m, il mostro di dusseldorf (1931)

Un capolavoro assoluto,a 75 anni di distanza rimane un classico indimenticabile.
Lang è abilissimo nel mettere in scena un film dall'impatto straordinario,non solo da un punto di vista prettamente tecnico/visivo ma anche per il messaggio che lancia.
L'espressivita' degli attori è eccezionale ,anche perchè l'avvento del sonoro era roba recente,di conseguenza questi erano abituati a recitare sfruttando molto la gestualita' e l'utilizzo delle espressioni piu' variegate,a tal proposito si noti la prestazione "monstre"(è proprio il caso di dirlo) di Peter Lorre.
Lang coniuga alla perfezione sonoro ed immagine,dona ad uno dei primi serial-killer della storia cinematografica un tratto distintivo indimenticabile,la famosa nenia fischiettata che segnera' anche la rovina del pazzoide,ma soprattutto lo fa apparire come un uomo comune e non come un mostro,un distinto ed insospettabile borghese,rendendolo ancor di piu' inquietante.
Gli dona umanita' esaltandone la disperazione e l' incredulita' dinnanzi all'evidente accusa di essere un assassino spietato,gli dona uno spessore tale che anche lo spettatore perde le proprie sicurezze,non riuscendo piu' a valutare quale sia la giusta punizione per un essere tanto spietato quanto malato.
Da qui prende le mosse il discorso tra giustizia del popolo e giustizia dello stato,il mondo della criminalita' viene rappresentato in maniera piu' rassicurante ed efficiente di quello che dovrebbe realmente proteggere i cittadini...inoltre è interessante analizzare come Lang rappresenti ed approfondisca il contesto sociale in cui la vicenda si svolge.
La storia è ispirata a quella di Peter Kurten,serial killer realmente esistito e conosciuto come il "vampiro" per la sua caratteristica di bere il sangue delle proprie vittime.

Uno dei piu' grandi film del cinema di tutti i tempi, un capolavoro espressionista che lascia ancora oggi senza fiato.
Ispirato a una vicenda ancora piu' lugubre (sorvolo sui particolari agghiaccianti) è anche un'immenso e doloroso apologo contro la giustizia (il "mostro" per tanto tempo non viene trovato) e sulla necessità (o disperazione) dei cittadini onesti di dover fare giustizia da soli.
Giustamente da antologia la sequenza del "processo", dove il mostruoso Lorre ammette le sue colpe, ma licenzia un'amarissima considerazione sociale: non c'è uno stato degno di proteggere i vostri figli da uno come me.
(cfr piu' o meno questo il senso).
Coraggioso debutto del grandissimo attore tedesco, che avrebbe potuto rovinarsi la carriera per la capacità e il sangue freddo di recitare in un ruolo tanto scomodo e aberrante, ed effettivamente non si è mai confrontato con script che potessero risaltare la sua "simpatia" (a quanto ne sappiamo, era un uomo mite come pochi altri)

Capolavoro di Lang,film girato stupendamente che tratta di un'argomento attualissimo,cioè quello di giudicara un serial killer che uccide bambini,il finale lascia lo spettatore perplesso,la frase finale non colma questo dubbio:" nessuno potra ridarci le nostre bambine"

Il primo film sui serial killer, da cui poi è stato tratto un filone interminabile. oggi, a causa di questo, nonostante l'età, pare innovativo!

ho trovato lenta la prima parte, fantastico il finale:un processo farsa in cui anche i giudici sono criminali..ottimi dialoghi e l'interpretazione di lorre, inseparabile da quel suo motivetto

Azz Fritz è sempre Fritz.

un film da cui tutti hanno preso spunto...a cominciare dal coniugare tensione e musica insieme(e ci riesce benissimo).non mancano le idee e il delirio finale entra di diritto nella storia del cinema...si vede che è un regista che fara ancora molta strada...
ottimo protagonista

Beh, non pensavo si meritasse la media del 10, per cui me lo sono cercato...

Quindi si merita tutto e forse anche di più il primo vero serial killer della storia del cinema, la parte finale è incredibile ti lascia dubitare...

