gran torino regia di Clint Eastwood USA 2008
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gran torino (2008)

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locandina del film GRAN TORINO

Titolo Originale: GRAN TORINO

RegiaClint Eastwood

InterpretiClint Eastwood, Cory Hardrict, John Carroll Lynch, Geraldine Hughes, Brian Haley, Dreama Walker

Durata: h 1.56
NazionalitàUSA 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2009

•  Altri film di Clint Eastwood

Trama del film Gran torino

Walt Kowalski è un veterano della guerra di Corea, uomo indurito dal tempo e dalla vita, con un pessimo rapporto con la propria famiglia. Quando un gruppo di immigrati asiatici si trasferisce a vivere vicino a lui, l’uomo si troverà costretto ad affrontare i propri pregiudizi.

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Voto Visitatori:   8,49 / 10 (600 voti)8,49Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film straniero
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Gran torino, 600 opinioni inserite

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fabio57  @  07/08/2016 12:52:39
   8½ / 10
Quando si guarda questo film,come peraltro, tanti altri lavori di questo straordinario regista, si resta entusiasti,ma sorpresi. Pellicola forte,intensa, di grande spessore sociale,di grande umanità e di importanti valori morali, come la solidarietà e l'amicizia.Ci si chiede allora come possa Eastwood appoggiare un candidato alla casa Bianca come Trump, che non ha niente in comune con lui ,a parte forse la passione per le armi.

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Ultima risposta 05/09/2017 19.01.31
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horror83  @  07/02/2014 11:59:58
   7 / 10
Sicuramente è un film fatto bene e che tratta di tanti argomenti importanti, ma non mi ha colpita come mi aspettavo, e a tratti l'ho trovato un pò lento. Gli do sette perchè tengo in considerazione i temi trattati e perchè Clint ha recitato bene la parte dell'uomo scorbutico, senò gli avrei messo 6 e mezzo. Di solito i film di Clint mi prendono e mi emozionano molto, questo invece non più di tanto. Sarà anche per la recitazione non eccelsa degli attori asiatici ma l'ho trovato un pò spento come film. quindi dato che per me conta molto provare delle emozioni quando guardo un film (specialmente se drammatico) per me è un sette stiracchiato.
I temi trattati sono il razzismo

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dei brutti rapporti con i famigliari

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la criminalità di quartiere (la banda dei Coreani ma anche l'altra banda americana) e la difficoltà degli emigranti ad inserirsi nella nuova nazione (il fatto che nella famiglia di Coreani solo i ragazzi sapevano parlare l' americano fa capire bene la difficoltà di inserimento, sia linguistica che di diversi costumi).
Peccato che non mi abbia fatto provare le emozioni che pensavo di provare.

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Ultima risposta 07/02/2014 15.00.44
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Light-Alex  @  19/01/2014 11:33:43
   9 / 10
Eastwood regista è una garanzia quasi sempre. E qui si conferma.
Una sensibilità innata che riesce a rendere partecipe lo spettatore del dolore e della sofferenza della storia.

Uno sguardo onesto, serio ed anche ruvido sulle difficoltà di un'America, ma alla fine di un mondo, sempre più globalizzato, ma sempre più chiuso in sè stesso, dove micromondi, microcomunità si fanno la guerra vivendo nello stesso paese ma di fatto ricreando nella loro casa e nella loro comunità una replica del loro paese natio estraniandosi dalla realtà del paese che li ospita.

E' il problema dell'immigrazione quello che tratta Eastwood, un problema vecchio come la scoperta dell'America o probabilmente ancora più datato. Forse i primi emigranti furono gli schiavi africani nelle colonie romane.
Una storia del genere potrebbe essere avvenuta nell'antica Roma, come in un sud America coloniale, come in un'America schiavista, come in una Francia coloniale, come negli USA contemporanei.
I secoli passano ma l'uomo pare non averne tratto insegnamento. E Eastwood ce lo ricorda. Lo fa tramite il più classico degli americani razzisti e xenofobi. Ma come in tutte le storie sorprendenti anche in questa appare sin da subito che dietro quella maschera da burbero intollerante c'è un uomo che ha sofferto enormemente. Un uomo che ha dovuto rispondere a degli ordini che lo hanno posto davanti a scelte durissime, vivere o uccidere, scelte che hanno per sempre incrinato il suo cuore e la sua anima.
E' un uomo che ha anche amato, amato nel modo più sincero che una persona possa fare, ma che dentro di sè soffre e si consuma. Ed il tutto si palesa con una malattia dei polmoni che sa molto di animo avvelenato dai dolori, di corpo che sta decadendo per la troppa amarezza accumulata negli anni.

Dietro le maschere c'è sempre molto di più di quello che si potrebbe pensare. Non lo vedono i figli di Walt Kowalsky (il protagonista interpretato da Eastwood stesso) ma lo vede una piccola famiglia di immigrati asiatici, con cui dopo l'iniziale diffidenza l'uomo comincia a fraternizzare fino a diventare il protettore, il mentore, il nonno e il padre di questi ragazzi. Fino alla scelta finale che lascia tutti di sorpresa, l'insegnamento ultimo per chi non avesse ancora capito veramente chi c'era dietro la maschera del vecchio americano razzista.

Magistrale, commovente, profondo e coinvolgente.
Con alcune scene densamente simboliche che non passano inosservate (la vera confessione è quella che Eastwood fa a Thao che si contrappone brutalmente alla finta confessione fatta al prete e li si capisce che piega prenderà il finale...)

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Ultima risposta 29/07/2014 12.49.09
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vieste84  @  12/10/2013 14:49:09
   7 / 10
Una sorta di "henry Callaghan" razzista e duro come non mai anche da vecchio che si ravvede di tutti i suoi pregiudizi razziali arrivando ad un finale impensabile. Buon film del vecchio Clint ma nn un capolavoro, poi non è la prima volta che interpreta questo personaggio

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Ultima risposta 12/10/2013 17.03.11
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krypton  @  01/10/2013 16:18:14
   8½ / 10
Walt Kowalski è un uomo circondato dalla morte: dapprima la guerra di Corea, poi la recente scomparsa della moglie ed infine l'indifferenza dei suoi figli. Uomo innegabilmente razzista, burbero e violento, Kowalski è però alla ricerca di un modo per redimersi dai suoi peccati passati, un modo per ritrovare la pace perduta. La sua occasione coincide con l'arrivo dei suoi nuovi vicini cinesi; all'inizio cosi strani e differenti, poi cosi famigliari ed accoglienti. Un legame che andrà ben oltre ai classici buoni rapporti di vicinato.

Ci si accorge solamente in un secondo momento di quanto "Gran Torino" sia un'ottima storia di solidarietà e di compassione. Da sottolineare la splendida interpretazione di Clint Eastwood nei panni del "vecchio Kowalski". Da vedere!

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Ultima risposta 12/10/2013 16.57.19
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OldBoy277  @  13/09/2013 00:51:25
   8½ / 10
Visto ben tre volte, per me rivedere questo film è sempre un piacere. Abbastanza duro, cinico e ,se qualche volta ti scappa il sorriso per le battute razziste di Walt, alla fine provi un po' di commozione per un finale sicuramente triste ma molto profondo, intenso, che mostra quanto si possa cambiare e andare oltre la differenza etnica, anche per un veterano di guerra che aiuta coloro che un tempo uccideva.Bellissimo

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Ultima risposta 02/10/2013 14.22.29
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  13/09/2012 05:14:51
   8½ / 10
Zio East è chirurgico, anche da vecchio; ogni suo film apre decine di tematiche diverse, nessuna delle quali viene trascurata.
La semplicità e il - termine abusato pardon - classicismo che lo contraddistinguono stanno sempre a garanzia che il film che vedrai è bello, è scorrevole, ed è facile da seguire. E questa è la grandezza di Clint: niente orpelli ostentati, sgradevoli se mal fatti e mal giustificati, inseriti il più delle volte solo per tentare un cinema "diverso".

Gran Torino è il rambo di Corea;
Gran Torino è Clint Eastwood invecchiato, che dopo averne ammazzati tanti in gioventù, si porta cadaveri sempre più pesanti sul groppone e il ricordo di una pistola nella giacca;
Gran Torino è Clint che cerca di dialogare con D.io;
Gran Torino è una torta di panna con sopra scritto 'Happy Birthday Dad', comprata in pasticceria all'ultimo minuto.

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Ultima risposta 13/09/2012 14.48.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  13/01/2011 16:23:50
   6½ / 10
Questa pellicola osannata e premiata dal Morandini addirittura con le rarissime 5 stelline, a me non convince.

E' grande cinema? Gli assomiglia.
Non sono in grado di individuare i film (sicuramente ce ne sono a bizzeffe) cui questa trama assomiglia. Ma il senso di "deja vu" è fortissimo.
Sarà perché l'archetipo è uno dei più abusati? La "conversione" tardiva dell'uomo tutto d'un pezzo, che porta sino alle estreme conseguenze la sua mutazione, conservando però intatta tutta la sua integrità personale.
Cosa aggiunge Eastwood a questo ritratto, appunto, archetipico?

Il personaggio da lui interpretato odora di valori conservatori e di una visione della società (americana) che rimane del tutto inalterata: a cambiare, nella sua nuova visione delle cose, sono la collocazione dei soggetti. E' come invertire in una frase il soggetto e il complemento oggetto, senza modificare la sintassi.
Ebbene è la sintassi che a me non piace. Questa etica che non rinuncia all'enfasi del sacrificio, del manicheismo tra buoni e cattivi.
Non mi è andata giù quell'insistenza (che già si trova in "Million dollar baby") sul ritratto della famiglia americana media come un branco di egoisti ipocriti senza attenuanti, e non mi va giù che a loro non vada nulla. Siamo sicuri che non si meritino niente di niente, e che la macchina se la meriti il coreano?
Fa tanto bel cinema, e indubbiamente gli eredi del protagonista sono descritti in modo da disprezzarli sommamente. Ma nella realtà è tutto così in bianco e nero, o non ci fa piuttosto comodo pensarlo?

