salo' o le 120 giornate di sodoma regia di Pier Paolo Pasolini Italia, Francia 1975
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salo' o le 120 giornate di sodoma (1975)

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locandina del film SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA

Titolo Originale: SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA

RegiaPier Paolo Pasolini

InterpretiPaolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Umberto Paolo Quintavalle, Aldo Valletti, Caterina Boratto, Hélène Surgère, Sonia Saviange

Durata: h 1.57
NazionalitàItalia, Francia 1975
Generedrammatico
Tratto dal libro "Le centoventi giornate di Sodoma" di Marchese Donatien Alphonse François De Sade
Al cinema nel Settembre 1975

•  Altri film di Pier Paolo Pasolini

Trama del film Salo' o le 120 giornate di sodoma

Ambientato nel 1944 nello stato fascista di Salò, il film narra le vicende di quattro Signori che si chiudono in una villa decadente con quattro Megere e una schiera di giovani ragazzi e ragazze, figli di partigiani. Le loro giornate, divise in una struttura da inferno dantesco si dividono in un Antinferno e tre gironi: Girone delle Manie, Girone della Merda e Girone del Sangue e sono una discesa senza ritorno nella perversione e nella crudeltà umana.

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Voto Visitatori:   7,84 / 10 (190 voti)7,84Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
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Voti e commenti su Salo' o le 120 giornate di sodoma, 190 opinioni inserite

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BenRichard  @  27/03/2018 15:09:29
   8½ / 10
Allora.....il film di Pier Paolo Pasolini che prende spunto dal libro del Marchese De Sade "Le 120 giornate di Sodoma" meriterebbe un'analisi profonda e dettagliata che onestamente non sarei capace di fare, ahimè non sono un esperto di Pasolini, non sono un grande esperto di storia, vorrei semplicemente giudicare quello che mi ha suscitato e provocato questo film.
Quindi,
dire che mi abbia alquanto sconvolto è dir poco, onestamente non credevo che una produzione italiana del 1975 raggiungesse tale cattiveria e oscenità.
Allo stesso tempo non pensavo che questo film così datato fosse così ben confezionato. La regia di Pasolini è praticamente perfetta, la fotografia pure, stessa cosa riguardo la sceneggiatura suddivisa in quattro parti rifacendosi ad una struttura dantesca dell'Inferno, e gli attori principali, il Duca, il Monsignore, l'Eccellenza, il Presidente e le quattro Megere offrono un'interpretazione eccellente..alcuni e alcune anche dei giovani seviziati, quelli più che altro chiamati più spesso in causa.
Nel film è presente tutta la cattiveria umana sfruttando il Potere nella maniera più atroce...è osceno, scandaloso, crudo, volgare, violento, sporco, perverso, disgustoso, raccapricciante, nauseante, sconcertante, inquietante...e chi più ne ha più ne metta...
Durante il Girone della mèrda non vi nascondo che ho avuto seriamente una forte sensazione di vomito dovuto da alcune scene veramente al limite del sopportabile..
Se proprio vogliamo trovare l'ago nel pagliaio, diciamo che alcune delle reazioni dei giovani seviziati non sono molto credibili..a parte la ragazza che ha perso la madre, e pochi di loro che tentano la fuga e qualcuno che disubbidisce agli ordini dati..in troppi di loro non si vede un vero e proprio terrore di quello che stanno subendo...per fare un semplice esempio, durante il Girone della mèrda mi sarei aspettato qualcuno che vomitasse, o come minimo almeno uno di loro che si rifiutasse di mangiare la mèrda...ecco diciamo che questo è cercare per l'appunto l'ago nel pagliaio in un prodotto veramente ben confezionato.
Assolutamente non adatto a tutti.

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Ultima risposta 03/04/2018 18.10.33
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antoeboli  @  06/09/2016 22:24:06
   10 / 10
Pasolini e il suo canto del cigno .
Non sono un suo fan e questo è il suo primo film che vedo , spinto da consigli che girano sul web.
Questo è quel tipo di film che piace o non piace , ma che ha un impatto emotivo che pochi sanno dare.
Violenza , fisica , psicologica, emotiva , oscenità di ogni genere , non manca proprio nulla.
Dialoghi strampalati , quasi da ridere , ma che nascondono dietro di se tanto orrore .
Tecnicamente è girato in maniera perfetta , con un cast eccezionale ,con attori famosi e anche presi per puro caso , dove proprio la recitazione di bassa lega rende il tutto molto realistico , come proprio è la regia , attenta nei particolari , dove nulla deve restare nascosto allo spettatore .
Inutile dire che l'idea dietro porta un qualcosa del Decameron di Boccaccio , ma tutto elevato a un livello superiore mai visto prima.
Credo che insieme a Cannibal Holocaust di Deodato , questo sia il film più di impatto che abbia mai visto .

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Ultima risposta 07/09/2016 00.17.44
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alex94  @  16/11/2015 20:46:47
   10 / 10
Ok finalmente mi sento pronto per scrivere il commento ad uno dei film più controversi del cinema italiano (insieme a Cannibal Holocaust e a Maladolescenza).
Parto col dire che sia con il Pasolini scrittore sia col Pasolini regista ho un rapporto alquanto controverso,alcune sue opere non riesco proprio a digerirle,altre mi lasciano indifferente mentre altre ancora mi lasciano assolutamente spaesato e soddisfatto............ Salò rientra tra quest'ultime,non ho paura a ritenerlo il capolavoro assoluto di questo autore.
Il film altro non è che una (molto) libera trasposizione cinematografica de le "Le centoventi giornate di Sodoma" del Marchese De Sade.
Pasolini in questo film rappresenta un quadro piuttosto inquietante di perversioni,in Salò non c'è sesso,i protagonisti infatti,i quattro signori sono assolutamente incapaci ad avere un rapporto sessuale,diciamo normale,sono attratti solo da ciò che è perverso e malato,e per raggiungere il loro piacere non esitano ad utilizzare come semplici oggetti una nutrita schiera di ragazzi e ragazze.
Salò è il trionfo della negatività,un film duro,cupo e terribilmente realistico,una rappresentazione di cosa diviene il potere se finisce nelle mani sbagliate (non a caso i quattro signori sono detentori dei più importanti poteri).
Non è un caso se questo film è stato girato proprio nell'ultimo periodo della vita di Pasolini quello dove subiva attacchi da ogni parte politica,quello durante il quale denunciava l'abbruttimento ed il degrado della cultura e della società italia (processo che purtroppo è ancora in atto,e che forse proprio oggi sta raggiungendo il suo punto più basso).
A livello contenutistico penso che Salò sia uno dei punti più alti toccati dal cinema di denuncia (se film di denuncia questo si può definire),per il resto c'è poco da dire la recitazione è assolutamente convincente,la fotografia è ottima e la regia anche se non eccezionale porta a termine il suo compito mantenendosi su livelli più che dignitosi.
Questo è un film che per analizzarlo in ogni suo particolare e dettaglio (e forse anche per comprenderlo nella sua pienezza) sono necessari strumenti e conoscenze che confesso di non avere,mi limito solo a dire che questo secondo me è uno dei tanti,purtroppo ormai dimenticati capolavori del cinema italiano,disturbante,malato ed oscuro,ma anche profondo e purtroppo maledettamente attuale.

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Ultima risposta 17/11/2015 16.24.00
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Donnaiuolo  @  31/08/2015 05:01:56
   10 / 10
Grande film perverso e psicopatico, un film maledetto! Me**a, sesso, racconti scabrosi, torture... una meraviglia per gli occhi. Un girone infernale spettacolare dove accade di tutto e di più doveva fare parte di una trilogia a quanto ho capito. Ma purtroppo Pasolini è stato ammazzato, sarà stato qualche pezzo di m***a che si è scandalizzato per questo film? Chi lo sa il mondo è pieno di pazzi e i bigotti sono ovunque pronti a scandagliare la loro dose di ignoranza e moralismo squallido. Purtroppo qualsiasi regista che fa film coraggiosi in un modo o nell'altro lo prende sempre in quel posto, è proprio un mondo squallido.

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Ultima risposta 16/10/2015 08.49.07
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ZanoDenis  @  05/03/2015 18:03:47
   10 / 10
E oggi, dato che è il compleanno di Pasolini commento il suo film che mi ha più colpito: Salò o le 120 giornate di sodoma.
Siamo senza dubbio all'apice dell'espressività del poeta-regista, girato l'anno della sua morte e uscito postumo è una delle opere più spietate, crude, scandalistiche, e incredibilmente dure che possiamo trovare nella filmografia mondiale.
Stiamo parlando di un film incredibile, Pasolini era solito citare tutti i tipi di arte, dalla pittura alla letteratura (stiamo parlando di un genio ragazzi, un uomo con una cultura globale enorme.)
Qui prende spunto dal romanzo del marchese De Sade e inizia a descrivere le torture che subiscono un paio di ragazzi costretti a restare nella struttura e soddisfare i piaceri di quattro personaggi malati e spietati.
Con riferimenti anche all'inferno dantesco (la divisione in gironi) e l'abbandono di un ironia di fondo che aveva caratterizzato alcuni lavori di Pasolini, qui non c'è un cazz.o da ridere, stiamo parlando di cose serie, altro che ironia, Pasolini mostra diversi temi, tutti di un importanza non indifferente :

- Prima di tutto, credo che il tema principale del film ( e qui prendo spunto dalle ultime interviste rilasciate da Pasolini) sia il concetto di "Anarchia del potere", Pasolini affermava che non c'è nulla di più anarchico del potere, perché chiunque si trovi li al potere, senza fare differenza di ideologia politica o altro, si ritrova nella condizione di fare cio che vuole, la situazione che si viene a creare nel film quindi potrebbe essere una metafora di cio che i potenti si permettono di fare col cittadino comune, purtroppo indifeso, che dovrebbe essere difeso dai corpi di polizia, ma, come appunto avviene nel film con i soldati nazifascisti, accade l'opposto, i corpi di polizia e queste istituzioni che teoricamente dovrebbero difendere il cittadino, limitano e opprimono ancora di più le sue capacità.
Li stesse quattro figure : Duca, Monsignore, Eccellenza e Presidente, molto probabilmente stanno a simboleggiare ognuno qualche importante istituzione, ma su questo non so dire altro.
La funzione delle maestre non mi sembra ben specificata, molto probabilmente saranno una metafora del lavaggio del cervello che vogliono farci i potenti o qualcosa del genere, probabilmente un metodo per attutire il trauma che subirà la popolazione, ed evitare rivolte. E' ottima pure la scelta di non caratterizzare affatto le vittime, si fa in modo che lo spettatore non si affezioni per nulla ad esse, non deve provare pena o empatia, nono, deve rendersi conto di come sia passivo il comportamento di essi.
Vi sono scene di un significato veramente incredibile, come quella del concorso di bellezza del deretano, l'illusione della morte, che per quelle povere vittime poteva sembrare una liberazione, questo fa capire moltissimo.
Il bello del film è uno principalmente, Pasolini non usa metafore che ci prendono dolcemente, assolutamente no, lui ci dice chiaramente che ce la stanno mettendo li dietro. E basta. Inoltre, il romanzo era ambientato molto tempo prima, probabilmente nel settecento, Pasolini lo trasferisce in un epoca molto più vicina a noi, in modo da mandare il messaggio in modo molto più diretto, in modo da destabilizzare ancora di più la nostra sensibilità.

- L'indifferenza dello spettatore: Questo viene a galla nella enigmatica scena finale in cui i soldati dopo aver assistito a tutto ciò, iniziano a ballare noncuranti delle pene sofferte dagli altri, credo che qui la scena parli da sola.

Tecnicamente è curatissimo, come al solito di Pasolini, ho notato parecchie belle pianosequenze all'interno della sala delle org.e, inquadrature simmetriche e spesso espressive e un ottimo uso degli interni, quasi in modo opprimente/claustrofobico.

