inland empire regia di David Lynch USA, Polonia, Francia 2006
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inland empire (2006)

 Trailer Trailer INLAND EMPIRE

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locandina del film INLAND EMPIRE

Titolo Originale: INLAND EMPIRE

RegiaDavid Lynch

InterpretiJulia Ormond, Scott Coffey, Justin Theroux, Harry Dean Stanton, Jeremy Irons, Laura Dern, Mary Steenburgen, Nastassja Kinski, Michael Paré

Durata: h 2.52
NazionalitàUSA, Polonia, Francia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Inland empire

A Inland Empire, zona residenziale ai margini di Los Angeles, una donna è in grave pericolo...

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (269 voti)7,75Grafico
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Voti e commenti su Inland empire, 269 opinioni inserite

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76mm  @  12/12/2017 10:26:59
   10 / 10
Una delle più straordinarie opere della storia del Cinema.
L'ho già visto tre volte e non ci ho capito niente. NIENTE!
Se leggendo le prime due righe di questo commento pensate che io sia un folle, un troll, o più semplicemente un cogl*one (e siete legittimati a pensarlo, non mi offendo) allora questo film non fa per voi…evitatelo come la peste, dico sul serio…vi risparmierete tre ore di bestemmie.
Se invece la contraddittorietà (apparente) dell'assunto vi ha anche solo minimamente incuriosito, allora provate a concedergli una possibilità…cercate di scegliere il momento giusto, quando non avete troppi altri pensieri per la testa e non dovete interrompere la visione ogni 5 minuti per rispondere al telefono o aggiornare il vostro stato su whatsapp…esperienze come questa (cinematograficamente parlando, s'intende) non se ne fanno molte nel corso della vita.

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Ultima risposta 13/12/2017 10.43.01
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MonkeyIsland  @  30/03/2015 01:52:33
   6 / 10
Ho adorato pellicole come Strade Perdute e Mulholland Drive (quest'ultimo uno dei miei film preferiti) ma Inland Empire l'ho trovato eccessivamente sperimentale e troppo compiaciuto..
Tralasciando il senso del film che non esiste e non capisco perché bisogna sempre ricercarlo i problemi risiedono nel ritmo con 3 ore che sembrano 3 giorni e quella sensazione di essere stati un po' presi per il cul.o una volta arrivati alla fine..
Sei di stima per Lynch anche se questa pellicola insieme a Cuore Selvaggio la reputo tra le sue minori.

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Ultima risposta 30/03/2015 18.43.20
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krueger419  @  09/01/2015 22:28:13
   7 / 10
C'è il discendente di Socrate, l'inventore degli alberi, il fondatore dell'ISIS e pure l'inventore della cura per il cancro (ma non può farcela vedere).

Filosofy. Qui su Feel-m-scoop sono tutti filosofy. Quindi, complimenti.

Ma non mi riferisco a quelle aquile che scrivono commenti più prolissi di Satteo Malvini. Na na na, mi riferisco a quelli che -HEYBEYBE QUESTO FEEL-M NON HA SIGNIFICATOH QUINDI E' BLL!-.

Io sono sono l'ennesima aquila che dice la sua cercando il più possibile di essere... imparziale e oggettivo.
Effettivamente dire che -inland empire significa questo- è riduttivo come paragonare l'esplosione della bomba atomica al rumore dei peti. Ecco.
Perché Lynch ha creato qualcosa di effettivamente insensato ma allo stesso tempo polisemico: per me questo film rappresenta la triade inferno-purgatorio-paradiso con una spruzzatina di filosofia platonica.

Fine punto stop,

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Ultima risposta 30/03/2015 18.40.42
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Rollo Tommasi  @  09/01/2015 20:08:49
   3 / 10
Premetto che ho una cultura cinematografica molto vasta, che adoro David Lynch per alcuni suoi indiscutibili capolavori, come Strade Perdute, una Storia Vera e Mulholland Drive, e che mi sono riuscita a sorbettare l'inrera serie di Twin Peaks....
Putroppo Inland Empire si è rivelata una clamorosa delusione, dal recitato, alla sceneggiatura e pèrfino alla disturbante colonna sonora, che di solito nei film di Lynch raggiunge vetto di lirismo...con il grande inestimabile Angelo Badalamenti.
Il film è proprio, come nel titolo, un delirio della mente, nel senso che il regista si è calato una pasta tra un ciak e l'altro. La piece teatrale con i conigli mi è sembrata una furbata per confondere le idee, rievocare il totem di Carroll, e giustificare le numerose lacune della trama.
B-movie con telecamera impazzita che accentua il senso di vertigine e nausea dello spettatore.
L'idea è buona, e penso che lo rivedrò per pungolo intellettuale, ma non posso esimermi dal proclamare un "alla prima, è davvero un bruttissimo film, contorto, lezioso ed inutile, da sconsigliare o da rivedere con l'ausilio di un filosofo".
Mi perdonino i tanti utenti che sono riusciti ad afferrare il senso dell'opera, ma anche ad apprezzare il film mentre lo stavano guardando (il che mi sembra impossibile").

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Ultima risposta 09/01/2015 21.23.10
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LaCalamita  @  23/03/2014 14:30:14
   1 / 10
Folle e senza senso.
E' proprio vero, un film da 0 o 10.
A seconda se si è disposti a subire letteralmente 3 ore di non-si-sa-cosa tentando di trovare disperatamente un significato o comunque facendosi trasportare dalle sensazioni che ne scaturiscono scena dopo scena.
Io non ci sto.
E siccome non ci sto quello che vedo è privo di logica e di conseguenza il mio voto è 1 (in realtà 0 ma non è disponibile)

Il mio consiglio è NON GUARDATELO.

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Ultima risposta 09/01/2015 20.14.51
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Woodman  @  16/08/2013 16:36:52
   9 / 10
Non credo che qualcuno sappia dire se è un capolavoro o meno, io in primis.

E' una fantasmagorica vicenda sovrannaturale e onirica all'ennesima potenza. Il delirio visivo più magniloquente e maestoso di sempre.
Proseguendone la visione sino al centosettantesimo minuto si ha l'impressione di essere finiti sotto shock, o di essere fatti (ma sul serio), si avvertono capogiri e fastidi allo stomaco.
Mi è venuta una strana nausea, finita la visione non ero esattamente sobrio.
Una divina ubriacatura.
Un mal di testa e uno stordimento mai provati.
Possibile che questo "film" sia così potente da instaurare la sua magia nel mio corpo, risucchiandomi e maciullandomi le percezioni della realtà, centralizzando la mia attenzione e la mia energia soltanto sulle sue fortissime e stravaganti immagini?
Non l'ho sognato, ma Lynch può farmelo credere.
Perchè se Lynch non è un artista unico nel panorama universale della settima ma anche di qualchedun'altra arte, allora chi è o è stato mai un "artista"?

Non mancano furbizia e ridondanza ma momenti come il decesso al sangue fucsia d'acrilico, accompagnato da una conversazione allucinata e cadenzata su un tono rallentato dall'ebbrezza e dalla follia e ipnotizzante ("stai tranquilla stai solo morendo" e "la mia amica senza una gamba") sono totalmente nuovi, imprevedibili, unici.

INLAND EMPIRE è la prova ultima della visione sterminata che Lynch ha della mente umana, il suo manifesto psicologico, tanto pittorico quanto elettronico, tanto vertiginoso quanto terreno.
Impossibile in tal senso non sentirsi almeno una volta presi un po' per il naso, ma la bellezza dell'impianto nel complesso non passa inosservata. Non si è mai assistito a niente di simile.
L'esperienza che Lynch crea va attraversata, vissuta e assaporata.
Una giostra di soggettività, di punti interrogativi, di sogni e di sangue.
L'unica opera cinematografica che dopo la quattordicesima non si è arresa alla decifrazione, alla traduzione, alla volgare interpretazione.
Era questo l'obbiettivo? La missione di Lynch? Decisamente compiuta, raggiunta. Raggiunta in pieno. Dire e mostrare nel modo più personale possibile quanto misteriosa e inpenetrabile sia la mente umana. Lynch può spuntare questa voce dalla sua lista. E continuare a prendersi una lunga pausa dal Cinema dedicandosi a fare dell'elettronica di mer.da.
Un genio multifaccia. Un variopinto clown da teatro Silencio. Un giocoliere di visioni e impressioni assolutamente intriganti.

La Dern è fenomenale, bravissima.

Splendido autocitazionismo musicale nel riutilizzo di Penderecki. Bellissima "Polish Poem", scritta da Lynch e cantata da Chrysta Bell.
La chiusura con "Sinnerman" è spettacolare. Se ne approfitta (come qualcuno ha già scritto da qualche parte) per mostrare alcuni dei personaggi sui quali il film avrebbe potuto continuare a concentrarsi, sviluppandone le storie.
INLAND EMPIRE, un mondo, un universo, una mente.

Grandissima cag.ata la maiuscolizzazione del titolo --> la mente è troppo estesa per il carattere minuscolo.
Come se il maiuscolo, invece, lo fosse.

Incubo sensoriale appagante e disarmante. Mette a soqquadro il nostro equilibrio e ci costringe ad entrare nell'Impero.
Summa definitiva, gigantesca, di un immaginario vasto e irraggiungibile.
Necessita una sperimentazione.

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Ultima risposta 04/09/2013 19.31.54
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Gabo Viola  @  29/10/2011 17:43:56
   10 / 10
Leggevo l' intervista di Truffaut ad Hitchcock, il buon Alfred asseriva che lo spettatore dovesse essere messo a conoscenza di tutti gli elementi della storia per raggiungere l' apogeo del coinvolgimento emotivo. Beh Hitchcock sbaglia clamorosamente e la riprova è senza dubbio in Inland Empire. Questo è il film più spaventoso che mi sia capitato di vedere, merito anche delle musiche elemento peculiare nella filmografia del regista americano. La sostanziale differenza nell' uso della colonna sonora è che i registi la adoperano per marcare un determinato momento. Tensione = orchestra che suona forte e con tono minaccioso. Amore = love theme. Idillio = tema rilassato. La capacità di Lynch e badalamenti è proprio l' idea di un "teatro eterno della musica", ovvero una scatola dove i suoni siano reiterati in un mantra orientale. La meraviglia è che David ha tutto il retaggio anni '50, le pupe, le giacche nere in jeans, roy orbison ma le filtra attraverso un amore immenso per la trance. Nasce dunque un cinema per lo stravolgimento dei sensi che riesce a creare il più diligente documentario della vita onirica di un individuo. Non è un caso che le pellicole più interessanti degli ultimi dieci anni siano quelle che si discostano dalla "riproduzione in serie" ormai marchio di un occidente perduto per sempre. Cristopher Nolan è un visionario da supermercato, i suoi sono sogni di un ragazzino superficilae che si addormenta al banco dei salumi dentro l' Esselunga (auchan, carrefour, billa, se preferite). C' è tanto oriente in Lynch e mentre il suo gemello Cronenberg diventa canuto e lineare lui esaspera il gusto per l' eccentrico e la ricerca. Il film è difficile da commentare poichè è come la preghiera di un nemico giurato della Yakuza, come l' urlo di una farfalla.

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Ultima risposta 31/10/2011 18.24.23
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dobel  @  18/04/2011 17:31:47
   9 / 10
Di fronte ad opere siffatte è lecito porsi alcuni interrogativi, in quanto il mero dato cinematografico e narrativo viene superato, trasceso e in qualche modo aggirato.
Lynch è senz'altro un grande artista ed è grazie a questa certezza di fondo (testimoniata da una produzione spesso straordinaria e sempre personalissima), che rifiutiamo subito e categoricamente il sospetto di una burla o di una presa in giro. Se il percorso narrativo del film è spesso ostico, incomprensibile e volutamente oscuro non è certo per capriccio bensì per dare forma ad un'opera d'arte totale nella quale confluiscano i tanti aspetti della personalità e delle ossessioni lynchiane. La vita che si dispiega in realtà temporali sovrapposte che danno origine a più vite parallele; il male che si manifesta subdolo nella realtà più banale; i sogni che si trasformano in incubi inafferrabili...tutto questo è Inland Empire. La trama? Il flusso interiore di un monologo incessante e inquietante. I personaggi? Lynch nelle sue differenti declinazioni.
A questo punto la domanda che ci si deve fare di fronte a questo film nom riguarda più il film in sè, ma il significato e la liceità delle diverse possibilità dell'opera d'arte.
L'arte è comunicazione ed autoespressione; i mezzi, i significanti di cui questa si deve servire hanno dei limiti? La forma è indispensabile a veicolare un messaggio, oppure possiamo abbandonarci ad una autocomunicazione aperta a 360gradi?
Se l'arte del novecento ci insegna qualche cosa è proprio che il concetto di forma deve essere reinterpretato. I vincoli vanno spezzati, ripensati e trasformati. Ma siamo sicuri che la forma si sgretoli? O non dobbiamo piuttosto credere che semplicemente venga regolata da altri principi?
Joyce non ha più firma? Beckett non ha più forma? Picasso non ha più forma? Schomberg non ha più forma?...
I binari cambiano direzione rispetto a prima, ma non cessano di procedere parallelamente. Lynch non ha più forma? La sua forma e le sue regole attingono a principi differenti da quelli consolidati dai canoni classici, ma una volta decodificati presentano contorni definiti e riconoscibili.
Come la seconda scuola di Vienna nella propria espressione dodecafonica non ha voluto ingannare nessuno, così Lynch non vuole creare un'opera falsa, bensì un film personale e svincolato dal pubblico. L'arte ha bisogno di un referente, o quando lo si perde di vista cessa di essere espressiva?
Credo che il referente sia indispensabile; credo, altresì, che in certi casi gli venga richiesto uno sforzo di immedesimazione e di crescita grazie al quale l'arte diventa anche maestra. Coltivare un'estetica significa avviare ad essa e iniziare ad essa il pubblico e il fruitore. Accontentarsi di percorrere le strade battute e semplici per non richiedere uno sforzo allo spettatore non produce nulla.
Non voglio dire che il film mi sia piaciuto incondizionatamente, ma lo accetto come un tentativo personale di autocomunicarsi; lo apprezzo come un tentativo di portare il pubblico ad un grado più alto e attivo di partecipazione.
Grazie a David Lynch per voler continuare, in mezzo alla società del profitto e del conformismo, ad essere un artista!