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Ultima risposta 14/01/2011 12.39.09
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beast  @  09/12/2010 11:27:10
   10 / 10
secondo me doveva comunque lasciare la macchina al figlio e non al "mangia riso"

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Ultima risposta 07/02/2011 19.47.25
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Invia una mail all'autore del commento agen  @  04/09/2010 18:02:54
   7½ / 10
7.50

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Ultima risposta 16/09/2010 10.58.27
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  15/07/2010 21:51:38
   9 / 10
Tanto di cappello a Clint Eastwood per aver fatto totalmente sua una sceneggiatura (questo è necessario sottolinearlo) non originale in senso tecnico, ma originalissima nel contenuto. Gran Torino è un film di cui il regista e attore ha capito esattamente le potenzialità, specialmente quando ricorre ostinatamente a ciò che egli stesso rappresenta per il cinema. Vorrei lasciar perdere i forti elementi simbolici che certamente fanno parte del film, i vari dualismi vecchio/nuovo, patriota/straniero, conservazione/progresso, tutta roba interessante ma secondo me secondaria, per evidenziare la vera notizia del film: Clint Eastwood è tornato a fare Clint Eastwood!
Forse per l'ultima volta, chissà, ma è più che evidente il grande omaggio che Gran Torino rappresenta per il cinema Western, a Leone. Walt Kowalski è l'uomo senza nome, spara in faccia ai cattivi (se vuole) e ha un anima imprescrutabile, i preti con lui non servono e anche se alla fine sembra dare se stesso alla giusta causa a noi rimane l'amaro in bocca per non avere compreso l'uomo, la sua moralità, la sua storia ed egli dunque rimarrà un uomo che non capiremo mai e per questo non lo riconosciamo come eroe. Pochi hanno realmente percepito il carattere antieroico e la persino ovvia analogia con l'Uomo senza nome. Clint Eastwood è magnifico per questo, sta pagando il suo ultimo gettone al western, lo fa mettendo a nudo la sua anima, non cerca scappatoie, il finale è più importante per la diegesi che per la comprensione profonda del film, il vero succo sta nel mezzo. Non nel dibattito politico o religioso che certamente emerge dal film, ma nel fatto che i tempi cambiano, le nostre idee pure, persino noi crediamo di farlo, ma non potremo mai cambiare quello che siamo stati.

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Ultima risposta 01/09/2010 19.57.14
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Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  09/06/2010 13:49:36
   9 / 10
Grandissimo Eastwood.
Che film, che personaggi e che interpretazione...
Monumentale.

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Ultima risposta 09/06/2010 20.35.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  10/04/2010 00:47:06
   8½ / 10
Il grande Clint ci regala un'altro capolavoro con una storia semplice ma riuscita perfettamente. Davvero toccante e sincero il rapporto che si instaura tra il veterano della Corea ed il timido ragazzino asiatico. Il primo, uomo freddo e duro indurito dalla guerra e dalla vita, saprà redimersi e riuscirà a far cadere tutte le barriere e pregiudizi, mentre il secondo, grazie ai burberi insegnamenti del vecchio, crescerà ed imparerà ad avere fiducia in se stesso.
Perfetto nel suo piccolo insieme, del resto Eastwood regista ed attore non poteva fare diversamente. E ancora una volta ci dimostra che non occorrono grandi budget per fare un bel film. C'è chi crede ancora nel cinema.

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Ultima risposta 10/11/2010 16.26.41
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-Uskebasi-  @  06/04/2010 20:46:17
   7 / 10
Lo stesso identico film, con nome del regista diverso e attore protagonista diverso (e quando dico diverso intendo sconosciuto), non sarebbe considerato come questo. Ma questo è normale, in tutte le cose le valutazioni non sono oggettive al 100%, fa un quadro Picasso e lo firmo io non vale niente, faccio un quadro io e lo firma picasso e è oro. Io stesso che scrivo queste cose è probabile che sia stato influenzato dal bene che voglio a Clint sul mio cmq alto 7. Solo i veri capolavori o film sconosciuti belli non lasciano spazio a discussioni e meriti del film. Per me non è un capolavoro, anzi l'ho trovato pieno di banalità, nonostante purtroppo nel mondo i temi affrontati dal film non sono così scontati e superati. Quindi per banalità intendo il senso che provavo del "già visto", ma che è giusto che si veda ancora e ancora perchè sono messaggi importanti. Unica originalità nella scena dell'accendino. Concludo riconfermando che è un bel film e che posso capire le recensioni che lo esaltano.

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Ultima risposta 07/04/2010 14.32.08
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Macs  @  03/03/2010 22:18:02
   4 / 10
Andrò controcorrente, ma questo film mi ha deluso moltissimo, specie a leggere i commenti super entusiasti degli utenti di Filmscoop. Il film è lentissimo, la "conversione" di Kowalski assolutamente troppo repentina e inverosimile. Il personaggio di Eastwood non mi ha emozionato nè coinvolto. La sceneggiatura presenta una sequela inquietante di nefandezze, che riassumo nello Spoiler. Davvero non capisco come faccia ad avere una media così alta: un film buonista che parte da un'idea ottima - celebrare l'integrazione nella società multietnica di oggi - ma la rende cinematograficamente in modo assolutamente pessimo. Delusione cocente.

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Ultima risposta 13/03/2010 00.46.14
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/02/2010 11:24:39
   7½ / 10
Indubbiamente un bel film,che prende da subito interesse grazie ad una regia senza troppi fronzoli,molto vecchio stile.
L'avesse fatto qualcun'altro questo film probabilmente il mio voto e quello di altri sarebbe stato infinitamente più basso ma la cosa che si percepisce guardandolo è che è un film sincero.
Eastwood,un veterano del cinema,e nel film della guerra in Corea,è un vecchio polacco all'apparenza razzista e duro,in realtà dal cuore tenero e generoso. Il nonno che tutti vorremo avere,insomma. La cosa migliore è che il film ti fa fare un bel pò di risate grazie alle frasi di Eastwood,che per l'occasione ci regala le sue faccie più inc.azzate (che poi è sempre la stessa,cambia il ghigno).
Tutto questo in un quartiere diviso in base alle razze,dove ognuno è giudicato per la pelle come all'inizio del film anche lo stesso Eastwood giudica i "musi gialli".

Inutile dire che la sceneggiatura non è niente di che ma la regia scorre via che è una meraviglia,non ci si annoia mai. Niente di troppo lacrimevole o drammatico,Eastwood attore e regista (meglio quest'ultimo) se la cava come sempre egregiamente.
Ormai solo lui fa questi film dalla struttura apparente moderna,in realtà è un film che avrebbero potuto fare benissimo quarant'anni fa.
Molto bello il finale,che stempera il dramma,quasi un commento autoironico a Million dollar baby (comunque film più riuscito).

Chissà adesso Invictus come sarà,tanto il buon Clint non ha assolutamente intenzione di fermarsi. E ci sono registi che si prendono periodi di riposo lunghi anni senza far nulla...

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Ultima risposta 15/02/2010 12.42.36
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kobebryant92  @  01/02/2010 18:25:25
   8½ / 10
Ottimo film. Prestazione di eastwood davvero magnifica.
Tema di non facile trattazione che viene sviluppato in una storia avvincente a mio avviso...
bello davvero!


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Film da non perdere!

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Ultima risposta 06/02/2010 21.22.49
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LoSpaccone  @  14/01/2010 18:57:50
   8½ / 10
Quando alla soglia degli ottanta anni si riesce ad essere tra i migliori registi viventi, se non il migliore, ultimo baluardo di un cinema in via d’estinzione e creare con cadenza quasi annuale film di questo livello, di questa intensità e allo stesso tempo di questa semplicità e delicatezza, può voler dire solo una cosa: il signor Clint Eastwood prima che un grande artista è un grande uomo, conoscitore dell’arte della vita prima di quella del linguaggio cinematografico. I registi “talentuosi” alla sua età hanno mandato in pensione il cervello già da un bel po’; lui no, a testimonianza che la sua capacità non è frutto di un’attitudine innata ma dell’esperienza umana, della personale formazione emotiva, che è anche quello che traspare dalle sue storie, dai suoi personaggi, uomini e donne in lotta con loro stessi e con il mondo che li circonda. Una lotta fatta non di violenza ideologica ma della forza delle idee, quando ci si confronta con gli altri, e del coraggio di guardarsi in faccia, quando la si fa con sé stessi. In “Gran Torino” Eastwood disegna un’altra figura destinata ad entrare un po’ alla volta nell’immaginario collettivo e non solo per le coloriture più superficiali e divertenti; un’icona di eroismo degna di una tragedia shakespeariana, parte integrante di una recita severa, riflessiva, ma mai moralistica, che racchiude temi e significati che normalmente basterebbero a fare dieci film: rapporto con dio, senso della morale, concetto di giustizia, confronto interrazziale e intergenerazionale, e soprattutto un’interpretazione nobile del concetto di redenzione personale, vista come unico ed estremo modo per integrare responsabilità personale e collettiva, tipico di un uomo che, nonostante tutto, non si sottrae alle regole della convivenza, seppur in maniera tragica (vallo a spiegare a chi riscontra nel film tendenze fasciste). Rispetto ai suoi precedenti capolavori forse viene concesso qualcosa in più (ma sempre pochissimo) al buonismo ma in compenso la vicenda di Kowalski si aggancia meglio all’attuale realtà politico-sociale americana, creando attorno al protagonista un microcosmo in cui però è possibile scorgere gran parte del mondo più vicino a noi. Da “Wall Street a Gran Torino” recitava un documentario sulla recente deriva economica degli States, andato in onda in tv qualche mese fa, a prova che il film è già diventato simbolo degli ultimi cambiamenti sociali e culturali d’oltreoceano.

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Ultima risposta 01/02/2010 18.27.58
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ezequiel  @  06/01/2010 14:35:20
   3 / 10
sarebbe solo noioso se non fosse irritante, questo film. come al solito, fa subito capolino la morale dietro a temi sviluppati con estrema banalità. è ben attento a solleticare i cuori della gente, clint. e gli istinti. et voila, un altro film è pronto.
e via coi fazzoletti.

