la stazione regia di Sergio Rubini Italia 1990
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la stazione (1990)

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locandina del film LA STAZIONE

Titolo Originale: LA STAZIONE

RegiaSergio Rubini

InterpretiSergio Rubini, Margherita Buy, Ennio Fantastichini

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1990
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1990

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Trama del film La stazione

Domenico, capostazione in un piccolo centro del Sud, è un omino meticoloso che passa il tempo tra piccoli impegni quotidiani. Ma una notte capita da lui una bella bionda in abito da sera e con qualche problema. Domenico affronta il poco raccomandabile compagno della donna, venuto a riprenderla per ricondurla con sé, e stabilisce un tenero rapporto con lei.

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Voto Visitatori:   7,50 / 10 (15 voti)7,50Grafico
Miglior regista esordienteMiglior attrice (Margherita Buy)
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior regista esordiente, Miglior attrice (Margherita Buy)
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Voti e commenti su La stazione, 15 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Jumpy  @  18/05/2022 16:18:30
   7½ / 10
Il "taglio" da piece teatrale è piuttosto evidente: molto dialogato, ambientazioni ridotte al minimo (si svolge al 95% in una stanza).
Tra problemi di relazione e comunicazione uomo/donna, amore, gelosia, odio, violenza spicca il divario sociale tra il capostazione e la donna

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Come nel miglior teatro, alcuni dialoghi fanno riflettere, finale con la giusta dose di imprevedibilità

Giovanni78  @  14/12/2021 12:01:06
   8 / 10
Rivisto ieri dopo diversi anni. Un piccolo gioiello magistralmente diretto e interpretato da Sergio Rubini. Da riscoprire.

DankoCardi  @  19/12/2019 22:41:57
   7½ / 10
Dopo essersi fatto le ossa come attore (anche sotto Fellini) il bravo Sergio Rubini passa dietro la macchina da presa diventando anche lui un portavoce del minimalismo italiano. Per la sua prima regia, ancora un pò grezza ma già decisa, sceglie un'opera smaccatamente teatrale che però condisce con qualche graffio di commedia ed una impronta noir un pò embrionale (che poi svilupperà nel suo film successivo, "La Bionda" decisamente noir); grazie anche a due attori-garanzia come la Buy e Fantastichini ne viene fuori un piccolo film ma grande nelle tematiche: un microcosmo chiuso di una piccola e buia stazione di paese dove invece arrivano cose inaspettate come amore e violenza. Pellicola che nonostante non brilli di ritmo non fa mai venire meno l'interesse...insomma un ottimo esordio per uno dei maggiori artisti del nostro cinema.

VincVega  @  07/05/2019 21:00:48
   7 / 10
Un'ottima opera prima di Rubini, capace di caratterizzare al meglio i due protagonisti, intrappolati (chi in un modo, chi in un altro) in un ambiente particolare come la stazione ferroviaria.

DogDayAfternoon  @  17/04/2015 13:31:22
   7 / 10
Storia semplice, un po' scarna ma ben diretta e interpretata da Sergio Rubini; partner femminile meno all'altezza, soprattutto nella prima parte non mi è piaciuta molto Margherita Buy. Il personaggio di Domenico, in quanto a personalità, ricorda vagamente Il postino di Massimo Troisi: è indubbiamente l'anima del film, il punto nevralgico su cui gira intorno tutto il resto.

Il finale aggiunge movimento ad un film statico ma comunque mai noioso, finale che si ispira (ma con più di qualche variante) a quello di "Cane di paglia" di Peckinpah.

Lavezzi78  @  07/11/2014 19:16:21
   7½ / 10
Il miglior film di Rubini regista. Nonostante la storia si svolga in una sola location e nello spazio temporale di poche ore, il film risulta essere davvero ben fatto. La stazione è un bel film di nicchia meritevole di maggior successo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  06/03/2011 15:32:24
   7 / 10
Un esordio alla regia, quello di Rubini, molto interessante con un protagonista dalla vita monotona, dalla tempistica sempre identica, metodico più per rassegnazione che per vera indole. L'irrompere di un personaggio completamente estraneo a questo contesto, per estrazione sociale e territoriale, provoca la creazione di un disequilibrio. La stazione diventa quindi una zona franca in cui due persone agli antipodi possono comunicare, confrontarsi e avvicinarsi. Un rifugio a insidie esterne che culminerà nel finale che rende omaggio a Cane di paglia di Peckinpah.

