la segretaria quasi privata (1957)

Signori miei, è un gran piacere rispolverare queste commedie brillanti in tempi dove il genere è caduto così in basso.
Il tema affonda le sue radici nei rapporti tra risorse umane e automazione, profetizzando implicazioni sociali come la diminuzione dell'occupazione e la dequalificazione degli impiegati. Implicazioni ancora oggi attuali e che continueranno a persistere fino all'estinzione del genere umano per mano di Skynet, senza che nel frattempo noi si sia riusciti a mettere piede su Marte.
Garbo e simpatia dominano questa frizzantissima commedia americana, ben scritta, ben diretta e ben interpretata, com'era consuetudine nella vecchia Hollywood prima che si prostituisse.
Un'opportunità per disintossicarsi dalle scorie cattive di tanti filmacci dei giorni nostri, attraverso un film terapeutico e in senso lato ecologico. Ecologico che nasce vegetale, vegetale che diventa riciclabile. Per un cinema più pulito.

Arguta e spiritosa nei dialoghi è una commedia divertente, con quel tocco di sentimento che non dispiace, che accompagna lo spettatore verso una visione molto piacevole e simpatica. Grazie alla verve dei personaggi, tutti molto abili e misurati, ci si rilassa per quasi due ore in maniera leggera e soddisfacente.

Vederlo oggi non darebbe le stesse emozioni di 60 anni fa visto che i tempi sono cambiati e il modo di fare satira è molto diverso, comunque è importante notare come lo schema del film funzioni per gran parte della durata evidenziando gag molto interessanti e divertenti, senza contare anche l'indubbia bravura del cast diretto anche molto bene da Walter Lang. Frizzante.

Spassoso. Probabilmente il primo film di satira sul computer, o come si chiamava allora su "cervello elettronico". Qualche situazione oggi sembrerebbe troppo ingenua al giorno d'oggi, ad esempio le domande poste in lingua umana all'elaboratore. Ma molte altre situazioni sono attuali anche oggi, specialmente lo stereotipo del tecnico informatico eccentrico.