mamba regia di Mario Orfini Italia 1988
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mamba (1988)

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locandina del film MAMBA

Titolo Originale: MAMBA

RegiaMario Orfini

InterpretiBill Moseley, Gregg Henry, Trudie Styler

Durata: h 1.32
NazionalitàItalia 1988
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 1988

•  Altri film di Mario Orfini

Trama del film Mamba

La moglie lo ha trattato male, ma la reazione del marito sembra alquanto eccessiva: la rinchiude in un lussuoso loft senza uscite (le finestre sono bloccate) insieme con un mamba, un serpente aggressivo e velenosissimo. Prima di andarsene è però riuscito ad applicare un "detector" alla moglie (uno già l'aveva applicato al rettile), in modo da seguirne gli spostamenti su un monitor come in un videogame.

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Voti e commenti su Mamba, 20 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  19/12/2023 10:07:40
   6 / 10
Ha un suo certo fascino, direi che sia l'inizio che la fine sono riusciti, ma nonostante la breve durata durante tutta la parte centrale latita la suspence nonostante la situazione debba teoricamente prevederla. Molto bella Trudie Styler. Insomma, c'era potenziale per fare qualcosa di più incisivo.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  17/08/2023 00:29:05
   5 / 10
Realizzato oltreoceano con notevole dispendio di mezzi grazie ai fondi di Reteitalia by Silvio Berlusconi (Dante Spinotti alla fotografia, Giorgio Moroder per le musiche, Scarfiotti alle scenografie...), Mamba parte bene ma poi si sgonfia via via in una scempiaggine a tensione zero. La confezione tonitruente non basta a tenere in piedi 90 miseri minuti e francamente si fatica a tenere gli occhi aperti.
Fortunatamente la Styler decise da allora di dedicare il suo tempo a far felice il marito Sting: una donna fortunata.

alex94  @  27/04/2023 21:00:23
   6½ / 10
Orfini dirige una pellicola imperfetta ma tutto sommato degna di interesse,un thriller claustrofobico e minimale ben costruito, con una tensione giocata più sulle attese che sugli eventi veri e propri.
Cast funzionale con una Styler protagonista non troppo simpatica e Henry che invece interpreta un cattivo da antologia,particina anche per Moseley ( muore subito).
Certo a tratti forse un po' troppo ripetitivo e poco realistico ma mal di poco,la storia regge per tutta la sua durata e Orfini si avvale di una serie di collaboratori di prim'ordine ( Spinotti alla fotografia,Moroder alle musiche ecc ecc),cosa che ovviamente eleva la confezione.
Poco considerato all'epoca della sua uscita, è un lavoro degno di una rivalutazione e di un minimo d'attenzione.