SPOILER

Davvero Superbo!

film che fa pensare... sconvolgente... per chi ama pirandello
capolavoro

SPOILER

Straordinario capolavoro del maestro F. Lang arrivato agli inizi degli anni trenta come perfetta sublimazione di un decennio fantastico per il cinema (mi riferisco agli anni 20 e a tutto il filone dell'espressionismo).
Grande sceneggiatura, perfetta la regia, bravissimi gli attori....
Da vedere anche solo per la scena finale del processo in cui i più attenti potranno notarecome montaggio e inquadrature abbiano influenzato tantissimi film negli anni a seguire (fino anche ai giorni nostri).

di fronte a un film del genere il commento è sprecato.memorabile il monologo finale

Impeccabile! Un capolavoro inarrivabile

é molto difficile, non votare il film (10 è obbligatoriamente il minimo che gli si possa dare),ma commentarlo.
Questo film è semplicemente un'enciclopedia di arte, di tecnica cinematografica.
Lang sforna un film che non conosce il passare del tempo !

E' il film che preferisco di Lang. L'interpretazione degli attori è fenomenale e, per ovvi motivi, anche la regia di Fritz è ottima. Insomma uno dei film thriller migliori della Storia del Cinema.

Bello, potente e grottesco: un capolavoro!

Atemporale, drammatico, ironico, etico

In una parola: "opera filosofico-cinematografica".

Questo è da cineteca..riesce persino a farti accapponare la pelle..un film tedesco del '31..fritz lang era un quasi genio..già lo si denota con metropolis, ma M è fantastico..è incredibile il modo con cui t faccia capire cosa sia successo senza aver bisogno di fartelo vedere x forza!dalla palla della bambina ke rotola solitaria in una buca comprendi ke le è stata tolta la vita, senza scene di violenza gratuita, come usano moltissimo i registi attuali, anzi direi ke c speculano proprio sopra!
E, come se non bastasse, alla fine del film tutto l'odio ke si ha maturato nei contronti del Morder quasi svanisce, nel tentativo di comprendere la sua psicologia malata e suscita quasi compassione, tanto da non volere per lui la pena di morte, bensì un corretto processo. indimenticabile

Memorabile Fritz Lang, ancora in Germania prima del trasferimento negli USA.
Ci sono infinite sequenze da antologia e il tema della giustizia (Stato o giustizia sommaria e linciaggio?) è carissimo e particolarmente sentito dal regista tedesco che lo riprenderà più volte, anche in altre bellissime pellicole, tipo "Furia".
Inimilabile nelle atmosfere espressioniste, attuale nei temi.

E io aggiungo la LODE.
C'è forse da stupirsi?Del resto si studia su questi registi, che sono - per dirla con Antonioni - "Al di là delle nuvole".
Da manuale la dialettica campo - fuoricampo della scena iniziale, per non parlare delle sequnze in cui la mamma chiama Elsie ed il suo richiamo evoca degli spazi sempre vuoti (le scale, la sedia, il solaio...) e poi ancora tutto il discorso sul mostro e l'intera città organizzata per agguantarlo.
Un film stupendo.
Tra le migliori visioni del secolo

Volevo essere originale e mettere 9 ma poi non ce l'ho fatta.

Non è possibile!!! Ci deve essere un errore sulla data di uscita di questo film!
Negli anni '30 girare quei piani sequenza, quelle inquadrature, e tocchi di classi come le foto degli ambienti vuoti, le ombre che parlano al posto dei protagonisti, il parallelo delle situazioni che si intreccia perfettamente!!
Interpretazione magistrale di Lorre, un tema affrontato con cura ed intelligenza, specie quando lascia al "popolo" la situazione in mano, di cattura giudizio e punizione...
Quante volte ci siamo posti interrogativi come questo e quante volte ce ne poniamo ancora vedendo personaggi come Brusca che alla fine sfuggono a punizioni esemplari che meriterebbero.
Tante volte ci si pone il dubbio sulla pena di morte e e sul fatto che diventeremmo noi stessi alla stregua di mostri...
I capolavori come questo rappresentano alla perfezione il loro tempo e pongono quesiti al di sopra dei massimi sistemi, validi da quando l'uomo è comparso sulla terra, fino alla fine dei tempi.
Geniale il finale, sia per spostare il tiro su ciò che è veramente importante, sia sul bilanciamento contenuti/censura nazista...
Oltre a tutto ciò che è stato detto da me e dagli altri commenti, mi ha colpito molto anche la presentazione M: locandina-mano-giacca, anche a livello grafico/presentativo Lang era avanti anni luce su concetti di comunicazione ed efficacia dei simboli.
Immenso!