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Ultima risposta 05/11/2011 15.14.15
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  05/03/2011 11:28:32
   8 / 10
E' un film davvero ostico da commentare perché così complesso e sfaccettato che andrebbe rivisto molte volte per comprenderlo a pieno.
Sull'onda emotiva di una sola visione mi sento di dire che per due ore il film non convince. Lynch si perde nel proprio onirismo alla ricerca sempre di soluzioni che pur risultando affascinanti implodono su loro stesse. Non convince neanche l'uso del digitale in alcune scene poiché appiattisce l'immagine.
La trama non decolla e si resta a vedere la fine solo per alcuni lampi di genio sparsi.
Ricordo che quando lo vidi al cinema sarei voluto uscire perché mi stavo annoiando terribilmente. Poi arriva il capolavoro. Quando guardi l'orologio per dire "ma quanto caxxo dura ancora sto film??" ecco arrivare l'incedere lynchiano, ecco giungere gli ultimi 45 minuti che restano a mio avviso una delle pagine più belle della storia del cinema.
Ed ecco svelarsi il vero soggetto: la catarsi dello spettatore nell'empatia con il personaggio cinematografico. Un turbinio di sensazione, immagini e parole che confonde e travolge, affascina e ubriaca. E ci si perde nei meandri della mente fino alla visione finale in cui lo spettatore è spettatore di se stesso e nel pianto liberatorio trova la liberazione dalla propria ossessione vista per mezzo degli occhi della protagonista. Il meta-cinema come nessuno lo aveva mai mostrato, una nuova frontiera che supera Jodorowsky e Lynch stesso. Poesia della mente degna di Grillet e Resnais con minor essenzialismo, ma occhio virato all'onirismo cupo.
Che voto dare ad un film del genere?
Per la terza parte il 10 è perfino poco, per la prima e la seconda una mediocrità sarebbe anche troppo...
Probabilmente 8 è il voto giusto perché la media matematica non si può applicare alle emozioni. Consiglio a tutti di vederlo anche perché nell'antitrama d'ora in avanti non si potrà più prescindere da questo film.

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Ultima risposta 19/02/2012 17.59.45
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elmoro87  @  05/03/2011 11:01:52
   2 / 10
Una cag.ata assurda... Ecco quello che penso io dopo aver terminato di vedere questo abnorme ammasso di sterco che sto flippato di Lynch ha confezionato spacciandolo per arte... E' possibilissima secondo me la teoria della presa in giro che Lynch ha voluto fare a tutti quelli che hanno guardato il film, ma se non lo fosse, se veramente Lynch crede che questa immondizia sia veramente arte, è veramente da rinchiudere... Il merito che ha è che quando di colpo stacca sulle facce deformate della protagonista fa venire veramente i brividi... Per il resto a mio parere è completamente scandaloso!!! Senza senso, senza corpo, senza nulla... con l'odiosissima Dern che per tutta la durata del film si guarda in giro con quella faccia incredula da caz.zo... UN FILM VERAMENTE INGUARDABILE!!! sempre che di film si può parlare... Lynch sta male...

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Ultima risposta 06/03/2011 18.40.26
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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  24/08/2010 21:48:24
   10 / 10
A tutta la gente che ha dato voti bassissimi a questo film: perché vi avvicinate al cinema di Lynch se non fa per voi?
Lynch non è per tutti, il suo tipo di arte è atipico ed è fine a se stessa.
Ma gente che liquida un film del genere senza neanche ammettere che si tratta di un'opera rivoluzionaria, unica nel suo genere, beh... mi sembra esagerata.
Non si parla di un capolavoro oggettivo(per me lo è, sia ben chiaro), ma il coraggio di questo film non può essere stroncato con aggettivi quali "noioso" o "senza senso".
Ha per caso senso il finale di "2001"? E la musica di Beethoven o di Bach?
I dipinti di Picasso? Eppure nessuno nega deliberatamente che si tratta di opere d'arte.
Lych ha sin dai tempi di Eraserhead rappresentato una poetica del cinema ai limiti con i concetti canonici del cinema stesso, propugnando una rivoluzione dell'immagine, dei contenuti, stravolgendo la linearità delle trame.
E questo film è arbitrario, aperto ad ogni interpretazione, non privo di senso.
Se proprio volete sapere in breve quale sia la trama, leggete Pierluigi Basso Fossali o Andrea Bordoni.
La bellezza del film è la sua struttura non lineare, che non corrisponde certo ad un'accozzaglia di fotogrammi senza senso.
Basterebbero le sensazioni, l'emotività di quest'opera(inferiore a quella di Mulholland Dr., certo, sotto quest'aspetto), la ricercatezza delle immagini e dei suoni a fare di INLAND EMPIRE un capolavoro.
E le scene sulla Walk of Fame? Il finale che è un flashforward? I titoli di coda con Siinnerman di Nina Simone?
Ma visto che la gente è fissata con la trama e con i significati(ma cosa significano i film di Tarantino così tanto amati? Non è anche quello puro cinema senza scopi didattici e che stravolge - seppur lontanamente dagli standard lynchiani - la narrazione?), vi dirò che INLAND EMPIRE può essere letto - al contrario di Lost Highways e Mulholland Dr. - da ancora più punti di vista... ma essenzialmente Laura Dern è proiezione della Lost Girl, la donna polacca davanti alla TV, che la genera come un alter ego catartico per ottenere un riscatto dalla maledizione del passato, uccidendo il Fantasma.
Altri utenti come Quilty hanno invece postulato Nikki e la Lost Girl come proiezioni di Sue morente... anche è possibile.
La mia opinione è che si tratta di mondi paralleli intercomunicanti, perché il film non finisce con la liberazione della Lost Girl, ma con Nikki che ritorna dal suo lungo viaggio nel domani che è ieri, riconciliata con se stessa, mentre
Scusate lo sfogo, ma qui si parla del mio film preferito, ed inoltre credo che i commenti sterili non rendano giustizia ad un'opera d'arte: posso capire che un film non possa piacere, ma liquidare con voti così bassi un simile film - manco stessimo parlando di Boldi o di "troppo belli" - mi sembra sinceramente inammissibile.
E' un'opera sperimentale e certamente o la si ama o la si odia... ma qui si tratta di non capire - di non voler capire - le ragioni di un film.
Se odiate i film senza senso perché perdere tre ore della vostra vita vedendo INLAND EMPIRE o un qualsiasi altro film di Lynch che non sia "The elephant man" o "Una storia vera"?
E, ripeto, il film non è un delirio di un pazzo, si tratta invece di un'opera assimilabile all'Ulisse di Joyce: non è priva di narratività, anzi la stravolge, come hanno fatto i precedenti film di Lynch.
Non è emotivamente forte come Mulholland Dr., ma è un film molto più aperto e tutto sommato ottimista, un film sul tradimento, sull'amore, ma anche sulla riconciliazione, come mostrano i titoli di coda sulle note di Sinnerman, nel carosello felliniano finale che inscena l'infinito oceano di possibilità del Cinema, producendo personaggi che avrebbero potuto occupare la storia, ma mai mostrati.
Si tratta sicuramente di un film estremo, ma non è necessario interpretarlo: basta il flusso onirico di immagini, le sensazioni forti a renderlo un film molto particolare.
Non per tutti: si tratta cmq di una pellicola sul cinema, che rivoluziona il modo di fare cinema, ma lo fa rivelando pienamente la sua essenza, spuria da elementi facilmente riconoscibili. E' cinema non anti-narrativo o incoerente, ma diversamente narrativo, come un disegno di Escher.
E' uno Shining metalinguistico.
Per discussioni civili potete contattarmi, se volete saperne di più sul mio punto di vista.

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Ultima risposta 31/01/2011 14.37.36
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  21/07/2010 10:58:32
   9 / 10
Non credo sia opportuno cercare a tutti i costi di spiegare, spiegare la trance, la suggestione, il libero impero sensoriale e psichico - proprio e dello spettatore - che Lynch ha saputo ricreare..
Poiché non tanto ha importanza la storia in sé - che tuttavia è intravedibile, ed è centrale - quanto più il percorso intrapreso per rintracciarla, attraverso le maglie oniriche, seguendo a ritroso ciò che ancora è rimasto impresso, quale insieme di sensazioni vive, violente.

Di visibile ci sono i vari corridoi, come le ‘strade perdute’, trascorsi per lo più in soggettiva, a unire le diverse stanze.
Di visibile c’è qualcuno che guarda, guarda attraverso il buco lasciato da una sigaretta sopra una seta, o davanti a uno schermo, in lacrime.
E lo sdoppiamento e la moltiplicazione delle personalità, la frantumazione dello spazio e del tempo.
Poi, c’è tanto buio in ‘Inland Empire’, spesso più insistente dove più ci si approssima ai fatti accaduti; ma a tratti anche grandi abbagli, là dove le luci, le lampade, sembrano fungere da porte che conducono da una a un’altra delle dimensioni evocate.

Non meno in evidenza è tra queste la dimensione cinematografica - il set - o quella televisiva - la camera ‘banale’ dei conigli, esseri disumanizzati come i personaggi di una soap opera. Anzi le prime sequenze del film ci parlano soprattutto di queste dimensioni superficiali; e da qui, il processo, diviene inverso. Non è il fatto reale a generare la messinscena ma, al contrario, è dalla finzione che si materializza via via la situazione reale, arcana anch’essa, che non verrà mai totalmente svelata. La diversione nell’onirico non giunge in maniera brusca come ad esempio avveniva in ‘Strade perdute’. Gli ambienti s’incupiscono man mano, o il volto della protagonista si strucca e s’imbruttisce gradualmente, ricoprendosi di ematomi, di sofferenza.
C’è una scena in cui, trafitta da un cacciavite, la donna percorre agonica la Hollywood Walk of Fame (o una sua riproduzione), per poi stendersi vicino a un gruppo di senzatetto. In quella sequenza cinema e verità, simbologia e realismo, rimangono incastrati violentemente.

Quando si parla di film nel film, è difficile non pensare subito al caotico universo dell’ ‘8 e 1/2’ felliniano. Là appariva, a un certo punto, una sorta di formula psicoanalitica: ‘Asa nisi masa’, una rievocazione infantile e fantastica. Anche nel film di Lynch c’è qualcosa di simile: ‘Axxon N’, compongono queste lettere come un codice misterioso. Ma con esse, a essere rievocata, è al contrario una realtà adulta, brutalmente concreta, probabilmente estranea, certamente terribile. In entrambe le opere la magia (o illusione) del palcoscenico interviene; però l’alter-ego in ‘Inland Empire’ non è quello dell’autore. Lynch non parla di sé, o meglio non direttamente, ma solo attraverso la storia di qualcun altro, mai in prima persona.

Tuttavia credo sia nuovamente, e più ancora che altrove, ‘Meshes of the afternoon’ di Maya Deren la prima fonte ispiratrice del film: la ripetitività o l’intercambiabilità, secondo il metodo surrealista, di alcuni oggetti o elementi (dei quali predominante è l’arma contundente) si trova spesso anche nel film di Lynch; come pure molto simile è la destrutturazione narrativa. Anche nel corto delle Deren una donna s’affacciava come prima spettatrice e protagonista sulla scena, seppure là, il soggetto ‘moltiplicato’ era uno solo, quello della stessa attrice e regista. Differentemente dalla Deren, la simbologia di Lynch resta legata alla cultura occidentale.

Anch’egli opera una sorta d’ipnosi filmica: e lo fa attraverso lo strumento sonoro, attraverso l’immagine sempre percorsa come da un lieve moto subacqueo, attraverso l’inquadrature ravvicinate a distorcere i volti - sino alla drastica deformazione nel finale della faccia dell’uomo crudele. Soprattutto, Lynch sa attribuire uno straordinario potere suggestivo agli ambienti, che si vela di un certo vampirismo che passa, quasi sotterraneo, da quello contemporaneo dei loschi corridoi e delle camere d’albergo, a quello classico di una via cittadina della Polonia d’inizio secolo, deserta e innevata. Lo stesso uso della lingua polacca, sembra rivolto alla creazione di un effetto straniante.

La storia - solo verso la fine arriveremo a comprenderlo - ci parlava di prostituzione, di sfruttamento, di soprusi, di violenza, di tradimento, d’aborto, d’omicidio; e di vite di donne rubate, rubate da maschi-vampiri. Dietro la trasfigurazione artistica c’è, come già c’era nell’opere precedenti o nel corto della Deren, un trauma femminile, probabilmente rimosso, seppure radicato nell’inconscio.

Ma chi è dunque la ragazza che guarda con tanta apprensione e tale coinvolgimento le immagini dello schermo?
E’ forse colei alla cui vicenda il film si sarebbe ispirato; è forse soltanto la spettatrice che più s’immedesimava e, nella logica del ribaltamento Lynchiano, l’attrice principale, il personaggio autentico che ha immaginato ed espanso questo impero visionario.

Tutti abbiamo seguito affascinati il susseguirsi d’immagini straordinarie, indubbiamente belle, a tratti molto forti: ma nessuno di noi ha versato una lacrima.
A lei, invece, che è la sola che ha pianto durante tutte le quasi tre ore di durata; a lei che separata ha agognato tanto per un lieto fine; a lei, che è poi la vera e unica protagonista; Lynch dedica l’intero film; e le regala nel finale un’insperata salvezza (il mago-regista lo può); e una famiglia e una vita futura; esimendola da tutte le angosce viste e che dovevano essere vissute; e risparmiandola in tal modo anche da quello spettacolo sofferente, dalla visione in lacrime di ‘Inland Empire’.

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Ultima risposta 19/11/2011 11.19.44
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  22/02/2010 12:56:56
   10 / 10
Una mimesi delle modalità oniriche.
Con immagini e suoni (la colonna sonora è sbalorditiva), Lynch accompagna lo spettatore, assieme alla sua protagonista/e femminile/i, in una regressione nell'inconscio.
Il film, dopo circa un'ora delle sue quasi tre, cambia registro. Il contesto narrativo hollywoodiano scompare con un controcampo dentro a uno degli studios, e la materia filmica si fa via via sempre più destrutturata fino a sfaldarsi completamente verso la metà dell'opera. Allorché il film non appare ormai più scisso in una decina di percorsi paralleli, quanto presentare piuttosto alcune "situazioni" che scivolano di continuo una dentro l'altra e si compenetrano (anche con brevissimi flash incastonati tramite dissolvenze all'interno di altri frammenti), senza rimanere distinguibili.
Il regresso all'inconscio è scandito dal sempre più diffuso uso della lingua polacca, che contamina sempre più situazioni, e suggerisce un passato ancestrale destinato a ripetersi, così come le situazioni che si ambientano in una Polonia antica, notturna e nevosa, rappresentano un precipitare verso un ignoto prossimo all'aspetto più intimo, segreto e rimosso delle emozioni e delle relazioni umane.

