la bestia umana (1954)

Un noir che con il passare del tempo ha forse perso un po' di brillantezza, sembra più vecchio di altri film con almeno un decennio in più sulle spalle.

Non ha grossi difetti, ma non ha nemmeno dei personaggi con i quali si possa facilmente entrare in empatia, e alcuni comportamenti mi sono sembrati abbastanza innaturali e irrazionali.

Non male ma non ha nulla che lo contraddistingua da altri film dello stesso genere.

Se L'Angelo del male di Renoir era molto più fedele al romanzo di Zola questa versione di Lang se ne discosta abbastanza - pur essendo altrettanto convincente - ed il triangolo amoroso che mette in scena è si meno diperato, ma anche più rigoroso. Di grande impatto alcune inquadrature e di rara forza espressiva la sequenza dell'uccisione sul treno.

Preferisco L'Angelo del male di Renoir, ma anche con le dovute differenze il lavoro di Lang è molto buono dal punto di vista stilistico e fedele alle sue tematiche, con questa "naturale" propensione verso il male dell'essere umano, nutrita dalle sue pulsioni e dalla sua irrazionalità.

Capolavoro assoluto del cinema noir, e uno dei migliori Lang di sempre. Un film torbido e coraggioso (per quei tempi) che riesce a distillare magnificamente eros e violenza, con un clima tesissimo e un'interprete (la Grahame) di rara sensualità e bellezza.
Rispetto al classico del cinema francese ("L'angelo del male") c'è meno realismo ma l'opera di Zola esce rafforzata dalla dimensione hollywoodiana, perfetta nel rendere le sfumature e deviazioni dei personaggi.
Superbo Broderick Crawford, "animalesco" e inquietante come non mai