Turisti in vacanza su un'isola al largo della Florida alle prese con voraci termiti trasformate in mostruosi aggressori, dopo essersi nutrite di sostanze radioattive.
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"L'impero delle termiti giganti" sarebbe un classico B-movie anni cinquanta; dico "sarebbe" perché la serie B per lavori come questo è un lusso. Negli anni settanta, innanzitutto, sebbene il filone avesse ripreso piede, la lotta degli esseri umani contro gli insetti giganti era ampiamente superata. Poi, nonostante il soggetto ( tratto da un racconto di H.G. Wells ) fosse di per sè interessante, la realizzazione non lo è affatto. Il montaggio è pessimo, la regia ( con lo spostamento della mdp come lo farebbe un dilettante alle prese col filmino della recita scolastica ) anche peggio; la recitazione è dozzinale, compresa Joan Collins ( si salva Robert Lansing ma in corner ); la sceneggiatura è inesistente quando va bene, imbarazzante negli altri casi; gli effetti speciali potevano sortire una certa ammirazione quarant'anni fa ma ora, banali come sono, fanno sorridere; infine anche il doppiaggio italiano, così poco curato ( già a partire dal titolo, visto che, come si evince dal titolo originale, gli insetti protagonisti non sono termiti bensì formiche... ), contribuisce a far sprofondare la pellicola. Il ritmo è più che sufficiente in alcuni spezzoni, ma è pesantemente lento in altri, soprattutto nella prima mezz'ora, mentre la componente horror ( a parte il fatto stesso di avere a che fare con formiche giganti ) si limita ad un po' di sangue che si intravede quando la malcapitata vittima si scontra con gli insetti. Si riesce a salvare ben poco da un film così...