il grande capo regia di Lars von Trier Danimarca, Svezia 2006
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il grande capo (2006)

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locandina del film IL GRANDE CAPO

Titolo Originale: DIREKTØREN FOR DET HELE

RegiaLars von Trier

InterpretiBenedikt Erlingsson, Iben Hjejle, Anders Hove, Jens Albinus, Jean-Marc Barr, Casper Christensen, Peter Gantzler

Durata: h 1.39
NazionalitàDanimarca, Svezia 2006
Generecommedia
Al cinema nel Gennaio 2007

•  Altri film di Lars von Trier

•  Link al sito di IL GRANDE CAPO

Trama del film Il grande capo

Il proprietario di una società é intenzionato a vendere tutto. Il problema nasce quando i potenziali acquirenti vogliono definire l'operazione con il presidente della società, ma quest'ultimo in realtà esiste solo come un nome ma non fisicamente. Il proprietario della società decide così di ingaggiare un attore fallito per interpretarne il ruolo...

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Voto Visitatori:   6,98 / 10 (99 voti)6,98Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Il grande capo, 99 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

Horrorfan1  @  07/02/2014 08:30:10
   5½ / 10
Pur avendo apprezzato molto Dogville (e qualche altro film di Von Trier, anche se meno di Dogville), non riesco a promuovere questa commedia.

I salti di telecamera (a volte l'inquadratura dura solo pochi secondi, e poi viene sostituita da un'altra, o dalla stessa, ma sfasata di qualche istante!) li trovo in questo film troppo frequenti e comunque fastidiosi.

La trama non sta in piedi, neanche per una commedia, e l'unica volta che ho sorriso...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Non fosse stato per i continui "salti di ripresa", forse il sei stiracchiato l'avrei dato: così no... mi perdonino i cultori di Von Trier!

clint 85  @  04/02/2014 03:29:02
   5 / 10
Si cerca l'originalità ma si sfoscia nella noia.
Di risate poi...nemmeno l'ombra!

INSULSO

gianni1969  @  17/04/2012 02:16:33
   4½ / 10
mah,non l'ho proprio digerito questo lars von trier,lo spunto e' interessante,ma lo sviluppo non mi ha entusiasmato. la noia regna sovrana.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  05/12/2011 00:43:06
   5 / 10
Soporifero e noioso, Von Trier riscrive la commedia a modo suo e come sempre cerca di spaziare tra i generi ma in questo caso non riesce a posizionarsi.
Una parentesi sperimentale che va apprezzata per la sua eccentricità ma assolutamente non riuscita.

the saint  @  02/01/2011 22:41:28
   3 / 10
non avevo mai visto un film di lars von trier, dopo questo , dato che aveva anche una bella media, dubito che ne vedrò altri...
una palla mostruosa! mai un sussulto! buono come sonnifero!

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/03/2011 13.08.41
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  12/07/2009 16:12:36
   5 / 10
Mi reputo un estimatore del regista danese che ho sempre ritenuto un passo avanti. Qui, invece, la sua stravaganza gli si ritorce contro in una commedia sciatta e prevedibile, senza alcun gusto estetico e autocompiaciuta in una svolta narrativa postdogmatica filomultimediale.
L'idea stessa dell'antiregia (?) con una serie di inquadrature (quasi) casuali, scelte tra quelle proposte da un computer regista/montatore non è innovativa, ma stupida. Perché far scegliere al caso computerizzato ciò che è stato preordinato dal regista? Se il computer avesse scelto anche il taglio dell'inquadratura, allora forse, si sarebbe potuto parlare di un avvicinamento a Pasolini nella volontà stessa di tranciare i fili della tecnica, invece così resta una insensibile direzione artistica che annoia dopo pochi minuti. Anche lo script sembra pesacare tra idee a caso mischiando concetti interessanti , come la paura dell'isolamento del comando, a riflessioni sulla teatralità della vita e dell'uomo come personaggio senza però riuscire ad approfondirne nessuno, mancando dello spessore necessario.
Paradossalmente questo film dimostra come invece la tecnica sia necessaria, proprio perché questa commedia scialba sarebbe potuta essere pungente e sagace, divertente e amara, invece di inconcludente e presuntuosa se dietro la macchina avesse avuto Wilder, anziché un comunissimo HAL9000.
Ed ecco la verità sull'errore dell'autore: non si può fare qualcosa che tende a screditare ciò che inveci cerchi di dimostrare di essere ad ogni tua mossa. Rusilti falso, precostruito, come un film diretto/montato da un computer. E lo stesso ardore è mancato all'autore che, tronfio di se, abbandona la passione per l'idea credendo che basti il proprio genio markettaro a salvarlo.
Ma si sbaglia.
Questo film non inganna (quasi) nessuno.
Il voto non scende oltre una certa soglia perché, per quanto lo si possa giudicare severamente, si deve rispettare l'idea di base e alcune trovate che salvano dalla disfatta una commedia altrimenti noiosa.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  15/06/2009 09:55:14
   4½ / 10
Senza dubbio è un film originale e atipico. Sottolineato questo, è troppo lento e con dialoghi abbastanza inutili. Si riprende nella seconda parte, anche se il doppio finale è fuori luogo. Abbastanza divertenti le scene con il capo islandese.

