Un timido impiegato, Paul Hackett, trascorre una notte di terrore e mistero tra le strade più malfamate del quartiere newyorkese Soho, passando attraverso omicidi, suicidi e personaggi grotteschi…
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Una notte di ordinaria follia per un banale programmatore di computer che si ritrova catapultato in na New Yorrk parallela a quella diurna, di cui ignorava l'esistenza. Spaesato e costantemente frustrato eppure attratto da ciò che gli sta accadendo, Paul è interpretato da un perfetto Griffin Dunne, attore da commedia anni '80 e spalla di David Naughton in "Un lupo mannaro americano a Londra". E trovo che la scelta di questo interprete "normale" e poco caratterizzato sia una delle più azzeccate del film perchè genera una certa immedesimazione da parte di spettatori che, come Paul, non frequentano il mondo della notte di Soho. Divertente quanto drammatico, scorre leggero eppure non superficiale attraverso incontri con personaggi ai limiti del grottesco, supportato da fotografia e regia bellissime (mirabile a questo proposito il pianosequenza finale girato all'altezza dei tavoli dell'open space). Da non perdere.