la forma dell'acqua - the shape of water regia di Guillermo del Toro USA 2017
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la forma dell'acqua - the shape of water (2017)

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locandina del film LA FORMA DELL'ACQUA - THE SHAPE OF WATER

Titolo Originale: THE SHAPE OF WATER

RegiaGuillermo del Toro

InterpretiSally Hawkins, Octavia Spencer, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg, David Hewlett, Nigel Bennett, Nick Searcy, Martin Roach, Lauren Lee Smith, Allegra Fulton, John Kapelos, Morgan Kelly, Marvin Kaye, Wendy Lyon

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA 2017
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2018

•  Altri film di Guillermo del Toro

Trama del film La forma dell'acqua - the shape of water

Nel 1963 nell'America segnata dalla guerra fredda in un laboratorio governtivo segreto ad alta sicurezza lavora la solitaria Elisa, intrappolata in un'esistenza di silenzio e isolamento. La sua vita cambia però in maniera inevitabile quando con la collaboratrice Zelda scopre un esperimento classificato come segreto.

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Voto Visitatori:   6,67 / 10 (112 voti)6,67Grafico
Miglior filmMigliore regia (Guillermo del Toro)Migliore scenografia (Paul D. Austerberry, Shane Vieau, Jeff Melvin)Migliore colonna sonora (Alexandre Desplat)
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior film, Migliore regia (Guillermo del Toro), Migliore scenografia (Paul D. Austerberry, Shane Vieau, Jeff Melvin), Migliore colonna sonora (Alexandre Desplat)
Miglior regista (Guillermo del Toro)Miglior colonna sonora (Alexandre Desplat)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior regista (Guillermo del Toro), Miglior colonna sonora (Alexandre Desplat)
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Voti e commenti su La forma dell'acqua - the shape of water, 112 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

GreatJohn96  @  10/11/2020 23:56:03
   5 / 10
Del Toro ci prova scrivendo una favola nel suo stile, ricalcando di molto storie classiche quali "La bella e la bestia". Il fatto è che tutta la durata risulta più un esercizio di stile che una storia ben congeniata, con personaggi insipidi ed un' atmosfera legnosa. E' sicuramente chiaro che il regista in questione non sia per tutti

Gandalf78  @  05/05/2019 12:23:59
   4 / 10
Ho letto il libro poco prima di vedere il film...cosa dire...imbarazzante.
Mia moglie che ha visto il film con me e che non aveva letto il libro, non ci ha capito molto, mentre io rimanevo deluso da tutte le scene.

I personaggi non sono minimamente caratterizzati, sul libro avevano delle storie che caratterizzavano e influenzavano le scelte e i comportamenti...tutto tagliato con il risultato che i personaggi sono buttati lì, usciti chissà da dove.
La storia è il punto forte e anche qui la magia del libro è stata persa.

Per rifarvi dal film, chi non lo ha fatto, legga il libro...quello vale un 8

Metto 4 facendo la media

SANDROO  @  06/01/2019 23:12:23
   5 / 10
Mic Hey  @  02/09/2018 00:05:37
   5½ / 10
Il cinema di DelToro non mi fa impazzire,
qui come già in PacificRim o GoldenArmy assistiamo sì ad un discreto spettacolo visivo (non eccezionale comunque) ma a discapito di una trama non altrettanto efficace.
E' inutile girarci intorno, ShapeOfWater delude le enormi aspettative perchè non vi è una trama consistente, sembra più un fumetto che un lungometraggio, specialmente l'aspetto spy-story non pervenuto, banale, solo accennato francamente ai limiti del ridicolo.
Tutto resta in superficie, le sottotrame, i personaggi con alcuni "buchi" narrativi (la creatura anfibia appare subito nel laboratorio, senza vedere come è stata catturata) frequenti nei film di DelToro.
Insomma il buon Guillermo, seppure visivamente dotato, conferma di non essere altrettanto abile nella stesura degli script troppo esili e fragili (PacificRim, GoldenArmy,.).
Inoltre il tema del "diverso" che non viene accettato dalla Società è trattato con superficialità e i soliti clichè stravisti mille volte.
Alla fine resta un film per me superfluo, più adatto ad un fumetto che ad un lungometraggio. :)

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Ultima risposta 30/11/2018 15.29.06
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DogDayAfternoon  @  02/05/2018 13:11:13
   5 / 10
Eccolo qua il miglior film del 2017!

