prossima fermata: l'inferno (2008)

metto un cinque e mezzo ( voto alto questo film, a parer mio) perchè il risultato di farmi avere una sequela di incubi terrificanti durante la notte l'ha raggiunto.
Truculento in modo più reale di Hostel, questa pellicola non deluderà certo lo spettatore a caccia di splatter o con fobia rabbiosa repressa. Lungi da me giudicare questi stati d'animo, la mia dev'essere letta come un'osservazione asettica.
Se infatti il cuore del film appare subito demenziale e l'unica soluzione possibile deve forzatamente risiedere in qualche spiegazione perfettamente coerente con le descrizioni di tetra e quanto mai inumana fantasia di King, dobbiamo accettare l'ipotesi di chi, alla ricerca di un senso, on riesca a trovare un filo conduttore all'interno; e questo invero ci fa allontanare da altre più semplici ma più piacevoli opere di King cui il regista giapponese si ispira e da cui trae il film.
Sicuramente invecchiata la Shields, sempre una topona...ce ne fossero, in ogni caso si coglie un richiamo all'idea del freddo sterminio nazista nel taglio dei capelli dello sterminatore, eredità poi al prossimo successore...ma non voglio rovinare la visione di chi si vorrà disgustare.
Se siete alla ricerca di un horror che presenti mistero e storia con un senso che trovi nella crudeltà un contorno, ma non il fulcro, non vedetelo, se al contrario splatter e violenza sono le cose che cercate, se non vi infastidisce una coreografia piatta e scura e la mancanza di scenari...d'altra parte il titolo parla di un treno...allora è il vostro film.