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Ultima risposta 11/02/2010 20.28.29
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  27/11/2009 00:55:32
   9 / 10
Gran Torino di Clint Eastwood è un film che ti rimane dentro a lungo. Impossibile non provare emozioni dinanzi ad una storia simile. Intensità e spessore umano che superano ogni livello conosciuto, una tale profondità di tematiche da mozzare il fiato, un finale straziante, struggente, memorabile. Clint è l'unico protagonista al giorno d'oggi che riesce a non far assolutamente rimpiangere il grande cinema classico di un tempo. Merita di diritto un posto tra i più gloriosi tra i grandi miti della storia del cinema. Che Dio l'abbia in gloria!

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Ultima risposta 09/12/2010 06.28.06
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cristiano1970  @  01/11/2009 22:50:37
   8 / 10
FILM MOLTO BELLO CON INTERPRETAZIONE
E CARATTERIZZAZIONE MAGISTRALE DI CLINT EASTWOOD

NON MI SENTO DI ASSEGNARE UN VOTO SUPERIORE PERCHE'
RITENGO CHE ALCUNI TEMI SIANO STATI AFFRONTATI IN MODO
UN POCO SUPERFICIALE...
VEDI RAPPORTO CON I 2 FIGLI E VEDI SITUAZIONE DI SALUTE

FINALE MOLTO BELLO E SIGNIFICATIVO

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7 risposte al commento
Ultima risposta 07/11/2009 16.25.00
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Flavietta2  @  01/11/2009 16:45:50
   8½ / 10
Finalmente durante una supplenza l'ho visto!
Il caro e vecchio Clint, attraverso una buona regia e un personaggio cinico e distrutto dalla guerra e dal suo ricordo, ci narra una storia sull'integrazione, ma anche sull'accettazione degli avvenimenti della vita e della morte.Il ritmo è lento, ma ciò non pesa, perchè permette di capire la lenta evoluzione di Kowalsky e quindi il finale, che ho trovato molto significativo.
Eastwood è molto bravo, e le sue battute piuttosto cattive e il suo linguaggio, lo rendono umano, fanno comprendere i dolori subiti e le conseguenze che comportano.
Interessante la scelta della gran torino come uno dei fili conduttori della storia.
E' un po' volgare nei dialoghi per farci vedere il degrado di alcune cittadine d'oggi dove ci sono molti gruppi etnici che mal si tollerano a vicenda. Molto realistico (tranne per le armi da fuoco, esagerate a mio avviso),uno spaccato di società e uno studio sulla vita, la morte e le sue sfaccettature...mi ha colpito particolarmente.

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7 risposte al commento
Ultima risposta 20/01/2011 18.24.38
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eriki71  @  10/09/2009 12:19:18
   5 / 10
5 politico ( anche se di solito si da' il 6 politico )
Lento Maledettamente lento..
E dai , allora??? Se al posto di Clint ci fosse stato un attore misconosciuto questo film lo avrebbero proiettato solo all'oratorio.
Per 1 ora e 20 minuti non succede assolutamente niente.
Al 36° minuto mi sono alzato per andare a prendere il Dvd degli Spietati ( quello si' che e' un film degno di Clint!! ) poi i miei amici mi hanno bloccato.
Ok il film tratta argomenti molto profondi, la vecchiaia, la solitudine, il problema dell'incomunicabilita' coi figli, rimorsi sui fatti avvenuti in guerra.
Carino il fatto che cerchi di aiutare il piccolo coreano


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Io non ho ancora 79 anni e ho bisogno di un po' di pepe per gustare come si deve un film, cosa che questa pellicolo non ha.
Non dico che non sia un bel film, Clint e' sicuramente un ottimo regista di mestiere, ma ci ha abituati a ben altro genere di pellicole.
Peccato, cumunque l'interpretazione di clint vale almeno un 9
e quando avro' anche io 79 anni e rigurdero' questo film di sicuro gli daro' un bell' 8 .
Bye

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15 risposte al commento
Ultima risposta 01/02/2010 12.34.37
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dobel  @  22/08/2009 18:10:13
   9 / 10
Ammetto di considerare Eastwood l'ultimo grande erede della tradizione cinematografica americana che vede gli Hawks e i Ford come i grandi padri e numi tutelari a cui rivolgersi quando si vuole ritornare un po' a respirare l'aria pura della Valle dell'Eden. Considero quindi l'ultimo lavoro di Eastwood un film importante e straordinario. Penso che il grande Clint abbia fatto per sé quello che il suo maestro Don Siegel fece per John Wayne: ossia si è cucito addosso il suo 'Pistolero'.
L'ultimo film interpretato da Wayne comincia con una carrellata di frammenti rappresentativi della propria carriera; Siegel, programmaticamente, ha voluto rendere omaggio ad un monumento ormai achetipico della nostra cultura. Ho sempre pensato che John Wayne possa essere considerato alla stregua di Ercole o Achille, per intenderci. Nel senso che non i personaggi da lui interpretati e nemmeno il Sig. Marion Vattelapesca, sono miti, ma proprio John Wayne in quanto ormai personaggio lui stesso da interpretare. Wayne è un personaggio, non una persona o un attore. Allo stesso modo, anche se in misura leggermente inferiore, Clint Eastwood può essere oggi considerato un mito nel senso più letterale del termine. Che sia l'erede del grande 'Duke' non c'è dubbio, e in questo film lo diventa in modo definitivo e per l'ultima volta. Infatti, se il personaggio interpretato da 'Duke' nel 'Pistolero' di Siegel è un uomo malato terminale che si rende mentore e quasi guida umana di un ragazzo, e che alla fine muore in una sparatoria ché altra fine non avrebbe potuto fare; così il personaggio interpretato da Eastwood in Gran Torino ha le stesse identiche caratteristiche. Questa penso sia un'ulteriore e la più sublime delle citazioni o degli omaggi al vecchio uomo americano.
Eastwood che ricorda Wayne nel suo ultimo film e nello stesso tempo ricorda Siegel. Potremmo dire che Gran Torino è la summa della carriera di questo cineasta straordinario. E' lo sguardo ora ironico ora commosso sull'intera propria vita cinematografica; è un film ricco di autocitazioni, ricco di umanità e amarezza. Un'opera d'arte. Il finale, ecco, si stacca nel suo significato da quello del 'Pistolero'. Diventa un ulteriore sorpresa. Un sacrificio e un messaggio quasi cristiano che non ci saremmo aspettati e quindi tanto più geniale.

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Ultima risposta 24/08/2009 10.37.46
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Mistur  @  19/08/2009 01:14:48
   9 / 10
Mamma mia! Un film che ho visto con la pelle d'oca dall'inizio alla fine. Un Clint Eastwood che torna a fare il ruolo del cattivo, del burbero, che fa le stesse espressioni dei tempi della trilogia del dollaro, roba d'altri tempi. Dialoghi perfetti, a volte scontati, ma questo non deve mica essere un difetto.
Non commento oltre, sia perchè non c'è molto da dire e quello che c'era da dire è stato scritto nei commenti precedenti e anche perchè si è fatta una certa ora e vorrei chiudere il pc. Una sola nota sul finale: ammetto che per sbaglio mi sono spoilerato facendo un gioco sulla settimana enigmistica che ti diceva il finale e dovevi indovinare il film. C'era

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, sono andato a vedere la soluzione e mi son fregato. Comunque non mi ha condizionato più di tanto, forse mi ha tolto l'effetto sorpresa ma pazienza. A primo impatto son rimasto un po' deluso, me lo aspettavo diverso, ma pensandoci dopo ho pensato che non c'era altro finale possibile, si sarebbe sfiorata la fantascienza. Così sono arrivato alla conclusione che non poteva finire in un modo migliore, per non dire non peggiore. Perche, qualunque fosse stato il finale, sarebbe stato un brutto, un triste finale, alzarsi dalla sedia [ero in una rassegna estiva all'aperto] è stato davvero traumatico, sarei voluto rimanere ancora un po' a godere di questo fantastico Clint che ormai a 79 anni suonati riesce ancora a stupirci, stavolta anche a strapparci qualche sorriso malizioso durante i discorsi con il sacerdote e a far scendere qualche lacrima mentre chiede se "qualcuno ha da accendere".
Secondo voi quali altri possibili finali sarebbero stati possibili, senza rovinare il film magari?


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JOKER1926  @  28/06/2009 20:02:07
   8 / 10
Clint Eastwood dopo il successo "Changeling" propone al pubblico un'altra trionfale pellicola: "Gran Torino".
Il regista dietro un accuratissimo lavoro tecnico riserva sempre un robusto messaggio di vita, le sue pellicole sono accattivanti e sotto tanti aspetti "moralizzatrici".

"Gran Torino" è il quadro dell'attuale società fatto da violenza ed integrazione (forzata) di etnie straniere (come gli asiatici), l'uomo bianco è dunque cimentato in una guerra ed è pronto a "lottare" e a farsi rispettare in un "mosaico" di culture diverse, ma quasi sempre il tutto degenera, idee razziste , pregiudizi accompagnano dunque il protagonista principale del film (Walt Kowalski) nel primo blocco della pellicola.

"Gran Torino" presenta una trama realista, amara e dunque senza imperfezioni e forzature, comunque in modo sommario la sceneggiatura è a dir poco convincente e compatta, insomma la narrazione è molto valida (magari a tratti fin troppo lineare e schematica).
Clint Eastwood "lima" in modo superbo i personaggi, ogni protagonista ha infine una personalità "unica" e attraente ; Kowalski è un uomo di ferro, irrigidito dalla guerra ma in fondo sempre un essere umano (sotto alcuni aspetti "dolce" e comprensivo); il piccolo ragazzo (tartassato dal cugino) è un'icona debole, inerme che con il tempo crescerà grazie a Walt (a questo punto da segnalare la sequenza bellissima e caratteristica del barbiere); in fine da ricordare (e da celebrare) il prete che con una dose di "cocciutaggine" cercherà di sgombrare la mente del protagonista da concetti di violenza e da preclusioni.
Altri personaggi (come i membri della famiglia del vecchio Walt) sono assai convincenti (seppur la loro apparizione in scena è minima).