Tutto ciò avviene con una imitazione a mio parere perfetta dei meccanismi che presiedono alla proliferazione onirica.
Alcuni esempi di questa mimesi:
- alcune situazioni si moltiplicano in contesti differenti, e talvolta si replicano le stesse battute. Le situazioni, come scatole cinesi, si compongono spesso di elementi di altre situazioni, ne sono contaminate e le contaminano (così come i sogni si appropriano di frammenti di realtà, contaminati con altri);
- in situazioni diverse compaiono gli stessi oggetti (lampade, cacciaviti), attorno ai quali sembra condensarsi significato – in una ricchezza esplosiva di dettagli significanti che si va arricchendo visione dopo visione;
- molti volti sono gli stessi per personaggi diversi [interpretati dallo stesso attore: i due casi più evidenti – ma non gli unici – sono il marito della protagonista e la moglie del personaggio maschile del film che si sta girando dentro al film, la quale è interpretata dalla stessa attrice che interpreta la tizia che, prima, appare essersi ferita con un cacciavite, e, poi, ne ruba uno per ferire a morte la protagonista che però – si scopre – muore solo nel film nel film];
- diversamente, altri personaggi restano gli stessi ma mutano tratti somatici (basti pensare alla protagonista Laura Dern che, come progredisce la sua regressione all'inconscio, diviene irriconoscibile);
- oltre al primo piano distorto con il grandangolo, frequentissimo, quasi altrettanto frequenti, come nei sogni, sono i primissimi piani di dettagli e particolari gesti perturbanti;
- è più che comune che il prevedibile nesso causale fra un evento e il suo effetto salti completamente, come nei sogni (gente colpita a morte con cacciaviti o colpi di pistola non muore: solo per fare l'esempio più evidente).

Non si tratta di un esercizio di stile; la pellicola veicola alcuni temi di notevole complessità.
Dopo un preambolo un po' pretenzioso nell'ipostatizzare il film prima ancora della sua "deriva onirica" (i conigli, i polacchi, la "lost girl" che piange di fronte a uno schermo: un preambolo che alla prima visione risulta incomprensibile), durante la prima ora del film di ambientazione holliwoodiana Lynch ci parla di come la civiltà reprima l'inconscio, descrivendoci una società umana come una mascherata ipocrita di un'interiorità barbarica-hobbesiana fatta di pulsioni, violenza e nevrosi.
In modo via via più netto, prende poi corpo l'ipotesi che il tema centrale del film sia la sopraffazione maschile sulla donna, declinata attorno al concetto di prostituzione (letterale o simbolica: nel film i due aspetti si contaminano), per quello che esso comporta di diffamazione, degradazione sociale, senso di colpa e frustrazione morale.
La persuasione a "essere *******" (legata al tradimento) inculca un perverso senso di colpa che insieme è anche percorso di liberazione dai vincoli della famiglia (intesa come gabbia di falsità risentimenti e ipocrisie), della società e della rispettabilità.
Il senso di colpa si traduce in autolesionismo e autodegradazione, in sentimento di inadeguatezza all'essere donna e dunque punizione e ferimento del ventre (con allusione all'aborto).
La liberazione è un percorso parallelo, che conduce al paradossale "lieto fine" conclusivo, attraverso lo sfogo che il personaggio interpretato da Laura Dern compie, in un ambiente di suggestione kafkiana, di fronte a un uomo silenzioso e dagli occhiali storti. In questo sfogo triviale (l'uso di linguaggio triviale, secondo la psicanalisi, si lega alla liberazione di un'emotività repressa) Laura Dern racconta un passato di donna che ha vissuto continue vessazioni, sopraffazioni e umiliazioni da parte degli uomini.

Alla fine del film il suo personaggio, "liberato", penetra in un dedalo di stanze e corridoi, "sconfigge" l'inquietante personaggio che incarna e simboleggia ogni sopraffazione maschile, e libera dalla sua angoscia la "lost girl" (che è anche l' "alter ego polacco" della Dern) portandola via dalla stanza dove quest'ultima, dall'inizio del film, piangeva immobile di fronte a uno schermo acceso.

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Ultima risposta 14/09/2010 19.03.37
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unza capiten  @  29/12/2009 13:11:59
   8½ / 10
questo film è stato un viaggio bellissimo....anche se devo essere sincero...ci ho capito ben poco.. se dovessi raccontare la trama a qualcuno non ne sarei in grado...
cmq sicuramente bello ma non per tutti...

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Ultima risposta 02/06/2010 17.20.11
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DarkRareMirko  @  03/09/2009 00:04:34
   9½ / 10
Provocatorio e moderno film di Lynch, kolossal weird della visionarietà per durata e qualità e nomi degli interpreti, a cui confronto altre opere del maestro, come ad esempio Mulholland Drive, son linearissime.

In soldoni il film sfrutta un'intersecazione fra loro di 3 piani temporali diversi, che raccontano 3 diverse storie; dicevo che è un lungometragigo provocatorio perchè, se si esclude il corto Darkened room, qui Lynch usa per la prima volta una telecamera digitale, per comunicare il messaggio "il mio gran cinema ora si può fare pure con una telecamerina".

Frecciate anche alle iene ridens giornaliste e cameo di William H.Macy.

Ottima Laura Dern, la sua migliore interpretazione in assoluto.

Probabilmente il film di Lynch più complicato, più difficile da comprendere, in cui si può trovare facilmente una summa di molti elementi che tanto lo han reso famoso ed apprezzato.

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Ultima risposta 05/09/2009 19.09.57
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  13/08/2009 19:22:09
   8 / 10
Ok basta. Dopo l' ennesima volta che l' ho visto in più di un anno, mi accorgo per l' ennesima volta di essermi scordato che c' era una trama da seguire, completamente imbambolato dalla forza delle immagini. Durasse due ore, probabilmente lo guarderei talmente spesso da propinargli un bel 10, alla luce dei momenti leggera smaronatura, 8 è il voto. Va benissimo Lynch e il suo genio "altmaniano", specialista nelle fabule di tensione sottocutanea, ma non un altro come lui. Grazie.

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Ultima risposta 20/08/2009 20.49.04
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bulldog  @  16/07/2009 00:51:59
   6½ / 10
Non all'altezza dei predecessori,ma non da buttare.
La durata è eccessiva,sbagliata la scelta di Laura Dern

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Ultima risposta 21/07/2010 13.11.04
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Febrisio  @  15/07/2009 16:12:40
   4 / 10
Ho visto dare il voto da Elio e curioso volevo sapere la media dei voti. E qui sorpresa... (neanche più di tanto visto che è di Lynch), bei voti alti...

Io do il 4 per il semplice fatto che il film tecnicamente è ottimo, niente da dire, ma da lì in poi mi son perso nelle allucinazioni di Lynch.

Pensai che qualcosa l'avrei sicuramente capito, ma passando i minuti, oltre che molti abbandonarono la sala cinematografica, continuai a cercare un nesso logico a tutto questo... niente... nada... un film impegnativo, non per tutti, che sicuramente ti potrà dare qualcosa se lo si capisci, ma occhio... potresti, come me, assistere solo ad una sequenza di immagini che dura 3 ore senza riuscire a dare un senso a quello che vedi...

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Ultima risposta 18/07/2009 13.59.06
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/07/2009 15:38:22
   8½ / 10
Il trip più allucinato di Lynch,senza una trama logica,come sempre nei suoi ultimi film.Ma a differenza di "strade perdute" e "Mulholland drive" qui non è proprio possibile neanche cecare di dare una spiegazione a quello che si è visto.Un nuovo modo di fare cinema,in cui alla fine si ha la sensazione di aver visto un qualcosa di incomprensibile da non poter esprimere con le parole,ma che ti lascia una sensazione dentro,indefinibile. é una di quelle pochissime volta,come è stato detto,in cui si ha la sensazione che sia il cinema a guardare te,e non viceversa.Uno dei film miglori del regista più visionario,imprevedibile e magari anche folle di Missoula.

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Ultima risposta 29/08/2010 11.26.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  06/05/2009 19:59:33
   10 / 10
E’ solo un film?

Una storia che vive dentro una storia che vive dentro un’altra storia da cui rinascono la prima e innumerevoli altre deviazioni; non c’è un vero inizio nè una fine, è un moto infinito, come trovarsi sulle scale dei quadri di Escher; lo spazio e il tempo si fondono dimostrando come siano la stessa cosa. Il futuro può essere prima. O dopo. Dipende.
Un’opera cinematografica quadrimensionale che trascura ogni forma geometrica rassicurante (certamente non la linearità, e ben oltre il labirinto) e che trascende i nostri sensi coinvolgendoli tutti all’unisono in un unico punto espanso nella mente.
Lo spettatore non è esentato dall’esserne parte e forse solo per un attimo può avere il privilegio di sentirsi l’osservatore esterno degli eventi, tranne poi ritrovarsi in tutt’altro luogo e tempo e scoprire di osservarsi a sua volta mentre cerca di ritrovarsi.

Confesso di aver affrontato IE senza sapere a cosa stavo andando incontro: dopo i primi minuti passati a cercare nessi logici a ciò che stavo vedendo, ho dovuto in fretta abbandonare ogni velleità e lasciarmi trasportare, meglio, permeare da ciò che guardavo con gli occhi, ma che sarebbe più corretto dire, succedeva nella mia mente.
Non credo di aver mai provato la stessa sensazione di vigile e partecipe abbandono durante la visione di un film, al punto che lo definirei ‘un’esperienza’. Spiazzante ed esaltante assieme.
Aggiungo l’ammirazione affascinata per il rigore assoluto che solo può aver permesso di creare un tale caos ordinato e significante.
Non c’è ‘da capire’, ancor meno da dover spiegare: è.

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Gruppo COLLABORATORI maxpayne230  @  24/02/2009 22:52:38
   10 / 10
Bellissimo. BELLISSIMO. La celebrazione della genialità di Lynch fatta a film. Un originale, confusionario(ma la storia c'è....bisogna solo saperla vedere) eppure limpido, oscuro eppure lucente...la storia di un attrice (ma è una persona reale?)
e di una ragazza sospesa in un eterno limbo, alle prese con un'entità dalle origini polacche chiamata Il Fantasma, un susseguirsi di immagini e di suoni che non possono fare altro che aprire la mente dello spettatore e farci quello che vuole..vedere SPOILER per la mia spiegazione del film.

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Ultima risposta 03/03/2009 23.35.51
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JOKER1926  @  23/02/2009 18:32:53
   4 / 10
Dopo gli immani Capolavori ultrasensoriali come “Eraserhead”, “Cuore selvaggio”, “Mulholland Drive” il Maestro David Lynch stecca in modo irrevocabile con il suo nuovo film: “Inland Empire”.
In questo film e’ utopia trovare una trama, la trama “ufficiale” vuole una donna in pericolo nei pressi di Los Angeles...
David Lynch confeziona una pellicola immensa, la durata e’ pressoché di tre ore, generalmente le pellicole del regista sono “intrecciate”, diaboliche, “elettriche” ma mai noiose, infatti in “Inland Empire” la monotonia e’ sempre presente, ma il fattore lentezza non e’ (purtroppo) l’unica pecca.
Innanzitutto il film e’ composto da una fotografia molto scadente, “sbiadita”; nella lista dei difetti seguono i ridicoli effetti speciali, le inquadrature fastidiose e quasi amatoriali e un sonoro molto scadente e poco scandito.
Anche le musiche nel film non sono eccezionali, da Lynch ci si aspetta molto di piu’…
La pellicola (raziocinio a parte) non e’ smaniante, “oppressiva”, diabolica, agghiacciante, tutti questi termini elencati sono stati gli enti sacrali delle altre pellicole del Maestro David.
La “mente” “Lynchana” pone le basi “narrative” su una ragazza “sdoppiata” in diverse personalità, sentimenti di onnipotenza, di impotenza si mescolano in modo sistematico, quasi beffardo nel “repertorio” mentale della protagonista; Lynch in alcuni frangenti “rafforza” il tutto con le solite simbologie.
E’ importante lodare le varie ambientazioni (ovviamente ci sono moltissimi richiami a “Mulholland Drive”) che rappresentano la “costruzione” mentale della protagonista con porte fatiscenti che allegoricamente rappresentano i “funicoli” del cervello, il buio (elemento esposto da Lynch in tutte le formi possibili) inquieta, “uccide” la logica e cala nella protagonista l’immenso dubbio, la monumentale incertezza…
I rimorsi, la desolazione, i rimpianti i concetti vanagloriosi (“adesso sei diventata una stella”) accompagnano la protagonista, essa “delinea” scenari “particolari”…
Ma tutti questi “sprazzi” di genialità sono fini a se stessi, infatti Lynch nel complesso stecca in modo clamoroso, in questa pellicola il regista esagera con i suoi “disegni” concettuali e riporta in modo molto frammentato il tutto su pellicola, i passaggi del film ad un certo punto sono incompatibili, il regista ipotizza, realizza un “piano” che spiazza spensieratamente in ignote dimensioni, il concetto di tempo e’ svanito; i personaggi sono troppi e non sono definiti, la loro introduzione sulla scena e’ quasi grottesca; lo spettatore deve ( a questo punto) concedersi unicamente alla rappresentazione stramba di Lynch, ormai i “logici” concetti del regista hanno deposto le armi, siamo alla corte del Re Delirio…

Dopo Opere “logiche” il regista esperimenta, “almanacca” un qualcosa di nuovo che sprofonda in modo autoritario nella massima indecifrabilità, il tutto e’ una arma a doppio taglio; lo spettatore pretende (oltre all’immensa rappresentazione del vaneggiamento) uno “stralcio” di logica che va in fine ipoteticamente a suggellare magnificamente il tutto; ma in questo caso (come accennato) non avviene, Lynch apre troppe “strade” teoretiche e alla fine i conti non tornano… Detto in modo “volgare” il regista mette troppe carni sul fuoco, l’ abbondanza di concetto “Lynchano” sfocia inesorabilmente nella terminale confusione, lo spettatore percorre un viaggio estremamente “ingoto”, il concetto dimensionale e’ vago, superficiale, insomma non e’ il vero Lynch!