14 risposte al commento
Ultima risposta 17/06/2009 09.39.50
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samurei  @  12/01/2008 11:09:06
   5 / 10
A differenza di altre commedie, è stato veramente noioso, mi sono addormentato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  21/10/2007 01:07:33
   5 / 10
Ma che noia.
Von Trier dimostra ancora una volta di rivolgersi solo ai suoi fan.
Asciugando la regia il + possibile, con spazio solo ai dialoghi (la MDP è quasi sempre immobile..... e meno male!), il regista danese ci bombarda con dialoghi inutili, frasi fatte, con un tema potenzialmente interessante (il lavoro) subordinato a riflessioni incomprensibili sul teatro.
E ci aggiunge pure la presentazione, l'interruzione a metà e il finale narrati dal regista stesso, la cui utilità appare sinceramente incomprensibile.

Von Trier mi ha francamente scocciato, perchè è un regista presuntuoso oltre ogni limite.
Le parti diverrtenti sono quelle con il capo della società islandese che ogni volta se ne va dall'odiatissima azienda danese a mani vuote.
Ma è poco.
Dal riassunto sulla copertina del dvd mi aspettavo forse un film alla Cantet, ma era solo un'illusione.


suzuki71  @  01/02/2007 01:00:01
   4 / 10
Magari fosse una piccola storia. Mi è parsa una storiella deboluccia e molto molto pretenziosa, di scontatissime macchiette. Significati su arte e vita, doppi e giochi di ruolo? Ma non è che per caso un film di Lars Von Trier deve essere per forza una roba super? credo ancora che l'arte debba significare comunicare un sentire comune, piuttosto che una esternazione di un personalissimo gioco mentale.

assodispade  @  24/01/2007 20:25:33
   3 / 10
AUTOMAmavision....solo il nome fa pensare....

come al solito per la sua pubblicità quel finto genio di Von Trier non esita a sparare alto....e cosa ancor + grave che la critica e la stampa di settore abbocchi a questi miseri tranelli da illusionista di seconda categoria.
Invece di giocare al "genio stravagante" Von Trier farebbe bene a curare meglio i suio film, spesso ottimi sogetti ma dalle vesti trasandate.

Non fatevi prendere in giro da chi sfrutta la stranezza visiva come specchietti e perline da vendere a ignari indigeni...

4 risposte al commento
Ultima risposta 25/04/2007 04.10.35
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janelobster  @  18/01/2007 22:53:56
   4 / 10
Le matte risate l'altra sera al cinema.
Irrefrenabili.

Questo film bolso mi è parso vecchio, stantìo e, soprattutto, già visto.
La novità schizotica dell'automavison (cioè, che sembravano automi? bravo, operazione riuscitissima!) è come passare lo straccio per togliere la polvere dai mobili di una casa disabitata da molti anni. Risultato? A me è venuta l'orchite, e non sono un uomo!

