Frank Serpico é un giovane poliziotto di New York entusiasta del suo lavoro, ma quando scopre che tra i suoi colleghi regna la corruzione fa il grave errore di denunciare il fatto ai suoi superiori. Da quel momento la sua vita diventa insopportabile, dovrà sempre guardarsi le spalle..
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Vado controcorrente, ma a mio parere a buon diritto: mi aspettavo di vedere azione a iosa, tutta quella bella roba che in un poliziesco dovrebbe ragionevolmente esserci (almeno un minimo), ed invece nulla (a parte la scena finale, che offre pochi minuti in tal senso), solo p.alle, con tutto il rispetto: p.alle senza dubbio servite su di un piatto d'argento (Al Pacino, la recitazione, sono tutti elementi d'alta fattura, anche se il primo a presenza scenica non mi ha molto emozionato qui, trovo che con baffoni e barba lunga, contrariamente al Monnezza che vi si è dichiaratamente ispirato non sia per niente accattivante ed il che ha ulteriormente contribuito a non entusiasmarmi), peccato che sull'andar "fuori tema" per 130 minuti non ci sia nulla da dire ed anche a voler vedere le cose diversamente (ed assolutamente in maniera ragionevole) sulla sceneggiatura, il ritmo ed il movimento sono pressoché agli sgoccioli. Un'insufficienza ad Al Pacino non esiste, ma davvero non capisco come faccia ad avere una media così alta questo film, le due ore e dieci son state davvero pesanti.
Non posso fare altro che confermare l'aura di cult assunta dal film di Lumet, uno dei suoi capolavori, uno dei polizieschi migliori di sempre, e uno dei film simbolo degli anni 70. Uno dei punti di forza sta nell'ottimo equilibrio che si instaura tra parti dialogate, scene d'azione, e racconto di denuncia.
Frank Serpico è un personaggio simpatico e poliziotto "alternativo" con i suoi abiti da figlio dei fiori, e il suo look con baffi tipicamente settantiani. E' una vera icona del cinema poliziesco, onesto, integerrimo, moralmente inattaccabile nel suo intestardirsi a porsi come nemico del sistema corrotto. Pacino gli dona una carica carismatica eccelsa e ragala una delle sue migliori interpretazioni. La sequenza in cui s'infuria portando dentro uno "protetto" dai suoi colleghi corrotti, e inoltre accusato di aver ucciso un poliziotto, è tra quelle che più rimangono impresse: realistica e tesa.
Bellissime le scene delle azioni di polizia e delle incursioni a partire dall'iniziale cattura dei neri stupratori, fino all'ultima irruzione, passando per l'equivoco quasi grottesco tra Serpico e i due poliziotti che gli sparavano addosso non avendolo riconosciuto. E' il classico film che non invecchierà mai, e dove si esprime ottimamente lo stile secco e realistico di un regista simbolo di un decennio cinematografico impareggiabile.
Ahhh...questo si che è un autentico gioiellino degli anni 70;un bellissimo poliziesco "sporco"...con le realtà del ghetto e la delinquenza delle istituzioni.
Non esiste una reale distinzione tra bene e male...non esistono luoghi che rappresentino l'uno o l'altro...il bene ed il male camminano a braccietto...sempre....bisogna solo avere il coraggio di scegliere da che parte stare. "Serpico" è un film che apre uno spiraglio che affaccia su di una realtà agghicciante ed immensa:il mondo della corruzione....
Frank Serpico è un'agente di polizia che iniziò la sua carriera vivendo dentro ad un illusione;sin da quando era piccolo aveva sempre pensato che gli "uomini in blu" erano coloro che "sapevano" e che potevano risolvere i problemi del mondo,perchè dediti alla giustizia...il suo sogno era esserlo pure lui;un sogno legittimo per un bambino... ...ma il bambino Serpico si trasformerà veramente in qualcuno che dedica la sua vita alla giustizia,accorgendosi che il marciume che ha intorno non bisogna solo tollerarlo,ma anche accettarlo.....se si vuole sopravvivere. Una lotta che vede la polizia contro "la figura del poliziotto"....un'analisi della disonestà umana,intesa a lvello genetico;universale.... Il personaggio di Frank Serpico rappresenta la coscienza umana,che se pur in minoranza,cerca sempre di prevalere su ciò che predomina....con effetti collaterali devastanti.