Ovviamente non è un film per tutti, ci sono scene eccessivamente cruente, anche 40 anni dopo la sua uscita, voglio chiarire che, ovviamente, le mie sono considerazioni soggettive, e probabilmente avrò detto manco un decimo di cio che Pasolini intendeva, e potrei anche aver sbagliato, un film del genere, anzi un autore del genere possiamo solo provare a capire cosa intendeva, ma non ne avremo mai la certezza, è un film pieno di spunti e andrebbe visto moltissime volte a mio parere, per me è un capolavoro, ma comprendo che a molti può anche non piacere, ma è questo il bello di chi ha voglia di rischiare, di esagerare, d'altronde immagino, come ogni film di Pasolini, ci saranno stati parecchi problemi di censura e cose varie, deve aver fatto molto scalpore al tempo.

Ci sono film che sono dei pugni nello stomaco. Questo è una decina di coltellate nello stomaco.
Sarebbe 9,5 ma metto 10 perché oggi è il compleanno di Pasolini, questo è il mio tributo. Chapeau.

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Ultima risposta 29/09/2015 10.40.46
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ferzbox  @  06/08/2014 17:37:10
   8 / 10
SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER

OHHHHH....ed ora mi butto in uno dei vortici più pericolosi di questo sito: il commento di "Salò o le 120 giornate di Sodoma",dove le divergenze tra utenti sono tra le più accanite e "sanguinose".....che bello,quasi sono emozionato....
Fatemi pensare bene cosa dire per non rischiare di subire una delle punizioni che si vedono alla fine del film......(fatemi ironizzare un pò che è meglio).

Allora,non voglio cimentarmi in un commento troppo pesante,e non mi va nemmeno di parlare di eventuali metafore con l'indole umana o con gli orrori della societa,perchè tutte queste cose possono starci benissimo,ma credo anche che non ci sia una chiave di lettura prestabilita; la maggior parte delle scene possono portare a fare una miriade di considerazioni,quindi do abbastanza per scontato che di messaggi tra le righe ce ne siano una buona quantità(sopratutto in relazione al periodo storico in cui si svolge la pellicola).
Al di la delle critiche questo è un buon film,girato davvero bene,dall'ottima fotografia(basti vedere la prima inquadratura e già si vede a colpo d'occhio; quel paesaggio sembrava una cartolina,e questo è un'elemento innegabile).
Il montaggio non è per niente male,i costumi e le scenografie più che discreti,la regia molto buona ed il ritmo(nonostante la tematica) non cala mai,mantiene una buona andatura che fa passare il tempo abbastanza bene,senza far sentire la pesantezza della sua durata.
...e vi pare poco?.....già questo è più che sufficente per dare una valutazione positiva al film,e sti gran cavoli di quale sia la trama,il film è tecnicamente buono,e negarlo per una forma di disprezzo nei confronti della temerarietà di Pasolini(o perversione?!...chiamatela un pò come vi pare) lo ritengo altamente scorretto.
Questo ci tenevo a dirlo perchè ho l'impressione che c'è troppa gente che tende a dimenticarsi che il cinema è una forma di espressione altamente individuale,quindi si può parlare di qualsiasi cosa; l'importante è fare del buon cinema; non limitiamoci a giudicare negativamente qualcosa di ben fatto soltanto perchè i contenuti non ci aggradano; non c'è errore peggiore quando si giudica un'opera cinematografica(ma non soltanto nel cinema,questa è una regola che dovrebbe valere per tutto).

Detto questo posso dire quello che ha suscitato a me(A ME...OK?)....

(e mo che dico?!).....

1,2,3 via......L'inferno di Dante è una bazzecola in confronto; il nostro Pier Paolo Pasolini scaraventa lo spettatore(si,SCARAVENTA) in una versione dell'inferno più terrena e verosimile,dove i lati più perversi e crudeli dell'uomo saltano fuori in tutta la loro essenza.
L'uomo è capace anche di questo..basti semplicemente pensare a quello che hanno subito i prigionieri Ebrei nei campi di concentramento nazisti e già ci si rende conto che quello che si vede in Salò non è niente di così tanto sconvolgente....
...quindi mi chiedo...cosa può portare alcune persone a pensare che le scene di questo film siano di cattivo gusto e non siano degne di appartenere al mondo del cinema?.....l'omossessualità esiste,la merdà esiste,la violenza carnale esiste,l'insanità mentale esiste,la perfidia esiste,la mancanza di scrupoli esiste,il fanatismo esiste....esiste tutto di quello che si vede in questo film,quindi non vedo per quale motivo bisogna criticarlo.....perchè sembra un modo da parte di Pasolini di colpire la critica cinematografica o i mass media? di lasciare il segno?....
Mhà,Pasolini aveva già lasciato il segno da un bel pezzo e credo che non gli importava proprio nulla di tutto questo; credo piuttosto che abbia voluto usare le potenzialità del cinema per descrivere in modo crudo ed esplicito la parte animalesca della natura umana.....
Quante volte nel mondo del cinema abbiamo visto la nostra razza cadere in una forma di bestialità quando le regole cessano di esistere?.....devo elencare 100 film?...non credo no?......qui non ci sono freni,il fanatismo di questi signorotti "nazifascisti" non è così assurdo come possa sembrare;Pasolini ha dedicato un film alla parte più ignobile dell'essere umano,punto.(se qualcuno reputa uno schifo quello che si vede in quest'opera ha assolutamente ragione....è uno schifo....ma è anche una realtà,quindi perchè non farci un film?...perchè a qualcuno disgusta?....nhaaaa....ragazzi non ci siamo proprio.....il film è girato bene,indipendentemente se ci si inorridisce o meno....).
Questo non significa che sia esente da difetti.
Tanto per dirne uno(secondo il mio modesto giudizio):la reazione dei ragazzi imprigionati in quell'inferno era troppo tranquilla e accondiscendente considerando la situazione.
Prendete la scena della merdà servita a tavola;vi sembra normale che nonostante la cosa facesse schifo,tutti i prigionieri la mangiassero abbastanza tranquillamente senza vomitare?.....
Vi sembra normale che nessuno si sia mai ribellato pesantemente senza aggredire nessuno nonostante sapesse di essere ucciso senza alcuna pietà? (l'esasperazione porta al desiderio di morte; la stessa scena del concorso:"Il più bel deretano" lo conferma....i signorotti decisero di uccidere il vincitore,illudendolo di donargli la libertà di morire).
Ma credo che l'intento di Pasolini fosse tutt'altro.....un film molto psicologico in realtà,che non si risparmia nemmeno un pochino di mostrare il lato più bestiale dell'essere umano; un lato che volente o dolente ESISTE...le chiacchere stanno a zero!
Non certo per tutti i palati,ma pieno di coraggio da parte del regista,da parte degli attori e da parte degli spettatori.
...e mi dite niente....
Però concedetemi il previlegio di dare solo 8.....sapete perchè?......perchè nonostante ne apprezzi le peculiarità appena descritte,io sono più propenso per un'altra tipologia di cinema d'autore.....e questo non me lo toglie nessuno...tiè ;-)

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Ultima risposta 28/10/2016 00.40.55
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Project Pat  @  15/01/2014 03:52:36
   4 / 10
Sinceramente, un Pasolini talmente oltre che sembra fine a sé stesso. Il film puzza e sono molti gli interrogativi, primo fra tutti se si tratti di onestà o furbizia di quello che fu indubbiamente un grande regista (per rimanere nella storia bisogna oltrepassare i limiti e quest'opera lo dimostra appieno) e poi, se davvero c'era bisogno di due intere ore per rappresentare quel che alla fine è lo stesso concetto (ed è proprio da ciò che a mio parere scaturisce maggiormente la malafede del film). Tuttavia, la prova del nove è a parer mio ciò che si ricorda quando tutto è (finalmente) finito: a parte 120 minuti di scene strappavomito, cosa resta? Il nulla, solo il disagio, il malessere interiore, il rimpianto di aver visto una simile mostruosità. Si vuol così fuggire la realtà? Assolutamente no, ma questo è cinema e dovrebbe insegnare, arricchire culturalmente di qualcosa; personalmente, se avessi voluto testarmi e misurare la mia resistenza allo schifo più assoluto fino a farmi male, avrei fatto prima attingendo facilmente da una miriade di altre fonti, di certo non cinematografiche e non centra una mazza se si trattava del 1975, dopotutto si parla di nemmeno tanto tempo fa e di raccapriccianti sipari come questo, da reperire un po' qui e un po' lì anche allora ne era già pieno il mondo.
Per concludere, una mera oscenità portata al cinema, l'opera più furba e in malafede di tutta la cinematografia. Questo è solo la mia opinione, non voglio certo criticare chi ci ha visto di più ma bisogna riconoscere che, per i motivi anzidetti, le opinioni discordanti e più denigratorie possibili siano da ritenere perfettamente legittime.

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Ultima risposta 06/06/2014 02.15.53
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  24/10/2013 20:56:02
   7½ / 10
"Salò o le 120 giornate di Sodoma", l'ultimo film di Pasolini, liberamente tratto dal romanzo del marchese De Sade. La pellicola, rispetto al romanzo, elimina alcune sequenze eccessivamente sadiche-fra l'altro quasi inquietante la somiglianza "De SADe"-"SADico". Comunque, al di là di queste pseudosomiglianze, "Salò" è senza dubbio uno dei più violenti film senza sangue della storia del cinema. La violenza fisica è infatti relativamente limitata, e si ritrova più che altro

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Comunque sia, poco fa ho detto che il film di Pasolini è noto per essere uno dei film più violenti della storia del cinema, ma la violenza più che fisica è psicologica. Non dico cosa ha provocato in me il film, il discorso sarebbe troppo complesso e particolare e non voglio scrivere un commento di proporzioni bibliche (anche se comunque credo che lo farò... sono tante le cose da dire per "Salò"). Però, avrei da fare un appunto proprio sulla violenza: anche dal mio punto di vista il film è relativamente violento dal punto di vista psicologico, ma non raggiunge in questo il film di Buttgereit "Der Todesking", che secondo me è il capolavoro della violenza psicologica cinematografica. Questo perchè, come ammesso dallo stesso Pasolini, il film non vuole tratteggiare psicologicamente i personaggi, in particolar modo delle vittime (tranne dove necessario) per non risultare definitivamente insostenibile per tutti. Ecco un'altra delle cose che non ho capito di "Salò", oltre a quella messa in spoiler. Se Pasolini voleva fare un film che osasse, perchè si è fermato proprio sul tratteggio dei personaggi? Insomma... c'è un famoso detto che recita: "Hai voluto la bicicletta, ora pedala." Qui ho l'impressione che Pasolini avesse voluto comprarsi la migliore delle biciclette per poi non pedalare alla velocità massima per paura di cadere o di perdere il controllo. E visto che comunque i risultati di questo film sono stati la catalogazione dello stesso fra le pellicole più disturbanti mai realizzate e l'eliminazione di Pasolini (per la quale il film probabilmente ha giocato un ruolo importante), tanto valeva "premere l'acceleratore" anche sulla presentazione dei personaggi.
Un'altra caratteristica fondamentale del film è la doppia natura dello stesso. Da una parte il rigore formale (tecnico), con fra le altre cose una fotografia rigorosa, spesso simmetrica, colori raffinati, sceneggiatura con alcune battute talmente complesse che per cercare di capirne il senso bisogna rifletterci, il "binocolo" di cui ho parlato sopra (qui non l'ho messo in spoiler perchè messo così è un riferimento che capisce solo chi ha visto il film), che per quanto mi risulti incomprensibile è una finezza registica. E dall'altra parte la violenza del film stesso, e le varie volgarità di cui è costellato. Le due cose giungono, nella pellicola, a fondersi, così ciò che è volgare si fonde col "lirismo" della tecnica, e ciò che è "lirico" si fonde con la volgarità. Prendiamo questo emblematico esempio:

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Fatte queste conclusioni, il film per me sarebbe stato almeno da nove con una già citata maggiore attenzione ai tratti personali dei personaggi, contrapposta magari per quanto riguarda la sfera tecnica da un maggiore uso di musiche. Di musiche migliori. Perchè se proprio c'è un difetto dal punto di vista formale, questo è nelle musiche. Ma credo faccia parte dello stile di Pasolini, visto che già in altre sue pellicole che ho visto in precedenza a "Salò" non mi sembrava (e non mi sembra) che il poeta-regista avesse particolari fissazioni per le musiche dei suoi film. Prima di concludere questo lungo commento due parole sugli attori: nella maggior parte dei casi scarsini, ma comunque coraggiosi a prestarsi ad un film del genere. Piccolo appunto: Valletti ce l'avrei visto meglio a fare il vescovo. Ma comunque è un parere personale...
In conclusione, film bello, psicologicamente violento, ma che compie l'errore (secondo me è un errore) di fermarsi ad un certo punto, apparendo quasi spaventato. E' come un leone che avvista la sua preda pensando di ucciderla, ma nell'ucciderla tituba sempre perchè non vuole farle male. Così avviene che alcune prede riesce ad ucciderle, altre scappano...