Ipotizzando di andare alla proiezione di questo film come se fosse stato assolutamente anonimo mi sarei detta "bè, però, guarda sto' s****tello che bel film così così che ha confezionato"

E leggo critiche entusiastiche: film spassoso. Spassoso? Che ti fa desiderare di andartene a spasso, vorranno dire questi altrettanto bolsi e raggelati critici che non osano mai ammettere d'essersi grattati tutto il tempo...(oltre a cercare nervosamente di immaginare chi potesse celarsi dietro lo strepitoso genio di Gambini)

Non voglio insistere a sfruculiare e voglio sottolineare, invece, che non sono andata lì per ridere a crepapelle. Certo che, se in una sala piena di gente ho potuto "contare", letteralmente, 4 risate sepolcrali 4 provenire dai 4 angoli della sala (li avrei anche potuti indicare uno ad uno questi beati che se la spassavano così sfacciatamente alla faccia mia) direi che come "commedia" non ci siamo. Forse l'errore è proprio quello di aver voluto sottolineare come fenomenale il fatto che Trier, Von Lars, abbia riscaldato a tal punto tutti i suoi grigi per fornircene una padellata, ma sempre di grigio catacombale si tratta.

La battuta migliore, o meglio, l'unica: la bionda che avverte il grande capobiondo che ha due buchi.

Il culmine della tristezza: la pretesa di farci ridere con il gelato - pupazzetto (scena dei due protagonisti al cinema) e l'elefante nel cortile danese (trovata che è stata definita "surreale" - Mah. A me scappava da piangere)

Però che trovate! Trovate?
Meglio perderle!

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/03/2007 00.04.23
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eagle69  @  14/01/2007 15:24:58
   3½ / 10
Il grande bluff....... Dopo "Festen", "Idioti",... ci sono cascato ancora, nel tentativo estremo e disperato di carpire finalmente gli estremi della genialità dell'osannato regista danese, ma il risultato è stato più sconfortante dei precedenti, evidentemente per miei limiti, non lo metto in dubbio. Non ho riso, non mi sono commosso, non mi sono emozionato, nè divertito (visto che di commedia, se pur grottesca, doveva trattarsi). Solo qualche spunto di riflessione, in mezzo al nulla. Domanda ingenua: se l'obiettivo è l'annunciato e decantato sberleffo degli stereotipi cinematografici e della commedia tradizionale, qual è l'effettivo merito del regista che abbandona lustrini, clichè abusati ed ovvietà varie senza aggiungere null'altro, e così confezionando un prodotto realmente diverso ed alternativo, ma solo perchè riuscitamente brutto??! Si salva solo la colonna sonora.....

5 risposte al commento
Ultima risposta 15/01/2007 09.40.41
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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  14/01/2007 03:54:47
   2 / 10
Grande delusione per questo Grande Capo.
Ambientato in due sole stanze di un pallido ufficio, questo film fallisce il tentativo di suscitare il plauso intellettuale, provocando lo spettatore con un gioco di equivoci che generano una catena di ulteriori equivoci con il pretesto di un'ironia mai rivelata.
Il soggetto è scarno e pieno di banali sottotitoli: il grande capo è solo una figura di facciata per nascondere la paura di uscire allo scoperto e per mostrare quanta ipocrisia si cela dietro una banale vita impiegatizia di fronte la possibilità di conquistare i favori di un'importante carica.
Ma il cinema è anche e soprattutto arte figurativa e questa volta l'operazione è pessima: gli attori fanno il loro dovere, ma non c'è brio, non c'è ritmo e le tecniche di fotografia sono prive di ogni attrazione sensoriale. Poco interessante la trama, brutti e ripetitivi i dialoghi.
Il mio voto inoltre interpreta lo stato d'animo di numerosi spettatori che al Maestoso di Roma hanno lasciato la sala al primo tempo: evento più unico che raro , ma molto triste. 7 euro regalati!

5 risposte al commento
Ultima risposta 14/02/2007 00.41.24
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