l'agguato (1996)

Fin troppo didascalico, non esente da retorica ma sopratutto, patetismi. Il film è costruito intorno ad un cast di attori senza dubbio di spessore, ma poco credibili nei rispettivi personaggi: in particolare Baldwin e Woods. Non è da evitare come la peste, ma francamente lascia ben poco allo spettatore.

Piuttosto prevedibile nel suo insieme ma abbastanza lineare in corso d'opera, riesce a coinvolgere e mantenere un certo interesse in chi guarda.
Cast di rilievo, autore però di performance ordinarie e senza grandi sussulti.

Poca roba in questo dramma giudiziario, a cominciare da Alec Baldwin, che ammetto come attore non mi è mai piaciuto, ma qui è totalmente inespressivo.
James Woods qui è sprecato, poi il trucco per farlo invecchiare è veramente osceno.
Si narra la storia, ma tutto rimane in superficie, il pathos è pressoché assente, poche emozioni, poco coinvolgimento.
Si può tranquillamente visionare, ma sul tema si trova di meglio.

In molti hanno fallito in questo genere di film e il buon Reiner non è neppure l'ultimo della lista.
Una storia vera, narrata con le migliori intenzioni, ma la causa pro-integrazione viene fin troppo marginalizzata per dar spazio al solito, pallosissimo, repertorio processuale. Quel che è peggio, non c'è un filo di respiro civile.
Tanta retorica e pochissime emozioni per l'ennesimo lavaggio di coscienza dell'America wasp.
Baldwin avvocatino progressista è credibile quanto il make up facciale appioppato a Woods; sprecata la brava Goldberg.

Film interessante basato su una storia vera. Reiner dirige in maniera asciutta e lineare però troppo didascalica. Il film è molto prevedibile e a tratti annoia un po'.
Ottima la prova della Goldberg, poco carismatico Baldwin.

Ottimo film consigliato.
Ottima prova della Goldberg e di Baldwin, da non perdere, una chicca che non avrà fatto cassetta, ma se ti capita di vederlo non te ne penti.