Quello di “Inland Empire” e’ un Lynch non perfetto , voglioso ma troppo confusionario,caotico, disastroso… Il regista aveva progettato una “ragnatela” di episodi (a tratti sensati) che “incollati” fra di loro alla fine (inevitabilmente) “stonano”…
Il regista introduce (non e’ la prima volta) concezioni di “magia”, di sortilegio albergate nella mentalità polacca di un tempo (occhio ai dialoghi); gli scenari di “richiamo”, i conigli, la televisione sono tutti elementi “suggestivi” ma che non trovano una collocazione logica, il tutto (troppe volte) sfocia nel niente…

David Lynch suggella il suo inusuale “flop”, e’ inutile giustificare in questo frangente il Maestro, la follia, , l’immaginazione, il delirio , il sogno sono “elementi” che si generano dalla logica, se manca quel minimo di narrazione risulta profondamente insufficiente la sola “celebrazione” visiva che per di più a Mio avviso in questo film scantona clamorosamente…

JOKER1926

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Ultima risposta 07/03/2010 21.07.43
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buzzy73  @  24/12/2008 21:17:10
   2 / 10
ma per favore,il film piu brutto che ho visto negli ultimi anni,non vedevo l'ora finisse e purtroppo e' pure lungo....forse david lynch e' troppo avanti...ma come per l'arte io preferisco quella classica a quella astratta.almeno qualcuno,(meglio se lo stesso regista) spiegasse il senso di questo film, 3 ore buttate al.....!ORRENDO

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Ultima risposta 04/01/2009 10.21.50
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Ciaby  @  24/12/2008 12:52:13
   10 / 10
incredibile capolavoro

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Ultima risposta 05/01/2009 14.41.42
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Parsifal  @  14/12/2008 17:48:40
   1 / 10
La produzione di un film parte generalmente da un'idea. Lo sviluppo di questa idea porta alla stesura del soggetto, una prima bozza di quello che potrebbe diventare il copione di un film.

L'intento dei fratelli Lumière era quello di dare allo spettatore la sensazione del vero, e ci riuscirono pienamente. Infatti in uno dei loro primi corti ripresero un treno che rientrava in stazione e chiunque lo vedeva aveva paura che il treno lo travolgesse.

Più tardi, lo sviluppo tecnologico permise di creare una colonna sonora sincronizzata con le immagini sullo schermo, e che poteva essere registrata a parte dalle riprese del film. I film sonori vennero inizialmente conosciuti come "film parlanti".

Quindi anche il volume ha una sua importanza forse non tuttu lo sanno in questo film ho dovuto alzare ed abbassare 30 volte in 3 ORE.

?Thriller:

Questo film preoccupa/terrorizza quelli che non l'hanno capito poiche' convivono nello stesso pianeta del regista ,produttore e ovviamente degli amanti di INLAND EMPIRE.

sconnesso disturbato dialoghi assenti

parzialmente in LINGUA POLACCA ma sottotitolato;

a tratti in MASCHERA (CONIGLI)

la protagonista ha 3 personalita'

Jeremy Irons e' presente in 4 scene da 3 minuti l'una.(Capendo che non doveva lasciar traccia)

i personaggi non verranno mai presentati ed inseriti realmente nella storia

le parte girata in Poloni in Polacco verra' spiegata indi compresa 2 gg dopo le esequie di Linch che lascera' un testamento professionale per i cultori della sue opere

Insistente nel non dire niente e nel confondere tutti e tutto fino all'ultima scena

Se il cinema e' comunicazione questo non riesce nell'intento NP
Non Pervenuto

Quindi dico negativo.Pollice verso.
(il minimo ad oggi era 5 e' il voto piu' basso che ho messo da quando sono iscritto).

Non voglio che me lo spieghiate e' stato sufficiente usare il mio piccolo cervello -elaboratore per rimanerne disturbato non ne sono in grado.

Chiedo scusa per aver abbassato la media avrei voluto mettere S.V. poiche' non lo merita un voto

PS nel trailer si diceva: UNA DONNA IN PERICOLO

IN PERICOLO INVECE e' IL PUBBLICO

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Ultima risposta 31/05/2009 14.42.11
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  20/07/2008 14:47:37
   7 / 10
Be dai, e il primo film di Lynch che vedo e sinceramente mi ha soddisfatto, anche perche mi piacciono questi genere di film, con tutti quei colori, che mischia tutti i generi, si insomma riesco a guardarli tranquillamente.
Be per il film, secondo me, l'unica cosa da fare e lasciarsi trasportare, in alcuni tratti si e abbastanza lento, però dai in alcuni casi le scene sono abbastanza forti e terribili, e poi io sono rimasto piacevolmente incantato da tutti quei colori, mi hanno veramente impressionato.
Per il resto, è un film che non puo piacere a tutti, io personalmente lo consiglio, però i gusti sono gusti.

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Burdie  @  17/05/2008 09:11:37
   1 / 10
Voto di protesta, per tutti coloro che si apprestano a vederlo senza saperne nulla, peggio se a pagamento. Cambiate scelta.

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Ultima risposta 19/05/2008 19.54.02
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Phelps  @  22/04/2008 22:09:25
   5 / 10
no stavolta proprio non ci siamo.ho adorato lynch in mulholland drive e strade perdute cui reputo capolavori nel vero senso della parola.Cn inland empire ho provato noia frustrazione un nervoso che ancora nn è stato sbollito del tutto il che è giustificabile dopo aver visto tre e dico tre ore di film senza capire una benedettissima mazza.Lynch ha veramente esagerato...

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Ultima risposta 28/08/2008 19.00.32
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  06/03/2008 11:54:10
   10 / 10
Al principio ci sono ben quattro film: uno è MD, l'altro è Strade Perdute, poi Fuoco Cammina con Me (passando per TP) e all'origine di tutto EreserHead.
Chiarisco subito dicendo che reputo Lynch il più grande cineasta vivente, Fellini (uno dei punti di riferimento di Lynch) il più grande regista mai vissuto e che il decostruzionismo mi intriga molto. Queste che seguono sono considerazioni personalissime, magari completamente sbagliate.

Inland Empire è IL film di Lynch. Volete una trama lineare? Non guardate questo film. Non rimarreste mai tre ore di fila davanti ad uno schermo? Non guardate questo film. Se decidete di guardare Inland Empire mettetevi in testa una cosa: la realtà non esiste, se non nel sogno. Almeno secondo Lynch. In questa pellicola bene e male si confondono, realtà e finzione sono impossibili da distinguere, la realtà è cinema, il cinema è la chiave di lettura del reale (Pasolini, Pasolini, dove sei?) e noi siamo spettatori involontari e attori inconsci.
Questo è il punto più alto raggiunto dal cinema del Maestro, il picco. Dopo Inland Empire Lynch dovrà cercare altrove, o smettere di girare.
E non pensiate che parlo per partito preso: a me Dune non è piaciuto e Fuoco cammina con me non ho ancora capito se sia stato una mossa commerciale sbagliata o un incidente di percorso (pareri personali, sia chiaro).

Lynch finalmente è libero di girare: totale libertà, final cut, durata infinita. Le citazioni sono infinite, il cinema polacco (no, non quello di Zelig) è stata una lezione importante e Freud non è mai morto. I generi si mischiano e si annullano. Allo spettatore rimane un'opera d'arte, le sei figure non hanno mai smesso di muoversi e anzi, hanno iniziato a camminare tra noi. E non chiedetegli cosa volesse rappresentare, un film non deve essere spiegato, pena il completo fallimento. Dal canto suo un aiutino ce lo dà (in un'intervista): la trama è linearissima, la parte difficile è ricomporla. Per farlo bisognerebbe rivedere questo lunghissimometraggio non so quante volte. Io ho rinunciato.
Ah, e se vi chiedete cosa diavolo sono quei conigli, la risposta la sapete già, in fondo: quei conogli siamo noi.

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Ultima risposta 28/08/2010 14.01.57
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M|zaR  @  01/03/2008 01:12:40
   10 / 10
Non esistono mezze misure. O lo si odia o lo sia adora senza riserve. Per me è un capolavoro. Mi ha sconvolto, emozionato, terrorizzato, impressionato, affascinato come forse pochi altri film hanno fatto. I film di Lynch sono come l'arte... l'arte è di tutti ma purtroppo non è per tutti. Con questo nn sto assolutamente dicendo che mi sento superiore o inferiore a qualcuno che ha già commentato il film. Piuttosto intendo dire che mi ritengo sensibile a questo genere di pellicole, a questo particolare modo di far cinema, ed è sacrosanto che qualcun altro nn posso aver avvertito le stesse sensazioni. Una cosa che non tollero, però, sono considerazioni del tipo "LYNCH è SENZA SENSO"...oppure "LA STORIA NON HA SENSO". Ma cavolo...ancora siamo a questo? Magari i suoi film non hanno senso dal punto di vista narrativo, ma sta proprio qui la chiave di lettura del suo cinema... il suo cinema non è narrazione... il suo cinema è legato ai deliri, alle riflessioni, alle speranze, ai desideri, ai tormenti, ai sogni della mente. Tutto è legato alla mente e all'inconscio. Dannazione...anche i nostri sogni non hanno senso dal punto di vista lineare, ma hanno senso se li valutiamo in base a quanto di particolare abbiamo pensato, desiderato per tutto il giorno prima di lasciarci cadere nel sonno. Quindi... per favore... evitate stro.nz.ate del genere. Se non vi è piaciuto, se non vi ha emozionato, se non vi ha trasmesso nulla, vi prego, dite soltanto che il suo cinema non è di vostro gradimento, ma non lo screditate soltanto perchè VOI non lo avete apprezzato. Di fronte ai "tagli" di LUCIO FONTANA cosa dite, o cosa direte? Che non hanno senso? che sono una stupidaggine? Mi dispiace, amici miei... FONTANA è un grande pittore e scultore, può piacere o non piacere, ma di sicuro non è un ciarlatano. LYNCH è un regista, un'artista, il suo cinema può piacere e affascinare o non piacere e risultare noioso, ma di certo non è un mentecatto. PS: sinceramente con un po' di attenzione non ci vuole molto almeno a capire qual'è la tematica portante del film. Poi se uno un film se lo vede con la fretta di fare qualcos'altro, allora mi ripeto forse nn è questo il cinema di suo gradimento. UN SALUTO A TUTTI

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Ultima risposta 02/03/2008 14.49.56
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  02/02/2008 11:32:30
   3½ / 10
Credo che questo sia uno di quei film o adori o ritieni pessimo; io faccio parte della seconda categoria. Concordo con chi afferma che più che un film sembra un esercizio stilistico del regista. La domanda che mi pongo è la seguente: in un film non ci dovrebbe essere una trama, quantomeno abbozzata? Durante la visione di questo film ti continui ad illudere che prima o poi si riesca a comprendere qualcosa, invece tra salti temporali, presunto dualismo realtà/finzione, confusione non ne esci più. Ci sono poi alcuni punti in cui il disorientamento ha livelli tali da voler rinunciare a seguire il film e non vedere l'ora che escano i titoli di coda. Davvero un brutto film senza capo nè coda!

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Ultima risposta 07/02/2009 17.34.38
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giuliapra  @  27/12/2007 14:53:54
   8 / 10
è sanz'altro un film molto particolare.. tuttavia non ho capito molto la trama, diciamo che ho dato un voto anche per non rovinare la media.. certo è inquitante al massimo!! ne esistono pochi come questo!!

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Ultima risposta 07/01/2008 20.05.52
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Mama-kin  @  24/12/2007 19:52:18
   10 / 10
SPIEGAZIONE DI INLAND EMPIRE IN POCHE RIGHE : La ragazza polacca ha colto in flagrante suo marito che faceva sex con una prostituta. Il suo istinto le direbbe di uccidere entrambi col primo oggetto che trova, ma decide di tornare a casa, chiudersi in camera e aspettare che la rabbia svapori. In questo lasso di tempo pensa a come ha buttato via la sua vita con quell'uomo, a quello che avrebbe potuto essere e via dicendo, ma soprattutto pensa se uccidere il marito oppure no... prevale infine il no, per cui non le resta che uccidere virtualmente la dern (che rappresenta appunto il dubbio) ed uscire dalla sua camera per perdonare il marito. Per qualsiasi domanda sono qui.

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Ultima risposta 28/08/2010 13.57.08
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Beefheart  @  12/11/2007 11:05:52
   5½ / 10
Che dire? Rimandare ogni giudizio e commento ad una seconda visione? Magari ad una terza? Probabilmente non c'è un numero minimo, o consigliabile, di visioni e re-visioni necessarie per venire a capo della contorta arte visionaria di David Lynch. Probabilmente, come capita davanti ad un quadro, ciò che conta non è tanto la sua decodifica concettuale, quanto la percezione sensoriale che si ha di esso. Questa ennesima opera del regista trasuda, come ai tempi d'oro, mistero, delirio, allucinazione, visionarietà... Tutto rigorosamente inspiegabile ma, al solito (e ci mancherebbe altro), dotato di un'innegabile spessore tecnico-artistico che si evince dalla superba prova degli attori (esclusi i deludentissimi Irons e Stanton), dalla loro magistrale conduzione, dalle inquadrature, da alcuni movimenti di macchina, dall'utilizzo delle luci e degli ambienti... Certo che a livello di contenuti bisognerebbe prima riuscire ad individuarne ed isolarne qualcuno per poterlo analizzare e quindi apprezzare o meno; ed in tal senso, per il vostro umile scrivano, l'operazione si rivela assai ardua... Al momento non mi rimane dunque che ribadire l'indubbia validità di svariati passaggi, di volta in volta cinematograficamente apprezzabili grazie alle capacità e qualità degli addetti ai lavori, tra i quali però rinuncio a cercare un vero filo conduttore che abbia senso compiuto e che sappia unirli in una sceneggiatura apprezzabile. Nel complesso non posso che ridurre il tutto ad un (ingiusto? riduttivo?) livello di fruibilità unicamente visiva, totalmente disgiunta, estranea, da qualsivoglia riscontro intellettivo che risulterebbe solo fatica sprecata. Certo che tre ore di pura, ininterrotta, follia ormai mi risultano eccessivi e dopo anni ed anni di cieca fedeltà assoluta credo sia arrivato il mio momento di dichiarare che il ripetitivo e monocorde Lynch, pur bravissimo nel suo pezzo forte, mi ha stancato. Spiacente ma non fa più per me. Sconsigliato.

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Ultima risposta 28/08/2008 19.03.39
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Invia una mail all'autore del commento Rusty il Selvag  @  18/10/2007 00:35:35
   10 / 10
"Un bambino un giorno andò fuori a giocare quando aprì la porta di casa
egli vide il mondo, nel passare attraverso la porta per uscire egli causò un riflesso ,il male era nato e seguiva il bambino".


"Una fanciullina andò fuori a giocare si perse nella piazza del mercato come una creatura incompiuta, non era proprio la piazza del mercato,ma il vicolo appena dietro la piazza del mercato,quella è la via che conduce al palazzo".

Lei non ricorda?

"Qualunque azione ha delle conseguenze ciò nonostante ci resta la magia
se fosse domani lei sarebbe seduta su quel divano".


Vede?


Spezzato l'oblio, la prima porta è stata aperta, inizia la strada del ricordo, lunghi corridoi, in questo labirinto senza tempo, verso il trauma,la ferita,il foro
per andare al di là dell'ultima porta...47.