Il film oltre alla grandissima sceneggiatura presenta un magnifico lavoro tecnico, quindi fotografia eccelsa, attori impeccabili (su tutti ovviamente Eastwood), musiche, ambientazioni, ritmo completano il quadro delle positività del prodotto cinematografico.

"Gran Torino" inizia a mille (con la bella e suggestiva sequenza della chiesa) e prosegue in modo altamente prodigioso regalando moltissime emozioni al pubblico, con il tempo insomma il film diventa sempre più interessante e il finale è pura accademia.
Dal maestro della "spietatezza" (ovvero Walt/Clint Eastwood) ci si aspettava un finale apocalittico tempestato da sangue, sparatorie ed estrema trazione; ma (saggiamente) la regia idealizza un riepilogo non pronosticabile (deludendo magari la massa superficiale) che svolge incredibili funzioni vitali e morali.

"Gran Torino" è un Opera di genere Drammatico, il regista con rozzezza, violenza e terribile praticità delinea lo spaccato sociale americano contemporaneo (ma non solo americano), la pellicola nella prima parte è molto cinica e razzista, nella seconda parte Clint nei panni di Walt alleggerisce la pressione e dunque spiana la strada della tolleranza e della socializzazione il finale è la certificazione di questi (complessi) argomenti attuali.

Lode a Eastwood regista superbo che (ancora una volta) soddisfa in modo totale e regala emozioni e drammaticità… Splendore solenne della Cinematografia…

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Eratostene  @  14/06/2009 21:54:08
   9½ / 10
come hanno fatto a non considerarlo pe niente per gli Oscar??? Clint Eastwood straordinario nel suo ultimo film da attore...la storia è splendida e ci insegna a non giudicare nessuno dal colore della pelle o dall'etnia alla quale apprtiene

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topsecret  @  10/06/2009 19:02:29
   9 / 10
Un gran bel film, capace di coinvolgere ed emozionare trasportandoti in una storia cruda ma densa di sensazioni significative come l'amicizia, la redenzione e l'amore e con un finale da pelle d'oca.
Il vecchio Clint colpisce ancora e mira dritto al cuore.

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Pierre Bezuchov  @  28/04/2009 21:56:22
   9 / 10
ho sentito spesso parlare di questo film come di un film sulla tolleranza.
Non è così, secondo me. Gran torino è solo una storia: una storia triste, illusoria, commovente, bella. Non mi sembra di scorgere tolleranza nel modo in cui il vecchio kowalski imbruttisce i tre coattelli di colore, o quando minaccia apertamente la gang di cinesi che spadroneggia nel quartiere. La grandezza di questo film, secondo me, sta in come il vecchio(e coattissimo) Clint te la fa credere: vedendo il film pensiamo che, dopotutto, malgrado l'ordinaria follia del mondo in agguato là fuori, sia possibile vivere in serenità con le persone che più ci vogliono bene; salvo poi ribadire che l'oscutirà può colpire quando meno te lo aspetti e l'unica cosa che ti può salvare è l'esperienza (e la fortuna, aggiungerei io - quella bene o male c'entra sempre).
Clint è un grande come sempre, la parte del vecchio burbero gli calza a pennello e dirige le inquadrature con diligenza e precisione; memorabili gli insulti 'bonari' che kowalski sembra sputare come un distributore di caramelle, sono da segnare e poi riproporre agli amici. Capolavoro.

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castelvetro  @  27/04/2009 16:52:03
   8 / 10
Bella prova per un clint eastwood attore e regista.

Trama originale, attuale per nulla banale.

Divertente e verosimile l'ironia comparando le due famiglie.

Decisamente da vedere

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Da&Le'  @  27/04/2009 16:36:46
   8 / 10
Bella prova per un clint eastwood attore e regista.

Trama originale, attuale per nulla banale.

Divertente e verosimile l'ironia comparando le due famiglie.

Decisamente da vedere

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refuse-resist  @  27/04/2009 12:20:03
   8 / 10
Il grande Sergio Leone sosteneva ironicamente che Clint Eastwood, come attore, poteva contare solo su due espressioni. Una con il cappello e l’altra senza. Ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi in cui l’Uomo senza nome sembrava dovesse rimanere ancorato a vita all’epopea degli spaghetti-western e al suo regista-mentore. Ecco invece che, quasi inaspettatamente, Eastwood ha saputo costruirsi un itinerario artistico (come regista e attore) in crescendo rossiniano. Una serie di prove d’autore che gli hanno permesso di deliziare le platee di tutto il mondo grazie a capolavori di una bellezza impagabile nella loro linearità. Film nei quali l’asciutto racconto delle storie fa il paio con un uso magistrale della macchina da presa. Tutto questo ha reso il suo modo di fare cinema qualcosa di davvero incommensurabile. Gran Torino è solo l’ultima chicca che il grande Clint va ad aggiungere alle tante che ha saputo offrirci negli ultimi anni. E pensare che era stato presentato come un film quasi in tono minore, dopo il drammatico Changeling. Niente di tutto questo. Siamo in presenza di una delle migliori prove d’artista dell’ultimo anno, che pure è stato ricco di pellicole e di titoli spesso emozionanti. Su Gran Torino si è detto ormai tutto quello che c’era da dire e, se qualcuno ha dei dubbi sul fatto che siamo di fronte all'ennesimo capolavoro, non sapremmo proprio come convincerlo. Il fatto è che quando si esce da una sala arricchiti dentro, ciò significa che il regista (in questo caso anche splendido protagonista) ha fatto ancora una volta centro. E allora giù il cappello davanti a questo vecchio cowboy che ha saputo inventarsi un cinema capace di arrivare dritto al cuore.

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Ultima risposta 30/04/2009 18.13.48
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elisa87  @  26/04/2009 14:12:42
   9½ / 10
non ho visto molti fim di clint eastwood ma dopo aver visto questo..penso proprio che lo farò...bellissimo!!!

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Ultima risposta 08/05/2009 08.50.51
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MarcoTheBeast  @  21/04/2009 23:32:50
   9½ / 10
EPICO!!!! Veramente eccezionale!!! attori perfetti scenografia fantastica storia devastante!! veramente da guardare!!

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Ultima risposta 22/04/2009 21.30.21
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Invia una mail all'autore del commento Alien91  @  20/04/2009 00:23:20
   10 / 10
prima di commentare il film voglio raccontare perkè sono andato a guardarlo. stasera sono andato al cinema con assoluta convinzione di guardarmi FAST AND FURIOS SOLO PARTI ORIGINALI,con mio padre però appena arrivato lì cera una fila MOSTRUOSA di persone, praticamente non cera più posto allora rammaricato stavamo per andarcene, ma mio padre mi ha proposto di andarci a vedere gran torino che era nell'altra sala. Io non avevo molto voglia perkè pensavo ke sarebbe stato un film palloso però mi sono lasciato convincere. All'uscita della sala avevo soltanto voglia di dire "GRAZIE PAPà",perche il film di CLINT EASTWOOD è semplicemente un capolavore,lui grande attore gli altri pure,poi questa amicizia fra il vecchio burbero e il ragazzino koreano e bellissima mi ha emozionato,ma un capolavoro secondo me anche perkè uscita dalla sala mi ha lasciato qualcosa dentro non so spiegarlo bene ma è cosi,e se il film ti lascia qualcosa dentro allora voul dire ke il film il suo dovere lo ha fatto.

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momo  @  19/04/2009 18:57:40
   5½ / 10
L'ormai ottantenne Clint Eastwood ha accumulato tanti di quei trucchetti durante la sua carriera da poter far film per altri ottantanni. La ricetta per vedere al pubblico ormai è risaputa, lo hanno dimostrato gli incassi di Milion Dollar Baby e quelli di Gran torino, a me sinceramente non piace che mi venga riproposta la solita storia Disneyana dove ci sono i cattivi stereotipatissimi verso i quali lo spettatore è portato a provar odio solo a guardarli: da un parte la famiglia (come in Million dollar) dall'altra i "bulli" del quartiere e dove succede di tutto affinché il vecchio eroe possa dimostrare il suo valore. Certo tutto è fatto a regola d'arte la battuta al posto giusto, le gaffe etc. etc. e non si può dire che la recitazione pecchi in qualcosa ma nel complesso penso che il film non superi la mediocrità e sinceramente non credo che Clint Eastwood sarebbe mia riuscito ad avere qualche altro lavoro se avesse messo in pratica i suoi precetti sulla comunicazione tra “uomini”.

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Ultima risposta 03/06/2009 23.53.06
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Huggia81  @  17/04/2009 19:57:19
   9 / 10
Ottimo, non avevo mai visto film di clint e devo dire che ho fatto un grosso errore, il film esplora la psicologia di un personaggio borderline in maniera utopica, clint è incazzato e rabbioso come un vecchio brontolone, battute al fulmicotone e aggettivi che passeranno alla storia per un film che alla fine è soprattutto edificante e costruttivo.... e sa essere anche toccante ...cosa si vuole di piu?

Ma certo una fiammante Gran Torino!

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Ultima risposta 17/04/2009 20.10.59
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Invia una mail all'autore del commento Marla Singer  @  14/04/2009 09:47:57
   8 / 10
Film lineare, semplice e forse pure prevedibile, ma diretto ed interpretato con maestria dal buon vecchio Clint Eastwood, il regista più prolifico degli ultimi anni, nonostante tiri fuori un film all'anno riesce a non sbagliare niente.
Speriamo resti con noi ancora a lungo.


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Ultima risposta 16/04/2009 12.01.40
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Bono Vox  @  13/04/2009 21:34:26
   7 / 10
A dir la verità pensavo a qualcosa di meglio... non mi aspettavo le innumerevoli battute di Eastwood, dato che visto il trailer sembrava un film abbastanza duro, invece è sembrato a metà tra una commedia e un dramma. Alcune parti del confronto tra Eastwood e la gang asiatica potevano essere gestite meglio e anche il finale ha deluso un pò, ma alla fine abbiamo davanti ancora un bel film girato dal grande Clint Eastwood, che speriamo resti tra di noi ancora per tanto tempo.

