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Non tutti sanno ma l'india ha la maggior produzione cinematografica mondiale, maa alla imponente quantità non ha mai fatto riscontro un'adeguata qualità. Splendida eccezione in questo chiassoso e caotico mondo è Satyajit Ray. In bilico tra Mizoguchi e Renoir con rimandi al neorealismo italiano... ci regala una delle più splendide trilogie di sempre. Dopo Il lamento sul sentiero e L'invitto il Mondo di Apu conclude alla grande la trilogia di Apu. Un film senza fronzoli che fa della semplicità la sua arma vincente ci descrive un India che sta cambiando l’industrializzazione, i rapporti tra le classi, il conflitto tra la vecchia e rigida tradizione e il nuovo modo di sentire: tutto è reso senza intellettualismi, con grande e diretta semplicità. La prima notte degli sposi, l’orrore di Aparna quando entra nella topaia che sarà la sua nuova casa, la loro vita in comune e la felicità fatta d’uno sguardo, d’un gesto, d’una testa posata su una spalla: una delle storie d’amore più caste e intense del cinema.