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Scanzonata commedia romantica-musicale dove gioca un ruolo fondamentale la presenza visiva di una prorompente Jayne Mansfield, splendida ed abbondante pin-up in seria competizione con la Monroe, che in quegli anni spopolavano a furor di popolo (in tutti i sensi). La verve degli attori principali unita alla fisicità della Mansfield riesce a catturare l'attenzione del pubblico (specialmente quello maschile) che rimane soddisfatto e divertito della visione di questo innocuo, semplice e leggero prodotto anni '50.
Una commedia scatenata, la migliore che la Mansfield ebbe modo di interpretare nel breve periodo che la vide all'apice del successo (consiglio a tutti di leggere ciò che disse di lei Oriana Fallaci nello splendido "I sette peccati di Hollywood", altro che oca giuliva ma vera e propria manager e ideatrice di se stessa) e l'unica in cui il suo ruolo da svampita risulti davvero funzionale all'intreccio. Certo, non sarà come quando Ewell ebbe al suo fianco Marilyn, ma ci si diverte alla grande e alcune gag oltre il malizioso sono semplicemente superbe (indimenticabile Jayne che si mette due bottiglie di latte davanti ai seni o l'incredibile grido-sirena della polizia con cui arriva al successo discografico). Impreziosito da alcune performance dei più grandi artisti musicali dell'epoca come Platters, Fats Domino, Julie London. Nonostante debba ammettere la mia poca considerazione nei confronti della Mansfield, un attrice che nacque come plagio di uno dei più grandi miti del secolo (ovviamente la Monroe), non posso far altro che constatarne d'altro canto, in questo film, l'irriverente simpatia.