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anna..bertozzi  @  12/04/2009 20:17:16
   6½ / 10
Secondo me questo film è sopravvalutato, o meglio a me non è piaciuto poi cosi' tanto quanto mi sarei aspettata nel leggere i commenti generali. Innanzitutto non l'ho trovato troppo originale, mi ha lasciato come una sensazione di "gia' visto". inoltre i dialoghi erano assolutamente poco reali, cosi' come la maggioranza dei personaggi, stereotipati all'inverosimile: o troppo perfetti (le due ragazzine vietnamite,mature, equilibrate e simpatiche, come neanche un adulto sarà mai), o negativi fino in fondo (dai bulli di quartiere alle mogli/nipoti di Clint).
Infine mi ha lasciato insoddisfatta il rapporto di Clint coi 2 figli di sangue..se i 2 figli sono le merde che erano la colpa sarà anche un po' la sua...non basta confessarsi una volta per lavarsi la coscienza!!!

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Ultima risposta 19/04/2009 11.57.53
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sally-rossella  @  11/04/2009 13:54:28
   9 / 10
Film di grandi valori che senza soffermarsi troppo sulle scene tragiche ,ma al contrario lasciando pieno spazio alla trama,riesce ad essere drammatico e commovente.
Clint Eastwood infatti interpreta il ruolo dell'uomo burbero e chiuso nei confronti del mondo poichè ancora perseguitato dopo tanti anni dal senso di colpa per le azioni compiute in guerra .Questo personaggio così poco socievole e così particolare mi è risultato simpatico sin dal primo momento(come penso al resto degli spettatori),nel corso del film quasi ci si affeziona a lui per il suo cinismo estremo e poi in fondo per la bontà e la dolcezza che si celano dietro ad esso.Il film è un continuo combattimento contro il pregiudizio che al giorno d'oggi infanga la società.Il protagonista scopre infatti che i musi gialli (come li chiama :D)sono più simili e compatibili a lui rispetto ai suoi familiari ;vediamo quindi il protagonista spogliato di ogni pregiudizio e nello stesso tempo ci spogliamo noi spettatori del pregiudizio nei confronti del protagonista che a primo impatto può sembrare un uomo di pietra ma che poi scopriamo essere ancora capace di amare e di sacrificarsi per il prossimo.
Walt Kowalski è un personaggio da cui prendere esempio,a modo suo egli non cerca altro che amore e affetto senza secondi fini,come quello che i suoi vicini riescono a dargli portandolo automaticamente a trasformarsi divenendo quasi più sereno con il resto del mondo.Scopriamo che Walt non è un vecchio acido ma un uomo con la propria sensibilità(è evidente quando,dopo essere stato in ospedale,telefona al figlio).
Capiamo quanto Walt sia cambiato quando decide di prestare la gran torino a Tau ;quella macchina infatti rappresenta quasi la cosa a cui egli tiene di più poichè legata al passato(di cui egli non riesce a dimenticarsi).
Riflessione,emozione,commozione ,a tratti anche ironia, fanno di questo film un bellissimo film .

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Ultima risposta 11/04/2009 15.39.06
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carrie  @  08/04/2009 19:11:27
   8 / 10
Un gran bel film. Regia eccellente, con un'ottima fotografia, e delle buone interpretazioni.
Clint è molto bravo, belle espressioni

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Ultima risposta 08/04/2009 19.16.40
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rappayuz  @  05/04/2009 21:57:59
   6½ / 10
AVVERTENZA: chi non ha ancora visto il film si astenga dal leggere questo commento. Il film coinvolge e Clint è un maestro nel prendere per mano lo spettatore fino al colpo di scena finale. Con un pò di Sergio Leone negli occhi magari si poteva pure prevedere la sorpresa finale, ma io stesso ci sono cascato, quindi tanto di cappello. Però ci sono delle pecche di sceneggiatura che cmq vanno detto:
1) I dialoghi molto spesso sono da sit-com, c'è ancora il giochino chiamami signor kowalsky e non walt fino all''inversione dei termini.
2) la sceneggiatura è meno potente che in The Milion Dollar Baby, un mondo perfetto, mistic river, mezzanotte nel giardino....., e anche i personaggi non sono credibili fino in fondo, troppo pilotati dal "disegno divino" del Dio Clint.
A questo punto però c'è da fare un pò di critica sociale e rischio di diventare MARXISTA LENINISTA: ma la rabbia dei poveri che fine ha fatto? Spike Lee e Kassovitz cosa ne penserebbero? Il gesto finale di Kowalsky è da vedere come una redenzione per i gesti della guerra o come la sconfitta di un sistema, quello americano, in cui non si può più credere? C'è rabbia nel film o sono soli buoni sentimenti? Cosa c'è di errato nel sistema?I giovani disatttati dei quartieri sono solo stupidi esseri a cui piace scimmiottare? Ok, mi piace il discorso legato alla necessità di dialogare, e tutta l'umanità trasmessa, ma tutto il resto non è poi così profondo come il regista aveva fatto in altri suoi ,memorabili, film.
Resta il fatto che il film è veramente un piacere da vedere, e fortunatamente emoziona.
Se qualcuno dà risposte ai miei dubbi mi fa un piacere.

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Ultima risposta 09/04/2009 21.44.40
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Orson  @  05/04/2009 01:29:09
   6 / 10
Visti i commenti su questo sito sinceramente mi aspettavo di meglio.Il film si lascia guardare e non annoia.Ma gridare al capolavoro....mi sembra una esagerazione!!Sembra di vedere raccontata l'età pensionabile dell'ispettore Callaghan!A volte è patetico di come affronta i bulli del quartiere.Questo film mi ha ricordato il declino di attori del calibro di De Niro e Al Pacino(vedere l'ultimo loro film assieme per capire)!Il tempo passa per tutti...e bisognerebbe farsene una ragione.Questo film racconta una storia abbastanza banale e il finale è abbastanza scontato.Il solito reduce di guerra incazzato con il nemico che ha combattuto...dove sta la novità??Il solito burbero solitario che poi si lascia andare e conquista le simpatie di tutti.Questo è il mio umile commento...crocefiggetemi pure!!

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Ultima risposta 08/04/2009 19.04.40
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Butch Coolidge  @  03/04/2009 06:25:08
   5 / 10
Clint Eastwood delude le aspettative con una pellicola poco approfondita e solo violenta. Dialoghi a volte al limite del ridicolo della serie Walker Texas Ranger, zero polizia solo 1 giustiziere. Analisi dei personaggi a dir poco superficiale e stereotipata: dal prete, ai bulli, al vecchio, ai parenti serpenti. E tocco finale da gran maestro in croce alla Gesù. Be' se questo è cinema allora preferisco di gran lunga una puntata dei Griffin. Almeno non si spaccia per vero quello che solo lontanamente gli si avvicina.

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Ultima risposta 07/06/2009 02.51.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Aliena  @  02/04/2009 17:06:15
   5½ / 10
4pm passate
ho aspettato
l'ha detto ieri sera clint eastwood travestito da walt kowalski di aspettare fino alle 4
che non bisogna agire d'istinto.. o qualcosa del genere sul fatto di avere un piano

ecco, io l'ho fatto
ma il mio giudizio non è cambiato
il film non mi è piaciuto durante dopo e ora
durante: storia di una linearità banalità prevedibilità agghiacciante
e tu pensi vabbè però è clintocchidighiaccioeastwood se lo può permettere
e però pensi anche se sta cosa la faceva un perfetto sconosciuto o anche solo il maldigerito da molti rodriguez tutti a sputarci sopra
io peraltro credo pure nella teoria di raskolnikov (non quello del forum, ma quello di fedor)
al grandeuomo tutto è concesso
(se poi si cita prendendosi pure in giro)

questo film non mi ha convinto
proprio pe nulla
che oltre alla noiosa prevedibilità della trama,
ci aggiungo anche la totale carenza di approfondimento dei personaggi che non fossero walt kowalski
d’accordo stereotipizzazione massima su tutti
walt eastwood incluso (il duro tutto d’un pezzo il cowboy-robocop-ispettore –nonnetto burbero)
però stereotipati non vuol per forza dire poco credibili, anzi a maggior ragione se la tematica trattata è così sentita (in america, ma pure qua –cfr via paolo sarpi a milano)

non so s eposso permettermi ma credo che se magari mister me la giro e rigiro come piace amme avesse affidato la regia a qualcunaltro magari il risultato non sarebbe stato così monosguardo
(occhi azzurri sempre stupendi e tra l'altro ho incredibilmente notato una nuova espressione di clint da aggiungere alle altre due

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si insomma, la prima parte doveva essere comica, magari irnica si insomma far ridere sorridere,
ecco io rimanevo basita dalla sconcertate mancanza di battute brillanti eccezion fatta agli ammiccamenti al fu clint cowboy
ho trovata riuscita solo la parte finale
decisamente più nelle canne stilistiche del fucile del regista eastwood
ma tutta la prima parte da bruciare dalla bara della moglie all’invito a cena alla omer dagli hmong
mystic river non mi era dispiaciuto
non mi aveva totalmente convinto
avevo già avvisato li sta linearità verso l’evidente che già malsopporto
però li c’era pane per la dentiera del vecchio clint
o perlomeno c’era un poker di attori che evidentemente qui mancavano
(apparte lui, il ragazzino che apparte la storia di cenerentolo con tanto di zucca che diventa carrozzeria gran torino, ha recitato bene, credibile per la parte da adolescente complessato)

non lo rivedrei.

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Ultima risposta 23/12/2009 14.37.08
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popoviasproni  @  01/04/2009 22:20:59
   6½ / 10
Piena zeppa di luoghi comuni e priva di colpi di scena, la pellicola è sorretta dalla sola simpatica e sincera interpretazione di Clint.

