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L' idiozia della guerra si tramuta secondo Bozzetto in una folle corsa (esaltata dal carrello laterale) verso un potere effimero ed evanescente. Il ritmo indiavolato è scandito dalla straordinaria Rapsodia Ungherese n°2 di Franz Liszt. Le epoche si susseguono ma l'antifona autodistruttiva è sempre la stessa anche se l'autore milanese concede un briciolo di speranza trovando nella conoscenza la chiave risolutiva, elevando dalle tenebre dell'ignoranza la razza umana in un finale pacificante.