panama sugar (1990)

Dalla locandina e dalla storia si capisce che il protagonista avrebbe dovuto essere Terence Hill; bè, buon per lui che non abbia preso parte a questa sciocchezza totalmente priva di spessore ed al suo posto è stato messo il semi sconosciuto (e totalmente inetto) Scott Plank. Marcello Avallone, che come regista non ha mai fatto faville, pare non capire che non basta una sequenza di skaz.zottate, tra l'altro diretta pure male, per rinverdire i fasti delle pellicole di Bud Spencer e Terence Hill. La vicenda solo inizialmente prende spunto dai canovacci delle commedie dei due celebri attori - ricco prepotente che tenta di impossessarsi di quel poco che i poveri hanno ma finirà per prenderle di santa ragione dai buoni e difensori dei deboli-per poi perdersi in troppe sottotrame che non portano da nessuna parte, come partite di biliardo, cacce al tesoro, amori che sbocciano; molti personaggi poi sono del tutto inutili. In conclusione la sceneggiatura non parla di niente, non fà ridere e non contiene neppure un dialogo degno di tale nome. Viene sprecato un notevole cast. Le musiche paiono tratte da un cartone animato per bambini piccoli.