva di senso con naturalezza e realismo, Haneke costruisce una pellicola sfacciatamente provocatoria che manda a farsi benedire qualsiasi cliché che potesse esser mandato a farsi benedire: Il protagonista ammicca alla telecamera convinto che il pubblico sia dalla sua parte, quello stesso pubblico risucchiato da storie di violenza trasmesse e romanzate da uno schermo televisivo ("Il valore dell'intrattenimento impedisce l'uccisione immediata"); Un rewind decisamente assurdo, ma quanto mai fondamentale; la distruzione delle aspettative di chi guarda (Un esempio su tutti il coltello in barca*); Nei momenti più crudi la violenza la si sente ma non la si vede, la telecamera si concentra sul qualcos'altro ben sapendo che chi guarda è proprio a quella violenza che vuole assistere.

"It's Time to Play Again!". Non contento Haneke, nel momento in cui lo spettatore si adagia e si sofferma a riflettere sulla violenza appena conclusa, la ripropone a gran forza provocando nuovamente e palesemente lo spettatore medio. Una indigestione di naturale violenza che pone l'accento sull'insensibilità attuale nei confronti della stessa e, addirittura, sul fascino perverso che esercita su molti.
Ottima inoltre la scelta iniziale di inondare di colpo la musica classica con una canzone tutt'altro che classica, così come la tranquillità della famiglia viene di colpo devastata dalla spirale di violenza suddetta.

Regia ottima e quanto mai funzionale. Interpretazioni perfette.


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Ultima risposta 19/10/2009 11.24.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  14/03/2008 12:43:53
   7 / 10
Agghiacciante, incubotico e ironico, questo film è decisamente il prodotto di una mente malata. La violenza è messa a nudo, è la vera protagonista di questo film. Il protagonista dialoga con lo spettatore, discute l'infinità di clichè e alla fine sceglie sempre le soluzioni più tragiche e spietate. Infine l'impotenza della vittima, una preda che non cerca di difendersi, ma solo inutili tentativi di fuga. La storia è ovviamente inverosimile, il finale è già scritto, una sorta di videogioco interattivo dove il massacratore chiede allo spettatore cosa dovrebbe fare. Terrificante

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Ultima risposta 19/10/2009 11.26.32
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antocucs  @  09/12/2007 17:19:10
   7½ / 10
Non so' se mi abbiano irritato piu' i due ragazzi o la borghese famigliola in vacanza, ma credo che l'intento del regista sia stato proprio questo, i dialoghi e le azioni dei protagonisti all'inizio sembrano frivoli e inutili, poi alla fine del film ti rendi conto che erano voluti, per dare un significato a tutta la vicenda.
Un bel thriller, serrato e violento, dove le vittime non hanno scampo, in NESSUN modo, mi verrebbe da dire che in un certo senso se lo siano meritato. Si sta' dalla loro parte finche' uno dei due ragazzi non ammicca alla telecamera proponendo la scommessa di morte....da quel punto in poi i sentimenti cambiano.
Gran bel film.

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Ultima risposta 19/10/2009 11.32.13
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castelvetro  @  13/10/2007 12:48:27
   9½ / 10
Ci sono cose in questo film che a prima vista sembrerebbero
incredibili o inopportune (come tutto il buonismo
che riempie il film e la drammatica scena del telefono
che non funziona nel secondo tempo),
ma se poi si pensa e si relaziona il tutto a certa gente "inerte"
il risultato è quello... E non si scappa! C'è poco da dire!

Haneke accusa con "funny games" l'impotenza e la vuotezza di certe persone
che vivono la loro esistenza sulle nuvole.

Da come la vedo io è proprio questa gente la rovina del mondo, non
tanto i "Drughi" che ti entrano in casa e fanno di te ciò che vogliono.

E poi certa gente si lamenta nel vedere la follia di persone uscire di testa,
drogarsi, fare stragi e ascoltare musica inascoltabile!

La vita, è vero, non è certo quella del pazzo, ma neanche quella del vegetale.
Ci deve essere una via di mezzo...