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Ultima risposta 01/04/2009 23.11.49
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Wyrael  @  01/04/2009 18:14:42
   7½ / 10
Mi dissocio completamente da chi sostiene che il tema di fondo sia quello del razzismo, ma anzi, sembra proprio essere invece quello di uguaglianza tra popoli e culture. Mi chiedo, ma che film avete visto? I razzisti dove sono? Se il protagonista fosse stato razzista dubito potesse avere come amico un barbiere italiano e cominciare a stringere rapporti con dei cinesi...
Quello che si tiene a sottolineare è l'aspetto bigotto del personaggio, che va a legarsi incredibilmente alla tradizionalità delle popolazioni, come quella cinese.
L'incontro ed infine l'unione di due culture apparentemente differenti ma che in realtà sono accomunate dalle stesse regole di rispetto ed educazione.
Vengono inoltre rappresentati i cinesi americanizzati (i bulli) che assorbono la materialità e le negatività del popolo USA, mentre altri riescono comunque ad integrarsi pur preservando le proprie tradizioni.
La "Gran Torino" altro non è che il simbolo di un'America superficiale nata e costruita sull'incontro tra nazioni conquistate e sconfitte con il sangue. Una "macchina" esteticamente affascinante, che può essere guidata da chiunque, ma che può raggiungere le sue massime potenzialità solo da pochi, soprattutto da coloro che non penseremmo mai potrebbero esserne in grado...
Un film che ti sputa in faccia la realtà, un'esperienza qualsiasi, una di tutti i giorni, che non deve far riflettere, ma solamente colpire al cuore chi non può comprendere, vuoi dall'ignoranza o da qualsiasi altra cosa...

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Ultima risposta 01/04/2009 19.40.15
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DiReCtOr  @  01/04/2009 03:37:16
   9 / 10
Dal punto di vista tecnico/visivo non c'è molto da dire, è un film molto semplice con una buona fotografia.
Di Gran Torino, come tutti i film che rimangono non ho apprezzato più di tanto la sua realizzazione tecnica, ne tanto meno il suo filone narrativo, nulla di innovativo.
Gran Torino a mio avviso è un film che ci dovrebbe far riflettere.
Un film che mette in scena la palese ignoranza e stupidità dell'essere umano.
Un film che critica tutto e tutti, cercando di far capire che anche nello schifo più assurdo c'è qualcuno puro.
La cosa che mi ha colpito di più è che anche nelle scene più tragiche l'incredibile forza del personaggio interpretato da Clint Eastwood (Walt) riesce a strapparti un sorriso. Viene poi messo in risalto l'odio o comunque lo smarrimento delle vecchie generazioni nel vedere e cercare di comprendere quelle nuove.
Puntate all'apparire e all'estetica più che ai beni primari, quelli familiari e allo scopo di stare bene e vivere serenamente con i propri cari.
Viene messa in risalto l'arroganza dei parenti anche dopo la morte di un proprio caro, pure alla lettura del testamento.
Infine la macchina, la Gran Torino viene magnificamente usata come tramite e legame tra Walt e il piccolo "Tardo" oltre che a un mezzo rappresentante l'essere americano e patriota, si trasforma poi in un essere consapevoli dei beni che abbiamo. Infatti vedrete a chi andrà la macchina.
Un gran film, da vedere assolutamente.
Peccato che forse quelli che dovrebbero capire il messaggio che lascia, non lo guarderanno mai.

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Ultima risposta 01/04/2009 23.07.46
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senseiken  @  31/03/2009 11:32:34
   10 / 10
Devo ammetterlo, mi ha spiazzato, non l'ho compreso subito, mi ha COSTRETTO a pensarci e ripensarci. Innanzitutto è già un fatto notevole che NON ci sia il solito bombardamento di flashback riguardanti la guerra in Corea e di questo sento quasi di dover ringraziare Eastwood.

Ad un certo punto sembra che la vera confessione sia quella fatta a Tao, dove idealmente la griglia della "cella" appare un confessionale: è quello il peso che Kowalski, un uomo retto che non comprende la velocità di questo mondo (e come si può biasimarlo), si porta appresso da una vita.

Un Clint Eastwood grandissimo, per quello che, forse, è il suo testamento cinematografico.

"Panna smontata" penso che lo prenderò in prestito per prendere in giro i colleghi... Un film tristissimo dove si ride moltissimo: un capolavoro.

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Ultima risposta 02/04/2009 01.40.06
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gambero  @  30/03/2009 12:07:07
   6½ / 10
ok..non credo sia un capolavoro ma soltanto un film ben fatto e ben recitato(grandissimo eastwood)!!la trama non è il massimo dell'originalità,anche se si sviluppa in modo piuttosto interessante,la regia è cmq sia buona ed il finale è forse il punto forte dell'intera pellicola!!alcuni dialoghi sono pure divertenti!!

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Ultima risposta 02/04/2009 12.23.05
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anar  @  29/03/2009 20:51:52
   6½ / 10
klint è sempre Klint, il film si lasci guardare volentieri, la seconda parte perdè un pò, e diventa a tratti banale,. un buon film ma nulla di particolare.

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Ultima risposta 22/07/2009 01.19.35
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Bathory  @  29/03/2009 20:10:11
   7 / 10
Parlare di delusione nei confronti dell'ultimo film dell'eterno Clint non è giusto, però mi aspettavo qualcosa in più.
Questo Gran Torino può essere visto come un'analisi, una denuncia, uno spaccato della società americana odierna con tutti i suoi numerosi difetti (razzismo, paura del diverso, bullismo), però è innegabile che Eastwood è rimasto vittima di alcuni luoghi comuni che caratterizzano gli USA, pur risultando effettivamente funzionali allo svolgimento e al messaggio finale della pellicola.

Nonostante tutto però il film convince, se non altro perchè Clint Eastwood con la sua straordinaria interpretazione e la regia molto asciutta (mi ha ricordato molto i fratelli Dardenne in alcuni punti), riesce a reggere da solo un film che risulta leggermente affrettato in alcuni punti (la rivoluzione interiore di Kowalski sembra avvenire quasi da un momento all'altro).

Molti hanno esaltato il finale, di indubbia potenza visiva ed emozionale, ma francamente è abbastanza prevedibile, se non altro perchè è l'unica conclusione plausibile e sensata, pur essendo stata improntata la pellicola su un binario completamente opposto..

Lunga vita a uno dei più grandi registi degli ultimi anni.

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Ultima risposta 29/03/2009 20.35.02
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minuano  @  29/03/2009 16:01:13
   3 / 10
Non ho capito:
a) se è un'autoparodia all'eterno cow-boy monoespressione (con o senza sigaro... nel caso di specie sigaretta / con o senza cappello... nel caso di specie cappellino)
b) se è proprio un film ridicolo.

In ogni caso due palle.

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Ultima risposta 24/09/2010 11.00.00
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saraceno12  @  26/03/2009 21:51:28
   6 / 10
Un film sui buoni sentimenti che ha il sapore del gia' visto e rivisto. Lode a Clint, maschera eterna che come regista pecca per mancanza di iniziativa e di sperimentazione. Il burbero redento, è un'idea trita e ritrita che ha anche stufato un po'

6 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2009 15.18.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  26/03/2009 15:48:01
   8½ / 10
Giunto alla soglia degli 80 anni il grande Clint continua nella sua ricerca di pace personale,evidenziata attraverso gli argomenti trattati con approccio sempre elegante.
Il desiderio di dar voce a quei valori che ormai paiono perduti viene illustrato con la massima chiarezza,al fine di far smuovere qualche coscienza davanti ad una società che ha perduto la sua identità e che necessita di gente dai forti principi e dallo spiccato senso solidale per potersi rialzare dal fango in cui è scivolata.
In “Gran Torino” la società multirazziale è una realtà consolidata con i suoi pregi e difetti.Il burbero ed attempato protagonista,veterano di guerra, vi ci si trova catapultato suo malgrado.Apparentemente razzista e misantropo riuscirà ad andare oltre il banale pregiudizio e soprattutto a ricrearsi intorno un ambiente appagante,volontariamente cancellato dopo un fattaccio avvenuto durante la guerra di Corea.Episodio per il quale,in una delle scene più significative e controverse,non chiede perdono a Dio,ma espia le proprie colpe alla sua maniera,mettendo in primo piano il proprio onore e trovando in se stesso l’unica via per cercare il riscatto per le sue mancanze di soldato e padre.Non è infatti un caso che prenda a cuore il giovane vicino di casa,un ragazzo di etnia Hmong, perseguitato da una gang di delinquenti e manchevole di una figura paterna capace di indirizzarlo.
Walt Kowalsky,nome del protagonista e chiaro omaggio a Brando,sguardo truce e battuta tagliente sempre pronta è una figura meno complessa di quel che sembra,alieno in un mondo in cui non si è integrato, indirizza la sua rabbia repressa nei confronti di ciò che gli è sconosciuto.Il suo tentativo di rimanere ancorato al passato è quasi commovente,la splendida Gran Torino è lì a testimonianza di un tempo svanito per sempre.Saranno proprio quei principi cresciuti ed assimilati nel corso degli anni,e venuti meno in determinati frangenti, ad indurlo a fare ammenda per raggiungere la consapevolezza di essere stato,nonostante tutto,un brav’uomo.
Film molto bello,semplice dal punto di vista formale e narrativo,allo stesso tempo denso di significati.

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Ultima risposta 05/10/2009 15.44.37
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  25/03/2009 15:58:09
   9½ / 10
Clint Eastwood mi ha fatto venire dubbi circa la mia eterosessualità.
Un vero spettacolo: la sua miglior prova da interprete, uno dei suoi film più belli. Davvero uno spaccato magnifico di un ghetto americano. Assolutamente imperdibile.

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Ultima risposta 26/03/2009 18.12.14
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  25/03/2009 13:45:41
   9 / 10
Con "Gran Torino", il grande Clint firma un film meraviglioso, elegante, lineare e tagliente come una lama. Il vecchio cowboy dalla faccia di cuoio si cala nei panni di uno yankee all'antica e senza sfumature, un reduce di guerra chiuso nella sua torre d'avorio di solitudine, pregiudizi, nostalgie e recriminazioni.
Kowalsky il polacco è stanco di vivere, assalito dai mali fisici, dalla rassegnazione dell'uomo americano da generazioni, che ha dimenticato cosa significa l'immigrazione. E' il padre fallito, è l'uomo piccolo che ha perso l'amore della sua vita e si porta dietro un fardello che non riesce e non vuole abbandonare.
Ironico e tragico, il film assorbe energie e attenzione, trascina dentro la vicenda senza apparentemente scalfire l'emotività grazie alla trama ridotta all'osso e alla regia classica e inappuntabile.
Girato tra una veranda e un paio di strade, cela i sentimenti e il vissuto di generazioni di americani passatie futuri, scomodando temi importanti senza retorica e senza cercare la lacrima.
Grazie Clint, mostro di bravura.