Personalmente, conoscendomi un pochino, ero quasi sicuro che non mi sarebbe piaciuto, motivo per il quale non sono andato a vederlo al cinema. Ma provando a dare un giudizio il più oggettivo possibile, sinceramente mi trovo lo stesso molto in difficoltà a capire il perché di tanti premi, e soprattutto i più importanti.

Miglior film...ma perché? La trama non è nulla di che, abbastanza banale direi e particolarmente noiosa oltre che apatica. Personaggi parecchio insignificanti, anche la protagonista nonostante i suoi problemi non trasmette nulla.

Dal punto di vista prettamente tecnico non posso di certo dire che sia fatto male ma mi è sembrato assolutamente nella media, non mi ha colpito: il mostro è fatto bene ma con i mezzi di oggi ormai in quasi tutti i film i mostri sono di questo livello. Scelte registiche particolari sinceramente non ne ho notate.

L'unica emozione che mi ha trasmesso questo film è tanta noia.

Kyo_Kusanagi  @  05/04/2018 16:39:30
   5 / 10
Una favola dark,non la prima per il regista,che in una lezione di stile confeziona un film fatto di bellissime scenografie, buona recitazione e citazioni sparse al cinema d'autore; pecca che manchi di ritmo,diventando spesso noioso,colpa forse dei trailer che promettevano un pò più di azione.Il film scivola via nell'attesa del colpo di scena (già prevedibile a metà film)senza lasciare niente.
La frase :"Un uomo si lava le mani solo o prima o dopo aver espletato i propri bisogni corporei. Ciò ti dice molto su quell'uomo. Perché se lo fa entrambe le volte...questo significa che ha un carattere debole"

BlueBlaster  @  23/03/2018 20:06:39
   4 / 10
Per quel che mi riguarda è esclusivamente un esercizio di stile (unico Oscar, forse, meritato è quello alla regia) e l'ho trovato un mattone senza fine pieno di facili sentimentalismi...una storia che alla fine non dice niente di nuovo e che ho trovato ridicola in più e più parti!

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Ultima risposta 03/09/2018 09.49.31
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Silvia888  @  20/03/2018 19:20:22
   4½ / 10
Mah...... Ancora non capisco come abbia potuto vincere l'oscar, quando in corsa c'era anche Three billboards outside Ebbing, Missouri.
Questo è un film a mio parere cupo, grottesco, ma soprattutto terribilmente scontato. Una brutta copia di un incrocio tra Amélie e La Bella e la Bestia, con rimandi a film di spionaggio e "alieni".
Poco originale, molto poco godibile, poco scorrevole, molto, anzi moltissimo, sopravvalutato.

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Ultima risposta 02/09/2018 00.23.03
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Mattealus  @  10/03/2018 12:55:46
   5 / 10
Fiaba scritta da un regista davvero infantile. Niente da dire come regista, ma dovrebbe evitare di sceneggiare i propri film.

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Ultima risposta 02/09/2018 00.26.14
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mrmassori  @  05/03/2018 10:07:10
   5½ / 10
Fil di una banalità a tratti impressionante. Come può un film del genere vincere il festival del Cinema di Venezia e l'oscar per il miglior film risulta un mistero divino.
Storia trita e ritrita che in altre pellicole, quelle si dei veri capolavori, come edward mani di forbice o la bella e la bestia per citarne due a cui esso attinge a piene mani.
Scene superficili come quelle delle donne delle pulizie che entrano ed escono da siti segreti militari come fossero a pulire in un bar. La fuga assurda da sbellicarsi dalle risate, e le scene "poetiche" dei due esseri diversi che facevano l'amore davvero patetiche e di una stupidità unica.
Si salvano le ambientazioni alla del toro e le musiche, per il resto il nulla più totale.filmetto da vedere per passare qualche ora lontano dal cervello.

