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Il film di Mann è inconsistente, poco propenso a coinvolgere lo spettatore che viene investito da una storia risibile, senza acuti e priva di tensione che un "horror" dovrebbe sapere incutere in chi guarda. E a questo proposito credo che il genere horror non sia quello più indicato per catalogare una pellicola senza pathos, poco ritmata e davvero scarna di ogni crisma necessario. Cast di nome, ambientazioni discrete ma il resto è impalpabile, tendente al tedioso.
Un'occasione mancata. Il soggetto è buono, così come le atmosfere e l'alto livello del cast. Peccato che il film pecchi in tante cose, soprattutto nel montaggio, che ho trovato davvero pessimo, e nello sviluppo della trama.
Film particolare per Michael Mann che mi suscitava una certa curiosità. Visto: una buona fotografia ed una discreta atmosfera. Tutto il resto è alquanto scadente.
Esercizio di stile dal discutibile risultato, il passo falso di Michael Mann avvenuto con THE KEEP si può riassumere in un diversificato approccio filmico, sia nel genere utilizzato sia nell'ideazione della pellicola stessa, identificato a tutti gli effetti un B-Movie, tuttavia, generato con fermo carattere ed uno stile enfatico rintracciabile nell'essenza registica delle prime opere del cineasta. L'estemporanea ecletticità dell'autore cinematografico, preda di un'esplorazione individuale e alle prime armi, incontra, pur affondando le proprie radici in un soggetto dalle buone quanto terrificanti idee, un vicolo cieco a livello narrativo nonché un'inefficacia in ambito orrorifico, per giunta, sfruttando in modo improduttivo un lato tecnico e scenografico decisamente caratteristico. Particolarizzato da toni gotici, ritmi freddi, atmosfere tetre e situazioni surreali, il film riesce a scorrere in modo fluido pur non avanzando un'evoluzione narrativa di grande spessore, ma selezionando scene per esaltarle nel modo più sensazionale possibile, fino alla creazione di un'opera sulla malignità terrena, di troppa poca sostanza per essere riconosciuta valida.
Se nel debutto schiva il difetto non insolito per gli esordienti di abbondare, alla sua 2° opera eccede, in un anomalo horror miscelato di fantascienza e militarismo, infatti se c'è un aspetto interessante di questo ibrido è l'ucronica giustizia sui nazisti, anticipatoria del manipolo tarantiniano di cacciatori di scalpi, gli aspetti estetici già avvertiti nel precedente film vengono qui un po persi tranne l'ottima atmosfera gotica che accresce esponenzialmente il carico di mistero presente nel film. Gli effetti pur rudimentali sono esaustivi, ricordano i nostrani di Fulci, narrativamente scricchiola un po nella 2°parte, c'è un po di pretenziosità a ricercare un metafisico sottotesto sulla natura del male, tutto sommato di discreta fattura, giustamente è risultato essere solo una parentesi nel suo cinema.
Un giovanissimo Michael Mann ad inizio carriera si cimenta in un Horror\Fantasy che rimarrà l'unica escursione in questi generi per il regista. Purtroppo il risultato finale non è esaltante,ed anzi il film risulta deludente sotto quasi tutti i punti di vista. L'inizio è buono con una grande atmosfera,una suggestiva ambientazione e la giusta dose di mistero che attira e trattiene lo spettatore,ma dall'arrivo del dottore (un giovane Ian McKellen) il film si sfalda: rimane ibridamente fra Horror e Fantasy senza picchi in nessuno dei due generi,inoltre cala terribilmente di ritmo e anzi risulta pieno di scene messe li quasi solo come riempitivo. Anche il nemico non mantiene le premesse iniziali e oltre ad essere realizzato malissimo è anche poco carismatico. Un peccato davvero per Mann che fino ad ora non mi aveva mai deluso,soprattutto perchè rimane il rammarico per le ottime premesse iniziali che non sono state sfruttate a dovere per il resto del film.
Di solito non guardo tanto la qualità degli effetti speciali ma qui siamo a livelli infimi, colori fosforescenti e fumo che ricordano tanto le "case dell'orrore" dei luna park itineranti anni '80 e il mostro sembra uno degli x-men. L'inizio è buono ma poi il film diventa noioso ambientato quasi tutto dentro la fortezza e con l'arrivo del paladino si sconfina nel patetico (scena di sesso gratuita) e ridicolo.
"La Fortezza" è un film insolito per il grande Mann; infatti questa è la prima e unica volta che il regista si è cimentato con un horror. Il film parte in maniera piuttosto interessante, belle le ambientazioni, attori bravi e una colonna sonora suggestiva supportano a dovere la sceneggiatura non sempre brillante; peccato che nella seconda parte e soprattutto nel finale il film prenda una piega eccessivamente fantasy, per nulla convincente e i dialoghi diventino aridi e molto poco interessanti. Forse l'unico film del regista che non mi ha conquistata.