Butterfly Knive  @  23/01/2011 16:54:32
   8 / 10
Sono rimasto dawero contento e colpito dall'esordio registico di Rubini (attore che stimo molto). Nonostante il film sia completamente girato in una sola location ci sono molti colpi di scena (concentrati in particolare nel finale) ed anche i dialoghi sono molto interessanti e tengono alto il ritmo..complimenti a Sergio, è un film che consiglio di vedere

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  16/07/2010 16:53:39
   7 / 10
Notevole esordio di una delle personalità registiche più interessanti e originali del panorama italiano contemporaneo. L'accostamento più volte proposto col film "Cane di paglia" di Peckinpah mi sembra francamente troppo pesante e fuorviante, ma non illegittimo. Quello di Rubini è un tentativo particolare di commistione di generi, tra commedia e noir di provincia, tanto piacevole quanto, stringi stringi, privo di vere novità. Resta un convincente biglietto da visita di un regista in continua maturazione. Interpretazioni eccellenti.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  21/01/2010 13:59:28
   7½ / 10
Il film si svolge praticamente all'interno di un'unica stanza. Ma Rubini riesce a tenere alta la tensione e a creare un'atmosfera "chiusa" che rivela intimità e spunti di riflessione. Avrei apprezzato un finale diverso (non di buoni e facili sentimenti, per carità), solo diverso. Bene Margherita Buy.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  04/01/2009 16:35:17
   7 / 10
Effettivamente è un buonissimo film. La buy è bravissima e trasmette il suo particolare modo di recitare al pubblico, le riesce bene. Rubini, all'esordio, sforna questo film del 1990, ma come qualcun'altro più sotto ha scritto, il film è fortemente influenzato da "Cane di paglia" ( che tra l'altro a me è piaciuto abbastanza, e ho visto prima quello e poi dopo sono venuto a conoscienza de " La Stazione"). Ora, non so se Rubini avesse intenzione di riprendere l'atmosfera di quella pellicola, ma comunque gli è riuscito bene e anzi, ci sono alcune sezioni davvero toste ma non memorabili. Consiglio di vedere questo film al di la di tutto, anche solo per apprezzare le belle interpretazioni dei protagonisti.

sick23  @  28/11/2008 16:37:15
   10 / 10
per questo e' l'essenza del cinema
grandioso fantastico da vedere e rivedere

davil  @  03/03/2007 16:44:33
   7 / 10
sono d'accordo con kowalsky, è un buon film ben congegnato e recitato, ma la critica ha ecceduto alla sua uscita gridando al capolavoro

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  03/03/2007 00:45:12
   7½ / 10
Il film nasce da una commedia teatrale di Umberto Marino, portata sul grande schermo in modo eccellente dalla preziosa interpretazione di Rubini, Buy e Fantastichini.
La storia è semplice me di forte impatto visivo.
Un microcosmo ( la stazioncina ferroviaria ) che racchiude tutti i sentimenti, i dolori, le gioie, le angosce dei protagonisti.
Bella la fotografia notturna e l'ambientazione che, pur realistica, acquisisce anche toni rarefatti e visionari.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  29/12/2006 22:39:47
   7 / 10
Il referente è "cane di paglia", evidentemente, e la stazione è un covo, o un luogo claustofobico, una "sosta" senza apparente via d'uscita, esattamente come la casa del professore interpretato da Dustin Hoffman nel film di Peckinpah (in verità non il suo migliore).
Io ho visto la "prima" del film a Venezia e assistito alla tribuna stampa di Rubini e non ha fatto che confermare l'omaggio al regista "nativo americano". L'esordio è intelligente e ben costruito, un debutto alla regia di tutto rispetto, e Fantastichini, col suo ghigno sardonico rivela doti non comuni, pero' mi chiesi allora e continuo a chiedermi ancor oggi se non sia eccessivo che un piccolo e onestissimo film abbia fatto gridare al capolavoro tanti critici.... per essere un film italiano ok, è un buon film, ma non è lecito attendersi qualcosa di piu' coraggioso e reazionario dal nostro cinema?

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