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Ultima risposta 06/03/2018 10.37.38
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LucaT  @  03/03/2018 20:53:37
   2½ / 10
concordo pienamente con i pareri negativi
come quelli dati da - ciucio - gano - 76mm - e altri
che hanno per me solo un unico difetto
un voto -troppo buono-
che io non riesco a dare a questa vacc**a di film

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Ultima risposta 06/03/2018 21.23.24
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ciucio  @  03/03/2018 00:25:31
   5 / 10
stiamo scherzando vero ???!!! Ma cos'e' una fiaba per mentecatti ? Dire che sia sempliciotto e' un eufemismo, banale, insensato, grottesco anche come fiaba, per non parlare della creatura che sembra in costume carnevalesco anni settanta; nomination e premi sono un mistero per me

gano  @  28/02/2018 13:14:20
   4½ / 10
Sceneggiatura non curata (vedi spoiler), attori mediocri, trama banale e minestrone di molti altri generi ovvero mancanza di unicità (su tutti Amelie, Avatar, The Artist, La La Land, The green Mile, Black Lagoon, Beauty and The Best, ecc).
Computer grafica scadente: la scena iniziale sembra sia a girata nello spazio a zero G piuttosto che sott'acqua. Il rendering con la riflessione sulla parete dell'acqua della vasca del mostro ad un certo punto va in loop..!!! Il mostro sembra un costume di carnevale invece di un essere biologico. Siamo nel 2018 non negli anni 60.
Risultato: film senz'anima che non coinvolge minimamente, modesto tecnicamente e di una banilità imbarazzante. Salvo solo la brava Zelda (Octavia Spencer) e in parte la fotografia.
Che questo film sia candidato a 13 oscar rende perfettamente l'idea del periodo così negativo del cinema moderno. Sul fatto che abbia vinto il Leone D'oro il non riesco ancora a capacitermene. Probabilmente non c'erano altre valide opzioni. D'altronde il mondo è bello perchè è vario.

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Ultima risposta 04/03/2018 15.16.39
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lucasssss  @  25/02/2018 22:14:34
   5 / 10
bel film ma come fatto presente in un altro commento è incomprensibile come due donne che fanno le pulizie possano avere libero accesso nell'area segreta dove viene tenuta la creatura, solo per questo 2 voti in meno, troppo superficiale!!!!!!

Light-Alex  @  25/02/2018 21:17:03
   5 / 10
Favoletta per adulti. Poco spessore sia nella trama super lineare e prevedibile, che nei personaggi piatti e semplicistici che nelle tematiche, l'unica forte è l'amore le altre sono quintalate di temi "sensibili" buttati alla rinfusa e sviluppati male, tanto per dire che sono stati messi e per fare appeal sul pubblico.
Offensivo definire questo film come un film che omaggia il tema del diverso, offensivo verso film che lo fanno veramente, dato che qui è tutto sviluppato male e senza profondità.
Tra l'altro il fatto che sia una favoletta fa sì che quasi tutto avvenga in maniera molto semplicistica e inverosimile; ma ok diciamo che nell'ottica della fiaba moderna ci può anche stare.
Salvo solo un po' la regia (anche se abbastanza comico il momento in cui è un personaggio stesso del film a dire "il verde va tanto di moda", l'avevamo notato tutto il film è in verde!), carine le musiche. Tutto molto dimenticabile.

Invia una mail all'autore del commento mistress999  @  20/02/2018 01:41:36
   4 / 10
L'incipit della pellicola di Del Toro ci suggerisce immediatamente un ingiusto paragone con ''Il favoloso mondo di Amelie'' di Jeunet che però permette un'ampia considerazione e valutazione sull'intera pellicola che va oltre il semplice confronto delle similitudini (o delle influenze magari che Amelie ha avuto su questo film, con esiti opposti) . Entrambe le pellicole, in modo molto differente, si soffermano sui ''diversi'', gli ''strambi'' o coloro che la società vede come tali, che non riescono o non sanno esprimersi, sul senso di inadeguatezza, sulle discriminazioni, i maltrattamenti e le incomprensioni che subiscono dall'esterno. Nel primo abbiamo la muta, l'omosessuale, la nera in******* ed il mostro antropomorfo. Nel secondo una disadattata piena di psicosi, un vecchio avvizzito, un ragazzo balbuziente ed uno stalker di fotografie.