1974, Lumet presenta al pubblico la storia Frank Serpico poliziotto di New York che, ostacolato da un sistema corrotto, si batterà fino alla fine per poter lavorare in modo pulito lontano da "mazzette" e da loschi affari… Il tutto è tratto da fatti realmente accaduti… (Serpico poliziotto paradigmatico di una New York allo sbando abbandonò la "grande mela" per trasferirsi in Europa, precisamente in Svizzera, per allontanarsi dal pericolo rappresentato, in quel frangente, da losche vendette…)
"Serpico" è un film pesante (per le tematiche), la storia infatti è incentrata su un giovane e onesto poliziotto che non accetterà mai i "contributi" economici, all'epoca tale clamoroso quadro di corruzione esposto da Lumet nel suo film riecheggiava pesantemente nella società del tempo "marcia" non nei rioni di una malandata New York ma nel ventre, nell'organizzazione dello stato, ovvero nel corpo della Polizia!
Il film, ponendo in modo imperioso le proprie basi sull' eccentrico Serpico, diventa (quasi) un documentario screditando, esponendo a 360 gradi il "giro" poliziesco legato all' illegalità del tempo (e forse anche di oggi…).
Lumet propone dunque una sceneggiatura compatta, magari poco brillante ed intrecciata ma di grande impatto mediatico, inoltre la fotografia, le musiche, le atmosfere e il cast costellano in modo definitivo il quadro delle positività di tale prodotto cinematografico degli anni settanta. Elogiando il cast comunque è logicamente un dovere lodare (su tutti) Al Pacino in una prova praticamente impeccabile, inoltre è curatissima la sua immagine, insomma Lumet regala alla cinematografia l'ennesima icona, ovvero la figura immacolata di uno sbirro corretto e al momento giusto spregiudicato e violento.
"Serpico" resterà un film indimenticabile, nella pellicola Noto una grande serie di pregi ma (purtroppo) una serie di "difettucci". Insomma la pellicola è sotto alcuni aspetti fin troppo prolissa, inoltre la quasi assenza di azione e l'interminabile introduzione di dialoghi spinge il film sui binari della monotonia costernata da una cospicua dose di noia e (a tratti) di prevedibilità; ovviamente queste "carenze" vengono nascoste dall'importanza, dal messaggio del film che sfida, sotto l'icona dell'intramontabile Al Pacino, stato e polizia trascinando lo spettatore spesse volte in un viaggio tormentoso nel nome della Giustizia e della Onestà, concetti troppe volte violentati dalle classi alti e (pseudo) esemplari della società…
Sidney Lumet dirige un film scomodo tratto da una storia vera. La reale storia di Francisco Vincent Serpico interpretato da un formidabile Al Pacino, reduce dal capolavoro di Francis Ford Coppola ''Il Padrino'' dove interpretò Michael Corleone. Per l'attore italo-americano è il Quarto lungometraggio, mentre è il diciottesimo film diretto dal regista di Filadelfia dove vi sono numero esperienze di film girati per la televisione. Questo ''Sepico'' è una pellicola come detto scomoda e tagliente che mette in luce tutte i malaffari della polizia corrotta americana, parte con il prsupposto di essere un normale film drammatico che racconta la vita di un polizziotto dedito all'onestà e ai sani principi ma involontariamente subisce una mutazione per diventare una sorta di documentario. Il cast è più che ottimo e segnalerei oltre al già citato Pacino anche Tony Roberts, famoso per aver contribuito più volte ad avere ruoli in alcuni film del regista americano Woody Allen, difatti compare in sieme a lui In ''Provaci ancora Sam'', ''Io e Annie'', ''Sturdast memories'' e molti altri ancora. L'accusa all'abuso di potere da parte delle forze dell'ordine è plateale e il regista riesce molto bene in questo intento. Il film porta a casa due nomination per l'oscar quali miglior attore protagonista per Al Pacino e l'altra per la miglior sceneggiatura non originale. Difatti il film prende ispirazione anche dal romanzo di Peter Mass che ha riscontrato un gran successo, soprattutto in America. Una particolarità è il look da hippie da parte di Serpico, un look per passare inosservato fra la folla. Il doppiaggio di Amendola è eccezionale e ricorda quello che in breve futuro farà per Tomas Milian e il personaggio ''er monnezza''. Tutto sommato