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Ultima risposta 12/11/2007 23.04.53
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badovino  @  08/10/2007 04:10:22
   10 / 10
Una fotografia esplosa in miliardi di flash a due millimetri dagli occhi. Un capolavoro dell'inconscio e subconscio. Un'opera d'arte degna dei più grandi cineasti. Lynch parte dalla pittura e si vede e si sente e si tocca quasi. L'aspetto narratologico è quello più ermetico e difficile da comprendere. E' necessario vederlo e rivederlo, almeno un paio di volte, per mettere assieme i puzzle di questo mosaico infinito. E ogni volta cresce il desiderio di rivisitarlo, di osservarlo da più angolazioni, di riscoprirlo, di farsi più e più volte trascinare dalle immagini, dalle vorticose immagini che sprofondano in un incubo senza fine, lungo i limiti e i confini che segnano il passaggio tra realtà e finzione, tra vita e fantasia, tra paradiso e inferno. Inland Empire è un giocattolo, una matrioska dentro un'altra matrioska, un infinito gioco di specchi, un coacervo di realtà le une incastonate nelle altre e ognuna confina con le altre trasfigurandosi in esse. Tanti mondi, tanti piccoli racconti, microracconti surreali e inquietanti infestano quest'opera e ogni mondo, ogni microracconto è in qualche modo visitato dallo spettatore, che è invitato ad entrare ora in questa ora in quella porta e a vivere quasi sulla propria pelle il movimento drammaturgico. Movimento drammaturgico che poi non c'è, è tutto un muoversi in più mondi, in più realtà, come quella dell'attrice famosa, quella dei conigli a teatro, quella della ragazza che guarda la tv chiusa in una camera d'albergo (se si nota bene, sta guardando proprio Inland Empire). Lo spettatore va su e giù come quando fa zapping o come quando cambia stazione alla radio e così ormai è la vita dell'uomo contemporaneo, un'eterna lotta fra realtà e finzione; la fusione fra realtà fittizia del cinema, della televisione, dello show business, e la realtà cosiddetta "normale" fa si che non ci siano più linee di demarcazione nette: l'una va a finire nell'altra e viceversa. Mentre lo si guarda si ha la sensazione di essere guardati dai personaggi del film, un effetto quasi metafisico. Lynch ha realizzato insomma il suo 8 1/2, il suo 2001 Odissea nello spazio. E se oggi questo film non è stato capito da molti è perchè è molto avanti, molto ma molto avanti, è oltre ogni limite drammaturgico moderno. All'epoca, i film suddetti, di Fellini e Kubrick, ricevettero molte critiche e non furono compresi nella loro reale grandezza. Sono sicuro di star davanti a un capolavoro, ad un' autentica opera somma del cinema contemporaneo che rispecchia la confusione mentale in cui l'uomo vive all'inizio del nuovo millennio. La storia comincia con un radiodramma e continua con un'attrice di Hollywood che interpreta il remake di un film non più realizzato molti anni prima, a causa dell'assassinio dei due protagonisti. Da qui cominciano le trasfigurazioni, gli sbalzi temporali, tramite i quali l'attrice vede se stessa in più realtà: ora è una povera ragazza che vive con un marito che non può avere figli, ora è una prostituta. E si rivede proprio come se stesse guardando un film. Nel frattempo, la storia dei conigli al teatro, la storia della vicina di casa delirante e ambigua, la storia dell'ipnotizzatore, la storia di qualsiasi personaggio implicato, si mischia con le precedenti. Gli attori sono formidabili. Laura Dern passa da un valore all'altro nel range del sentimento umano. Le luci e i suoni e la musica contribuiscono all'atmofera disturbante dell'opera. Una regia realisitca e surrealistica al contempo. Alla fine lascia come un buco dentro, un enorme buco, un misterioso desiderio di entrare in questo buco ed eplorare le più recondite e oscure grotte della nostra mente.

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Ultima risposta 04/09/2010 16.29.36
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  28/09/2007 12:11:12
   9½ / 10
finalmente l'ho visto, volevo essere sicuro di avere tre ore libere e dedicarmi completamente al film!! ne è valsa la pena?? bhè, ca--o se ne è valsa!!!
questo è un lynch elevato al quadrato, molto più misterioso del lynch di mulholland drive e più inquietante di quello di strade perdute!! la trama è complessa, ma penso che segua un filo quasi logico: certo dopo una prima visione non si può comprendere, ma lo riguarderò, non so quando, ma lo riguarderò!
per non parlare dei primi piani, degli attori, dei conigli... tutto fantastico, tutto un incubo, tutto talmente affascinante da portare il tuo interesse verso un film incomprensibile al massimo!!
forse questo sarà l'ultimo film del maestro, perchè oltre a INLAND EMPIRE non si può andare!

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Ultima risposta 27/08/2009 10.34.55
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Invia una mail all'autore del commento Mr Mandarino  @  02/09/2007 00:14:24
   4½ / 10
Taglio i ponti con Lynch, stavolta per sempre.
Ci ho provato, giuro, a capire qualcosina ma credo di essermi perso più o meno dopo 5 minuti...
E contando che il film dura 3 ore è tutto dire.
Ottima prova di Laura Dern che non ho capito cosa ha fatto ma l'ha fatto divinamente.

P.S. Mi è venuto il terrore dei conigli.

P.P.S. Ho paura di essermi drogato e di non ricordarlo.

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Ultima risposta 26/03/2008 18.02.54
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edo88  @  26/08/2007 17:26:32
   9 / 10
Avrei decisamente preferito capirci di più, ma non sono comunque mai riuscito a distogliere lo sguardo per un secondo, e in più la tensione, il phatos, e se vogliamo l'ansia da paura che questo film ti trasmette non sono facili da trovare, e mi hanno decisamente colpito.
Prove recitative ottime, regia superba, buona colonna sonora...però, come per Mulholland Drive, non sarò contento finchè non troverò risposta a tutto quello che Lynch ha avuto la gentilezza di non volerci far capire.
Sta in questo il suo genio, direi, no?
9 perchè, anche se forse è un ragionamento sbagliato (potreste dire che tanto valeva dare 8 o 10), sono troppe le cose rimaste inspiegate.

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Ultima risposta 09/01/2009 13.06.41
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rapture  @  17/08/2007 19:44:12
   7 / 10
Qualche gradino sotto Mulholland Drive. Il principale difetto è l'eccessiva lunghezza. E' un giudizio post prima visione, mettendo al bando razionalizzazioni inutili e lasciandomi semplicemente trasportare dalle sequenze.

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Ultima risposta 26/08/2007 02.26.14
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  14/08/2007 11:23:20
   7½ / 10
Non avevo mai visto un film di Lynch prima d’ora, e così ho voluto cominciare con il suo lavoro più introspettivo. E’ stato un viaggio molto interessante, in mezzo a scene surreali e oniriche che ti rimangono impresse nella testa, luci e colori ad effetto e musiche azzeccatissime (mi sapete dire chi è il compositore e la cantante?). Si varia da parti misteriose e claustrofobiche a momenti più leggeri o strani. I conigli presi dal suo cortometraggio Rabbits (sono scene originali o modificate?) ci stanno proprio bene. Poche cose sono collegate nella vicenda.
Forse un po’ eccessiva la lunghezza, perché dopo esser stati stravaccati per tre ore nel divano a tuffarsi in questo mondo ipnotico, ti alzi che ti gira la testa. Ma ne vale la pena. A volte però la fotografia non è così suggestiva come dovrebbe, e mi da l’impressione che tutto sia stato girato un po’ in fretta.
Il doppiaggio italiano è pessimo; peccato che nel dvd non si poteva opzionare la lingua inglese.
Le interpretazioni sono discrete.
Secondo me un’ottima forma d’arte che tutti i registi potrebbero provare, così tanto per curiosità e vedere il loro approfondimento psicologico.

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Ultima risposta 03/10/2007 15.50.20
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shock1  @  01/08/2007 12:55:45
   6 / 10
Perchè quando un film è incomprensibile viene definito un capolavoro? Memento può essere definito un film difficile, questo è senza senso. punto. Metto la sufficienza perchè l'unica idea che mi è piaciuta è quella di mescolare film e vita reale, a volte sono stato colto di sorpresa e sicuramente l'abilità di linch in questo è tangibile, ma la maggior parte del film è composto da flash senza senso e definirlo una rappresentazione della follia della protagonista è una giustificazione troppo facile.

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Ultima risposta 02/08/2007 09.38.03
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Invia una mail all'autore del commento Proto Sul Pero  @  29/07/2007 19:52:05
   10 / 10
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..........................................IL CAPOLAVORO DI DAVID LYNCH..........................................

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Ultima risposta 02/04/2011 04.52.13
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Equilibrium  @  18/07/2007 11:38:23
   10 / 10
In fin dei conti, è un capolavoro.

erano anni che un film non riusciva a trasmettermi emozioni così intense, terrorizzanti, profonde e viscerali. E tutto attraverso la lo sguardo allucinato dell'anziana vicina di casa, il sorriso di plastica di Laura Dern, che lentamente si accartoccia mentre lei sprofonda nel suo incubo personale trascinando dietro anche chi è dall'altra parte dello schermo. E poi il tappeto musicale insistente/lascivo/ipnotico, i colori forti, gli angoli bui e riempiti da qualcosa che non si riesce a vedere, ma che risultano essere densissimi di percezione.

i silenzi.

Il dilatarsi del tempo, che quasi si sfilaccia, si sfalda, viene risucchiato insieme ai suoni, alla luce, alla materia. come se ci si trovasse in bilico sui bordi di un buco nero.
Ecco cos'è Inland Empire, è un buco nero.
Un luogo dello spazio dove non valgono più le leggi della fisica, dove la realtà sublima per un attimo e poi si scioglie, mischiandosi con l'immaginazione, dove l'eco delle paure più sottili riemerge e scorre sulla pelle come ghiaccio secco. E non ci si chiede il perchè, ma ci si lascia andare mentre precipitiamo dentro, e il precipitare stesso è dolce, erotico, terribilmente attrattivo nella sua violenza e nella sua oscurità.
Le pupille dilatate, le maschere grottesche, le risate fuori posto della sit-com, il volto in disfacimento della vittima, le pesanti tende rosse, "va tutto bene, stai solo morendo" che ancora mi rimbomba nella testa, la puntina del giradischi che raschia la superfice del vinile come unghie sulla lavagna.

Questo e molto altro, troppo altro...troppe informazioni, troppi significati, troppe emozioni.
Troppo per una sola visione. Ci sono cose da mettere a posto, pezzi del puzzle da recuperare e incastrare. E se poi il disegno è troppo complicato, pazienza. Non si ha davvero il bisogno di guardare il puzzle completo.

Anche i singoli pezzi hanno il loro fascino.

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Ultima risposta 20/08/2007 16.45.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  17/07/2007 17:47:50
   10 / 10
C'è da rimanere secchi dopo la visione di questo "horror-mentale". Estremamente angosciante, mai visto qualcosa del genere...
Lynch mette in discussione l'arte o meglio la "visione del reale": una visione cinematografica o televisiva, ma che contiene sempre una "realtà" a sè stante, tangibile, che nel momento in cui viene sfiorata svanisce o rifugge in altri mondi, universi con identità differenti in una sorta di scatola cinese infinita e tormentosa. Questà visione/verità pare esista in due tipologie: una visione bassa (televisiva) che da l'impressione che il mondo circostante sia più vicino, una visione alta (cine-artistica) che da l'impressione di una visualizzazione del mondo lontana e quindi più chiara. Ma in verità è possibile che una semplice immagine fissa, un solo scorcio ci dia più possibilità di un infinito, invece che da un puzzle di impressioni, proprio per l'"unità universale" di concetti, ideologie, pensieri e persone, inutilmente alla ricerca di qualcosa di complementare con noi stessi, quando in realtà siamo proprio noi che giochiamo con ciò che di vuoto c'è nella nostra mente. Ci divertiamo a riempirlo inventando mali da sconfiggere, riflessi deturpati di noi stessi: falsi nella misura in cui sono l'opposto di noi stessi e veri nella misura in cui li creiamo noi. La completezza sta nel sapere che si può partire dall'infinito per arrivare a uno, come che si può partire da uno per arrivare all'infinito.
La vera liberazione, l'esplosione/accettazione del reale (che esista o non esista non importa, sappiamo solo che imprimerlo nella nostra mente è possibile ed è la cosa più semplice) che c'è anche in Eraserhead, sta nel "deformalizzare" la ricerca rendendola propria e facendone tesoro.
E' impossibile consegnarla agli altri: il percorso è personale come il film che Lynch ha realizzato. Si può essere solo testimoni.

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Ultima risposta 01/09/2010 13.01.30
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Invia una mail all'autore del commento Malvagio  @  26/06/2007 13:23:06
   2 / 10
ho vistoil film con molta attenzione e forse mi aspettavo molto di più perche avevo letto qualche commento, ma purtroppo mi rendo conto che si può trarre qualsiasi conclusione perchè la tramanon esiste aparte per i primi 45 minuti dove sembra molto intetressante, ma dopo solo scene sensa senzo, di una lentezza micidiale.Si potrebbe dire che erano scene utili ma nn servivano a nulla.
Si potrebbe dire che il film interpreta il pensiero e la confusione mentale della protagonista, ma si può dire pure che erano scene a caso e sensa senso, alla fine chi ha ragione??
Do il 2 solo per la prima parte altrimenti il voto sarebbe zero perchè mettere tante immagini sensa senzo non signiffica girare un film; inoltre in 3 ore si poteva sviluppare bene e in maniera dettagliata una storia, qui invece si sviluppa solo una noia mortale.

A tutti i critici e veri intenditori di cinema quali siete, spiegatemi bene la storia, perchè io da sempliciotto non ci vedo niente.

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Ultima risposta 25/07/2007 23.57.51
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ELY81  @  25/06/2007 17:46:52
   9½ / 10
Credo almeno che grazie alla settima arte è stato possibile superare la nota distinzione fra arti spaziali e temporali lessinghiana. Il cinema è principalmente linguaggio per immagini, ma forse l’avvento del sonoro ci ha distratto da questa riflessione che potremmo tuttavia maturare attraverso la visione delle pellicole mute. Con Linch il cinema si potrebbe ridefinire linguaggio per immagini in senso pieno, perché ci troviamo dinanzi a vere e proprie pitture in movimento. Egli percorre una via diversa da altri registi, un percorso indipendente, che lo porta a manifestare appieno la sua creatività. Persino in Inland Empire il digitale diviene il mezzo piegato a introflettere il suo registro stilistico-espressivo. I mezzi impiegati dal regista per raccontare una storia che si potrebbe definire più precisamente un’esperienza visiva, sono quelli che ha impiegato nei precedenti Strade perdute e Mulholland Drive. Trama non lineare, disgregazione e sdoppiamenti di personalità che evidenziano la perdita di certezze circa la propria identità (molto affine al pittore Francis Bacon, con le sue figure deformate e i volti sfigurati), figure premonitrici e veggenti, figure mostruose appartenenti ad un sottomondo che è all’opposto della nostra realtà percepibile e razionalizzabile , corridoi bui e percorsi labirintici che coinvolgono lo spettatore rendendolo attore. È proprio lì che l’incubo di Fussli come di altri “pittori dell’immaginario” sembra trovare il suo gemello in Inland Empire, un sogno senza fine, dove realtà e finzione si intrecciano al punto da non distinguere più entrambi. Inland Empire è la storia di un film maledetto che non è mai stato portato a termine , quindi è il film del film. In una trama quasi inesistente il materiale visivo abbonda(prostitute polacche, sfruttatori, anziani signori, volti sinistri, artisti di circo ed esseri mostruosi con volti da conigli che ogni tanto appaiono) in percorsi diversi attraversati dalla Dern, che figura nei panni dell’attrice protagonista del film, che sembra vivere diverse realtà, costruendo di volta in volta una nuova identità. L’ennesimo capolavoro linchiano, conferma che il suo autore, malgrado la sua esperienza dietro la macchina da presa, è rimasto fondamentalmente un grande pittore, ed è lui stesso a dare conferma di ciò.