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Ultima risposta 27/12/2014 02.45.04
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fiesta  @  07/10/2013 16:35:16
   9 / 10
Chi dice che questo film è una sciocchezza si siederebbe volentieri a tavola per la famosa cena a base di feci

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Ultima risposta 11/10/2013 02.20.02
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Invia una mail all'autore del commento mattia87  @  03/07/2013 15:16:03
   2½ / 10
Secondo me questo film è un insulto al cinema, ci sono registi e sceneggiatori che lavorano sodo per fare bei film, con questo film si sminuisce tutto il lavoro di queste persone che si impegnano per l'arte e si riduce il cinema ad una semplice gara tra intellettuali che vogliono dimostrare il loro spessore e distinguersi discutendo su lavori palesemente brutti.
Anzi forse Pasolini è proprio questo che voleva dimostrare, ossia la pochezza di una critica che mette su un piedistallo qualsiasi film di m***a purché firmato come d'autore.

Il problema non è il film, ma chi gli da credito

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Ultima risposta 09/10/2013 15.52.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  28/05/2013 09:59:28
   5 / 10
Tolto l'effetto shock di certe immagini che provocò all'epoca e che potrebbe provocare ancora oggi sul pubblico, questo film di Pasolini, per la gran parte, lascia abbastanza indifferenti (ma qui si parla già a titolo personale).
Sequenze potenti e disturbanti sicuramente difficili da digerire che però, a lungo andare, rendono il film noioso e ripetitivo; forse un maggior approfondimento psicologico su vittime e carnefici avrebbe dato al film uno spessore, almeno a livello di contenuti, un pò più interessante e sostanzioso. Dico forse perchè non ne sono tanto sicuro (anch'io mi trovo in difficoltà nel commentare un film simile)...
Chiaro che due ore di fellatio, incùlate e cene a base di mèrda, atti e perversioni che racchiudono quanto di più squallido e malato possa raggiungere l'animo umano (a subire queste torture fisiche/psicologiche sono dei poveri adolescenti), non è nè roba per bambini nè tantomeno un "capriccio" di depravazione messo su pellicola dati i gusti sessuali del trasgressivo regista (per questo film definito ingiustamente da molti come un sadico); però ripeto, se a legare certe sequenze non c'è nulla di curioso o coinvolgente, per me il film non può funzionare...

Perciò non condanno "Salò" per ciò che mostra, ma solo per come lo racconta. Va comunque premiato il coraggio di Pasolini, che fino ad oggi credo sia stato l'unico ad avere le palle di trattare senza censure e con una crudezza fin troppo verosimile un argomento tanto delicato che era, è e resterà sempre tabù.

Ad ogni modo non ho avuto difficoltà, al contrario di quanto pensassi inizialmente, nello stabilire che il film non mi è piaciuto (e le ragioni le ho già spiegate più in su). Da uno dei film più controversi e maledetti della storia del cinema, sinceramente, mi aspettavo molto di più che cercare di trattenere di tanto in tanto dei conati di vomito.

Voto 5, insufficiente, ma mi dissocio dal pensiero di tutti gli utenti che l'hanno condannato solo perchè disgustati da ciò che mostra. Non viviamo nel mondo delle favole ragazzi, questa è la realtà e dovete imparare ad accettarla (il che non vuol dire farsela piacere).

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Ultima risposta 24/10/2013 20.31.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  06/05/2013 01:23:03
   8 / 10
Posso capire chi non ha digerito questo film, siamo davanti ad uno dei film più perversi e cattivi della storia del cinema, ma allo stesso tempo un messaggio chiaro e forte da parte da Pasolini viene lanciato.
Il messaggio non riguarda solo al periodo fascista che è stato quello che è stato, va oltre, un vero e proprio messaggio contro al sistema che ci circonda, a tutta la m...a che il sistema consumistico capitalista produce, e noi, siamo cani al guinzaglio di chi è al potere di questo sistema, ci fanno fare tutto quello che vogliono, e qui volevo allacciarmi al messaggio ideologico contro al potere, ad un potere totalmente anarchico, fa quello che vuole, e noi subiamo la sua anarchia, pensando di essere liberi, ma liberi non lo siamo. E infine il sesso come violenza, come metafora di potere (basta vedere cosa succede in un rapporto sadomaso) e confronto alla trilogia della vita (per ora ho visto solo il decameron), viene denigrato e reso sadico. Questo è il messaggio che vuole lanciare Pasolini, in maniera straziante sadica e cattiva, ma purtroppo reale, e posso capire (ripeto) chi non riesca a digerirlo, ma anche questo è un modo di esprimere i propri rancori e i propri malumori nei confronti del sistema attuale.
Il resto sono minuti di angoscia, tristezza e pazzia.
Per quanto riguarda la parte tecnica, bellissima la regia, buona anche la scenografia, belle le musiche di Morricone.
Voglio concludere con una frase che mi è rimasta impressa di Pasolini, che ho letto e trovato anche nella recensione:"È un potere che manipola i corpi in modo orribile e che non ha nulla da invidiare alla manipolazione fatta da Hitler: li manipola trasformando le coscienze, cioè nel modo peggiore; istituendo dei nuovi valori alienanti e falsi, che sono i valori del consumo; avviene quello che Marx definisce: il genocidio delle culture viventi, reali, precedenti", più chiaro di così.
Capolavoro malato del regista Pasolini, non sono mai riuscito ad apprezzare appieno come poeta, ma in questo caso devo dire che con questo film ha svolto una grande prova, non consiglio a tutti di vederlo, solo per chi è adatto e forte di stomaco.

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Ultima risposta 15/05/2013 21.49.39
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celestevale  @  05/02/2013 18:04:00
   2 / 10
Il film peggiore di Pasolini. Non è che perchè è stato girato da Pasolini che deve essere una genialata per forza. Storia impossibile, scene raccapriccianti e dialoghi senza senso. Violenza e scene disgustose senza nessuna morale o contenuto ma solo fini a se stesse. Dicono comunque che il libro da cui è tratto sia peggio, fortunatamente quello me lo sono perso.
Da perdere o da vedere per curiosità ma con grandissimo distacco.
Per un pubblico dai 30 anni in poi.

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Ultima risposta 13/06/2013 12.29.49
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superprunz  @  29/10/2012 18:00:32
   1 / 10
Volevo vedere se lo stesso identico film fosse stato realizzato da un pinco pallino qualsiasi, ma siccome si tratta del "grande" Pasolini (con la complicità dello psicopatico De Sade), fermi tutti, deve essere un capolavoro per forza, e quindi sono scesi in campo i filosofi del cinema con le loro grandiose recensioni che devono trovare a tutti i costi qualcosa di buono nell'ennesimo film pervertito e malato di Pasolini, dove viene inneggiata la pedofilia, coprofagia, la tortura, la violenza, la morte, la sodomia e ogni altra perversione malata umana. Curatevi e preoccupatevi di voi stessi

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Ultima risposta 18/10/2014 16.32.35
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C.Spaulding  @  25/06/2012 15:26:21
   1 / 10
Uno dei peggiori film di tutti i tempi. Una serie di scenette atroci, volgari e perverse messe li senza senso. C'è di tutto perversioni di ogni genere compreso la coprofagia....che schifo !!!. Da EVITARE !!!!!!

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Ultima risposta 27/06/2012 13.26.30
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mac lane  @  24/06/2012 16:01:18
   1 / 10
Essendo un film tratto da un "romanzo" di un criminale malato (De Sade appunto) il film altro non poteva che essere un "opera" infarcita di violenza gratuita priva di qualsiasi morale. Penso ci sono ben altri modi di fare critica al sistema, non mostrando nefandezze simili....mi stupisco che un film del genere abbia riscosso tale successo (chiaramente successo nell ambiente underground)....stessa cosa vale per "l opera" da cui e' stato tratto...un racconto volgare, violento...ma sopratutto INUTILE...purtroppo utile solamente a chi ha una mente malata...ed oserei dire pure un racconto pericoloso...non a caso la parola sadismo viene dal nome di questo "genio".
Comunque fortunatamente il film in questione non raggiunge i livelli di violenza del racconto di De Sade...anche perche' sarebbe impossibile.
Bocciatissimi entrambi e spero vivamente che nel futuro vengano dimenticate porcherie simili!

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Ultima risposta 02/11/2015 13.30.18
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7219415  @  22/12/2011 14:16:49
   5 / 10
Non voglio dare di meno perchè mi dispiace abbassare troppo la media...

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Ultima risposta 22/12/2011 20.17.49
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Fratuck89  @  11/12/2011 23:13:21
   3 / 10
è un film pessimo, di cattivo gusto, che crea solo emozioni negative essendo un ritratto dello squallore, della perversione, della volgarità e del disgusto, non riesco a comprendere quale spettatore ami provare simili emozioni, gli attori sono uno peggio dell'altro, ma è comprensibile, deve essere stato difficile trovarne che si prestassero a recitare in un abominio simile.
è un film che colpisce, ma in negativo, e quindi negativo è il mio voto.