è un bel film, un velo di tensione e disgusto forse impercettibile instaura un rapporto con lo spettatore che durerà fino all'epilogo della vicenda. Dico disgusto per i fatti messi in luce dall'agente Serpico, un settore che dovrebbe risultare immacolato come quello della pubblica sicurezza invece appare uno dei meno dignitosi. Ovviamente Al Pacino non si smentisce mai e nel film di Lumet consolida la teoria che fu uno dei più grandi attori sulla piazza all'epoca. Ottima interpretazione la sua, molto nella parte e sulla stessa lunghezza d'onda con il personaggio. La storia procede ad un buon ritmo senza annoiare o risultare ripetitiva, Lumet in alcuni primi piani dimostra di saperci fare e la sceneggiature è molto buona. Dialoghi pungenti conditi da una vena polemica che a volte risultano originali ed intelligenti. Tuttavia non mi ha emozionato come mi sarei aspettato all'inizio, lo spettatore rimane distante nel seguire la storia, non ha modo di far parte del vortice di emozioni emanate dal film. In breve, non mi ha preso! Ha moltissimi pregi come pellicola e trovarvi dei difetti risulta un'impresa ardua, ma credo che quest'unica pecca sia davvero pesante ai fini della valutazione finale. Per prima cosa un film deve trasportarti, farti sentire parte integrante, ma ''Serpico'' non riesce in questo intento. Ti lascia indifferente, quasi come un documentario schierato stile Michael Moore, ti mostra i loschi affari degli agenti di polizia Newyorkese, intendiamoci, lo fa in maniera impeccabile ma sfortunatamente la pellicola non parte con l'intento di divenire un documentario. Quindi in fin dei conti ''Serpico'' risulta essere statico e non riesce a far trepidare il pubblico. Ti lascia li imperturbabile dinnanzi allo schermo ed ovviamente non è un lato positivo. Non nascondo il mio rammarico, soprattutto se di un film così si poteva fare davvero un capolavoro. Lumet non è riusito a raggiungere il livello de ''La parola ai giurati'', sono davvero avvilito nel scrivere ciò. Avrei voluto potergli dare di più, ma alla fine mi ha lasciato solamente la denuncia fatta dall'uomo, nulla più. Grende occasione che come niente, svanisce!
Unico film di Lumet a mio parere più che sufficiente!
Serpico vero poliziotto che con il viso giovanissimo di Al Pacino rappresenta la vera legge e giustizia, quella che non si fa mai corrompere ed è sempre pronta a fare il suo dovere fino alla fine.
Al Pacino gira questo film dopo aver dato una mirabile prova ne "Il Padrino" (parte 1). Qui non siamo a quei livelli anche per il diverso personaggio da interpretare ma lui ce la mette tutta e il film ne risulta più che arricchito.
Un poliziesco di denuncia che va bevuto amaro così come è!
Devo dire che questo film non mi ha per nulla entusiasmato. Molto valido nei contenuti, lo è un pò meno per quel che riguarda coinvolgimento e regia, che non mi è sembrata così particolare come leggo in qualche commento. Bravo Al Pacino, anche se io lo preferisco in altri film più recenti (tanto per citarne qualcuno: "La regola del sospetto", "L'avvocato del diavolo", "Donnie Brasco", "Carlito's way").
un bel film ma niente di particolare veramente...buona la prova di al pero la storia non intrippa come dovrebbe fare un argomento cosi complesso come la politica...comunque un personaggio davvero coraggioso ma con delle idee forse discutibili
La media dei voti di questo film mi sembra davvero esagerata, è un buon film certo ma non da 9 o addirittura da 10! La trama così come il tema non è certo originale, inoltre a mio avviso il protagonista ( a cui dà vita un pur sempre strepitoso Pacino che sorregge praticamente tutto il film) non è ben caratterizzato e Lumet non si affanna mai a spiegarcene la psicologia, l''origine della sua incrollabile onestà etc etc Rimane un film da vedere essenzialmente per Pacino, il quale offre in questo senso un''ulteriore prova della sua grandezza ( sebbene non risulti esserne l''apice). Una chicca: mi è sembrato che alcune trovate, come per es la sequenza iniziale, siano state riprese pari pari da De Palma per Carlito''s way (certamente migliore però di questo). Discreto. Per un Pacino che avrebbe meritato di meglio che l''ordianaria amministrazione di Lumet.