Alpagueur  @  05/11/2020 11:09:49
   6½ / 10
Ecco uno di quei film che sfruttano le nostre fobie primordiali per gli animali più pericolosi e/o orripilanti (squali, ragni, serpenti velenosi o costrittori, coccodrilli, piranha etc...) specie se grossi o veloci, e che dimostra come anche con pochi attori e dialoghi scadenti ma l'idea giusta si possano raggiungere comunque discreti risultati di suspense. Tutto è lecito in amore e omicidio, a quanto pare, poiché un uomo tenta di uccidere la sua ex moglie attraverso l'uso di un serpente esotico e velenoso chimicamente modificato. L'uomo, un pezzo grosso del computer, pianta un localizzatore (tracker) sia sul serpente che sulla donna in modo da poterne vedere la loro reciproca vicinanza mentre aspetta fuori nella sua macchina. Per assicurarsi che sua moglie non scappi, le blocca la porta dell'appartamento (a quanto pare ne ha solo una?). E attacca il suo telefono che gli consente di chiamare periodicamente per assicurarsi che sia ancora viva. Mamba" (alias "Fair game") probabilmente ha una delle premesse più interessanti che ho visto da un po' di tempo ma, avendo solo una vera potenziale vittima, viene impantanato da un sacco di false paure. Continui a vedere il serpente apparentemente avvicinarsi o pensi che salterà fuori solo perché la donna se ne accorga completamente. Umoristicamente, passa anche un certo tempo prima che lei si renda conto che c'è anche lui nell'appartamento monolocale assieme a lei. Dopodiché, la paranoia della donna la fa comportare in modi sempre più bizzarri mentre si fa prendere dal panico, considerato anche che il rettile è attirato dall'adrenalina che il sistema nervoso della donna secerne (per la paura) e che può arrampicarsi anche verticalmente. Molto prima che "Kill Bill" di Tarantino rendesse popolare il mamba nero, veniva usato come il serpente esotico preferito in questo film. In retrospettiva, è in realtà un enorme passo avanti rispetto ad altri film che prediligevano cose come i cobra. Suppongo che sia solo un'altra cosa che distingue questo film. Trudie Styler (Eva), la vittima designata, offre una performance molto spiritosa e nevrotica che la renderà cara ad alcuni mentre probabilmente infastidirà altri. Questo livello di stranezza, tuttavia, può indurre lo spettatore a chiedersi perché sia stata lei a voler troncare la relazione. Gregg Henry (Gene), il suo aspirante assassino, interpreta il ruolo in modo piuttosto stoico e ha pochi dialoghi di cui parlare. Serve essenzialmente come MacGuffin, un catalizzatore per questo fatidico incontro. La vera azione rimane esattamente tra la ragazza e il serpente. Più interessante dei protagonisti maschili o femminili è il breve cameo di Bill Moseley (Frank), che ironicamente è l'unico membro del cast a fare davvero molto nel resto della sua carriera (uno che ha attraversato numerosi film dell'orrore, potrei aggiungere). Il titolo si riferisce all'idea che l'uomo stia dando alla sua ex moglie una possibilità di sopravvivenza. Il serpente, che è stato alterato con una sostanza chimica che lo rende sia iper-aggressivo che più tossico, ma significa anche che morirà da solo entro un'ora dall'ingresso nella casa se non scarica tutto il suo veleno attraverso un morso, è un metodo di esecuzione tutt'altro che perfetto. Il concetto in qualche modo giustifica l'attentato piuttosto bizzarro alla sua vita, sebbene la storia spinga ancora leggermente i confini della credulità. Se il film ha un vero difetto sarebbe che all'inizio accade molto poco, ma una volta che le cose iniziano a succedere perde rapidamente il valore di shock e diventa piuttosto lezioso. Il mamba nero è al quinto posto tra i serpenti più velenosi del mondo ma forse sta al primo in quanto a numero di attacchi letali (è molto aggressivo), è diffuso principalmente nell'Africa equatoriale e può muoversi fino a 20 km orari (quindi decisamente veloce). Alcuni esemplari raggiungono i 3-4 metri di lunghezza (quindi non è neanche tanto piccolo), in natura ha solamente due mortali nemici (che purtroppo per lui si divertono a molestarlo quando lo incontrano), cioè la mangusta e l'honey badger (tasso del miele). Entrambi sono quasi del tutto immuni al suo veleno, nella peggiore delle ipotesi l'honey badger si fa un sonnellino ristoratore e la mangusta, se non è abbastanza grossa, può avere delle difficoltà con gli esemplari più grandi. Ma hanno entrambi abbastanza aggressività e rapidità di riflessi per mantenerlo in costante tensione difensiva e poi ucciderlo. Nel film il mamba è stato acquistato da un commerciante di serpenti (che poi sarà ucciso per non lasciare testimoni), nel deserto del Mojave, una ecoregione desertica della California, situata a 160 km circa a nord-est di Los Angeles, situata fra la Sierra Nevada e i monti che chiudono la regione di Los Angeles verso il Pacifico, che a sud confina con il più assolato deserto di Sonora. Il regista (Mario Orfini), anche soggettista e sceneggiatore, decise di utilizzare dei mamba veri, e la produzione ne fece arrivare cinque dall'Africa equatoriale, i serpenti vennero sistemati in una gabbia di vetro riscaldata a 40 gradi. Per riprodurre i movimenti del mamba, Orfini usò la tecnica della steadycam (e infatti più volte nel corso del film avremo delle inquietanti soggettive dal basso). Molto buone le musiche di Giorgio Moroder (gran compositore, uno dei migliori italiani...ricordate "Fuga di mezzanotte"? beh è lui). Notevole la scena al rallenty dell'attacco alla nuca del serpente, che lei rivede con lo slow motion sul nastrotape, al 38' circa del film. Non male dopotutto.

DankoCardi  @  25/06/2019 00:26:12
   6 / 10
Mario Orfini e la scrittrice Lidia Ravera sceneggiano uno di quei thriller chiusi e claustrofobici: un'unica interprete in un'unico ambiente. L'idea di base è abbastanza originale e la regia di Orfini è funzionale (davvero notevoli le scene della soggettiva del serpente), insomma alla fine il film si lascia vedere senza intoppi. Purtroppo la storia è alquanto blanda, priva di picchi o di vera tensione e non riesce a coinvolgere più di tanto; la moglie di Sting poi, molto limitata come attrice, non aiuta di certo. La fotografia, tipica degli anni '80 è un pò troppo patinata ed anche le musiche di Moroder risultano anonime. Vabbè...diamogli un sei politico!