a scuola di cinema

Leggermente inferiore a Metropolis come potenza visiva, merita comunque 10. Grande Peter Lorre.

questa sera tra tutti i film che ho da parte ho scelto: M, IL MOSTRO DI DUSSELDORF, i vari hana-bi,carrie,brazil,casinò,il vangelo 2°matteo,la confidential,magnolia aspetteranno! sono contento di aver fatto una scelta azzeccatissima!!! allora siamo nel 31 (quindi: 2005-1931=74) 74 anni fa! vi rendete conto? a vedere certi film di oggi ci si puo mettere a piangere al confronto! M è semplicemente bellissimo! l'inizio con la canzoncina (un po alla nightmare?!?!), la ricerca della soluzione da parte della polizia e dei criminali dove le scene si intervallano, inquadrature geniali, l'attore del mostro che è veramente un mostro di bravura, la mancanza di una figura protagonista, se non il mostro stesso, la presenza quasi esagerata di fumo (sigarette,sigari, pipe), atteggiamento animalesco da parte dei criminali nella scena finale. anche se il film che ho io ogni tanto andava in tedesco con sottotitoli in italiano me lo sono proprio goduto tantissimo.
ps se volete leggere commenti + seri scendete di qlk riga ciao

Un classico imperdibile!
Nel 1931 Fritz Lang gira questo capolavoro tecnicamente decisamente avanti sui tempi:basta pensare al piano sequenza che si conclude con la cinepresa che entra dalla finestra,oppure all'alternanza tra la riunione dei ladri e quella della polizia,che parlano dello stesso argomento,cioè la cattura del mostro.Infatti il tema centrale del film è la giustizia,quella statale della polizia e quella privata di ladri e cittadini;ovviamente la scelta etica del film propende per la giustizia statale.da non perdere!

Una delle punte più alte del cinema mondiale. Fritz lang, in un magistrale esercizio di stile, realizza il più grande capolavoro del cinema espressionista (anche più profondo del Gabinetto del Dottor Caligari). I nazisti videro nel film un'allusione a sé stessi e fecero cambiare il titolo, che in realtà doveva essere "Gli assassini sono tra noi". Il film è una vera denuncia alla società tedesca di allora, metà thriller allegorico e metà documentario, perché in fondo vuole anche essere un documento che dimostra la mentalità dell'epoca. Il mostro di Düsseldorf cerca di evidenziare la funzione delle strutture sociali che distruggono l'individuo e cercano, nei meandri dell'oscura città, il MOSTRO come capro espiatorio di tutti i mali che circondano il paese e la società. E mentre il terrore regna nella città (forse Berlino, sicuramente non Düsseldorf come il titolo italiano ci suggerisce), Lang esplora le diverse paure dell'essere umano di fronte al male, e descrive tutto il contesto sociale, sull’orlo del baratro nazista, dove agisce l'assassino. Sensazionale interpretazione di Peter Lorre, antologica la sequenza iniziale.

E' un film bellissimo, nonostante sia così vecchio non ha perso la sua forza.
Ci sono delle scene davvero bellissime: sono rimasta colpita da quella in cui la mamma chiama la bambina e la sua voce si spande per tutti gli ambienti vuoti dei dintorni (come a voler dire che nessun bambino risponderà mai più a quella voce...), e anche dal processo finale in cui anche il mostro prende la parola e si rivela molto più umano del previsto e forse per questo ancor più terorizzante (sarebbe più facile pensarlo come un essere completamente alieno).