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Ultima risposta 12/12/2011 21.30.15
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Niko.g  @  04/10/2011 13:12:07
   3½ / 10
Qual è il significato di tutto ciò? L’identificazione del potere con l’orrore e la depravazione? Se fosse così, sarebbe una pretesa ideologica sconcertante, perché questo film, al limite, descrive un certo tipo di potere, anzi una sua degenerazione. A quanto pare, invece, nelle intenzioni di Pasolini, il messaggio vuole essere ben più ampio e rivolto alle principali categorie di potere (giudiziario, aristocratico, economico e religioso).
Ora, ponendoci in questa chiave di lettura, mi pare che l’associazione potere-violenza non sia per nulla scontata come il regista vorrebbe far credere. Pasolini, infatti, strumentalizza il potere a suo piacere, buttando nel calderone dell’orrore tutto ciò che egli odia e che identifica con ordine, istituzione, regola, mercato: tutte realtà perfettamente conciliabili con l’etica, la civiltà e il rispetto umano. Ecco allora che questa conclusione diventa oltremodo eccessiva, abnorme, a tal punto da implodere su se stessa. Insomma, non sta in piedi.
Di questa implosione non resta che la semplice sequenza delle aberranti giornate di alcuni criminali depravati, rappresentati da quattro fascisti (ma qui il fascismo non c’entra nulla, se non come pretesto). Uno spicchio di umanità deviata e perversa. E’ difficile andare oltre questo inutile e disgustoso quadretto, che avrebbe lo scopo di scuotere lo spettatore di fronte al potere che diventa "*****" da mangiare, il cui sapore sapevamo essere nauseante e vomitevole già prima della gustosa visione offertaci dal regista bolognese.
Un film svuotato di ogni contenuto, piatto anche nello squallore che vorrebbe trasmettere, tronfio di uno schifo ininterrotto e gratuito.
Si salva un certo pregio stilistico della scenografia e della fotografia, ma tutte le denunce al potere capitalistico che Pasolini avrebbe voluto lanciare con questo film metaforico, non si colgono assolutamente. Una metafora, che dire azzardata, è dire poco. Pasolini va letteralmente fuori strada, trascinando con sé tutti i significati anticapitalisti e anticonformisti che si era proposto e che finiscono per essere talmente pretestuosi, da svanire prima di essere colti.
Del resto, non è certo nel pensiero e nelle interviste di Pasolini, che va cercato il significato del film, quanto piuttosto nel film stesso, che deve poter parlare "da solo" e che invece si limita, con un’insistenza molto sospetta, direi patologica, a sguazzare nelle feci e nel sangue, senza raggiungere un senso compiuto, senza un’alternanza emotiva dei personaggi (necessaria per creare empatia e partecipazione nello spettatore), senza pulirsi di riscatto o di speranza, perché inchiodato da una critica sociale pretestuosa e debole quanto autocompiaciuta e masochista.

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Ultima risposta 03/01/2012 18.32.56
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DonzyLeeJones  @  21/08/2011 11:27:10
   3 / 10
Film disgustoso, non tanto per i contenuti (e alcuni sono realmente forti, come ad es. la ragazza che mangia per terra e nel cibo sono presenti chiodi) quanto per le situazioni e i dialoghi veramente senza senso.
Se l'idea era quella di far vivere allo spettatore il dramma dei soprusi che sono stati commessi a quelle donne e uomini, ci riesce nelle immagini, non certo nella narrazione, spesso troppo "complicata".
4 deviati mentali "giocano" con delle persone. Le abusano. E fino a qua film del genere ne abbiamo visti, ma che senso ha il rito del matrimonio per esempio?
E le vecchie meretrici che raccontano di esperienze passate?
Pessimo. Non sono riuscito a vederlo fino alla fine.

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Ultima risposta 04/10/2011 13.17.42
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ifry  @  14/08/2011 17:22:36
   4½ / 10
l'ho trovato banale ed a volte comico.
so quale fosse l'intento del regista e lo scopo del film, ed ho messo 4 1/2 in quanto pasolini non vi è riuscito.
Non vi è riuscito in quanto non ho provato nessun tipo di emozione nel vedere le immagini.
ho letto il libro (quasi tutta l'opera di de sade) e sapevo a cosa andavo incontro, ma il distacco dato dal regista verso lo spettatore è enorme. non mi ha dato nessuna emozione.
le perversione ci sono, mi hanno dato fastidio ma non più di tanto, in quanto non c'è stato nessun tipo di coinvolgimento. spessore psicologico dei protagonisti, o almeno il senso delle perversioni.
la perversione esiste se ha un senso. nel film, questo senso è assente.
de sade spiegava la perverzione con una prosa che raggiunge livelli altissimi di letteratura, dando anche un minimo di psicologia e storia ai protagonisti.
pasolini si limita ha mettere una accozzaglia di scene raccapriccanti, per carità, ma totalmente asettiche. nessuno sa nulla di nessuno.
anche la metafora dei nazisti la trovo inutile e fatta male. ci stava. magari poteva sfruttarla meglio.
mi aspettavo molto, ma molto di più.

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Ultima risposta 22/12/2011 14.40.34
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sonoalessio  @  08/08/2011 17:31:11
   4½ / 10
Film insulso ma di sicuro non banale. molte scene del film sono proprio raccapriccianti. fuori luogo inoltre addossare a dei gerarchi fascisti la colpa di queste angherie. E non perchè non siano stati capaci di nefandezze simili, ma solo perchè ho avuto l'impressione che il loro coinvolgimento sia del tutto gratuito. Chissa perchè i fascisti sono sempre il capo espiatorio usato da molti intelletuali o aspiranti tali dal dopoguerra ad oggi. Nel film rappresentano chi detiene il potere e ne abusa come vuole. In questo senso forse, Pasolini era più fascista di tanti altri. Infatti, sebbene non si abbia la certezza assoluta, è quasi sicuro che trovò la morte per mano di un ragazzo che si era rifiutato di sottostare alle sue sevizie sessuali. Quasi una rivincita nella vita reale, da parte di una delle giovani vittime del film. Al destino non manca il senso dell'ironia.

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Ultima risposta 19/10/2011 12.49.47
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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  09/07/2011 17:05:11
   10 / 10
Lo scopo di Pasolini era quello di utilizzare lo sfrenato uso del potere, portato all'estremo della degradazione sessuale, come metafora del fascismo, visto come una filosofia che venera il potere in sè. Ma ci sono anche altri contenuti. In una scena particolarmente famosa una ragazza nuda viene forzata a mangiare escrementi, secondo Pasolini una metafora del consumismo capitalista e della sua produzione cibo-spazzatura. La fine del film é un'orgia crudele in cui alle vittime strangolate e scuoiate vengono tagliate le lingue e bruciati i capezzoli. Il tutto si svolge tra la musica dei CARMINA BURANA di Carl Orff, che Pasolini considerava musica fascista, e una lettura dei CANTOS di Ezra Pound, il poeta americano che sostenne Mussolini. Il film ha un innegabile potere scioccante, ma ciò che in assoluto risalta più inquietante é il fatto che da questo punto della sua carriera l'autore abbia assunto un atteggiamento ambiguo verso il corpo e la sessualità. Se l'obbiettivo della pornografia é eccitare il desiderio sessuale, SALÒ non rientra in questa definizione, perché il suo effetto, e presumibilmente il suo scopo, é di provocare il disgusto. Poco dopo che questo film intenso e sconvolgente venisse termimato, e prima della sua uscita, Pasolini fu assassinato.SALÒ fu censurato in molti Paesi e solo di recente é stato messo in commercio in UK e negli USA.

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Ultima risposta 11/11/2011 12.12.11
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bucanto  @  06/07/2011 13:33:25
   10 / 10
Io sono una grandissima ammiratrice di Pier Paolo Pasolini in generale ma posso dire che questo è stato il suo più bel film,stupendi anche capolavori come Uccellacci e Uccellini o Accattone (e ovviamente tutti i suoi film).

Ma soffermiamoci su questo film.
Salò è qualcosa di straordinario perchè non è uno di quei film che vedi e poi puoi anche dimenticarlo....ma SALò NO!
Salò è un film che ti rimane impresso nella mente,nel cuore,nell'anima.
Pasolini vuole mostrare la natura animale dell'uomo,la sua malvagità,la crudeltà.
La scena dove i 2 ragazzi stanno per fare l'amore ma vengono uccisi indica che non c'è salvezza da quella galera e che neanche un sentimento forte come l'amore potrà mai salvarli.
è un film a tratti strazianti,ma credo che Pasolini voelsse fare proprio questo: far aprire gli occhi alla gente.
Il film non può essere definito scandaloso secondo me,perchè nel corso dei secoli l'uomo ha fatto le cose peggiori,l'uomo d'altronde è un animale e Pasolini ha semplicemente fatto notare allo spettatore di cosa si può essere capaci.
Lo scandalo sta nella censura di qeusto film per così tanti anni!
è assolutamente vergognoso che è un film dalla qualità elevatissima sia stato ritenuto addiriturra "pòrnografico" da molti critici.
è vergognoso.
Questo film fu girato nel 1975 ma la malvagità delle persone esiste anche nel 2011...come al solito un grandissimo PIER PAOLO PASOLINI che riesce a far trasparire eleganza e verità in un film "cattivo" e spietato quanto la realtà.
Purtroppo l'ultimo capolavoro del grandissimo maestro.

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Ultima risposta 13/08/2011 12.14.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  27/03/2011 12:36:49
   10 / 10
Non mi riprenderò mai del tutto dopo aver visto Salò. Quando un'opera ti sventra l'anima con tanta elegante ferocia, impossibile rimanerne indenni.
A meno che non si abbia una coscienza.

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Ultima risposta 30/03/2011 20.17.14
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Invia una mail all'autore del commento marco986  @  25/01/2011 17:09:50
   6 / 10
Ultimo film di Pasolini ( non certo il suo migliore).Sicuramente sono molto più belli altri film del poeta
e regista friulano

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Ultima risposta 25/01/2011 17.30.03
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Clint Eastwood  @  26/12/2010 17:10:17
   2 / 10
Guardo a sinistra guardo a destra e dico rispetto. Guardo avanti e dico solamente che l'ho visto. Mi giro indietro da ciò che ho visto - una schifezza senza scopo né fine, improponibile.

Considerato tra i maggiori film scandalo del secolo. Censurato per quasi quindici anni e ancora e ancora ... una storia alle spalle. Ho guardato il film in compagnia di qualche birra e un pugno di pistacchi ascoltando storielle di "dita nel ****"/"vagina bagnata"/"ingoiare la piscia"/ecc e assistendo a torture disumane a rimanerne inalterato per tutta la visione.
Certo, l'idea di un potere anarchico/manipolatore rende bene il concetto e mi trovo d'accordo. Le scene, i dialoghi sullo sfondo sessuale come metafore sulla mercificazione dei corpi/abuso senza una logica, è accettabile. Il peccato più grave è che te lo sbatte in faccia per 111 minuti e tu paziente, tranquillo a trovare l'unica consolazione nella bottiglia di birra sottomano che ti tiene ancora a gala per non troncare la visione di un non-sense.

Probabilmente Pasolini sfrutta (anche) il periodo di alcuni temi tabù e gira un "qualcosa" che dura quasi due ore per decorarne il proprio mito. Ma adesso, oggi che n'è rimasto ? Niente, un'idea che vacilla, che vola da una parte all'altra senza ottenere un suo posticino preciso nel contesto storico. Non mi sono mai piaciuti i film estremi, rare occasioni forse. Questo film, che ha dell'estremo, voleva/vuole risvegliare l'indifferenza di quella base piramidale che tiene l'intera struttura sulle proprie spalle dove solo quelli in cima sono propensi a ricevere la luce del sole e il suo calore. Non proprio. Inconsapevolmente il regista sbaglia totalmente la mira perché nell'acquisire un maggior pubblico, un maggior consenso e di conseguenza un risveglio sperato, il popolo non ha bisogno di pippe mentali e pseudo intellettualismo che solo 2% riesce a cogliere e ne fa tesoro, ma di vere presentazioni, fatti veri, quotidiani, umani e alla portata di tutti al costo della banalità e della retorica. Non del "più bel deretano" e via dicendo.

Manco fosse girato da Madre Teresa in persona non posso attribuire alcun merito poiché non fornisce un riflessione degna di essere sviluppata e in qualche modo applicata nel piccolo mondo di ognuno di noi, poi se a qualcuno piace vedere/ammirare ciò che mostra diventa un altro discorso.

Rimpiango Seagal e Norris che nella loro tamarraggine, banalità, assenza di un qualsiasi significato cinematografico (se non l'azione fine a se stessa) almeno sono sinceri in quello che fanno ed è ciò che andrebbe apprezzata, la sincerità. Non la presunzione di un incubo protratto negli anni senza una visione futura. Pienamente bocciato.

Il cinema che non fa per me, il film che ho sbagliato a vedere ma che ci tengo a dare il mio contributo come utente con un commento e un voto. Voto tra l'altro regalato nel rispetto di quelli che hanno fatto parte del film come attori. Non condanno ma sconsiglio.

