Frank Serpico é un giovane poliziotto di New York entusiasta del suo lavoro, ma quando scopre che tra i suoi colleghi regna la corruzione fa il grave errore di denunciare il fatto ai suoi superiori. Da quel momento la sua vita diventa insopportabile, dovrà sempre guardarsi le spalle..
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Non posso fare altro che confermare l'aura di cult assunta dal film di Lumet, uno dei suoi capolavori, uno dei polizieschi migliori di sempre, e uno dei film simbolo degli anni 70. Uno dei punti di forza sta nell'ottimo equilibrio che si instaura tra parti dialogate, scene d'azione, e racconto di denuncia.
Frank Serpico è un personaggio simpatico e poliziotto "alternativo" con i suoi abiti da figlio dei fiori, e il suo look con baffi tipicamente settantiani. E' una vera icona del cinema poliziesco, onesto, integerrimo, moralmente inattaccabile nel suo intestardirsi a porsi come nemico del sistema corrotto. Pacino gli dona una carica carismatica eccelsa e ragala una delle sue migliori interpretazioni. La sequenza in cui s'infuria portando dentro uno "protetto" dai suoi colleghi corrotti, e inoltre accusato di aver ucciso un poliziotto, è tra quelle che più rimangono impresse: realistica e tesa.
Bellissime le scene delle azioni di polizia e delle incursioni a partire dall'iniziale cattura dei neri stupratori, fino all'ultima irruzione, passando per l'equivoco quasi grottesco tra Serpico e i due poliziotti che gli sparavano addosso non avendolo riconosciuto. E' il classico film che non invecchierà mai, e dove si esprime ottimamente lo stile secco e realistico di un regista simbolo di un decennio cinematografico impareggiabile.