Nel dettaglio: in The Shape Of Water abbiamo Elisa, ragazza muta ma non sorda, introversa soprattutto a causa del suo problema, che abita accanto ad un pittore, omosessuale, a cui fa compagnia e di cui si prende cura. Nel film di Jeunet, Amelie è una ragazza introversa, incapace di relazionarsi con gli altri, ancorata ad un modo completamente bizzarro di interpretare e vedere il mondo, che abita nello stesso palazzo di un pittore, vecchio, algido, di cui talvolta si prende cura.
E già qui potremo fare un trattato sulla pessima gestione dei personaggi e sulla scarsa o stereotipata caratterizzazione che questi subiscono in The Shape Of Water ( al contrario di quanto avviene in Amelie) ma andiamo oltre.

Mentre quest'ultimo è stilisticamente un racconto che immerge dall'inizio alla fine in un mondo bizarro, eccentrico, talvolta assurdo, autoironico, con personaggi, prove attoriali e scelte registiche volte ad accentuare, con eleganza, la cifra della ''stravaganza'', delineando alcuni dei personaggi e delle storie d'amore più atipiche mai viste al cinema, The Shape Of Water adotta lo stile della fiaba moderna, optando per una classicità ed una prevedibilità abbastanza americana, una protagonista abbastanza bidimensionale, personaggi stereotipati e ricchi di cliché ( come il super iper nemico, cattivissimo, appena uscito da un qualunque mediocre B movie americano, interpretato da Michael Shannon) e dulcis in fundo saltando sul carro del ''politically correct'', decorando il tutto con carrellate di ruffianerie, sentimentalismo spiccio e tematiche sensibili di facile presa.

Il personaggio di Elisa è quello dell'incompreso, incapace di esprimersi perché privo di voce, che non riesce ad essere accettata e trattata come persona ''normale'' dagli altri. La diversità di Elisa deriva quindi da una condizione fisica (che poi inficia sulle condizioni psicologiche), quella di Amelie da una condizione unicamente psicologica, scaturita da problemi relazionali ed un'infanzia traumatica.
Nella pellicola di Amelie la protagonista dovrà, a suo modo, superare le proprie psicosi e maturare, nel finale, trovando l'amore in uno ''strambo'' come lei, ma per farlo violenterà se stessa per fare cose che mai avrebbe fatto prima e riuscire ad entrare in ''contatto'' con un altro essere vivente che non sia il suo gatto.
Nel film di Del Toro Elisa è scema, come tradizione delle favole vuole, rimane nella sua condizione, finendo per innamorarsi (?) in maniera fin troppo veloce (che si tratti di zoofilia?) di un mostro ( che però ha tratti quasi del tutto antropomorfi) al quale da del mangiare, a cui ha fatto ascoltare musica (entrando con estrema facilità nei super top secret laboratori), per poi finirci a letto (per esattezza in vasca).
''Lui mi vede per quella che sono'' dice Elisa e per questo se ne è innamorata.
Il problema principale di questa ''storia d'amore'' è che il rapporto tra i due (Elisa e Mostro della Laguna 2) assomiglia molto di più alla relazione uomo-animale domestico, basato sull'allevamento, alimentazione e cure, piuttosto che tra due esseri in grado, seppur a loro modo, di comunicare non solo bisogni ma anche tanto altro.

Probabilmente invece Elisa per poter finalmente andare in quarta base (per usare una tipica battuta americana sugli approcci sessuali) aveva bisogno di trovare uno che non sapesse parlare come lei, con il quale non era necessario instaurare un rapporto psicologicamente stimolante, ma che avesse l'unica dote richiesta: la fava.

Mentre Amelie fa delle stramberie la sua forza e la sua cifra (con una raffinatezza tutta francese), in The Shape Of Water queste finiscono più di una volta per far ridere involontariamente, con scelte di sceneggiatura così americane, al limite del ridicolo e del kitsch (su tutte la citazione di ''The Artist'' nella scena del canto di Elisa) da risultare imperdonabili.