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Ultima risposta 15/01/2011 16.08.06
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anthony  @  10/11/2010 17:26:48
   10 / 10
L'estrema, soferta, violenta e irripetibile dichiarazione di guerra da parte di P.P.Pasolini alle sciagure, ai crimini e ai sistemi criminali che l'Occidente non fatica di certo a fare propri: Consumismo, Capitalismo e (neo)Borghesia.
Il poeta inquadra questi tre sistemi, li studia, li mostra, li seziona, li scandaglia..e li fa digerire al pubblico attraverso la pellicola.

Nessun eccesso, nessuno scandalo, nessuna menzogna, nessuna dittatura sanguinaria..può eguagliare la sciagura e la pesitilenza portatrice dei tre sistemi di morte sopracitati.
Il film è un capolavoro, il canto del cigno di Pier Paolo.
..Il canto del cigno del più importante intellettuale italiano del'900.

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Ultima risposta 17/01/2011 15.42.49
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  05/08/2010 16:32:36
   6 / 10
Eh ma qui il “poeta” ha esagerato di brutto, mi dispiace ma l’ho trovato un film di cattivo gusto, offende e inorridisce il pubblico. Sarà pur vero che nasconde delle critiche forti e non banali, tra cui la chiara frecciata al fascismo, ma ho visto veramente poco al pari di questo film, oltraggioso come non mai (altro che film serbi o maladolescenze).
Mamma mia quanti uomini brutti, almeno fossero guardabili!
Sono più d’accordo con chi definisce Pasolini uno “sporcaccione”!
Mi sento combattuto tra definirlo un’opera d’arte senza eguali, o una porcheria colossale, per cui metto 6 e non ne parliamo più.

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Ultima risposta 13/01/2011 16.54.44
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outsider  @  08/05/2010 19:30:31
   10 / 10
capolavoro disturbante. solo questo. avevo acquistato il dvd in una bella confezione e l'ho venduto dopo averlo guardato con attenzione per non poter cedere alla tentazione di rivederlo.

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Ultima risposta 28/06/2010 22.33.10
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tati83  @  24/04/2010 23:28:01
   10 / 10
senza parole, bellissimo questo film, appena ho finito di vedere e ancora sto tremando, pasolini fa vedere quello che può fare il potere! secondo me è unico non potteva fare nessuno un film del genere, non si pò ripetere, sto senza parolee!

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Ultima risposta 08/05/2010 19.44.36
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LEMING  @  07/04/2010 08:22:14
   3 / 10
Io penso che questo film non sia altro che una rappresentazione delle fantasie sessuali fetish deviate del regista al suo canto del cigno (credo che questo sia stato il suo ultimo film), io non sono assolutamente un bachettone ne uno che si scandalizza facilmente, ma pretendo specialmente se sto vedendo un film che mi spacciano per capolavoro, di non vomitare nel salotto di casa mia, per favore!!
Certo mi si risponderà che questo film è una condanna per gli orrori dei poteri e delle sevizie che questi perpetuano costantemente in tutta l'umanità, ovviamente come potere il regista identifica una congrega di signorotti e prelati fascisti (guarda caso) corrotti e depravati in ogni forma possibile ed immaginabile, ma se io assisto ad un film impegnato, come vorrebbe essere questo, e non ad un fetish-porn, non accetto assolutamente certe immagini e certe situazioni.
Per tutti quelli che considerano questo film un capolavoro, propongo un soggiorno nel girone della mèrda (quelli che hanno visto il film, capiranno quello che intendo).....certo il ragazzo che viene trucidato con il pugno chiuso rivolto alla telecamera avrà di sicuro fatto "venire" molti compagni utenti.
Infine quale logica conseguenza, il regista non poteva finire la sua vita se non nel modo tragico in qui è avvenuto, ma non da un signorotto, ma da un ragazzo di borgata, un proletario, guarda te la vita alle volte.....

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Ultima risposta 17/04/2010 11.41.41
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Suskis  @  15/03/2010 22:53:55
   10 / 10
E'più facile dare un 10 a 2001 Odissea nello Spazio che a questo film, perchè servirebbe forse un'umiltà intellettuale che vorrei possedere. Eppure quel poco che ho conosciuto di Pasolini mi conferma che in questo suo involontario testamento c'è una volontà di ferro, un accusa lanciata con un coraggio a cui non posso che inchinarmi.
Facile dire "un capolavoro andate a vederlo subito!" eppure oggi come in qualsiasi altro momento della storia è davvero importante "andarlo a vedere subito!".
Mi ritengo fortunato per aver visto questo film così tanti anni dopo la sua realizzazione, in un'era in cui grazie a internet chi vuole può vedere davvero tutto (tubgirl adesso fa soltanto ridere). Forse tanti anni fa la violenza e il disgusto che questo film rovescia addosso allo spettatore mi avrebbero distratto (come ha distratto e allontanato tanti). Adesso quel che resta è invece la lucidità del male insito nel potere fine a sè stesso. E'davvero l'inferno quella villa, dove tutti entrando sono già morti. Si può provare a capire chi siamo noi in quella villa (e restare, comunque, morti).

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Ultima risposta 28/03/2010 09.57.56
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Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  26/11/2009 15:54:04
   10 / 10
"Le cose atroci architettate o comunque volute dal Potere (quello reale e non fittiziamente democratico) sono comunissime nella storia, eppure alla comune coscienza paiono sempre eccezionali e incredibili."

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Ultima risposta 30/12/2009 18.16.40
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andreapuma@hotm  @  26/11/2009 01:55:54
   3 / 10
Mi dispiace contraddire di nuovo le menti geniali delle che hanno dato un voto alto a questo film, ma io non riesco a vedere dove sia il capolavoro......la violenza esiste certo ma non a questi livelli, cioè i ragazzi e le ragazze erano di gran lunga superiori di numero alle guardie e degli otto signori, come mai non si sono ribellati????
Ora ditemi pure che non capisco niente di cinema e che non si può dare tre a un capolavoro ma questo è il mio voto punto e basta.

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Ultima risposta 12/12/2009 01.51.34
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Triglia  @  28/09/2009 23:03:12
   3 / 10
Film pessimo!!! Veramente orribile!! con tutto il rispetto per Pasolini, ma questo film mi ha fatto ribrezzo!!

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Ultima risposta 11/12/2011 23.17.43
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Ciaby  @  10/05/2009 19:16:56
   10 / 10
Una grottesca parata delle perversioni umane sotto il segno di un'eleganza stilistica e formale di grande bellezza.
Così come i discorsi della narratrice sono sì volgari, ma densi di vocaboli raffinati e altezzosi, il film è tutto un gioco di proporre l'unione tra sacro e profano, eleganza e volgarità, bellezza e pornografia.
Gli uomini (sia le vittime che i carnefici) non sono altro che bestie. Mangiatori di escrementi. Chi sopravvive lo fa sorridendo degli altri che soffrono, a cui viene strappata la carne, le membra, gli occhi...
Siamo tutti animali in fondo.

Un'estrema e succube rappresentazione di un potere fin troppo estremo e crudele.

Chi è fragile soffre. Si uccide. Persino chi sembrava forte.
Mentre gli altri si masturbano osservandolo.

In conclusione: un film estremo. Sconsigliato a chi non trova un senso nelle perversioni più disgustose.
Un film che lascia spiazzati tutti. CHiunque.
Anche a chi, come me, è parecchio avvezzo a molto cinema estremo.

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Ultima risposta 11/11/2009 18.09.47
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Jh0n_Fr0m_Br0nx  @  27/01/2009 19:54:10
   4 / 10
Perverso....Fin troppo perverso per i miei gusti.
Mi dispiace abassare la media ma veramente ho trovato questo film inutile,irreale e ben oltre i limiti della decenza.Pasolini avrà pur voluto rappresentare l'inferno come da sua visione....ma se il risultato è questo poteva risparmiarci quasi 2 ore di Troi@te......

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Ultima risposta 26/11/2009 01.56.52
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  24/10/2008 16:12:03
   8½ / 10
Ferocissimo atto di accusa contro il Potere, che si enuclea in una sorta di “viaggio” dantesco articolato in quattro (numero ricorrente nell’opera) momenti, nei quali si mettono in scena perversioni estreme quali metafora della degenerazione di chi governa la società. Tutto è concepito in un perturbante crescendo che, partendo dalle torture fisiche per poi proseguire con la violenza sessuale e la scatofagia, culmina in uno sfogo necrofilo seguito dalla agghiacciante immagine dei due ragazzi che ballano: segno di una indifferenza dovuta alla assuefazione alle nefandezze e alle crudeltà perpetrate dai Potenti di turno.
Il sadismo di cui è permeata questa scioccante (e imprescindibile) opera si pone come il paradigma della prevaricazione dei più forti sui più deboli, il cui perpetuarsi, dalla notte dei tempi, è destinato a non avere fine, ma soprattutto ad essere accettato passivamente quale inoppugnabile ed inevitabile stato delle cose, così come manifesta l’ultima raggelante sequenza.

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Ultima risposta 09/07/2009 18.38.51
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pinhead88  @  09/09/2008 17:47:50
   9 / 10
Senz'altro una curiosa pellicola del'75 di Pasolini..questo film è stato proibito per 21 anni in Italia perchè troppo "estremo",poi ultimamente è stato recuperato tra gli introvabili..Pasolini in questo film si ispira ad alcuni racconti orgiastici del marchese De Sade o anche all'inferno dantesco,per poi ricatapultarlo nella repubblica di Salò..
è un film perverso e crudo,sicuramente non è un film per tutti...o piace o non piace.

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Ultima risposta 09/03/2009 14.30.59
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JOKER1926  @  27/08/2008 15:54:47
   7 / 10
In una anomala classifica delle pellicole più orride, efferate, inumane, bestiali di tutti i tempi troviamo al vertice senza alcun dubbio "Salò o le 120 giornate di sodoma"...
Pier Paolo Pasolini si supera confezionando un Opera che ha fatto e farà per sempre scalpore…

Prima di penetrare nei remoti meandri del film è doveroso trattare (anche in modo superficiale) le "caratteristiche mentali" del regista…
Pasolini era sicuramente di sinistra, ma non doveva diffamare la destra, (il fascismo nel film non centra niente!) ma comunque viene clamorosamente infangato questo movimento…
Il "processo di diffamazione" continua… verso il finale perde la vita un ragazzo che era con la ragazza di colore (il pugno chiuso era davvero indispensabile!?!)…
Il regista introduce (per pure necessità si spera ) il fascismo come metafora del potere e poi la tralascia per riprenderla in modo fine e provocatorio verso il finale con la scena citata…
Su il tutto non sono assolutamente d' accordo, leggendo la trama (senza aver visto il film) si può attaccare gratuitamente il fascismo… Clamoroso Pasolini!

