punch (2011)

PUNCH non è il solito film dell'adolescente sfigato con i soliti problemi con il finale moralista e un plot scontato e mieloso, sa divertire, così come sa farsi raccontare senza diventare insostenibile come tante volte succede al pubblico più adulto. Grandissimo successo al botteghino natale dopo SUNNY il film ha riscosso anche molti consensi da parte della critica e il regista Lee Han, da anni concentrato su soggetti non originali, spezza la sua routine con il soggetto originale di PUNCH e dimostra di essere un buon regista che sa andare anche un po' più in là di film romantici e drammatici.
La storia parla di un ragazzo che ha una perdita di identità, che vive una situazione difficile, familiare, economica, scolastica e non riesce a trovare nel padre la figura di riferimento che in questa età è molto importante. Il prof che lui odia di più, Dong-joo, è anche il suo vicino di casa, ma il suo odio è solo una copertura, in realtà è proprio il prof la sua figura ma è troppo difficile da ammetterlo finchè un giorno Dong-joo arriva con una notizia che sarà un vero e proprio pugno (punch) nello stomaco per il ragazzo: ha rintracciato sua madre dopo anni e questa non è neanche coreana, ma filippina.
I protagonisti principali sono personaggi che rimangono grazie al loro profilo psicologico: un padre fallito tanto quanto il prof, la madre ritrovata con il suo passato e Punch, come lo chiama Dong-joo, con un presente travagliato. Ma anche la caratterizzazione di alcuni personaggi secondari: il vicino che protesta sempre con la sua malformazione linguistica della S è a dir poco fantastico!!
Un buon cast, Yu Ah-in su tutti ma anche Kim Yun-seok non è da meno.
Le scene in cui parla con dio e chiede che il prof sia ammazzato o che gli succeda qualcosa non raggiungono il livello di DON CAMILLO ma sono veramente geniali!