Abbastanza deluso. Salvo soltanto lo spunto iniziale, molto originale e intrigante, e le musiche. Ma per quanto riguarda svolgimento, personaggi (un disastro il mostro), effetti speciali e coinvolgimento, non riesco ad arrivare alla sufficienza. Riconoscibile tuttavia lo stile di Mann, soprattutto quello dei suoi primi lavori.
Insolito ma malriuscito mix di horror, fantasy e war movie. La confezione tecnica è più che discreta; ma dopo un’inizio promettente ed inquietante (grazie all'affascinante abbinamento tra le immagini suggestive e le musiche da brivido dei formidabili Tangerine Dream) il ritmo arranca, la vicenda non prende forma, e il tutto si perde subito per strada a causa di una sceneggiatura incoerente, confusa, troppo verbosa, e che lascia troppe spiegazioni al caso. Si riscatta un pochino nella parte finale, ma solo di poco, visto che anche se alcuni nodi riescono a venire al pettine, lo spettatore si ritrova comunque annoiato e spaesato per tutto quello che è venuto prima. Il cosiddetto "mostro" che uccide la gente poi, più che paura fa ridere parecchio (è fatto male e sfoggia effetti speciali esteticamente molto brutti). Neanche gli attori, bravini, riescono a risollevare le sorti di questo pasticcio indigesto. Insomma, un'opera fiacca, trascurabile, e veramente deludente da parte di Mann (che proprio un paio d'anni prima si era fatto notare con il folgorante noir “Strade Violente”), specie se si pensa che in seguito il grande regista (tra i miei preferiti) ci rifilerà praticamente un capolavoro dietro l’altro senza tanti complimenti. Insufficiente.
Regia, montaggio e musiche da dimenticare, la scenografia fa acqua da tutte le parti, il cast è azzimo. Alcune scene salvano un po' la pellicola, ma per il resto una insulsa boiata.
Seconda guerra mondiale,una misteriosa fortezza tra i Carpazi viene utilizzata come base d'appoggio da un plotone di soldati tedeschi impegnati nel sorvegliare un passo montano.Non sanno,tapini,che all'interno dell'edificio si cela un essere crudele pronto a fare a pezzi chiunque sarà così gonzo da liberarlo dalla sua antica prigionia.Stupidità e cupidigia vanno spesso a braccetto e due militi causeranno un bel pasticcio portando nuovamente alla luce la potentissima creatura. Tra i primi lungometraggi di Mann,risultato:molto deludente.Dispiace perché la prima mezz'ora promette grandi cose,ambienti suggestivi incupiti dalla psichedelica e ossessionante colonna sonora ad opera dei Tangerine Dream e un bell'alone di inquietudine sono ottime basi da cui cominciare.Con il passare dei minuti il film diventa confuso,privo di efficacia,molto verboso in senso dispregiativo,fiaccato dialoghi a dir poco modesti.L'obiettivo di creare un impasto tra generi,in questo caso il war-movie contaminato con il fantasy e l'horror,doveva essere sviluppato molto meglio.Si finisce scadendo nel solito conflitto Bene/Male privo di qualsiasi sfumatura,personaggi inutili appaiono e scompaiono in continuazione e Mann nonostante un lavoro tecnicamente ineccepibile su inquadrature e messa in scena si ritrova tradito, non solo da uno script insulso, ma anche da effetti speciali talmente poveri da muovere a tenerezza.Infine la creatura più che incutere timore induce a farsi quattro grasse risate…e per fortuna,sghignazzare di tanto in tanto aiuta la palpebra a non cedere di fronte questo penoso guazzabuglio.
Un deludente fantasy/horror di M.Mann. Tratto a quanto pare da un racconto,questo filmetto è davvero poca cosa. Troppo parlato,dialoghi ai limiti del ridicolo. Si salva soltanto una buona sceneggiatura e delle fantastiche musiche dei Tangerine Dream.
Unico vero passo falso nell'eccellente filmografia di Michael Mann. Nonostante un soggetto di partenza abbastanza interessante e un'ambigua commistione horror - bellico, il grande regista americano non trova la chiave narrativa per creare la giusta suspance. Gli avvenimenti si susseguono privi dell'adeguato pathos e la creatura sopranaturale non buca lo schermo. Di buon livello, invece la recitazione e i dialoghi tra Byrne, Prochnow e Ian McKellen. Un occasione mancata che forse ha indotto Mann a non cimentarsi più in questo genere.