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"Gli spasimi di un'animo infantile seguono una logica tutta propria"
Secondo cortometraggio di Truffaut, una storia autobiografica di "monelli" (come nel titolo del film), ragazzini innamorati della bella Bernardette al punto di cercare di combattere la sua storia d'amore con un giovane insegnante di ginnastica, Gerard, attraverso lettere ingiuriose e scritte sui muri. E' un film che reca la struggente impronta di un'infanzia dorata, mentre i due amanti amoreggiano nei boschi ("che cos'è questo amore impossibile?" si chiede Truffaut) ignari che il loro sentimento verrà spezzato per sempre da drammatici eventi (curioso ed eloquente il fatto che i perfidi ragazzini giochino alla guerra e non a caso basta conoscere l'età anagrafica di Truffaut per capire che la vicenda è ambientata nei primi anni 40"). La mdp di Truffaut perlustra quella sorta di profana appartenenza al desiderio adolescente, cita "Un partie de champagne" e persino i Lumiere (l'episodio di "l'inaffiatore inaffiato") e sfuma nel volto, non piu' radioso e solare come prima, di Bernardette. Buona prova anche di Gerard Blain agli esordi. Un film delizioso che lascia un sapore dolceamaro in bocca, e già anticipa i furori dello straordinario "I 400 colpi" e il grande amore di Truffaut per l'immagine e il cinema della vita