ferzbox  @  05/10/2016 19:18:53
   6½ / 10
Tralasciando l'assurdità della location, vale a dire un appartamento munito di un lucernario senza però alcuna finestra( un appartamento senza finestre?....Ma che è? Un bunker cazzarola?!?.... ), il film è tutto sommato scorrevole.
Si tratta di una contesa tra un mamba e una povera ragazza isolata nella sua casetta(ripeto, senza finestre...bho) orchestrata dall'ex fidanzato che pareva estrapolato da un film poliziesco( tipo un classico cattivone di film come "Arma letale" o "48 ore").
Non succede nulla di così drammatico da creare un eccessiva tensione, però è curioso come viene gestita questa battaglia; incredibilmente riesce ad avere un buon ritmo e a rendere il tutto abbastanza interessante.
Il finale per quanto prevedibile rimane simpatico per come si presenta.....
Carino e adatto per una serata senza troppo impegno....poi il regista è pure italiano....

N.B. Sulla sinossi di Filmscoop c'è scritto che l'ex fidanzato blocca le finestre, ma non è assolutamente vero.....le finestre non ci sono proprio....

BlueBlaster  @  03/09/2014 14:20:03
   6½ / 10
Un buon thriller italiano ormai dimenticato ma che ebbe un discreto successo al tempo, diretto in modo professionale da tale Orfini che a me è sconosciuto.
Un cast di buoni attori internazionali con in primis la brava Trudie Styler che regge da sola quasi tutto il film con l'aiuto di location particolarmente azzeccate in cui il regista si destreggia in modo particolare riuscendo a creare claustrofobia e senso di disagio.
Non mancano tensione e d atmosfere ma purtroppo si pecca un pò nella sceneggiatura visto che risulta a volte assurda.
Comunque un'opera rispettabile e godibile nel suo genere, una specie di home invasion atipica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  19/08/2014 13:59:21
   6 / 10
Discreto thriller italiano (camuffato da stelle e strisce) che nonostante la professionalità con la quale è stato girato non è riuscito a brillare come poteva.
Il comparto tecnico è ottimo, tra la regia claustrofobica di Orfini, la fotografia di Spinotti, le scenografie di Scarfiotti e le musiche di Moroder, il film ne guadagna in look (glamour e claustrofobico) ed in costruzione della suspense.
Anche nel confronto psicologico tra i due personaggi la sceneggiatura pigia tutti i tasti giusti.
Il problema principale del film però, che incide non poco sulla riuscita generale dell'opera (soprattutto su quella suspense ricreata dalla location e dai movimenti di macchina), sta proprio nella sua idea di partenza, originale certo ma anche indubbiamente limitativa e molto difficile da portare avanti con la stessa carica per più di venti minuti.
In particolare la scelta dei partecipanti al gioco, ovvero la donna ed il serpente del titolo, riesce ad essere efficace solo all'inizio quando la prima non è a conoscenza di avere il secondo in giro per casa. Lei è irritante da morire ed eccessiva in tutte le sue reazioni (impresa ardua non parteggiare per il marito), l'animale invece oltre ad essere un nemico poco inquietante già di suo (almeno in un contesto cinematografico) riesce ad essere minaccioso fin là a causa dello spazio troppo immenso sul quale è costretto a muoversi; come già detto, se il nemico riesce a trasmettere un briciolo di suspense non è per la sua natura ma per la professionalità delle inquadrature da "pericolo in agguato" e per un azzeccato gioco di luci ed ombre.
Credo che se invece di un serpente letale si fosse optato tipo per un serial killer ignoto e dalle fattezze sconosciute, con più o meno le stesse dinamiche e le stesse inquadrature, il film ne avrebbe sicuramente guadagnato sia in suspense che in memorabilità.

Questo secondo me è quel qualcosa che manca menzionato da molti e che poteva fare la differenza.
Per carità non che preso così sia malaccio, anzi, solo che alla fine l'amaro in bocca, del genere "occasione sprecata", te lo lascia eccome. Peccato.


Nota: all'inizio del film troviamo Bill Moseley, Chop Top in "Non Aprite Quella Porta 2" e Johnny nel remake de "La Notte dei Morti Viventi", nei panni dell'allevatore di serpenti.