Quattro potenti fascisti (ripeto fascismo è solo metafora di potere, di supremazia…) imprigionano in una grandissima abitazione una serie di persone: vecchie putt.ane, giovani e giovane…
Lo scopo dei potenti è quello di "saziare" le proprie "voglie"…
In linea di massima lo spettatore potrebbe pensare ad un' orgia sensuale che inizia e si arresta al piacere di scopare…
Ma questa "ingenua " concezione è stroncata all'istante…
Dietro le mura della grande casa si genera l'impensabile…
I quattro "signori" circondati da giovani e giovane (alcune di esse molto piccole, quasi bambine), godranno in modo assai perverso…
Il sesso metaforicamente è il "punto di coesione" fra i potenti e i deboli…
Solo che i primi lo fanno con immenso piacere, la seconda classe è puramente costretta nell'agire in questo ambito (ovvero quello sessuale)…
Ma come detto il sesso è solo un "ritaglio" dell'intero catastrofico "mosaico" perverso…
I giovani devono mangiare addirittura i loro stessi escrementi, legati al guinzaglio leccano e mangiano cibo…
Questa pellicola è composta da scene al limite dell' immaginabile, la scena del chiodo "impastato" nella torta e poi dato alla ragazza è l' apice della violenza…(ma forse apice è esagerato! siamo solo all'inizio…)

Pasolini crea un film "Dantesco", in esso ci sono diversi richiami numerici (il numero 4), infatti su questo semplice numero si generano tutti i "tasselli" che compongono il Maestoso Ribrezzo…
Infatti sono quattro i "volti" della pellicola: il Potenti, I soldati, I servi e le vecchie "dame"…
Inoltre il regista "scompone" il film in quattro "porzioni": "Antinferno", "Prologo" , "Girone della mer.da", "Girone del sangue"…
Il film si "nutre" di violenza, mortificazioni e di meschinità allo stato Solenne…

Le vittime impotenti sono costrette a concedersi in ogni senso ai "Padroni"; la parte iniziale è molto interessante, c'è la "selezione" delle future vittime, dopo tutti sono trasferiti nel grandissimo luogo…
Ogni vittima è spaventata, incosciente di ciò che a breve si genererà dai corpi e dalle menti dei Padroni…

Pasolini esagera, i quattro potenti inglobano praticamente tutte le possibili ed immaginabili perversioni umane, sono pedofili, si eccitano nel vedere persone morire, sono omosessuali, e assurdamente malati…
Essi sono esseri ripugnanti, mangiano le feci delle loro vittime, si fanno scopare da giovani di 14/15 anni, ingeriscono urina di altri…
La cattiveria umana è illimitata, ma il regista supera questo "immaginario" limite e penetra incredibilmente nell'abisso dell'impossibile e della crudeltà assurda, impensabile , scioccante,traumatizzante …
Dopo la prima parte il film si "rassoda" e prosegue nella sua lunga "marcia" di disgusto…
"Il girone della me.rda" è una parte maledettamente crudele, le vittime ingeriscono (addirittura con cucchiai) le feci…
La tavolata "imbandita" dagli escrementi dei componenti della casa è disgustosa, a mangiare queste "delizie" sono in primis i quattro "signorotti"…
I giovani impotenti si lasciano andare fisicamente e psicologicamente, ormai sono costretti a morire (soprattutto sul piano mentale) e sottomessi non hanno assolutamente via di salvezza…
L'ultima parte della pellicola ("Il Girone del Sangue!) è la somma celebrazione della violenza allo stato Interstellare, i potenti si eccitano nel vedere ragazzi torturati; il fuoco sotto il pene, "cavate" di occhi , tagli da mattatori alle serve e torture inumane compongono l' enfasi di questa convulsa pellicola…
Le idee di Pasolini diventano pura e crudele realtà grazie agli egregi effetti speciali, fotografia buona e applausi al "maledetto" cast, gli attori praticamente inglobano l'essenza del male, della perversione…
Una mostruosa scena (durante il primo racconto della vecchia "dama") vede protagonista un Potente osannare allo spasimo la donna, l'uomo vuole tutti i dettagli sulla sua "avventura" sessuale…
"Salò" è un mosaico di scene crude e fuori da ogni logica, film destinato a poche persone (come Me), la pellicola è brutale è suggestiona a morte il pubblico…

All'epoca questa pellicola fu censurata e maledetta pressoché da tutti, numerosissimi tagli e varie animatissime discussioni…
I quattro maniaci nel film sono anche pedofili e diventano icone "mortali", estremamente pericolose per la massa (soprattutto quella giovanile)…

Pasolini dunque denuncia palesemente l'abuso di potere da parte dei potenti, il regista evidenzia in modo netto, limpido l'abisso sociale (fra ricchi e poveri)…
Come Lado anche Pasolini è spudoratamente contro la borghesia, molte le scene che lo fanno intendere…
I potenti sono persone apparentemente fini e istruite, abiti di classe nascondono i corpi malati di essi…
Ma ripeto il regista eccede generando un film mostruoso fuori da ogni canone di logica , lo spettatore sarà disgustato…

La scena finale è eloquente, Pasolini attacca nuovamente la borghesia, le giovani guardie ballano e pensano ad un roseo futuro con le rispettive ragazze…

"Salò o le 120 vittime di Sodoma" è un film che denuncia il potere (il regista comunque aveva delle idee estremiste di sinistra a Mio Avviso) dei potenti che si nascondono e si esaltano in un caldo ed elegante vestito nascondendo la loro insana voglia di perversioni e di uccisioni…
Oltre a questioni socio-politiche, Pasolini retrocede alle origini affermando con metafore e varie simbologie il male incurabile del mondo: La violenza…
Ma dietro questo grande e remoto problema ne nascono altri: la perversione, il senso di superiorità, la meschinità …
Viaggio nella massima esposizione della perversione che fa rima con Morte…
Il film quindi non si ferma all'effetto visivo (già sconvolgente) ma milita nel profondo e tratta argomenti pesanti e noti, anche se il tutto da Pasolini è amplificato in modo pazzesco, infatti il regista ha come obbiettivo soprattutto quello di denunciare le alti classi della società, potenti della politica rei di sfruttare i deboli,ma sbaglia celebrando la (presunta)c attiveria dell'alta classe in modo catastrofico, spropositato e illogico…

Comunque la pellicola bene o male impressiona lo spettatore e rimane impressa nelle menti della massa, il sangue, le violenze psico-fisiche, e le più indicibili perversioni si aggregano in questa bestiale pellicola degna di una totale e irrevocabile censura…

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Ultima risposta 09/09/2008 21.33.16
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zoscolo  @  16/06/2008 12:51:33
   7½ / 10
premetto che è il primo film di Pasolini che vedo..avendo letto i commenti ho capito che non potevo vederlo prima di essermi un minimo documentato su Pasolini....tuttavia non riesco a dare un significato piu profondo alla pellicola non piu di quanto abbiate gia fatto voi, la violenza , la depravazione,l'indifferenza al dolore....ci sono tutte ma al di là di questo non cè piu nulla a parere mio.
Sarà che sono difficilmente impressionabile o forse perchè ho preteso troppo di capire un film del cui regista ignoro le caratteristiche...... comunque prometto che mi documenterò e guarderò altri suoi film per poter meglio capire questo....
cmq il voto non è assolutamente negativo perchè l'intento del regista l'ho colto pienamente..

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Ultima risposta 06/09/2009 09.03.17
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  14/03/2008 18:03:18
   9½ / 10
Che questo film sia un grande film è indubbio. Che sia necessario avere una conoscenza di base di PAsolini artista, anche.

La pellicola è esagerata, grottesca, dura, difficilmente digeribile, perversa e malata (come malata è la società borghese, per Pasolini, in maniera irrimediabile). Questo film è però anche una parabola sul potere (il fascismo è solo una metafora, Pasolini non era così limitato), sul sesso come mezzo del potere e sugli effetti del potere stesso sui potenti. Ma ci sarebbe tanto da approfondire. Di certo non c'è banalità, ne compiacimento.

Si parla di capolavoro. Probabilmente lo è. Io l'ho digerito male, vederlo per me è stata una sofferenza, sicuramente non lo rivedrei una seconda volta (anche se gli effetti ne verrebbero stemperati, in questo caso). Ne sono rimasto estremamente colpito, anche in negativo. Pasolini è al di là delle tecniche cinematografiche.

Scenografia e Musica sono elementi importantissimi, la seconda soprattutto. Perfetta e innovativa la fotografia.

Non mi sento di consigliare questo film, non è per tutti. Limitandosi a vederlo senza rendersi conto di quello che c'è dietro e, soprattutto, prima, rischia di renderlo indigesto. Credo si debba avere una grande consapevolezza di quello che è il pensiero del regista, nonchè l'opera di De Sade, da cui è tratto.

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Ultima risposta 30/06/2009 09.08.55
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  06/03/2008 12:52:31
   10 / 10
Sono sconcertato più che dal film stesso, dalla superficialità con cui è stato interpretato da diversi utenti.
Il film "pecca" di estremismo, di perversione sessuale, ma il sesso di Pasolini è la sua estetica narrante a cui più è affino, ed in particolar modo in questa pellicola non è altro che la metafora della vita, e della sua dignità soffocata di conseguenza.
Questa grandiosa allegoria di caratteri storici è il testamento intelligente di una rappresentazione altrettanto intelligente dell'umano e il disumano, del naturale e l'innaturale, come l'uomo la donna, le feci ed il sesso, tutti elementi ambivalentemente interpretabili nell' uso e nel consumo.
Un viaggio allegorico nell' inferno, nell'abuso di quel potere che può condurre la brama ed una specifica ideologia, anche politica.
Se da comunista Pasolini fece riferimento in particolare al fascismo, o al regime Hitleriano, dove tutto può essere collegato metaforicamente ai lager nazisti e a quello che succedeva all'interno di essi, condanna in ogni modo qualsiasi forma di potere capitalista, il film quindi può essere contestualizzato in qualsiasi epoca e frangente politico/sociale.
Fotograficamente splendido, è un vero capolavoro da vedere e rivedere, altrochè solo per stomaci robusti.

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Ultima risposta 11/04/2008 17.27.13
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gei§t  @  25/02/2008 16:12:48
   6 / 10
Nauseante. I carnefici usano il loro potere per compiere qualunque bestialità sulle vittime e tali abusi sembrano tanto più inumani per il fatto che lo spettatore non riesce a coglierne alcun lato "attraente"... solo si percepisce la nausea.

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Ultima risposta 22/03/2008 15.48.34
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sonhador  @  19/01/2008 01:10:49
   4 / 10
un film orrendo e inutile.. Non c'era bisogno di riprodurre un tale orrore per mostrare fino a dove può arrivare la crudeltà di molti uomini. Da parte di Pasolini mi è sembrato un ignobile tentativo di infondere nello spettatore lo stesso odio che lui nutriva per l'umanità intera. E' la mia opinione, vi prego di rispettarla.

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Ultima risposta 06/03/2008 14.13.41
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Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  29/11/2007 21:47:30
   3 / 10
Visto ad oltre 30 anni dalla sua uscita nelle sale, l'ultimo film del Pasolini regista è faticosamente distinguibile da una qualunque moderna pellicola porno feticista di amatoriale livello. Le metaforiche allusioni ad una società contemporanea dedita alla completamenta mercificazione dell'individuo divengono facili pretesti per mostrare con occhio compiaciuto ogni sorta di perversione e violenza gratuita. Lo scontato pessimismo dell'autore, enfatizzato dai toni grotteschi della narrazione, da un deviante perseguimento del libero arbitrio e ad una deumanizzazione esasperata, non riesce a rapportare l'opera ad un contesto compiuto nè a ad affondare veri colpi bassi in maniera credibile ad una qualsivoglia entità sociale. L'attacco al potere e ad ogni forma di sopraffazione, debole e generalista, finisce con il somigliare molto più una ribellione maldestra alle regole dell'etica e alle convenzioni morali. Il film che ha una nutrita schiera di sostenitori, anche tra i critici, è divenuto un (s)cult soprattutto per via della sua ostentata volgarità e truculenza.

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Ultima risposta 02/11/2015 13.38.06
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benzo24  @  28/10/2007 19:45:23
   7 / 10
indubbiamente un film ripugnante, ma allo stesso tempo anche molto affascinante. è anche vero che è un film di un pervertito, ed è anche abbastanza cruento e schifoso ed esagerato, lontano dalla realtà, molto vicino invece alla perversione omosessuale. un film da vedere certo ma non è certo un capolavoro, anche perchè pasolini come regista non è certo il massimo.

