Una donna muta dall'etŕ di sei anni sembra essere attratta soltanto dalla musica. Finchč un uomo, interessato al piano che il marito della donna non vuole, entra nella sua vita e risveglia in lei anche la passione amorosa…
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Che poesia questo film, che opera d'arte, è tutto così naturale, diventa naturale il modo di esprimersi della protagonista, una Holly Hunter credo alla sua migliore interpretazione, che trova nel piano la sua voce. Diventa naturale una melodia composta da una pioggia battente attraverso le feritoie del legno su un piano in riva al mare, gli occhi di Holly Hunter dicono tutto, esprimono tutte le emozioni possibili anche con uno solo sguardo, e il suo modo di muoversi diventa vera coreografia. L'uomo viene rappresentato quì come un animale quando il suo pensiero è caratteristico dello stato più brado, la regista ce lo mostra ironicamente con il modo in cui una donna cerca di coprire, spazzando via con un piede, una sosta di bisogni personali, e in modo più drammatico quando un'omo invece si vede ferito nel proprio orgoglio. Le interpretazioni sono tutte buone ma passano in secondo piano in confronto a quella della Hunter. Inquadrature, carrellate, movimenti di macchina incredibili per essere pensate da una donna. Nessuna misoginia in particolare da parte mia, è che si tratta della prima pellicola diretta da una donna che vedo. La fotografia è splendida, una delle più belle in assoluto che abbia mai visto, una colonna sonora stupenda, struggente, emozionante, uno dei capolavori degli anni 90 e uno dei pochi capolavori degli ultimi 15 anni.