Jolly Roger  @  14/06/2014 01:00:04
   7½ / 10
Questo film di Mario Orfini ed è un gioiellino appartenente ai gloriosi tempi del thriller all'italiana.
La trama è molto semplice, ma efficacissima: a parte il serpente, ci sono solo due personaggi. Il primo, Gene, è un programmatore di videogames, un antipatico, uomo d'affari senza scrupoli, maniaco dell'ordine, cinico, calcolatore e freddo. È misogino e pure sociopatico.
Eva, la sua ex-morosa, è il contrario di lui: una ragazza molto semplice, dolce e carina; vive da sola in un bell'appartamento, disordinato a puntino, dove fa la scultrice.
Eva ha lasciato Gene, perché costui, un po' maniaco, la soggiogava, trattandola come un oggetto e pretendendo di comandarla a bacchetta. Gene, ovviamente, non ha perdonato Eva, perché, nella sua visione distorta, l'ha presa come una sconfitta personale e vuole vendetta…Eva deve essere solo sua oppure di nessun altro. Perciò architetta un piano orribile, una specie di video game. Egli acquista di frodo un Mamba Nero ed inietta ormoni sessuali nel suo corpo, in modo da moltiplicare la sua capacità di produrre veleno, inasprendo così la sua aggressività: se il serpente non si libererà del veleno mordendo qualcuno, finirà per impazzire e poi morire per auto-avvelenamento. Gene chiude Eva nell'appartamento a sua insaputa, dopodiché libera il Mamba dentro casa. Quando lei comprenderà di essere prigioniera tra quattro mura insieme alla Bestia… sarà una lotta senza esaurimento di colpi per la sopravvivenza, Eva contro il serpente, come vuole la miglior tradizione.
Bel thriller, finale col botto!

E attenzione....c'è anche una particina per un giovanissimo Bill Moseley (il commerciante di frodo di serpenti), attore proveniente da Non Aprite Quella Porta II, divenuto poi attore feticcio di Rob Zombie (dice niente il nome Otis?)

tris  @  24/09/2013 01:47:44
   6½ / 10
Ottima l'idea di base ma poteva essere sviluppata un po' meglio, manca qualcosa che lo renda più avvincente e spettacolare, comunque vedibile nella sua semplicità.

76eric  @  18/07/2011 18:24:18
   7½ / 10
Piccolo gioiellino firmato dal misconosciuto Orfini, che con una sceneggiatura ridotta all' osso, riesce a cavarne fuori un thriller claustrofobico come pochi e con ottimi momenti di tensione.
Brava la Styler, nel cast anche Gregg Henry.
Disimpegnato si ma da vedere.

HGWells  @  16/11/2008 18:18:57
   6½ / 10
Thrillerino italiano senza infamia e senza lode.
Ottima idea alla base, sviluppata bene, ma manca qualcosina. Buono il livello di tensione.
Consigliato per una serata disimpegnata.

risikoo  @  18/07/2008 09:49:16
   6½ / 10
Visto moltissimi anni fa. Un pò di tensione la ricordo, come ricordo una buona idea di base. Non banale sviluppare un film girato interamente in un appartamento. Carino.

DarioArgento  @  18/07/2008 05:46:14
   10 / 10
gli do il 10 per l idea ....film di 20 anni fa che fa sempre piacere vedere o ricordare.
non si capisce perchè mario orfini diresse solo questa pellicola

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/10/2007 15:08:41
   5½ / 10
L'ho visto anni fa, ma fin dall'inizio presentava più di un'analogia con l'ultimo episodio della Trilogia del Terrore con il mamba al posto della bambolina feticcio, ma in quel film la tensione era molto forte, qui invece no.

eletar  @  21/03/2007 19:02:42
   7½ / 10
mi ricordo l'ho visto e rivisto a noleggio anni fa... a me è piaciuto molto.. intrigante e belle le scene che vedi le immagini attraverso gli occhi del serpente... carino da vedere a mio parere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  21/03/2007 18:49:27
   6½ / 10
Ce l'avevo in vhs molti anni fa, e spesso lo vedevo. L'idea è molto agghiacciante, anche se non sviluppata nelle sue potenzialità. Lei molto bella. Da vedere cmq.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  10/03/2007 19:46:47
   6 / 10
Non è così brutto.
E' un thriller italiano passabile, con discreta tensione. Nel cast il bravo cantante - caratterista Gregg Henry fa il marito, mentre la protagonista è la moglie di Sting.
Godibile.

bussisotto  @  28/02/2007 13:47:35
   7 / 10
Eva è una donna forte, indipendente, emancipata. Il suo compagno la sminuisce. Lei decide che è finita e lui reagisce male:la rinchiude nel loft (privo di finestre e vie di uscita secondarie), in cui lei vive, con un mamba.
Segue le mosse di entrambi su un pc grazie a dei detector applicati ad entrambi.

Sorprendente thriller di Mario Orfini, nobilitato dall'ottima fotografia di Dante Spinotti e dalle buone prove di Trudie Styler e Gregg Henry.

Piccoli riferimenti biblici (Eva-Serpente ad esempio) e numerose riprese in soggettiva efficaci.

Da vedere

Gruppo REDAZIONE maremare  @  28/02/2007 07:33:38
   4 / 10
Quasi un remake di serie b di un film di non eccelsa fattura con Sharon Stone (il cui titolo mi sfugge) , 'Mamba' è un film inutile.
Non coinvolge, non spaventa, non intriga.

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