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Una giovane donna sull' orlo del suicidio viene caricata da un automobilista e si ritrova prigioniera in un labirinto di mortali cunicoli ... E' fin troppo facile notare le evidenti affinità di spunto con quel gioiellino che è " Cube " . Ma se già nel film di Vincenzo Natali non si riusciva a capire a cosa servisse il micidiale marchingegno , qui è ancora peggio , giacchè non si comprende nemmeno se quello che vediamo è una sadica realtà magari forgiata da qualche entità aliena oppure un fantasioso incubo creato dai sensi di colpa ! In questa totale assenza di spiegazioni che lascia all' interpretazione dello spettatore il senso dell' incredibile vicenda , 'sto film mi ha ricordato un' altra boiata fanta-horror vista tempo fa , " The monster " di Bryan Bertino . Il regista francese Mathieu Turi è giovane ma ha alle spalle esperienze formative interessanti , essendo stato l' assistente di gente come Quentin Tarantino , Clint Eastwood , Woody Allen , Guy Ritchie e Luc Besson . Ovviamente il film punta tutte le sue carte sull' atmosfera claustrofobica ed ansiogena in cui viene precipitata la protagonista , un' eccellente Gaia Weiss , che si dimostra brava ed espressiva nei frequentissimi primi piani a cui la scenografia la costringe . Purtroppo il finale metafisico mi ha lasciato del tutto insoddisfatto . E quindi se a " The monster " avevo dato un 3 , a questo posso dare magari un 4 ...
Ancora una volta mi tocca iniziare con la solita frase: "film horror un paio di palle!", quando si tende a fuorviare lo spettatore con un genere cinematografico che non ci azzecca nulla. Detto questo, passiamo al prodotto in questione: MEANDER, ovvero CUBE in salsa fantascientifica. Il regista lascia allo spettatore il compito di tirare le somme e farsi un'idea di cosa accade nel film, e la scelta non è delle più felici se decidi che su 4 dialoghi 1 è doppiato in italiano e gli altri 3, compresi i monologhi sommessi della protagonista, sono in francese e senza sottotitoli. Ovvio che poi non ci si capisce una mazza della parte conclusiva. In sostanza, una specie di rapimento alieno che passa attraverso un lungo tunnel stretto e pieno di insidie e che culmina con un premio finale tra cascate e paesaggi atipici. Praticamente...una cacchiata. Qualche momento claustrofobico e poi il caos totale.
Partendo dall'impianto della saga di "Cube", il film aggiunge un rapimento alieno e termina nel peggiore dei modi, con lui ("Adam") che muore mentre lei e la figlia si salvano per sbucare in un edenico pianeta extraterrestre.