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Ultima risposta 09/03/2008 12.33.56
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  22/06/2007 12:55:55
   10 / 10
Lynch ha creato un “prima” e un “dopo” nella storia del cinema, ha concepito quello che forse molti registi desiderano creare o ideare.
In questo film ho ritrovato la dolcezza mostruosa di Elephant Man, l’utopia futuristica di Dune, la violenza grottesca di Cuore Selvaggio, il mondo onirico di Twin Peaks, la fantasia sensazionale di Mulholland Drive.
Lynch sperimenta e abusa del potere manipolatore dell’immagine e trasmette inquietudine, mistero e paura in questi spazi opprimenti e angoscianti.
Inland Empire è un labirinto di corridoi, porte, saloni, camere da letto, strade, set cinematografici. Inland Empire non si vede, ci si entra.
Inland Empire lo viviamo, lo sperimentiamo e lo percorriamo.
E’ come il disco in vinile della prima scena, non avanza in modo lineare ma in modo circolare; circoli che portano dall’esterno verso l’interno e all’interno di questo sogno (incubo!?) si rimane.

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Ultima risposta 26/06/2007 08.55.54
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Invia una mail all'autore del commento dsimo84  @  19/06/2007 19:36:25
   10 / 10
ATTENZIONE!!!

QUESTO NON E' UN FILM COME TUTTI GLI ALTRI, E' QUINDI SOTTOINTESO CHE NON E' UN FILM PER TUTTI!!!!
NON LASCIATEVI INFLUENZARE DALLA MEDIA COSI' ALTA, PERCHE' RIPETO, QUESTO NON E' "ASSOLUTAMENTE" UN FILM ALLA PORTATA DI TUTTI, E VI GARANTISCO CHE ALMENO LA META' DI QUELLI CHE HANNO MESSO 10, NON HANNO CAPITO NEANCHE IL MOTIVO.

Non guardatelo assolutamente se:

1) Siete di semplici gusti
2) Odiate i film d'autore con vena decisamente artistica
3) Non amate Lynch o registi tipo Kubrick, Cronnemberg, Von Trier, Van sant, Tarkovskij ecc ecc
4) siete facilmente irritabili, o impressionabili

Non aspettatevi una trama, ne un finale risolutorio, non provate a capire, perchè non occorre, lasciatevi trasportare dalle immagini sparate qua e la sensa un apparente significato, il risultato sarà devastante.
Consiglio di vederlo in totale isolamento, e al buio, al massimo in due persone, quando si è in troppi risulta difficile entrare in un film del genere.

Venendo al mio giudizio...questo non e' un film, e' un esperimento, un incubo a occhi aperti, e va vissuto come tale.
Mi sono sempre battuto contro i voti fuori media, ma in questo caso...non esistono voti fuori media, penso si possa dare tranquillamente, 1 o 10, esclusivamente in base al prorpio gusto personale.
Non credo si giusto neanche una mezza misura, come 5, o 6, questo titolo nasce per essere così, o lo si ama, o lo si odia. Quindi piantatela di rompere il caz.zo a quelli a cui non è piaciuto, perchè ripeto non è un film normale, anzi...non è proprio un film.

In finale..."regalo" 10 , ma non è stata una bella esperienza.


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Ultima risposta 07/06/2008 15.07.30
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private_joker  @  19/06/2007 16:57:51
   9 / 10
Ieri sera, ore 21: vado in videoteca e noleggio Inland Empire con l'intenzione di vedermelo subito e andare a letto presto; solo che poco dopo mi chiamano gli amici per fare un giro, giro che si rivelerà molto lungo.
Torno a casa alle 00:30, metto il dvd nel lettore in camera mia, spengo la luce rimanendo nell'oscurità totale, infilo le cuffie e via.

Sono sprofondato in un autentico incubo a occhi aperti per le tre ore circa successive. Pensavo di aver già visto qualunque cosa che mi potesse spaventare, ma a un simile viaggio nell'orrore e nell'angoscia purtroppo non ero preparato, come mi sono accorto, a mie spese, durante la visione. Anche nelle scene, diciamo così, "tranquille", stavo rabbrividendo al pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere in quelle successive, visto che, grazie ad un montaggio allucinante e a musiche semplicemente fantastiche, si passava tranquillamente da un semplice dialogo ad una scena da incubo senza alcun preavviso. Più di una volta ho fatto un bel salto sulla sedia, e in alcune parti è stato anche peggio.

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Forse ho fatto il passo più lungo della gamba vedendo questo film senza conoscere bene Lynch (prima di ieri, avevo visto solo Mulholland e Velluto blu), ma sia i vostri commenti sia i racconti di un mio amico mi avevano fatto venire la curiosità.

Non ho nessuna intenzione di fare un'analisi del film nè di provare a capire la trama (???) perchè non ci riuscirei mai, non adesso comunque, visto che ieri mi sono solo fatto trascinare dalle immagini. In ogni caso prossimamente lo rivedrò con molta più attenzione, e soprattutto sapendo già cosa mi aspetta, e magari tutto mi apparirà un po' più chiaro. In ogni caso, questo film si merita il voto che sto dando solo per le emozioni che mi ha fatto provare.

Scusate la prolissità, ma dovevo assolutamente scrivere quello che avevo provato.

Ciao a tutti.

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Ultima risposta 01/10/2007 12.03.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  15/06/2007 13:05:27
   8 / 10
Cercare di spiegare in un voto e in un commento Inland Empire ha senso quanto cercare di razionalizzare il film stesso.
Iniziamo con ordine:lo visto in un cinema alle 13.00, ora probabilmente non ideale per un’esperienza del genere ma almeno si è sicuri di non essere circondati da caproni. Le uniche cose che sapevo del film erano la sua complessità e la sua non esatta collocazione tra sfera onirica e reale; ho cercato il più possibile di evitare di leggere commenti e recensioni per non farmi influenzare.

La prima parte scorre tranquillamente: si riesce lo stesso a percepire la mano e la presenza di Lynch con le atmosfere che solo lui sa creare ma si ha come la sensazione che stia solo scherzando con le spettatore, si riesce a sentire che da li a poco le cose cambieranno per entrare nel film vero e proprio.
E questo avviene quando Nikki per la prima volta confonde il set cinematografico con la realtà.
Da li in avanti, il delirio.
Conoscendo il regista e memore delle esperienze precedenti, sapevo di non dover far l’errore di dover razionalizzare ogni singola scena, mi sono limitato a cercare di tenere a mente almeno i piani temporali: cosa totalmente inutile, in quanto a breve si sarebbero intrecciati e fusi tra loro. Il viaggio della ragazza polacca/Susan/Nikki regala delle sequenze straordinarie ma allo stesso tempo lascia senza un punto di riferimento lo spettatore.
E questo è il punto chiave del film: c’è chi si è fatto trasportare completamente in questo viaggio, c’è chi ha passivamente assistito a questo senza farsi coinvolgere, c’è chi ha detto “oh, questo film è fuorissimo!” e poi gli ha messo 10 senza sapere il perché e c’è chi, vista anche la durata del film, verso la fine e rimasto spiazzato e sfinito dalla sequenza apparentemente senza senso degli eventi.
Ma il senso c’è: leggendo successivamente più o meno tutti i commenti del film, alcune cose sono venute fuori (soprattutto dalla lettura di un certo Quilty) e sono a dir poco geniali.

Personalmente, mi sento di far parte dell’ultima categoria elencata: credo che questa volta l’opera di Lynch sia troppo ermetica e la decisione di fare un film di quasi tre ore con questa struttura non mi ha coinvolto al 100 %.

Sia ben chiaro, siamo comunque di fronte ad un’opera unica, inclassificabile: il fatto che sia stata capace come nessun altra di dividere il pubblico e gli stessi fans del regista americano lo dimostra. Alcuni sono già riusciti a vederlo una seconda volta e lo hanno già apprezzato di più. Forse sarà lo stesso per me.

Mulholland Drive probabilmente è il mio film preferito in assoluto e rappresenta il film perfetto sotto ogni punto di vista. Dalla visione di Rabbits avevo la sensazione che qualcosa stesse cambiando ma speravo fosse appunto un esperimento. Invece no, sembra che il buon David sia diretto e spedito verso la sperimentazione più pura.
Geniale, come sempre, ma lo preferivo prima.

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Ultima risposta 20/06/2007 16.43.13
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mainoz  @  14/06/2007 20:09:55
   6 / 10
Volendo una trama c'è (leggete lo spoiler di Quilty, dopo aver visto il film), il fatto è che non è facile arrivarci da soli. Da premiare le immagini oniriche ed inquietanti. Durante il film salirà molto il vostro livello di "irritazione" per l'impossibilità di capire il senso delle scene.

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Ultima risposta 20/06/2007 15.44.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  14/06/2007 15:42:32
   10 / 10
Ero veramente indeciso su che voto dare a questo film. E allora gli ho dato 10, essenzialmente per due motivi: il primo è che mi è piaciuto tantissimo. Era tanto che un film non mi angosciava, turbava, elettrizzava e prendeva così tanto. C'è una quantità di scene che mi ha sconvolto che è allucinante, proprio come il film. Interpretazione della Dern favolosa. Un incubo ad occhi aperti, che è continuato dopo la visione del film perchè la notte ho dormito malissimo. Atmosfere malatissime che facevano spazio improvvisamente a scene tranquille dove però la presenza di un qualcosa di perverso rendeva il tutto ancora più angosciante. Per poi tornare alla malattia. Primi piani che spaccano lo schermo e ti violentano. Una colonna sonora utilizzata come solo Lynch sa fare e che ti uccide il cervello. E di film malati di mente ne ho visti tanti, ma raramente mi hanno fatto prendere così male. Pensavo di essere diventato quasi insensibile di fronte anche alle cose più angoscianti che possono passare sullo schermo, ma Inland Empire ha fugato ogni mio dubbio e mi ha fatto capire che un film può ancora farmi sobbalzare e stringere lo stomaco.

Il secondo motivo è che non ci ho capito un'acca. Ho appena provato a leggere la spiegazione di quilty, ma mi è risultata ancora più complicata del film. Sicuramente quella di ieri sera non sarà la mia ultima visione, e proverò a riguardarlo cercando anche di seguire il filo (il)logico. Nonostante l'impresa si prospetti molto più ardua rispetto a Mulhonnad Drive o a Strade Perdute, che, come linearità della trama, se paragonati a IE si trasformano in Cappucceto Rosso e La Bella Addormentata nel Bosco. E allora, se il film mi è piaciuto moltissimo, che diritto avevo di abbassargli il voto se non ci ho capito niente? (o.O')
E poi dato che è pieno di lamer è sempre meglio tendere verso l'alto per riequilibrare un po' i giusti valori.

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Ultima risposta 19/06/2007 17.00.19
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Tirolese  @  12/06/2007 16:29:49
   2 / 10
Forse sbagliero'...ma per fare un bel film nn basta girare scene,anke di forte intensità magari, di irreale confusione e poi spacciarle per costruzioni mentali...X fare un bel film,questo" tipo" di bel film, le introspezioni mentali del regista o dei protagonista devono coinvolgere lo spettaore e dargli la possibilità di essere interpretate su una base che dovrebbe essere la trama... in questo film la trama eè totale assente e il fatto ke possa essere interpretato in un milione di modi mi sembra un modo un flebile x salvare dall'insufficenza questa pellicola...

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641660  @  09/06/2007 14:24:21
   4 / 10
Voglio essere originale oltre ogni limite. Voto ora, mentre vedo il film e non dopo. Rifiuto il senno del poi esattamente come questo regista rifiuta il senno del prima nelle sue opere...

Cervellotico, adatto a chi ha una vita ambigua e cerca lo svago nel disordine mentale degli altri...

Questo ERIPME DNALNI mi irrita, ma al tempo stesso mi affascina. Credo continuerò a guardarlo fino alla fine...

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  23/05/2007 15:18:00
   9 / 10
Credo sia impossibile e soprattutto inutile spiegare questo film, anzi questo esperimento di Lynch.
Quelli che hanno commentato il film prima di me ritengo abbiano già detto tutto di ciò che umanamente è possibile affermare e capisco il giudizio di chi lo trova eccellente e di chi lo percepisce, al contrario, come eccessivamente arrogante.
IE è un quartiere periferico di Los Angeles, il buio accanto alle stelle della walk of fame, così come i sogni e gli incubi della nostra mente.
Sta alla nostra singola individualità percepire questa lunga visione come arte o come presa in giro.

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Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  19/05/2007 19:13:38
   2 / 10
Da Eraserhead a Strade Perdute fino a Mulholland Drive l'evoluzione del cinema Lynchiano che ambisce alla sua vetta massima, il summa di una carriera: INLAND EMPIRE. Purtroppo quest'ultimo lavoro del maestro americano si rivela invece un tonfo di inaspettate proporzioni; in relazione alle ambizioni e alle intenzioni certamente il suo peggior film. Se questa volta la frammentazione onirica non dà spazio a reinterpretazioni plausibili, (tutte possibili ma nessuna convincente) a dar fastidio in verità è principalmente la noncurante arroganza dell'autore che si sente un Re mida del cinema capace di trasformare in sequenze da antologia un qualunque suo personale stato emotivo. Per i primi 45 minuti (i migliori) si risente l'universo di Strade Perdute, poi il film deraglia completamente, diventando un'interminabile susseguirsi di situazioni e ambientazioni, ripetitivamente insopportabili, che invece di alimentare e far condividere lo stato di angoscia della protagonista diventano uno stillicidio di noia e non sense. Lo stesso Lynch ha più volte ammesso di essere partito da uno script basato su pochi elementi per poi lasciarsi andare all'improvvisazione e alle idee che giorno dopo giorno maturava sul set. Questa genesi a dir poco azzardata si riflette in maniera evidente sulla narrazione (o sulla non narrazione) che in conclusione non conduce da nessuna parte e che non ha nulla da dire. In più, incoraggiato dal low-budget del digitale in bassa qualità (in alcune sequenze la qualità video è simil-amatoriale), Lynch allunga drammaticamente la durata di IE fino alle 3 ore circa snervando e infastidendo oltre ogni limite. La Dern è brava ma ben presto affonda nel suo personaggio "annaspando nel vuoto senza storia, senza centro, senza parole" e la sua mimica diviene una involontaria e ridicola caricatura del dolore e dell'orrore. "Lasciate che sia il film a guardare voi" ha detto Lynch; troppo comodo mi sembra. Da dimenticare in fretta. Orribile.