In mia difesa, posso dire di non aver mai amato le fiabe proprio per la tendenza alla prevedibilità, al buonismo, al sentimentalismo, ma ammetto anche di aver visto molte pellicole per così dire ''sentimentali'', semplici e ''fiabesche'' che con eleganza e maestria hanno saputo fare degli elementi qui difettosi il loro cavallo di battaglia, Amelie in primis.

The Shape Of Water al mio occhio è risultata dunque una pellicola molto ricattatoria, kitsch, prevedibile, volontariamente ingenua, sempliciotta, americana.

76mm  @  19/02/2018 11:36:44
   5 / 10
Avevo sospettato che potesse trattarsi di una semplice favoletta con morale facilina facilina sulla diversità, ma il Leone d'oro e le 13 nomination mi avevano portato a sperare in qualcosa di un po' più originale.
Grossa delusione.
I personaggi sono incredibilmente monodimensionali, lo sviluppo della storia è sempre prevedibile con larghissimo anticipo, non regala mai un sussulto (no, neanche quando la donna e il mostro vanno al sodo…si era capito subito che quella sciroccata della Hawkins – insopportabile anche quando non parla – aveva mire malsane sulla povera creatura).
Epurato di un paio di scene forti potrebbe essere un film per bambini.
Shannon con la faccia che si ritrova ha buon gioco nel ruolo del villain, ma personalmente inizio ad essere un po' stufo di vederlo fare sempre le stesse smorfie.
Non che ci siano dei gran capolavori a contendersi gli oscar (l'ultima speranza rimane il film di P.T. Anderson di prossima uscita) ma se questo dovesse portarsi a casa qualche statuetta non prettamente tecnica sarebbe davvero un brutto segnale a mio avviso.

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Ultima risposta 19/02/2018 14.13.13
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Spera  @  19/02/2018 09:14:02
   5 / 10
Del Toro torna con una storia d'amore raccontata con il suo stile fiabesco inconfondibile.
Sognante e dolce, la vicenda appare talmente semplice che ricorda troppi film del passato senza aggiungere niente alle centinaia di storie di questo tipo passate sul grande schermo, se non una regia molto curata e un sapore futuro/passato di buon impatto visivo.
Ottimo come sempre Shannon e buone le musiche.
In definitiva però rimane un film troppo piatto che non coinvolge, il personaggio del mostro lascia del tutto indifferenti (anche quando torturato) ed è caratterizzato troppo poco per creare un qualsiasi sentimento, anche solo di pietà.
Ma poi va bene che è una fiaba e va presa per quello che è ma alcuni passaggi mi sono sembrati davvero troppo sempliciotti:



Mi spiace ma la cura, lo stile e la buona regia non bastano, "il labirinto del fauno" sembra già un lontano ricordo e soprattutto non era una produzione totalmente USA.


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Ultima risposta 21/02/2018 13.52.11
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Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  19/02/2018 08:36:47
   5½ / 10
Film ibrido, ruffiano e prevedibile, ecco cosa ho pensato quando sno uscito dalla sala..... addirittura qualche timido appaluso sui titoli di coda.... 3/4 tematiche buttate li proprio per giustificare il periodo in cui si svolge che condiscono la rivisitazione del più banale dei classici... l'abbattimento delle berriere sulla diversità sfoggiando la purezza d'animo, ma Del Toro è uno tosto quindi questi li fa pure trombare e butta lì qualche schizzo di sangue.... vabeh...

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Ultima risposta 21/02/2018 16.24.35
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kadhia  @  18/02/2018 22:58:35
   4 / 10
Sconcertata dalla quantità di candidature di questo film agli Oscar. Mi domando il perché e non vedo ragioni. Un minestrone di generi tra spionaggio, fiaba, sentimentale, noir che non accontenta nessuno o per lo meno me. Tempo sprecato. I bei film candidati sono altri.