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Ultima risposta 29/03/2009 01.06.47
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sildino77  @  24/03/2009 09:53:18
   6½ / 10
Buon film, anche se un po lentino, ma si va avanti grazie alla grossa interpretazione di Clint. Mi aspettavo di vedere un duro scontro generazional/razziale fra il veterano di guerra bianco e le gang di teppisti "naturalizzati", invece principalmente si è di fronte ad una simpatica storia di amicizia fra il giovane mongolo e il vecchio burbero, con molta autoironia.

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Ultima risposta 24/03/2009 10.19.05
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  22/03/2009 12:12:19
   9 / 10
"Avete mai fatto caso che ogni tanto si incontra qualcuno che non va fatto incazzare? Quello sono io"

L'ultima fatica del regista/attore/produttore di San Francisco è una vera gioia per il cuore. Uno di quei film che soddisfano e riappacificano con quel mondo cinematografico in grado di emozionare anche nella più completa semplicità. Infatti il film di Eastwood è un film semplice, classico oserei dire, lineare ma terribilmente diretto ed emozionante. Eastwood è al centro della scena per tutta la durata della pellicola ed è magnifico ed in forma nonostante i quasi ottant'anni che pesano sulle sue spalle. Una bellissima interpretazione, quasi una summa dei personaggi che ha affrontato durante la sua lunga carriera. La regia è classica con i tipici pregi e difetti che caratterizzano le opere del regista californiano.
Ottima la messa in scena degli stereotipi anticoreani.
Un film ottimo, uno dei migliori dell'anno.

"Quanti topi di fogna possono starci in una stanza?"

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Ultima risposta 13/04/2009 11.42.21
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alfrar  @  22/03/2009 10:28:49
   9 / 10
Se un ragazzo chiedesse al padre cos'e' il cinema, senz'altro gli risponderebbe; incomincia vedentoti Gran Torino!
Capolavoro assoluto sotto ogni punto di vista. Dalla sceneggiatura alla recitazione, niente e'lasciato al caso!
Eastwood supera di nuovo se stesso, confezionando un film che prendera' parte della nostra collana di pellicole preferite.

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Ultima risposta 17/12/2010 22.51.41
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davmus  @  21/03/2009 13:50:13
   6½ / 10
Buon film, anche se non son riuscito ad entusiasmarmi. Molto apprezzata l'integrazione con i Mong, ma speravo che da un momento all'altro potesse "decollare", certo non da ispettore Callaghan, ma con qualche trovata più coinvolgente.

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Ultima risposta 02/04/2009 12.43.08
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641660  @  21/03/2009 11:21:14
   10 / 10
Ridi, ti comuovi, applaudi. Una commedia brillante come una stella,ma dai contorni drammatici. La sua esperienza nella vita e nel mondo del cinema si vede e pesa come una montagna. Nessuna voglia di stupire o di sbancare i cinema, solo un grande amore per i suoi spettatori e la voglia di insegnare alla gente a stare al mondo. Una bandiera contro il pregiudizio.
Questo film vivrà a lungo nei nostri cuori, la "vecchia scuola" non ha ancora rivali nel cinema. Lunga vita al leggendario Clint Eastwood, Re di Hollywood.
Applausi!

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Ultima risposta 24/03/2009 08.39.09
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lampard8  @  20/03/2009 20:51:07
   9 / 10
E finalmente l'ho visto. Che dire, è davvero un film eccezionale, costruito in modo impeccabile, con un'eleganza di stile e di contenuti fuori dal comune. Il vecchio Zio Clint non ne sbaglia davvero una e qui forse concepisce uno dei suoi film più intelligenti, autoironici e geniali. Fra qualche anno, vedrete sarà(se non lo è già adesso) un vero e proprio cult.
Tuto il lato b dell'America odierna raccontato con garbo,equilibrio e maestria da un vecchietto che ha ancora tantissimo da dare a questa nobile arte che si chiama Cinema.
Yes, questo è cinema, con la C maiuscola, signori.

Lunga vita a Clint

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Ultima risposta 26/03/2009 11.57.07
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sbt23  @  20/03/2009 01:54:23
   9 / 10
Clint Eadtwood emoziona con un film "semplice" che arriva dritto al cuore

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Ultima risposta 20/03/2009 01.55.07
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  19/03/2009 23:25:31
   10 / 10
Quando il cinema riesce a farti ridere,commuovere,riflettere e incantare vuol dire che ha centrato il bersaglio.Sono uscito dalla sala e non smettevo di pensare ad alcune scene,divertenti,dure,da farti rimanere incollato alla poltrona.
Ancora una grandissima prova di Clint Eastwood,che a mio giudizio raggiunge la perfezione in questa pellicola.
Davvero straordinario!

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Ultima risposta 20/03/2009 21.59.22
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  19/03/2009 20:30:17
   8½ / 10
Pensare che lo stile Eastwood non mi ha mai entusiasmato. Questa volta , invece, cavolo se mi è piaciuto! Una storia semplice diretta in modo superbo: molti dei temi trattati, è vero, sono già apparsi in Million dollar baby, tuttavia in questo film emergono in tutta la purezza comunicativa della vecchia hollywood, mescolata ad una ruvidezza schietta, che al contrario del precedente, allontana la storia da qualsiasi retorica. Stupendo l’omaggio attoriale di Eastwood ad un personaggio intenso che si ama alla prima apparizione: un uomo pervicacemente abbarbicato alla propria corazza di pregiudizi, disillusioni, valori reazionari, rimpianti, colpe; una corazza che a poco a poco si sgretola grazie ad un incontro capace di far rinascere il piacere della scoperta degli altri lungo il percorso verso l’agognata pace interiore.
Del film ho apprezzato l’autoironia, un aspetto inusitato nella filmografia eastwoodiana, qui dosata con sapienza rende il film gradevole fino alla fine, e cosa importa se la storia è prevedibile fin dall'inizio, le ultime battute del film innalzano Mr. Kowalsky a mio personale mito cinematografico, punto.

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Ultima risposta 20/03/2009 18.37.50
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85sarina  @  19/03/2009 15:23:41
   9½ / 10
Da mystic river in poi in vecchio Clint non sbaglia un colpo e confeziona un film da nove e mezzo.
Una storia crudelmente attuale ma che viene narrata senza forzature e Eastwood sforna uno dei suoi personaggi migliori: un vecchio reduce di guerra razzista

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Credo che il successo di questo personaggio sia dovuto anche a certe somiglianze con il carattere dell'attore,considerato da molti burbero e schietto, questo Eastwood lo sa e ci ha giocato molto bene sopra.
Da vedere assolutamente

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Ultima risposta 19/03/2009 20.27.04
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/03/2009 14:55:21
   7½ / 10
Un buon film anche se ho apprezzato di piu' "changeling" del vecchio Clint!
Certo che in questo film il suo personaggio è davvero unico,ricorda il Clint dei vecchi tempi nel modo da duro di parlare...non tanto nel modo di agire dove,magari,mi sarei aspettato di piu'!
E in generale mi aspettavo di piu' anche per l'entusiasmo degli utenti che mi hanno preceduto...

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Ultima risposta 20/03/2009 11.01.45
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TIGER FRANK  @  19/03/2009 11:51:57
   9 / 10
Molti dei temi cari a Clint compaiono in questo gran torino,sopratutto molti temi di Million dollar baby.
Un vecchio che non si riconosce piu' nella realta' che ormai non lo appartiene e non lo rappresenta.
Come nella famiglia di Maggie in MDB anche qui ci sono rapporti familiari andati d'aceto,c'e' sempre una figura femminile tosta e un pò androgina, il sarcasmo e il cinismo ("battutacce" che anche se razziste sono veramente spassose),c'e' sempre una sorta di riscatto e un prezzo da pagare perche' e' proprio vero che in questo fot.tutissimo mondo nessuno ti regala niente.Ci sono belle musiche specialmente la voce di Jamie Cullum per lo stupendo ending,c'e'

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER,c'e' l'emarginazione, la discussione disincantata sulla fede, c'e' sempre sotto una grande passione....li la boxe,qui la bellissima ford gran torino.
Per tutti questi temi,il film mi sembra un impasto dei suoi,precedenti,ottimi lavori in versione piu' edulcorata.
Comunque un'ottima pellicola:semplice,onesta e fila via che e' un piacere con un Clint,incrociato tra un Callaghan vendicatore in pensione e uno dei suoi personaggi cowboy dei film di Leone,sguardo accecato dal sole compreso.

E che dire poi dei fantastici grugniti?^^

Ma da nonno Clint non puoi pero'aspettarti capolavori ,non ha proprio la poetica dell'Autore, ma ottimi film si'.
Infatti NON lo considero un artista bensi' un OTTIMO artigiano.
E cmq,a me, riesce sempre a toccare le corde giuste,emotivamente parlando.

la moglie attuale tra tutti i suoi personaggi dice che quello che gli somiglia di piu'e' il "tipo"dei ponti di madison county.
Non stento a crederlo....
plausi per il mio nonno preferito!

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Ultima risposta 19/03/2009 18.26.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  19/03/2009 02:45:46
   7 / 10
Purtroppo non assegnerò nemmeno a "Gran torino" la fascia di miglior film del 2008. Devo dire che quest'annata ha sfornato buoni film ma nessuno da strapparsi i capelli e gridare al capolavoro. E si che dopo le delusioni di "The Millionaire" e "The Wrestler" ho confidato che questo film di Clint Eastwood avesse quella marcia in più che c'è stata ma molto timida.
Sicuramente il tema trattato è già visto, nulla di nuovo ma l'interpretazione di Eastwood in vena molto razzista-comica, riesce a coprire in parte e a dare più ritmo. I soliti valori della vita escono fuori con rabbia e in dose quantica è questo va bene e solleva lo spettatore durante la visione. Il finale che non t'aspetti poi completa l'opera che è si un bel film, ma ahimè, verrà dimenticato molto presto.