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Ultima risposta 25/11/2007 18.21.30
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alesfaer  @  04/02/2007 11:30:23
   2½ / 10
film irritante odioso noioso e inconcludente. non è il mio genere, voglio piu azione

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Ultima risposta 20/03/2007 13.06.15
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lupin 3  @  26/01/2007 12:22:35
   1 / 10
Qualcuno l'ha paragonato a quel capolavoro di "ARANCIA MECCANICA" che ahimè all'epoca diedi un 7,5 e oggi ne sono amaramente pentito, ma vi assicuro che questo non c'entra niente, non vale 1/10 di quel capolavoro.
Non capisco l'entusiasmo e la media di questo film mi sembrano eccessivi.
Lo sconsiglio!

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Ultima risposta 24/02/2007 13.58.36
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sweetyy  @  26/01/2007 03:02:25
   4½ / 10
Mah,secondo me questa media non la merita.......
Avevo letto che era simile ad Arancia Meccanica.... :( sigh!

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Ultima risposta 19/10/2009 11.50.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  23/01/2007 01:50:04
   9 / 10
Difficilmente mi era capitato di assitere a qualcosa del genere....una sorta di Arancia Meccanica sapientemente aggiornato ai giorni d'oggi,e per alcuni versi ankora piu'cinico e feroce....la storia di per se e'molto lineare,ma con con il passare dei minuti la violenza diventa sempre piu'tangibile ed estrema,donando quel tocco di realta'ad uno spettatore schiavo di un'angoscia insostenibile.Semplicemente perfetti gli attori nel rappresentare una sofferenza senza limiti(la stanza in penombra con i due protagonisti immobili straziati dal dolore,rappresenta l'apice del film),e bravissimi i carnefici,spontanei e foroci allo stesso tempo.
Un pugno nello stomaco,originale e dannatamente spietato,come non se ne vedevano da tempo....

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Ultima risposta 19/07/2008 18.12.10
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gei§t  @  18/02/2006 13:55:09
   9 / 10
adoro i film Dogma

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Ultima risposta 07/08/2006 19.53.35
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Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  16/08/2005 13:58:38
   9 / 10
La chicca del telecomando che sposta indietro la sequenza "inopportuna" dell'uccisione del grassone è fondamentale. Crea il giusto equilibrio tra la crudezza e la finzione cinematografica degli eventi. Geniale

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Ultima risposta 12/07/2008 17.23.24
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benzo24  @  11/06/2005 11:24:03
   10 / 10
Spiazzante, atroce, disperato, ironico, cattivo.

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Ultima risposta 07/07/2005 08.56.43
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Krypto_06  @  02/02/2005 15:55:07
   5 / 10
ho messo un 5 ma il voto giusto sarebbe un 5 e mezzo.....un giallo pieno di spunti interessanti...inizia in modo soporifero poi scorre fino a metà in un modo originale e interessante.....poi il vuoto...ci sono 15 minuti caraterrizzati da tanti fermi immagine che sicuramente sevono a rendere l'idea, realisticamente, di quello che si prova a trovarsi in una situazione drammatica ma porca miseria potevano essere fatti in modo più avvicente e meno noioso.....ola

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Ultima risposta 20/10/2005 23.52.36
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bussisotto  @  26/01/2005 13:26:33
   9 / 10
ciò che colpisce maggiormente in "Funny games" è il senso di rabbia e di fastidio che colpiscono lo spettatore durante la visione del film, il senso di inutilità per non poter far nulla per aiutare la famiglia protagonista. e i due psicopatici questo lo sanno bene, molto bene.e lo dimostrano prendendosi beffa dell'audience, parlando direttamente al pubblico e infierendo ripetutamente sui protagonisti mentre,sghignazzanti, guardano verso la telecamera.
un film privo di happy ending (anche questa una critica al buonismo patriottico americano che continuamente si vede nei film), che alimenta ulteriormente la sensazione di fallimento e che lascia l'amaro in bocca.
ottime prove di tutti gli attori e regia corretta, senza sbavature.

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Ultima risposta 01/04/2005 23.30.33
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