Il Libanese, il Freddo, il Dandi, sono i capi della banda della Magliana, che per 15 anni ha sparso il terrore in Italia. Durante questo periodo, attraverso tutte le vicende italiane come il terrorismo degli anni '80 e Mani Pulite, il commissario Scialoja si mette alla caccia della banda.
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Tratto dall'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo(Einaudi 2002), questo bellissimo film diretto da Michele Placido narra le vicende della Banda della Magliana, ovvero l'organizzazione malavitosa che per venticinque anni ha terrorizzato il nostro paese, tra affari loschi, omicidi, politica e punti interrogativi di uno stato "sporco" che non si limita a "guardare" dall'esterno, ma anche a farne parte.
Nelle due ore e mezza circa di film, tra le vicende italiane di quel periodo, viene narrata la storia di questo gruppo di ragazzi romani di strada emarginati dal sistema, ma che poi finiranno per farne parte, tra servizi segreti, massoneria, droga, prostituzione e mafia: tutto ciò di cui noi Italiani ci dobbiamo vergognare di aver vissuto; uno dei lati più bui e negativi della nostra storia contemporanea.
Oltre agli omicidi e agli affari, la banda viene vista come un gruppo di amici fedeli, che provano sentimenti e affrontano i propri problemi ma che aspirano a tirare i fili del potere, assetati dal Dio denaro.
Attorno le vicende della banda, un commissario cerca di scoprire gli intrecci e tutto ciò che ruota attorno la malavita romana, riuscendo a trovare il filo conduttore di tutto pur contrastato da intercettazioni e depistaggi, ma che alla fine cede in cambio di una poltrona.
Ottima sceneggiatura, fotografia e ottima interpretazione di tutti gli attori.