rimbomba nel buio (2023)

Una bella sorpresa. Per la cronaca, credo che appioppare a sto film il genere action non sia proprio corretto. È molto più un drammatico con un netto approfondimento psicologico del protagonista. Alcuni flashback riescono a toccare le giuste corde e ad emozionare, inaspettatamente. Ci sono dei buchi di trama che non conferiscono al film uno sviluppo ben spalmato e centrato, però a me è piaciuto.

Il soggetto è piuttosto abusato, ma non è su questo elemento che il film punta. Ha una buona messa in scena, tecnicamente curato, cosa che non si può dire della sceneggiatura che si perde in lungaggini inutili. Quasi due ore mi sembrano troppe per un soggetto del genere che non opera chissà quali varianti. Eckart comunque se la cava bene nel ruolo con un il suo personaggio, ben inquadrato caratterialmente, alle prese con i suoi demoni personali. Una villain che fa il suo mestiere. Sufficiente.

Non so cos'abbia costrett'o convinto Eckhart a passare dai blockbuster ai B-movie dal Covid in poi. In quest'ultimo caso la trama è già nel titolo del romanzo da cui è tratto il film, "The Fighter". Sarebbe potuta essere una cavalcata allucinata nella soggettiva della mente malandata di Jack "Butcher" Boucher, ma un unico lampo illumina le potenzialità dei fratelli Parker: il protagonista mentre ha un nuovo paio d'occhiali da sole col cartellino del prezzo ancor'attaccato che gli penzola sul naso. Troppo poco per evitare la stereotipia.