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Ultima risposta 25/01/2011 15.58.33
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  22/09/2007 11:16:52
   7 / 10
Per quanto lo spessore e la profondità di questa opera siano notevoli, non si può negare che Salò è davvero un film difficile.
L'analisi sociologica, politica e religiosa è intesa in modo esemplare, preciso, un film profondo, ricco di riflessioni, cruento e disturbante.
Per il tempo è stato un capolavoro, contestualizzato al periodo storico si comprendono anche certe scelte stilistiche a dir poco discutibili, vederlo oggi, senza un'adeguata preparazione culturale cinematografica, lo si può vedere eccessivo e a tratti di cattivo gusto.
Insomma un film che richiede una certa conoscenza per apprezzarlo......

Personalmente, nonostante su questo film e su Pasolini ne conosca abbastanza non riesco ad andare oltre un 7 per una serie di tematiche nella cinematografia pasoliniana che proprio non mi vanno giù.

Se Pasolini ci parla di LIBERTA' SESSUALE PERCHE' VIVE IL SESSO CON TANTO SENSO DI COLPA e ancora di più quello omosessuale?
Il suo sentirsi peccatore e nello stesso tempo la sua sessualità discutibile (Pasolini andava con gli adolescenti) sono presenti in tutti i suoi film, cossichè alla fine non riesci a capire quale sia il messaggio dei suoi film, sempre ambigui e a volte sopra le righe.
Un tormento interiore che è reso benissimo nei lavori ma che alla fine non trova mai soluzione, sebbene la società del tempo una soluzione l'aveva trovata si chiamava LAICITA'!
Qui siamo in piena apoteosi, forse il suo capolavoro, sicuramente il suo capolavoro dove emergono tutte le caratteristiche positive e NEGATIVE del suo cinema

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Ultima risposta 10/11/2010 17.13.21
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  11/09/2007 22:44:54
   10 / 10
Il testamento involontario del più grande intellettuale del XX secolo.
Una discesa agli inferi cruda, violenta, sadica ed umiliante ma al contempo grottesca e surreale.
Una lama affilata che lentamente fende la carne.

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Ultima risposta 18/10/2011 15.13.42
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InSaNITy  @  05/09/2007 20:04:28
   9 / 10
E' un fim violento, crudissimo, perverso, che a chi non ama o soprattutto non conosce Pasolini (come intellettuale in toto e non solo come regista) dubito che potrebbe piacere.
E' una pellicola semplicemente spiazzante, che solo lui poteva avere il coraggio di fare, e soprattutto, esserne in grado.
Sinceramente le scene che mi hanno più..destabilizzato, diciamo, non sono state tanto le efferate torture e le sevizie, bensì il finale, ossia: l'assuefazione alla violenza.

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Ultima risposta 14/04/2008 17.36.04
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Invia una mail all'autore del commento Andrix84  @  05/09/2007 18:54:02
   6 / 10
Esageratamente pesante.La sufficienza la meritano la prova degli attori.

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Ultima risposta 25/02/2008 23.19.50
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Hilarion89  @  27/06/2007 13:25:35
   5 / 10
Questa ultima opera di Pasolini è quella che divide la fetta di pubblico perfettamente in due parti.Da un lato c'è chi parla di moralismi e bigottismi,dando per scontato il fatto che Pasolini abbia fatto questo film solo per descrivere il suo animo e il suo pensiero nei confronti di vittime e carnefici della guerra e"non",mentre l'altra fetta di pubblico è quella che urla al capolavoro,quella che ritiene che il nudismo sia arte durante il soggiorno nella villona padana e che gli escrementi non suscitano nient'altro che interesse o messaggio politico.
Io personalmente non faccio nè moralismi e nè mi schiero contro nessuna opposizione critica.D'altronde si parla di un film che all'epoca,ma ancora oggi,fa scalpore in tutte le sue fasce.
E' il film più crudo di Pasolini ma anche fra i più maledetti del cinema italiano.
La storia narra dell'epoca nazi-fascista dove quattro donne e quattro uomini vengono portati in questa enorme villa nell'italia Settentrionale,rinchiusi e ammaestrati da quattro signorotti della borghesia e quattro megere di alto borgo.
Le vicende si dividono in quattro parti:
L'antiferno che rappresenta le virtù e le capacità di ogni giovincello/a rinchiuso nel casale e ogni perversione nichilista dei signori fascisti e dei loro militari.
Poi successivamente c'è l'era dei gironi.Il primo è quello delle manie.Ogni signora pian piano racconta le sue esperienze sessuali più perverse e sporche che ci siano all'intero pubblico nel casale,tutto ambientato in una sala chiamata"di orgie"e dove i ragazzi e le ragazze sono tenute nude e buttate sul pavimento,pronte per essere sfruttate come meglio si crede.
Il girone della ***** è invece rappresenta il rifiuto del genere umano,lo sporco che c'è in ognuno di noi e l'ipocrisia che uccide.Infatti non si fa altro che mangiare i propri escrementi o di quelli altrui.
Mentre l'ultimo girone,quello del sangue,rappresenta la mort,la sofferenza,la perdizione eterna di ogni essere vivente ormai condannato a soffrire per sempre,senza contare i loro peccati o le loro innocenze,facendo regnare solo l'indifferenza(così come si vede nell'ultima scena del ballo fra i due uomini).
Insomma un film sicuramente interessante su tutti i punti di vista,sia sul lato umano che sul lato filosofico e letterario,si parla di De Sade(autore sove si è ispirati a fare il film),si fa riferimento a Baudelaire,alle politiche chiavi di Voltaire,Artaud,Nieschte e l'ambientazione boccacesca che richiama maggiormente la cultura illuminista,dove regnava chi era padrone e chi invece doveva sottomettersi alle regole.
Regole che valgono anche in questo casale lontano dal mondo esterno,dalle macerie e dalle vicende che porta la guerra.Un regolamento che se si infrange puù causare spudoratamente la morte o chissà quale desiderio perverso dei signorotti.
Un film sfrontato che parla liberamente di omosessualità,e quì bisogna dirlo che Pasolini ha trovato pane per i suoi denti,forse non c'era bisogno di mostrarsi così tanto attraverso un semplice film politico(ricordiamo che Pasolini nella sua vita è stato accusato di pedofilia e prostituzione),due argomenti ricorrenti del film,forse fin troppo ricorrenti che possono dare facilmente fastidio,chissà forse si tratta di un castigo a sè stesso o di pura casualità?
Inoltre il film all'epoca fu enormemente accusato dalla Chiesa e denunciato sempre da essa,furono cancellate le versioni integrali perchè accusate anche di facile"pornografia"(che del tutto è anche vero),addirittura ci si mette in discussione anche l'entrata in scena di minorenni che urta non poco l'animo dello spettatore.
L'odio,la cattiveria,la sopraffazione di ogni singolo intervento,questa eccessiva voglia di far notare il lato così meschino dell'uomo,forse arrabbiato per quello che succede nel mondo e quindi colto dalle sue perversioni più sadiche e maledette.
E'recitato molto bene,i dialoghi sono di una complicità che va dalla classe al"kitch",dal gusto della borghesia fino al disgusto delle scene.
Insomma un film da 1 o da 10,lo si ama o lo si odia.Io personalmente l'ho odiato per la sua cattiveria ma apprezzato per la sua compostezza e raffinatezza al tempo stesso.E'cinema d'epoca ed è difficile che ce ne siano di così ancora oggi,ma spero che questa grossa"cattiveria"interna del regista non sia contagiosa anche ad altri...

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Ultima risposta 15/03/2008 11.55.15
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AKIRA KUROSAWA  @  20/05/2007 20:34:19
   10 / 10
forse il capolavoro di pasolini. cattivo e molto crudo , ma è la vera crudelta umana che a volte purtroppo si manifesta cosi spiegata.
il film è diviso in modo analogo alla struttura infernale dantesca ovvero in tre gironi: delle manie, della ***** e del sangue e delle donne narrano dei racconti che servono ad ispirare i 4 fascisti proprio come nel decameron( storie raccontate).
perfetta la musica di morricone che trasmette al tutto un aria davvero infernale, perfetti gli attori che interpretano i ruoli dei cattivi alla perfezione.
un film per stomaci robusti perche le scene sono davvero crude, al limite della sopportazione , e proprio per questo all inizio questo film non mi era piaciuto , solo dopo averlo visto 4 volte sono riuscito a comprendere la genialita. capolavoro

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Ultima risposta 05/09/2007 20.06.58
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Duca di Blangis  @  28/03/2006 21:44:43
   10 / 10
Sconsiglio questo film a chi non può sopportare: la crudeltà, il sangue, gli escrementi, coprofagia....IL SADISMO
Si parla spesso a vanvera di sadismo; il bambino che tortura la lucertola è sadico!!! Ma per favore !! Il sadismo è ridurre le persone a OGGETTI e di questi farne ciò che si vuole.
Il film è un climax di violenza psicologica e fisica che arriva a livelli non immaginabili ma purtroppo a livelli UMANI.
La tecnica del film la definierei normale, senza particolari pregi, ma artisticamente è a livello di un "Ivan il terribile" e il messaggio del film è il piû sottile, complicato, filosofico al fine di portare ad un obbiettivo: IL POTERE
"l'unica vera anarchia è quella del potere": Frase memorabile del film che spiega un pò tutto: se si possiedono potere e denaro e influenza si è a posto, si può fare qualunque cosa, le conseguenze esistono come per qualsiasi altra persona ma il potere le elimina o le attenua di molto.
Ovviamente i 4 sadici oltre che a questa concezione filosofica profonda sono dei degenerati....sono sadici
Etimologicamente sadico deriva dal Marchese de Sade che ha scritto nel '700 "le 120 giornate di sodoma"; il film è abbastanza fedele al libro(un cambiamento è per esempio il fatto che nel film i sadici sono fasciti) ma se devo essere sincero il libro mi ha impressionato di più.
Molti ignoranti alla fine di quesot film dicono: P.P.P era un pervertito omosessuale. Essi non hanno capito che il sesso è SOLO un mezzo per portare ad un FINE: disponibilità di potere illimitato su altre persone, o meglio oggetti.
Questo capolavoro, dove ogni frase detta nel film è studiata da uno dei più grandi intellettuali del '900, è una critica al capitalismo e al consumismo...ma a mio avviso NON è solo una critica: mostra come la REALTÀ è crudele, come anche se uno tortura a morte un altra persona la fa franca e può ricominciare......mostra come la natura ,che è immorale, sia lontana da noi, ma sia molto più vicina ai sadici: nel libro i 4 pensano di aiutare la natura opprimendo di più i poveri e rafforzando di più i "forti"(è soggettivo)...così dicendo non sto dicendo che chi RINUNCIA alla morale sia un sadico, esso lo può diventare visto che ora è libero dalla morale, ma può anche diventare un essere che accresce la propria potenza e potere su se stesso(vedi NIETZSCHE) al fine di non aver bisogno di altri per rafforzarsi, ma solo di se stesso e di nessun altro...specialmente di un dio!

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Ultima risposta 13/06/2006 00.12.45
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renee  @  16/03/2006 17:01:14
   3 / 10
nauseante..

