monster's ball - l'ombra della vita (2001)

Per essere un Bignami (parziale) delle nevrosi e di una certa società americana, "Monster's ball" sembrerebbe un pò affettato e schematico, e forse lo è. Ma bisogna incrociare due destini diversi (antitetici e in fondo complementari) per capirne la sua apparente grandezza: il rapporto padre-figlio sfocia troppo rapidamente in un dramma impedendo allo spettatore di neutralizzare le proprie difese, di comprendere le ragioni di un simile gesto
Decisamente più azzeccato il personaggio e la storia di Halle Berry (meritatissimo oscar) con figlia abulimica e quella sorta di coraggiosa disfatta coniugale che mostra i segni di una grande forza, di un'incontestabile stoicismo femminile.
Il dolore che attraversa il film è devastante, ma il finale è tutt'altro che conciliante e furbo come si vorrebbe credere.
I momenti migliori sono proprio quelli che riguardano la "scoperta" di Leticia, e gli sguardi che cercano disperatamente un'alleanza apparentemente impossibile, che tentano di trovarsi e comunicare, se non amore, almeno comprensione e rispetto.

Nella capacità dell'ottimo Forster di contraddistinguere l'ambivalenza tra due anime distrutte (con i distinguo del caso, ognuno reagisce secondo i canoni emotivi della propria identità sessuale) c'è davvero il meglio del film