Un ispettore ferisce a morte un giovane di colore e la notizia provoca una violenta rivolta nella periferia di Parigi. Vinz, Hubert e Sai vagabandona per la città alla ricerca di un pretesto qualsiasi per scatenare la loro disperazione, la violenza, l'odio.
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L'ho rivisto ieri sera con amici in un freddo pomeriggio genovese. Il tema affrontato dal film risulta drammaticamente attuale alla luce dei tanti recenti episodi di violenza da stadio (e non) e di quelli meno recenti che hanno visto protagonista involontaria la mia Genova durante il G8 del 2001. Kassovitz rappresenta il degrado, la violenza e l'abbandono culturale in cui vive la periferia di Parigi e lo fa attraverso il racconto della giornata di tre ragazzi Vincent, Said e Hubert accomunati dall'odio verso la polizia e dal bighellonare tutto il giorno nel quartiere.
La storia dell'uomo che precipita e durante la caduta si ripete fin qui tutto bene nel finale diventerà 'la storia di una società che precipita...'
L'amara riflessione di Kassovitz è solo un monito, senza prese di parte. Il film è ben diretto e ben interpretato, alcune scene sono davvero memorabili, come quella del bagno quando, durante un duro scontro verbale tra Vinz e Hubert esce da un cesso un anziano signore che racconta una storia apparentemente insensata che altro non è che una metafora del rapporto tra i due amici che si scontrano. Come rilevato già in altri commenti il film è talvolta ridondante negli atteggiamenti violenti, rimane comunque un ottimo film da vedere.