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Ultima risposta 13/08/2007 10.21.11
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regista  @  27/02/2006 18:47:33
   10 / 10
non sò cosa dire stupendo violento erotico rivoltante w pasolini

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Ultima risposta 14/11/2009 21.19.28
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marv  @  20/02/2006 17:19:41
   8½ / 10
COIVOLGENTE
DRAMMATICO
RIVOLTANTE
NAUSEANTE
SADICO

I LIKE IT ! ;-)

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Ultima risposta 17/07/2007 22.15.47
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pastapasta2  @  17/01/2006 16:29:36
   7 / 10
odio pasolini, tuttavia questo mi è piaciuto perche qui paolo riesce a fare un film stra-malato e perverso come nn se ne sono mai visti. consigliato a stomaci robusti sopratutto la seconda parte( il girone della *****)

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Ultima risposta 05/09/2007 20.09.02
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  24/11/2005 00:32:40
   9 / 10
Lascio malvolentieri il compìto arduo della recensione al mio rivale (ehm) e comunque ho davvero tanto da dire. Questo film mi perseguita da anni, cerco sempre di cercare una verità e trovo sempre risposte diverse. Consumando una lettura "degenerata" (per lui) come l'ineffabile testo Sadiano un amico piuttosto bigotto mi confessa di averne avuto paura perchè "per quanto schifato ha voluto leggere tutto fino alla fine". Il principio su cui si basa l'addattamento di Pasolini non è certo la sua sregolatezza morale (semmai il suo nichilismo a/politico) ma il disprezzo sociale dei quattro aguzzini, che contestano l'ordine e la dimensione del piacere puro a favore della totale anarchia del corpo come oggetto e abuso. L'Ordine viene messo in discussione secondo i criteri che adottava un Ferreri, mentre in Sade troviamo la complicità di un rito che prevarica ogni forma di potere per emanciparla per sè. La Creazione (del testo Biblico) viene sottoposta a una vituperante maledizione cfr. il duca e infatti l'episodio forse più agghiacciante del testo di Sade è l'omicidio di una madre e del suo feto. Salò vive di una certa ambiguità: al rigore scenografico e alla struggente litania del tema musicale si oppone una brutalità raffinata, che cita la comedie francaise e i canti fascisti ("sul ponte di Purati"9 mentre le meretrici (tra cui si nota un'affascinante Elsa De Giorgi) e i quattro aguzzini vivono vaghi momenti di inedita tenerezza e passione, che esprime comunque una sopraffazione che non è mai del tutto coerente, una sorta di redenzione inconscia. La mercificazione del corpo ridotto a carne di deflorazione e amplesso di scatologia e rito bondage diventa la primaria ragione morale. In fondo essa stessa è l'appartenenza a un rito fatalista, dove le vittime tentano solo vaghi esperimenti di fuga, e imparano persino a ridere della loro miserabile condizione. Per gli uomini di potere, gli "scellerati" come direbbe Sade, questo rito non produce che la loro cecità immorale, non vedendo che pur plagiata da paraventi sociali e simbolismi rassicuranti, la dimensione della realtà non è affatto così diversa. Ma al di là della sua apparente vitalità (la vitalità della morte, forse) il film ha qualche crepa che il tempo ha forse incentivato. Ma resta un'opera terribile e affascinante sul nonsense delle motivazioni: che la corsa ai gironi del sadismo passi attraverso giovani soldati, che i ragazzi stessi le vittime, trovino solo la forza di desistere a reazioni scomposte altrettanto tragiche, che esprimano, incarnino, l'emblema del sacrificio anche Divino ("padre perchè ci hai abbandonato?") Il rito stesso del matrimonio celebrato come livellamento tra sacro e profano, perchè secondo il potere "Dio non puo' esistere come peso sociale". L'apolide contraddizione di fondo rivela dunque una società che assume il ruolo di vittima senza curarsi eccessivamente del suo destino. Che accetta l'imposizione della Democrazia falsa e della dittatura piu' bieca ("dopo la guerra tutto finito, si è spento il clamore sugli errori delle scelte", cfr, Pasolini) E i passi di danza dell'epilogo non sono un atto di speranza, ma di indifferenza. L'unico atto di speranza è la sorte della pianista, mentre i due ragazzi restano figure amorfe, future generazioni in balìa forse di altre coercitive complicità. Emblematico è per esempio il giovane trovato a letto con la serva di colore, Ines pellegrini, che muore non prima di agitare il pugno chiuso: un segno inatteso e candido di resistenza, che dimostra che alla forza e sopraffazione altrui ci si puo' ribellare, e che suscita stupore anche negli occhi dei suoi imminenti assassini. Semmai trovo superati certi schemi "en travesti" piuttosto pretenziosi e kitsch, sorretti comunque da musiche religiose che sembrano rievocare (già il b/n) il cinema nordico di Dreyer e il medioevo piu' efferato. Cio' che ancora stupisce del Salò è la riprovazione morale verso un'opera che estremizza e identifica tutte le nostre barriere sociali piu' diffuse. Non è certo decontestualizzante, alla maniera di Bunuel: è solo la bruciante, diabolica metafora NUDA di un mondo che lusinga i suoi ricatti, e che cerca di espellere con la perversione e l'aberrazione dell'individuo ("come puoi credere che ti avremmo ucciso? Lo sai che ti uccideremo mille e mille volte per l'eternità, se l'eternità potesse essere eterna") la condizione Umana dell'esistenza stessa. Nella stessa fossa finiscono innocenti e rei, praticamente

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Ultima risposta 28/11/2005 19.04.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Aliena  @  21/10/2005 15:57:59
   8 / 10
Pasolini è un Poeta del Novecento,
e come tutti i meravigliosamente e contortamente sublimi creatori del secolo scorso
usa l’arte come provocazione irrisoria della realtà sociale in cui si trova
tremenda e angosciante denuncia del potere dittatoriale come fonte di perversità e nefandezza
l’uomo ridotto a corpo nudo privo di stimoli umani,
che diventa volgare animale abusato,
che mangia la sua stessa ***** e che diventa carne da macello,
ma cosa ancora più peggiore: incapace di ribellarsi

questo film è una sorta di sogno perverso, il desiderio incoscio di ogni amante del cinema,
il massimo voyeurismo del viaggiatore immobile
è un film talmente estremo da sfociare nell’oscenità più depravata e impensabile
senza mai risultare volgare

folle…


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Ultima risposta 25/11/2005 11.33.11
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  21/10/2005 13:31:14
   10 / 10
povero popolino. pasolini morì prima di conoscere quelle che sarebbero state le sprezzanti, intransigenti ed illogiche conclusioni del suo ultimo film uscito postumo. E meno male che è schiattato prima, sennò vai a perdere tempo anni ed anni a spiegare ciò che in realtà voleva dire. Dopo la prima non esaltante trilogia della vita "salò" avrebbe dovuto essere il primo tassello di una famigerata trilogia della morte, e dalle ceneri di salò sarebbero seguiti "porno-teo-colossal" e "san paolo(bestemmia)" per la serie: se il buongiorno si vede dal mattino...
pasolini recupera il concetto sadeiano che vuole il potere come entità assolutamente spaventosa se incontrollata, e incastra alla perfezione l'impianto del marchese maledetto con la contemporaneità di cui è stato testimone. ma non inganni il riferimento a fascisti e a salò; salò non è un film "politico" nell'accezione borghese del termine, bensì si propone di indagare cosa sia l'ebrezza del contollo totale. E il risulato non è dissimile dall'anarchia, concetto su cui pasolini ha molto insistito; non c'è nulla di più anarchico del potere volto alla soddisfazione personale; l'anarchia dei molti che porta all'assenza dello stato è trasfigurata nell'anarchia di uno nei confronti di molti; E il modello della villa, una piccola città stato, si apre immediatamente con un proclama poco lusinghiero e conveniente per i suoi abitanti: "voi siete già morti". e poco a poco la corruzione del potere fa appassire tutto ciò che si dimostra vivo e pulsante, non solo nel senso delle persone ma delle virtù stesse; il suicidio della pianista complice è la rinuncia a qualsiasi proclama artistico; l'unica comtemplazione è quella che soddisfa la pulsione scopica, non quella estetica. L'estasi è raggiunta attraverso un progressivo rafforzamento del potere assoluto (e quindi egocentrico, volto a soddisfare ogni minima esigenza), e gli ultimi istanti sono lì a testimoniarcelo. la soddisfazione non è quella dei carnefici, ma di colui che guarda. la corruzione del potere coincide con un voyeurismo estremo che non ammette interferenza. Come di un D io che crea e poi si limita ad osservare il suo mondo creato, così i gerarchi osservanti si beano di ciò che hanno edificato. E uno di essi rovescia il binocolo per prendere ancora più le distanze.
Eh, ma che film phico.

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Ultima risposta 07/11/2005 19.40.05
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farfy  @  17/09/2005 11:10:27
   8 / 10
Ho letto il libro di Sade e mi ha lasciato senza fiato: penso che nessun testo possa superare il limite di eccesso, violenza, volgarità, sesso, di questo libro. Il film non l'ho visto, ma ho guardato le immagini su un settimanale...vorrei vederlo ma non so se è possibile recuperarlo da qualche parte..........

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Ultima risposta 06/11/2005 00.53.37
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la mia opinione  @  13/08/2005 01:03:25
   2 / 10
Pasolini dava piu forza al suo credo politico che all'obiettività artistica che conduceva. Crudo, inquitante, non si puo somministrare fino alla fine, mi fa male la pancia solo a pensarci. "Dio dio perche ci hai abbandonati" (diamine ci sono modi e modi).

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Ultima risposta 25/02/2008 23.47.39
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alesfaer  @  23/07/2005 19:43:04
   3 / 10
x me sto film fa skifo. nonostante la stima x pasolini, tanta crudità poteva risparmiarsela. i film traviano parekkia gente.

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Ultima risposta 29/09/2009 11.34.51
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droppy  @  19/06/2005 20:38:04
   1 / 10
Questo, è un film da pervertiti fatto da un pervertito! Al limite della istigazione alla violenza e alla sodomia! Lo cercavo carico di speranze ma invece è un film spaventoso, da bruciare e cancellarne ogni traccia!

11 risposte al commento
Ultima risposta 15/07/2007 14.46.43
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silvhia80  @  08/06/2005 23:10:27
   1 / 10
Salo' che schifo un film da perversi che non da nessun proposito, un film di corrente che ha nulla da dire

7 risposte al commento
Ultima risposta 27/05/2015 20.11.43
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pirulino  @  22/04/2005 14:45:24
   2 / 10
ma scusate il voto eccellente è perchè il film è targato pasolini production?un film peggiore nella mia vita mai visto. cosa pensate che per fare metafore sulla vita serva sbattere in faccia allo spettatore tale violenza?tali abusi?sarebbe uno schiaffo in faccia non solo all'intelligenza di chi guarda a tenta di capire pasolini ma un feroce attacco al senso critico di ognuno.

13 risposte al commento
Ultima risposta 13/08/2007 10.30.01
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Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  17/11/2004 08:41:11
   9 / 10
Questa pellicola di Pasolini trasporta le vicende narrate nelle 120 giornate di Sodoma, scritte dal marchese De Sade sul finire del ‘700, alla Repubblica sociale italiana del 1944. Tutto il film ruota intorno a 3 componenti fondamentali (la violenza, la musica, la geometria) fuse insieme a creare un perfetto equilibrio in cui il caos regna sovrano: le scene più truculente, che si svolgono per lo più in una sala (definita delle orge) in cui tutti gli elementi sembrano disposti secondo un preciso ordine geometrico, sono infatti sempre accompagnate da un allegro motivetto musicale (che il più delle volte sovrasta le grida strazianti delle vittime).
Non c’è redenzione per i carnefici, che corrotti dal vizio sfruttano la loro posizione di privilegio per soddisfare i propri piaceri sessuali, come non esiste salvezza per le vittime, che schiacciate dalla stupidità dell’ingenuità finiscono per annientarsi l’una con l’altra.
Lo scopo di questa pellicola, secondo quanto dichiarato dallo stesso Pasolini, era quello di protestare con “un film perverso contro la perversione”, ma tale denuncia risulta implicitamente rivolta anche all’essere umano (in quanto tempio della perversione) e quindi alla vita stessa ("E' dunque assolutamente necessario morire, perchè finchè siamo vivi manchiamo di senso.....solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci" - P. P.Pasolini)
L'infinita vividezza di questo film rende lo spettatore vittima delle sue violenze. Un lento, lentissimo viaggio all'inferno da cui sembra impossibile uscire indenni.


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Ultima risposta 06/09/2005 16.23.44
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