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Dies Irae  @  18/05/2007 14:53:45
   4½ / 10
anormale, con tutte le bivalenze che ogni anormalità porta con se.
privo della necessità di essere capito, perchè in caso contrario si va incontro a inutili sofferenze e Lynch non merita tanto (non per quello che ha fatto in passato ma per ciò che non ha fatto in termini di semplicità per Inland Empire), è un ottimo viaggio nella mente di un essere umano ma che finirà per urtare con la propria psiche e quindi inevitabilmente per infastidire.
10 - se penso alla media della programmazione attuale cinematografica.
2 - se penso alle difficoltà create volutamente dal regista.
-2 - se penso alla delusione che mi ha invaso alla visione.
8 - se penso all'idea dei titoli di coda
10 + 2 + (-2) + 8 / 4 = 4,5

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  17/05/2007 13:46:43
   10 / 10
Incredibile l'ultimo film di David Lynch, 3 ore di allucinazioni deliranti, un delirio di immagini improvvisate giorno per giorno, sulla base di pochi elementi. Un'attrice che ottiene una parte principale in un film , e poi la realtà che si mischia alla finzione, una donna davanti a uno scherzo che piange, delle prostitute che parlano di sesso e una sitcom con protagonisti uomini con testa a forma di coniglio.
Non mancano i personaggi strambi tipicamente lynchani, come la vicina che pronuncia frasi sconnesse, per non parlare dei senza tetto alla fine, che pronunciano dialoghi surreali.

Tutto è immerso in una atmofera surreale e alluccinata. La protagonista passa da porta a porta scoprendo nuove dimensioni, e Lynch continua a mischiare le carte con genialità. In "Inland empire" non ha senso neanche cercare una minima ombra di razionalità o di spiegazione agli eventi.
"Inland empire" è un film di tre ore sull'universo Lynchano.

E forse l'impressione che da è che il percorso intrapreso con "Lost Highway" prima e con il precedente capolavoro "Mulholland drive" dopo , proprio a "Inland empire" volesse arrivare.
Lynch stavolta esagera in tutto, qui il geniale regista si prende tre ore di tempo per raccontare le sue allucinazioni senza nessun limite e costruisce un "Twin Peaks" cinematografico, ancora + estremo e allucinato dei precedenti.


Credo che "Inland Empire" sia esattamente l'opposto del mero riciclaggio di cui ha parlato qualche poco attento fan Lynchano che l'ha snobbato.
Al contrario "Inland Empire" è l'evoluzione + naturale del percorso intrapreso dal regista con i suoi film precedenti.
E a chi gli consiglia di cambiare strada è bene ricordare che Lynch dopo "Eraserhead" fece "The elephant man" e dopo "Lost Highway" fece "The Straight story". E' chiaro che un regista così non ha bisogno di dimostrare assolutamente nulla.

Il cast tra l'altro comprende affezionati del regista come la fantastica Laura Dern e Harry Dean Stanton, poi anche Teroux che qui fa l'attore e in "Mulholland drive faceva il regista. Poi c'è anche Jeremy Irons che invece fa il regista , e dietro cui si cela Lynch.
Nell'ultima scena compare anche Laura Harring, protagonista con la Watts di "Mullholland drive".

In ogni caso, come per "Mulholland drive", è difficile non uscire completamente sconvolti dall'"Inland Empire" Lynchano.

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Edo  @  22/04/2007 13:20:10
   7½ / 10
Esistono forme di "razzismo" al contrario, come quando qualcuno, per dimostrare che non è razzista, si lancia in "effusioni", complimenti e attenzioni esagerate, proprio per sottolineare il suo "io non sono razzista, guardate".
Forse dire razzismo al contrario è semanticamente sbagliato, comunque credo faccia intendere il concetto.
A volte, questa forma eccessiva di attenzione, capita anche per film e/o registi geniali quali il buon (e fantasticamente bravo) Lynch: questo mper dire che, paradossalmente, questo è uno dei film più "lineari" della sua visionaria carriera.
Okkay, è eccessivo dire "lineare", ma fra i suoi ultimi lavoti (Una storia vera a parte), forse quello più riconducibile a una logica di struttura: altro non fa (ma caspita, come lo fa!) che mescolare fra loro 5/6 piani narrativi, intrecciando, come suo solito, sogno e realtà, passato e presente.
Qui fa un salto mortale in più, ed infila dentro il "metacinema", ma, da vero spericolato, fa togliere anche la rete di sicurezza, infilando dentro un doppio "metacinema" (il primo film tratto dalla leggenda zingara, il remake del film sulla leggenda zingara): ma, a mio avviso, qualcosa nonequilibra il lancio del trapezio, e il rientro dall'evoluzione è un pochino sghembo (se non addirittura mancato). Il fatto è che già il cinema è il massimo della realtà per il massimo della finzione, in in certo senso realtà e sogno, quindi, introducendolo in un complesso meccanismo Lynchiano, forse fa rindondare troppo l'allucinazione.
Non so se sono stato chiaro, ma, per fare un esempio culinario, è come se ad un fantastico piatto d'insalata con dentro pomodori, uova, mozzarella, cetriolo, avocato... all'attimo del condimento, oltre che a una buona dose di sale, avesse aggiunto una bella colata di soya salata, facendo diventare il tutto troppo salato.
Questo per dire che dall' "esperienza" (come siete "razzisti al contrario", se volete, ogni film è un esperienza, ma non volgio far polemica, era solo un fastidio di masturbazione mentale) del film, non ne sono uscito soddisfatto tanto quanto nell'assolutamente più perfetti Mulholland Drive o Strade Perdute.
io preferisco il Lynch che al trip mentale, aggiunge quello visivo (e tiro dentroi anche Dune, anche se per molti è un film non riuscito).
Un grande maestro, in cerca di sperimentazione, ma a me è sembrato tornare un passo indietro rispetto cose che già aveva provato in maniera perfetta.
Comunque un film assolutamente da vedere o, se preferite, da "provare"

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Ultima risposta 24/04/2007 13.39.55
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Lagavulin70  @  12/04/2007 13:34:10
   8½ / 10
Credo che questo Film stia al cinema "tradizionale", quello che prevede una trama con un suo sviluppo lineare, come i primi quadri delle avanguardie moderne sono stati alla pittura figurativa rinascimentale.
Lo stesso processo che ha portato i pittori delle avanguardie (in particolare gli astrattisti e i cubisti, ...ma anche i futuristi) ha decomporre, ridefinire e reinterpretare le immagini reali, a mio giudizio, ha animato Lynch.

Immaginiamo di aver delle pellicole da montare....
immaginiamo di avere del "digitale" da editare ....
nella nostra mente, probabilmente saremmo in grado di dare una soluzione a questi "pezzi" di film ....
eppure, nella nostra mente, nei nostri cassetti questi "pezzi" si frappongono l'uno all'altro...
alcuni si toccano, altri vengono accantonati (temporaneamente), altri riemergono dal passato, altri ancora forse non sono stati ancora "girati"...

beh.... il risultato è che quelle pellicole originali (che x noi hanno un senso) si sono contaminate (nello spazio e nel tempo), e così può accadere che due pellicole vicine si "tocchino" e un personaggio di un pellicola veda se stesso nell'altra, o due "digitali" vengano editati contemporaneamente e un personaggio di una "trama" finisca nell'altra ...

si è decisamente difficile spiegare il processo ...
ma il risultato è sconvolgente .... rivoluzionario

non mi soffermo sulle 1000 altre emozioni o considerazioni che questo FILM mi ha generato....
aggiungo SOLO che non sono ancora pronto ad una simile "visione", e pertanto mi auguro che Lynch non vada oltre :-)

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Ultima risposta 19/04/2007 16.31.34
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XanaX  @  05/04/2007 05:00:33
   9½ / 10
A mio avviso il più bel film di David Lynch. Con questa pellicola ha toccato l'apice dell'arte cinematografica. Mistico, indecifrabile a tratti inquietante (la parte con le persone con la testa di coniglio). Tre ore di pellicola che non si sentono affatto, si rimane incollati alla poltrona affascinati e scioccati allo stesso tempo. Un autentico capolavoro!

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Ultima risposta 28/04/2007 00.02.18
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vortex78  @  01/04/2007 15:19:24
   3½ / 10
David potevi fare meglio...

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robert75  @  24/03/2007 16:11:01
   4 / 10

Mi spiace dare questo voto ad un regista che ammiro, ma il film non mi è piaciuto.

Sono entrato in sala dopo avere letto le recensioni, sapendo che sarebbe stato uno spettacolo unico nel suo genere, un tipo di cinema visionario e forse incoerente, ma stimolante, da sogno ( o incubo).

Invece l'ho trovato soprattutto irritante, la sensazione che tanto talento del regista nel tessere atmosfere cupe e opprimenti, avesse lasciato il posto ad una successione di eventi caotici, afinalistici e per tale motivo non emozionanti.

Certo, la protagonista è espressiva, ma era come assistere ad una lezione di teatro, al gioco delle sedie, dove a seconda di dove sei seduto provi ad esprimere una emozione diversa.

Le immagini, la colonna sonora ed i tempi hanno per me una importanza fondamentale nella buona riuscita di una pellicola. Adoro Kim Ki Duk e ho pianto guardando Mille miglia..lontano: mi piace il cinema dove si racconta l'umanità attraverso le più svariate forme espressive, ma il risultato è buono se al di là delle sfaccettature stilistiche od artistiche, la "storia" entra nel cuore dello spettatore.

Nel film di Lynch la storia non esiste e l'arte di Lynch non mi ha emozionato.

Sorry folks!

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Ultima risposta 29/05/2007 21.46.31
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forzalube  @  21/03/2007 02:08:26
   5 / 10
Anch'io l'ho visto ormai parecchio tempo fa (28/2) e lo commento solo ora.
Prendo spunto dal commento che mi procede "Lynch va oltre l'inverosimile è' l'unico che riesce a girare un film in grado di creare atmosfere, infondere stati d'animo dello spettatore che spaziano dall'angoscia, alla paura, all' irritazione, alla curiosità e chi più ne ha più ne metta, in assenza totale della storia!".
Ecco è proprio questo il punto: a me questo film non mi ha infuso alcuno stato d'animo. Si salva la fotografia, la musica e qualche sequenza qua e là, ma comunque non fa per me.

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Ultima risposta 21/03/2007 13.09.15
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Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  20/03/2007 01:15:57
   9 / 10
Ho aspettato molto tempo prima di decidere a commentare questo film.

Per commentarlo a mio avviso bisogna rifletterci molto sopra essendo il film molto complesso e articolato.

Si può dire di tutto su questo film, può piacere come non può piacere, non sono molto d'accordo con chi critica chi dà voti bassi a questo genere di film perchè tutti converranno che lynch è un regista decisamente fuori dall'ordinario e il suo stile può apprezzare o amare, come non apprezzare e odiare.
Certo fa rabbia vedere liquidare questo film con commenti di poche righe molte volte buttate lì proprio per far incazzare i sostenitori (che puntualmente abboccano rispondendo) ma si può anche accettare se la motivazione è fondata che il film non sia piaciuto.

Su una cosa però secondo si deve essere tutti d'accordo amanti e non.

Come diceva il grande Hitchcock la storia raccontata in un film può anche essere inverosimile ma non deve mai essere banale.

Lynch va oltre l'inverosimile è' l'unico che riesce a girare un film in grado di creare atmosfere, infondere stati d'animo dello spettatore che spaziano dall'angoscia, alla paura, all' irritazione, alla curiosità e chi più ne ha più ne metta, in assenza totale della storia!

E' cinema allo stato puro, il puro racconto tramite le immagini.

Fotografia perfetta e musiche di Badalementi azzeccatissime.

Ho dato mezzo voto in meno perchè a mio avviso tre ore sono veramente troppe, ma mi sento di dire un grazie di cuore ancora a Lynch per questa perla che a mio avviso col tempo verrà apprezzato molto più di adesso.

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Ultima risposta 02/04/2007 13.00.07
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  16/03/2007 15:55:00
   9 / 10
David Lynch può essere per il cinema quello che Picasso fu per l'arte?
Un regista che dimostra assoluta padronanza del mezzo classico (i suoi film più semplici sono anche capolavori, come The elephant man) al pari di un pittore che aveva il controllo assoluto del disegno e delle tecniche; un regista che si permette, partendo da solidissime basi, di sperimentare percorsi quasi vergini, al pari di un pittore che sconvolse l'idea della fruizione visiva dell'opera d'arte.
Un regista che ha anche la presunzione del genio, ma se la può permettere.

Se nella prima parte di INLAND EMPIRE mi sono sforzata di capire i nessi e i riferimenti, nella seconda ho abbandonato progressivamente la logica e, nel finale, mi sono semplicemente lasciata trasportare dall'incubo e dall'esasperazione, abbagliata dalla straordinaria presenza scenica di Laura Dern nelle sue molteplici declinazioni e identità.
E nel sonno ho continuato a vagare tra immagini allucinate, quasi come la Nikki/Susan/reale/sognata/recitata del film.
Decisamente David, nel mio caso, ha colpito nel segno.

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Ultima risposta 12/04/2007 17.53.56
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khallistos  @  16/03/2007 15:43:24
   2 / 10
Ho lottato per convincere la mia ragazza a vedere questo film.
Ho messo a repentaglio un esame universitario perdendo un pomeriggio due giorni prima di darlo.
L' ho fatto fidandomi dei voti che filmscoop dava ai tempi (oltre il 9 di media...sarebbe stato il più bel film).
Risultato? Lite con la mia ragazza.
Quando siamo entrati c'era un solo spettatore che ha commentato: "Ho visto tutti i film di Lynch, e questo è il peggiore".
Purtroppo concordo in pieno.
Tra quelli che ho visto, oltre ad essere il più lungo (troppo!) è anche il più delirante (non onirico, intendiamoci).
Oltre ad un'atmosfera cupa e angosciosa, non resta nulla più.
Per questo gli do un punto in più del minimo.