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Ultima risposta 20/03/2009 17.49.15
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harlan  @  19/03/2009 02:04:53
   10 / 10
grandissimo film di clint. ancora una volta.
ha un pregio che spesso non ho trovato in altri film: offrirti una serie corposa di messaggi sui quali riflettere, senza essere per questo un film pesante. anzi. il film ha una trama semplicissima, lineare, nemmeno tanto originale, ma proprio per questo riesce a trasmettere allo spettatore tutte le emozioni rappresentate, ti prende fino al punto in cui durante le scene stesse riesci a capire al volo ciò che il film ti vuole dire...pur non essendo mai retorico.
dico la verità, clint eastwood come attore non mi è mai piaciuto tanto, l'ho sempre trovato "troppo monoespressivo" , ma in questo caso quel suo viso tirato, quello sguardo felino e malinconico allo stesso tempo è il vero valore aggiunto della sua interpretazione. poche espressioni, tanti significati.
grande.


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Ultima risposta 21/03/2009 01.35.24
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  19/03/2009 01:51:04
   9 / 10
Attraverso una storia semplice e lineare, il grande Clint sforna uno dei suoi migliori film.
Un film ruvido, sobrio, schietto e generoso, così come lo è l'animo di Eastwood: un attore che fu un'icona, un regista che è già leggenda.

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Ultima risposta 19/03/2009 10.48.25
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Invia una mail all'autore del commento AxelFoley  @  18/03/2009 19:08:01
   6½ / 10
La storia è toccante e anche abbastanza emozionante, Clint Eastwood nonostante l'età avanzata, se la cava bene, (anche il ruolo ovviamente se lo disegna su misura). I dialoghi mi sono sembrati, a tratti, un pò troppo banali, e nella sceneggiatura permane qualche vuoto, ma nel complesso è gradevole.
Non'è un successone come qualche altro film di Eastwood (paragonato a Million Dollar Baby ad esempio, se uno è emozionante 10 l'altro è 6), ma vengono cmq confermate le doti di regista di Clint, che da quando ha intrapreso questa strada non ne ha sbagliato uno.

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2009 18.23.50
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Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  18/03/2009 17:16:58
   5 / 10
urca,trovandomi di fronte a tutti questi commenti entusiasti mi dispiace davvero di dover andare controcorrente,questo film mi è parso un pò troppo banale e scontato,d'accordo il personaggio di eastwood è ben caratterizzato ma questo non è bastato per coinvolgermi ed emozionarmi,l'interpretazione del bambino asiatico è terribile e certi siparietti del tipo:un vero uomo dovrebbe parlare così e americanate simili le ho trovate piuttosto imbarazzanti e fuori luogo(parla un pò troppo da solo da risultare talvolta poco spontaneo), clint sarà sempre clint ma un pò di ruggine questa volta io l'ho notata.
Si salva il finale che forse è l'unica cosa a non sapere di già visto

14 risposte al commento
Ultima risposta 22/03/2009 11.24.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  18/03/2009 12:42:14
   7½ / 10
Difficile da commentare. Allora: è un gran film, ma non lo reputo il capolavoro di Eastwood. Anzi, per dirla tutta, mi stupisce tutto il clamore suscitato negli ultimi commenti. I pregi ci sono, il Kowalski interpretato dal buon Clint rappresenta sicuramente l'apice di un'intera carriera, dotato di un'ironia implacabile, scorretto e feroce, capace di racchiudere gran parte dei temi cari all'ultimo autore vero ancora presente a Hollywood. La figura del padre perduto, la necessità di dover dare un seso alla propia esistenza...spunti ricorrenti capaci di ricordare molto da vicino il Frankie Dunn di Million Dollar Baby. Ma quello era un film perfetto, mentre Gran Torino non risparmia caratterizzazioni abbastanza approssimative (vedi le baby gang) e un finale secondo me troppo forzato...non lo so, sicuramente è un problema mio ma qualcosa non mi ha convinto, forse lo dovrei rivedere tanto per riconsiderare alcune sfumature.

27 risposte al commento
Ultima risposta 20/04/2009 23.41.11
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Sabatoun  @  18/03/2009 11:50:55
   5½ / 10
Questo film nella top25 di tutti i tempi è il sintomo che veramente "s'è perso il capo". Ma capolavoro di dove ? ma di che ? Tutta sta profondità io non l'ho vista, ma veramente ancora c'è gente nel 2009 che si commuove a vedere un vecchio burbero che riscopre i sentimenti ??? ma viaaaaa non scherziamo per piacere ... I figlioli di Clint sembrano Mastella e la su moglie, veramente caratterizzati male e riescono a essere anche più stro-nzi del Mastella vero ! Il pretino rosso boh, un personaggio che non dà e non toglie nulla, se tu ci mettevi uno stendino gl'era uguale !Tolto Clint il meglio attore gl'è il su cane labrador, ho detto tutto ! L'unico personaggio ganzo è il cinesino che però anche lui nel suo evolversi non è che ti coinvolga granchè, diciamo la verità !

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERVeramente un gran colpo di scena !!! Mi immagino ci abbiano lavorato sopra almeno una dozzina di scimmie urlatrici per creare un colpo di scena così ! Poi il film nel suo complesso è girato anche bene, per carità diddio, ma tutti sti voti altissimi sono ridicoli, posso capirli se fossimo su un sito americano di segaioli quindicenni ma da filmscoop mi aspetto qualcosina in più, con tutti gli esperti che ci sono !

35 risposte al commento
Ultima risposta 06/04/2009 14.10.12
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benzo24  @  17/03/2009 18:29:18
   6½ / 10
buon film sopratutto dopo il passo falso di changeling, eastwood torna a recitare e fa una grande parte, un uomo vecchio prossimo alla morte, solo, antipatico ma non certo razzista come è stato detto. le battute rozze che non fanno ridere (è antipatico come già detto) le fa anche con i suoi amici, nessuno è americano nel film, lui stesso è un polacco. ripeto un buon film, ma non certo un capolavoro, anzi gran torino mostra tutti i limiti e gli stereotipi a cui ormai eastwood è abituato e a cui ci ha abituato, cerca di essere profondo, commovente, buonista e moralista...sono distanti fli anni degli spietati dove il bene si confondeva con il male, dove la vittima e il carnefice erano spesso la stessa persona.

20 risposte al commento
Ultima risposta 18/03/2009 18.18.00
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/03/2009 18:10:00
   8½ / 10
NESSUNO E' COME SEMBRA - Più cerca di nascondersi (difendersi) e più l'Eastwood di oggi parla di un mondo contemporaneo ribaltato, senza ragione e soprattutto senza radici/confini precise/i. Alla fine ci insegna a parteggiare per questa specie di John Wayne che parla come un nostro scandaloso ministro (Calderoli ehm), per questo Callaghan che sembra esprimere quanto sia inevitabile l'impossibilità di estinguere le ragioni private e sociali della nostra intolleranza.
La verità sconvolgente è che questo cinema abbraccia decenni di storia e del suo cinema (persino il malinconico tramonto Guthriano di "Honkytonk man") e si appropria anche dei personaggi che l'attore/regista ha voluto donare ad altri (il maelstrom di Mystic river, la Swank di Million dollar baby) riscattando formalmente l'amarezza (non solo il cinismo) del cinema di Don Siegel davanti alle tavole degli "ideologhi crociati" di tanti anni fa.
UN UOMO, OGGI - Kowalski - un personaggio che deve molto indirettamente a Peckinpah (così determinato a difendere - più che se stesso - il territorio ambivalente della vita ehm altrui) e mi stupisce che nessuno l'abbia notato - telefona al figlio dopo aver letto un presunto referto medico: è al suo ultimo, inutile e disperato (la prima prova in cui cela l'orgoglio per resistere) di cercare amore/aiuto, ma è già tardi. La famiglia è come quella di Million Dollar baby, ma quest'episodio di intensissima emozione è come artefatto da una solida dose di consapevolezza umana (maschile).
Kowalski è oramai lontano, scompare ancora una volta ma stavolta come l'eroina di Million... cerca l'eutanasia nel coraggio, la sfida neutrale contro l'ingiustizia della vendetta e delle armi. Disarmato, così classico ma anche discretamente spiazzante rispetto a quanto ci si aspetta.
NE' QUI NE' ALTROVE - Le ragioni della fede (con la presenza edificante e un pò viscida del prete) sfumano davanti alla parabola del bene e del male, davanti alla vita "che non si conosce" quanto la morte o la rabbia ("La cosa che tormenta di più un uomo è quella che non gli hanno ordinato di fare").

In definitiva un film amarissimo disperato per cui non c'è alcuna ragione di ridere o sorridere (magari davanti alle rozze battute razziste di W.) che ancora una volta chiama a raccolta il declino della famiglia occidentale, la separazione etnico-razziale, le contraddizioni sociali dell'omologazione razziale, o anche la dipendenza (tarda e fuori-tempo massimo) per lo status symbol (la macchina d'epoca).
Non sarà il suo vertice assoluto (è giusto immolarsi per redimersi o l'unica redenzione plausibile è la reazione che non ti aspetti?) ma io ho respirato la stessa Sete d'amore che, per dirla alla Mishima, accompagna gli uomini sbagliati a sconfiggere la brutale ottusità che li circonda e li imprigiona

5 risposte al commento
Ultima risposta 20/03/2009 22.12.05
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patt  @  17/03/2009 13:19:35
   9 / 10
Gran film, mi piace e mi emoziona molto questa capacità schietta e scarna di mostrare, senza un velo di retorica nè demagogia, gli estremi opposti di un uomo, dalla discriminazione alla "redenzione".
Tra sputacchi e musi gialli segni della durezza ma poi vezzo di un personaggio che non cerca nè compromessi nè attenuanti, appare vibrante e prepotente quell'integrità salva, nonostante il passato, ma soprattutto nonostante il presente.

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Ultima risposta 27/03/2009 13.46.34
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