Wilding  @  18/02/2018 11:31:18
   4 / 10
Spinto dall'elenco dei premi sinora ricevuti e dalle critiche positive mi aspettavo molto da questa pellicola, che invece mi delude un bel pò. Una minestra di pellicole passate (ET, Alien, La bella e la bestia, B Movies a gogo...) in questa cosa piatta e triste, infarcita di temi profondi che pochi intuiscono perchè impegnati a sbadigliare!!
Persino la regia, solitamente eccellente di Del Toro, mi lascia perplesso. Che delusione!!

dagon  @  13/02/2018 20:47:35
   5 / 10
Del Toro capisce che è il momento buono per applicare quello che è il suo stile tipico al politically correct dilagante oggidì, sfornando un film che è una sequela interminabile di ruffianate che vanno anche a echeggiare Amelie, The Artist ecc.
La check list dei temi sensibili d'ordinanza viene scorsa per intero: non bisogna aver paura del diverso, i gay, la magia del cinema del passato (in particolare dei musical... keppalle...), il razzismo, l'incomunicabilità e via così. Tutto nobilissimo sulla carta ma, nella pratica, qui risulta stucchevole e fasullo, sottolineato dalla altrettanto furbacchiotta partitura dello sgamato Desplat.
Sì vabbè è una favola, ma ci sono delle assurdità clamorose che è troppo comodo liquidare con un "si narra...".
Burton con Edward Mani di Forbice, quasi 30 anni fa, aveva trattato molti degli stessi temi, sempre con la forma della favola nera, con ben altri risultati. Qui siamo nel finto antimanierismo più totale, senza, tanto per restare a Del Toro, un'oncia del vigore che aveva "il labirinto del fauno" (QUELLO sì che era un grande film!) o della spontanea originalità delle sue opere inizali tipo "Cronos".
Aggiungiamo al mix, infine, l'insopportabile Sally Hawkins (che detesto visceralmente da "happy go lucky") con un risultato, per me, irritante, autocompiaciuto, melenso e smaccatamente ammiccante.
Belle fotografia e scenografie ma, nei film di questo regista, lo si dà per assodato.

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Ultima risposta 15/02/2018 08.45.05
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Macs  @  27/01/2018 14:28:46
   5½ / 10
Operazione coraggiosa e al tempo stesso molto, ma molto para**la del buon GDT. Coraggiosa perché il mischione di generi è sempre un gran rischio, e qui infatti si esagera, tra thriller, horror, melodramma, spionaggio, fiaba nera, storia d'amore e perfino musical - col risultato di combinare un gran pastrocchio in un film che non sa essere né uomo né pesce, come il suo protagonista. Il film poi è anche una furba paradio*ta perché GDT fa veramente qualsiasi cosa pur di cercare di accattivarsi i favori del pubblico medio - e dei signori dell'Academy Awards: uno dopo l'altro, sciorina tutti quei temi che ormai paiono indispensabili per assicurarsi il successo di critica e botteghino: 1) storia d'amore romantica ma "impossibile", mixata con solitudine ed emarginazione dei protagonisti della stessa, nonché dei personaggi di contorno - tutti chiaramente con un cuore d'oro ma sfortunati per una vita che li ha penalizzati ingiustamente; 2) razzismo contro i neri; 3) omofobia - gli ultimi due temi, poi, ammonticchiati uno sull'altro. Sul serio, c'è una scena in cui, forse per pigrizia, GDT decide di affiancare nello spazio di pochi secondi la sparata razzista e il gesto omofobo, senza nemmeno cambiare location.
Come se non bastasse, la sceneggiatura fa - acqua, si - in molti punti, e non riesco proprio a passare sopra all'inverosimiglianza del menage quotidiano di una signorina delle pulizie (!) che nel 1962 ha libero e continuo accesso alla stanza top secret che dovrebbe essere ultrasorvegliata di un edificio governativo dove si fa la storia dell'umanità.
Salvano il film dal naufragio nella laguna nera le musiche retrò di Desplat (molto in stile "Amélie"), e i brani d'epoca originali, anche se il rovescio della medaglia è che le scelte musicali contribuiscono a creare quel senso di confusione di genere che impedisce al film di costruirsi un'identità riconoscibile.

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