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Ultima risposta 29/05/2007 21.51.02
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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  15/03/2007 16:41:49
   10 / 10
NO NO NO sono stufo di vedere gente ke da 1 senza motivo a quello ke a mio modesto giudizio è il + bel film degli ultimi 20 anni ( se non d +)...ma se non vi piace lynch o non lo capite mi dite cosa andate a fare a vedere i suoi film????
e poi qst volta capire la trama o il senso del film è l'ultimo dei problemi.....qst film ha scatena in ki lo vede 1 shok emotivo senza precedenti solo cn la forza delle immagini e dei suoni,,,,alkune scene fanno venire la pelle d'oca...la scena della morte di niki sul marciapiede è 1 perla del cinema...le premesse x il capolavoro ci sono tutte,,,l'unica'' pecca'',se tale possiamo definirla ,è la durata a tratti insostenibile...a fine film si ha l'impressione di essere stati sottoposti ad 1 seduta psichiatrica,,,tuttavia non è 1 motivo sufficente a negare il massimo dei voti a questa vera e propria dimostrazione di qll ke dovrebbe essere il cinema : ARTE ,e non *******te da botteghino quali ''ho voglia di te'' o boldi e de sica...
SE siete fan di lynch andatelo a vedere d corsa è superiore anke a lost highway e a mulolland dr. anke se ha molti elementi ke lo accomunano ad essi ....se non amate il genere statevene a casa o perlomeno evitate d scrivere commenti infantili...

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Ultima risposta 02/04/2007 13.01.44
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HATEBREEDER  @  14/03/2007 13:59:02
   9 / 10
E' come se una telecamera avesse filmato per tre ore la mente di Lynch, mentre pensava alla realizzazione di Inland Empire.
I pensieri di un uomo non sono mai lineari e ben definiti, quindi chi assiste può solo tentare di penetrare, creare un proprio percorso alternativo e stabilire una verità, tra le tante possibili: di certo non può avere la pretesa di comprendere.

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Ultima risposta 04/04/2007 17.17.32
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Dr.Caligari  @  13/03/2007 11:36:38
   6½ / 10
Il finale è molto bello, ma in generale il film è noioso e compiaciuto. Lynch cita se stesso più e più volte perdendosi nelle proprie fantasie.
Ho preferito Mullholland drive.

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Ultima risposta 28/04/2007 11.18.24
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quaker  @  12/03/2007 01:40:40
   8½ / 10
Questo è un commento a caldo, perché ho finito di vedere il film neppure un'ora fa.
Confuso e contraddittorio canto del cigno di un grande regista che vuole lasciarci un capolavoro e insieme un'enciclopedia della mente.
Film che, visto una sola volta, è troppo complesso per essere compreso a dovere. Necessaria una buono conoscenza dell'opera del regista per apprezzare sfumature e particolari. E' quindi opportuno, se lo si vuole gustare per quello che è realmente, leggere prima qualcosa su quest'opera senza dubbio fuori del comune.
Il mio voto rispecchia, oltre al richiamo a Fellini, qualche perplessità, perché mi pare che ogni tanto Lynch sbavi un po' e si compiaccia di sé stesso. E' qualche volta ridondante, e criptico anche dove sarebbe il caso di spiegare e soffermarsi un po' (una voce narrante o che so io...).
però quante suggestioni, quante cose ti lascia!!! Ci sarebbe da scrivere per giorni... pensate solo alle luci. Film buio ma insieme luminosissimo. Le lampade, le ombre. Le orecchie dei conigli... . Hollywood. Ma anche Pirandello, il cinema sul cinema...
Gli interni: la fibra artificiale di quelli poveri, gli spazi di quelli ricchi. Il buio. Le scale. I teatri di posa.
Credo sia stato girato in digitale, ma con effetti da"vecchio film". Insomma da non perdere a nessun costo, anche se penalizzato dalla programmazione. Che poi si esca entusiasti o no poco conta, anzi nulla.

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Ultima risposta 12/03/2007 19.18.26
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Fede dea  @  11/03/2007 21:23:47
   10 / 10
Voto 11

E' l' "8 e mezzo" felliniano del 21esimo secolo.
Capolavoro magistrale e assoluto.
David si conferma un regista TOTALE ed innovativo...
Meta-arte. Non c'è nulla da aggiungere.

Lynciamo tutti i detrattori ("non l'ho capito", "non ha trama", "è noioso").
Ha ha che ridere (e che compassione, soprattutto...)

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Ultima risposta 30/03/2007 14.40.00
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Quilty  @  11/03/2007 14:26:59
   10 / 10
Una lezione di cinema e di regia dove ogni sequenza è la logica risultante di quella precedente in una storia narrata attraverso le immagini.

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Ultima risposta 24/02/2008 18.46.55
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  11/03/2007 00:59:07
   4 / 10
Dopo il bellissimo Mulholland Drive, Lynch ci riprova e ripropone un film che sembra avere le stesse velleità ed aspirazioni..Ma se Mulholland sfiorava il capolavoro, qui ci troviamo di fronte ad un film impregnato delle ossessioni di un regista che ormai non tiene più conto dello spettatore. Sintomatiche le risate del pubblico nelle sequenze dei conigli (tra l'altro facenti parte di un bel corto del regista, RABBITS) e ancora più illuminante, a tal proposito, la frase finale del film, che sembra quasi una voluta ironia......

Lynch sbarella di brutto e presenta una sequela di situazioni prive di logica e di nesso o, se esistono, chiare solo a lui: per capirci qualcosa, forse andrebbe rivisto il film altre due volte, ma sorbirmi per due volte 2 ore e 45 minuti di "sta roba" potrebbe essermi fatale. Oltretutto girato con una telecamaerina digitale che mette a nudo le intenzioni sperimentali del lavoro, ma che a volte infastidisce.

Da ammiratore di Lynch, l'ho sempre ritenuto un genio, ma spero che qualcuno gli faccia capire che forse adesso è bene che cominci a cambiare surrogato.

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Ultima risposta 08/09/2008 01.06.14
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  07/03/2007 15:08:37
   8 / 10
Grazie anche ai numerosi commenti letti su questo sito, ho potuto ultimare uno studio complesso, macchinoso e anche un po' faticoso, che però mi ha permesso di andare al cinema quando ancora Inland Empire era in programmazione, conditio sine qua non, nonché di afferrarne ed apprezzarne il carico significativo intrinseco. Anzi, devo dire che i miei calcoli si sono rivelati molto sovradimensionati rispetto a quanto la realtà ha, poi, dimostrato di essere pessima.
Per cominciare, in netta controtendenza alla quantità di spettatori che (sapevo!) avrebbe lasciato la sala anzitempo, io ho stabilito, per una più completa fruizione del film, che fosse necessario arrivare con un ritardo variabile tra i 7 e gli 11 minuti: entrare in sala al buio, a proiezione iniziata, mi ha fatto respirare da subito il livello di pathos che già si elevava, e soprattutto mi ha permesso di vedere le espressioni (inenarrabili) sui volti degli spettatori illuminati dallo schermo.
Per una permeazione totale ho risalito la sala fin su in ultima fila, ala sinistra. E quest'ultima credo sia stata la scelta chiave della serata, senza la quale avrei visto un film, non una testa. Ma rientrava nei calcoli: inserire, in un momento X della visione, un elemento disturbante ESTRANEO al film. Sapevo perfettamente che il momento X coincidesse con la seduta sulla poltroncina.
A questo punto ero pronto: non avevo che da immergermi nella birra e nell'esecuzione delle procedure motorie che avevo messo a punto secondo lo studio di cui sopra: una coreografia composta di ben 14.862 movimenti aerobici, anche complessi, che spaziavano tra il fiore di loto e il tuffo a bomba. La maggior soddisfazione: accorgermi di eseguire l'ultimo passaggio di pugno sotto al mento, con contestuale alzata di sopracciglio sx, che concludeva la lunga e estenuante serie, proprio un secondo prima l'accensione delle luci in sala, durante il balletto dei titoli di coda.

Le mie conclusioni, al fin della fiera, mi portano a riconoscere con sempre maggior convinzione che prepararsi alla visione di un film si rivela indubbiamente utile: documentarsi, anzitutto; studiare soluzioni, eventualità, comprendere variabili; insomma: non limitarsi esclusivamente ad accettare passivamente un'opera, ma interagire con essa, viverla, renderla esperienza personale. E non vi dico la qualità del sonno, nelle notti successive la visione!

Con affetto.

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Ultima risposta 22/03/2007 16.25.47
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  04/03/2007 21:00:00
   7½ / 10
Sono riuscito a vederlo! Purtroppo in un cinema che aveva una qualità audio-video degna del paesino polacco dove è ambientato lo sceneggiato del film e non me l'ha fatto apprezzare fino in fondo, cmq si tratta di una esperienza visivo/metafisica notevolissima e Lynch si conferma il più sperimentale tra tutti i registi in circolazione.
Non è un film con una trama precisa, ed è difficile capire ogni sequenza ammesso che si tratti di capire, ma almeno le scene della soap opera con i personaggi dalla testa di coniglio che dicono frasi senza senso col sottofondo di risate registrate a me hanno trasmesso una sensazione di inquietudine con ben pochi precedenti e devo dire che anche il loro significato metaforico è abbastanza chiaro, trattandosi di un riferimento alla triste televisione commerciale dietro i cui format ormai si perdono per non dire si annientano le ns. emozioni (nel film della povera spettatrice che assiste come ipnotizzata). Affascinante il continuo sovrapporsi degli eventi del film originale con il remake e la vita reale della straordinaria Laura Dern, a volte sviluppati in modo parallelo e a volte con incursioni e intersezioni tra i film. Questa pellicola mi ha ricordato la pittura metafisica e come ha osservato con intelligenza qualcuno la musica dodecafonica, grazie a un assemblaggio disordinato (o almeno cosi appare al novizio) di suoni e immagini.
Nonostante tutto rimane soprattutto un esercizio di stile. Dopo aver visto Mulholland Dr. sono rimasto folgorato sulla via di Damasco e difficilmente vedrò un film paragonabile a breve, sia di Lynch che di altri. Rimane la speranza che il Nostro continui a regalarci anche in futuro film con una struttura più lineare, anche se pare le sue intenzioni siano molto diverse.

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Ultima risposta 06/03/2007 10.07.11
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tshiamo  @  28/02/2007 11:08:53
   6 / 10
Ke tensione a criticare qsto film. Ki gli dà 6 ha dato 8,5 ai passi dell’amore.. uff, giustifikiamo a catenaccio, allora. Io l’ho visto tutto, ci ho pensato ne ho parlato ne ho letto. Non mi è dispiaciuto, è interessante il collasso dei piani narrativi come modalità per dire + cose, l’interpretazione aperta e andrebbe rivisto ke ne direbbe molte d + ke altri film visti la seconda volta. E tutto ciò ke rikiama e ciò ke non rikiama ma potrebbe sembrare (persefone, jung, alice nel paese delle meraviglie, il mago d oz, x citare solo alcuni dall’ultima recensione ke ho letto).

Ok, però non mà entusiasmato, non m’ha coinvolto o emozionato. Forse x’ sorpreso dalla forma non mi sono fatto catturare dalla storia, forse x’ non bravo ad apprezzare il genio innovativo, ma passato qualke giorno non ci ho + pensato e bòn, ora ne scrivo qualcosa qua, confidando di non irritare nessuno.

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Ultima risposta 07/03/2007 00.15.18
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mikyross  @  27/02/2007 10:47:57
   8 / 10
Non posso votare un film che non ho capito. La destrutturazione onirica di Lynch non mi è mai entrata nel sangue. Non sono proprio questi i film di cui riesco a cogliere il senso. Quando, all''uscita della sala, mi è stato spiegata la trama:
1) mi sono sentito un cretino perché non l''avevo capita
2) la trama era banale, ma solo perché mi era stata raccontata
3) Mulholland Drive l''avevo capito, questo no
4) Lynch è un pazzo
5) Avrei voluto rivederlo per capire la trama, ora non posso più

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Ultima risposta 30/12/2010 15.49.23
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Assenzio75  @  27/02/2007 00:51:44
   9 / 10
Non ho niente da dire.. nel senso non ho niente da dire in più o di differente dalle parole verstae a fiumi in positivo ed in negativo su questo film.
Mi volevo riservare la possibilità di dare un voto più "corretto" ,secondo i miei personali criteri di correttezza nel dare un giudizio, alla seconda o alla terza visione di un film come questo, e come è doveroso per ogni capolavoro di un genio di questa arte come è Lynch..
Io mi chiedo come si faccia dare un brutto voto ad un film del genere ( e sto parlando dei voti negativi ma sensati e non di quelli dati per dare senza ..molto probabilmente.. averlo vosto questo film).. M elo chiedo perchè chi va a vedere un film di questo genere sa benissimo cosa si troverà a vedere, anzi a vivere.. perchè questo è un film che deve essere vissuto e non semplicemente visto.. Non bisogna staccare la mente perchè bisogna aprirla, non bisogna "seguire" uno sviluppo perchè bisogna lasciarsi trascinare dalle immagini e dalle sensazioni. Questo è lo scopo del film. Bisogna uscirne emotivamente coinvolti perchè è questo il vero obiettivo delle immagini e dei suoni permeati nella nostra mente.. La trama stessa in ogni film di Lynch diventa più che secondaria.. Trama c'è, sempre, e la si può snocciolare nelle numerose visioni che devono seguire la prima.. ma la prima deve essere a mente aperta perchè chi ama l'arte di Lynch questo lo sa.. E quindi, se 25 erano le sale in cui si proiettava questo film, uno non può capitarci per caso, ma se la deve andare.. diciamo.. a cercare.. e quindi perchè dare 1 o un brutto voto ad un film che tale non è.. !!?? Se rimango scioccato da un film horror splatter, a d esempio, non gli posso dare 1 per il fatto che tale film mi ha nauseato.. sarebbe un controsenso.. nauseare è il vero scopo di un film del genere.. Stupire, angosciare, coinvolgere, confondere sono alcuni tra gli obiettivi che Lynch si era proposto girando questo film, e ci è risucito al 100 % in ciscuno di essi. E' un capolavoro di film ,un film che farà parlare di sè, negli anni, più di molti altri capolavori indiscussi ( anche suoi).. E' la summa del pensiero Lynchano.. Non posso non dargli almeno 9.. proprio per riservarmi il diritto di aumentare tale giudizio nella successiva visione.. Non è possibile captare neppure metà dei suoi messaggi alla prima. Non è possibile a me, come a chiunque altro.. Grazie a David per questa ennesima genialata.

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Ultima risposta 27/02/2007 21.16.43
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