sette orchidee macchiate di rosso regia di Umberto Lenzi Italia, Germania 1971
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sette orchidee macchiate di rosso (1971)

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locandina del film SETTE ORCHIDEE MACCHIATE DI ROSSO

Titolo Originale: SETTE ORCHIDEE MACCHIATE DI ROSSO

RegiaUmberto Lenzi

InterpretiAntonio Sabato, Uschi Glass, Marisa Mell, Rossella Falk, Renato Romano

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia, Germania 1971
Generethriller
Al cinema nel Febbraio 1971

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Trama del film Sette orchidee macchiate di rosso

Due donne vengono uccise brutalmente da un assassino che lascia come firma una mezzaluna d'argento. Giulia, in viaggio di nozze con il marito Mario, sfugge miracolosamente a un'aggressione. Mentre il commissario Vismara comincia le indagini, Mario investigando per proprio conto, scopre un curioso legame tra le uccisioni e l'aggressione.

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Voto Visitatori:   6,44 / 10 (24 voti)6,44Grafico
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Voti e commenti su Sette orchidee macchiate di rosso, 24 opinioni inserite

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alex94  @  06/03/2023 09:45:36
   7 / 10
Un buon thriller lenziano,caratterizzato da una sceneggiatura intricata al punto giusto e dallo svolgimento reso fluente e godibile.
Non mancano le morbosità tipiche del genere e qualche scena violenta ( anche se in quantità inferiore rispetto agli standard del genere).
Cast di alto livello con tanto nomi noti del cinema di quegli anni.
Registicamente meno personale di altri lavori di Lenzi ma compatto al punto giusto.
Ingiustamente sottovalutato, meriterebbe maggior attenzione.

DankoCardi  @  24/09/2021 23:08:38
   7 / 10
Dopo aver già diretto qualche giallo un altro "terrorista dei generi" come Umberto Lenzi segue la scia dei primissimi Argento e Fulci e realizza un thriller a tinte forti. Visto oggi può sembrare il solito film su un maniaco che massacra belle donne (alcune anche nude) ma all'epoca queste pellicole avevano un impatto innovativo e soprattutto resero l'Italia la patria dei serial killer quando il cinema Americano ancora non sapeva cosa fosse il genere thriller...oggi purtroppo la situazione si è completamente capovolta. La storia è ben articolata e ritmata con un continuo coinvolgimento che fino alla fine ci tiene col fiato sospeso circa l'identità e soprattutto il movente dell'assassino, con nulla di banale o scontato. Lenzi dirige con appropriati giochi di regia e ci regala una discreta quantità di sangue. Nutritissimo anche il cast. Una pellicola a cui in quanto a suspance e tensione non manca nulla...quello che manca a noi oggi sono prodotti italiani del genere.

Serge  @  27/05/2021 17:41:10
   7 / 10
Ottimo giallo all' italiana, con una prima parte positivamente frenetica senza un' attimo di tregua, una trama appassionante e non inutilmente arzigogolata. Da riscoprire assolutamente.

Goldust  @  10/03/2021 08:59:32
   6 / 10
Un classico giallo all'italiana del periodo à la Dario Argento con in più qualche tetta al vento. Anche se la trama è più curata rispetto ad altri film di Lenzi la tensione degli omicidi non è proprio il massimo. La determinazione del protagonista Antonio Sabato ed un finale finalmente non deludente lo salvano dall'anonimato.

Alpagueur  @  18/10/2020 11:32:42
   7½ / 10
"Sette orchidee macchiate di rosso"(a.k.a. "Seven blood stained orchids") è un giallo italiano estremamente piacevole e suggestivo, dei primi anni '70. Anche allo stesso regista (Umberto Lenzi) piace questo film, ma non crede che sia il suo capolavoro. Ho visto molti dei sui lavori ("Cannibal ferox", "Mangiati vivi!", "Il Paese del sesso selvaggio", "Spasmo", "Orgasmo", "Così dolce...così perversa", "Gatti rossi in un labirinto di vetro", "Paranoia", "Il coltello di ghiaccio") ma quando ho visto questo classico degli anni '70 ho capito che Lenzi era al suo meglio in questo genere. Due donne vengono uccise brutalmente da un assassino che lascia come firma una mezzaluna d'argento con simboli e monogrammi dell'alfabeto greco (sole, mano, omega, 3 lambda, occhio...). Giulia, in viaggio di nozze con il marito Mario, sfugge miracolosamente a un aggressione. Mentre il commissario Vismara comincia le indagini, Mario investigando per proprio conto, scopre un curioso legame tra le uccisioni e l'aggressione. Tempo addietro è successo qualcosa di malvagio e ora per l'assassino sembra essere giunto il momento di vendicarsi. Questa pellicola è magistrale quasi quanto "Profondo Rosso" di Argento nel reparto suspense. Il lavoro di Argento è più stilizzato e artistico ma Lenzi non è sicuramente meno interessante o meno abile. Un paio di scene sono molto spaventose e scioccanti soprattutto se il film è visto da solo al buio...La musica di Riz Ortolani è fantastica, ma non così grande come in "Cannibal holocaust" o "La casa sperduta nel parco" di Ruggero Deodato o, soprattutto, "L'etrusco uccide ancora" di Armando Crispino, dove tocca lo zenit). In questi gialli c'è sempre una trama piuttosto confusa e non credibile, ma poco importa perché questi film non devono essere realistici; possono anche essere soprannaturali e ciò non diminuisce il loro impatto. La trama in questo film non è troppo confusa, ma durante il film avvengono molti colpi di scena. E' un film altamente raccomandato sia per i fanatici dei gialli all'italiana che per i fan dell'horror in generale. Lenzi ha diretto i suoi film cannibali più famosi solo per i soldi, quindi questi film polizieschi sono anche molto più personali e artistici. E la protagonista interpretata da Uschi Glas è incredibilmente affascinante e sexy, ed è molto carina da guardare. Anche in questo film è presente l'elemento droga e la tematica dell'omosessualità (uno dei contatti che porteranno a scovare l'assassino è contemporaneamente drogato ed omosessuale). C'è altresì da sottolineare una certa varietà da parte del killer (con gli immancabili guanti neri) nell'utilizzare armi e tecniche differenti per uccidere (come per es. un trapano come in "Omicidio a luci rosse" del 1984 di Brian de Palma, un annegamento nella vasca da bagno come la scrittrice di "Profondo rosso" del 1975 di Dario Argento, un cordino per strangolare come ne "Il gatto a nove code" del 1971 sempre di Argento, un rasoio da barbiere come in "Caramelle da uno sconosciuto" del 1987 di Franco Ferrini etc.) , cosa che renderà le indagini particolarmente complicate. E anche qui, come in "Non si sevizia un paperino" di Fulci e in "Solamente nero" di Bido, il protagonista indossa l'abito talare. Insomma una vicenda bella tosta che a mio avviso si gusta meglio ad una seconda visione. Per me, il miglior giallo di Lenzi, dopo i "Gatti rossi".

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DitaAppiccicose  @  01/10/2017 16:07:01
   6 / 10
Trama piuttosto banale, recitazione così così, solite situazioni inverosimili ( comunque meno che in altri film del genere del periodo ), solito taglio erotico in alcune scene ( anche in questo caso meno che altrove ). "Sette orchidee macchiate di rosso" è un film che riesce a strappare la sufficienza perché non ha niente di indecoroso, ma per contro non ha nemmeno nulla che lo renda interessante, soprattutto a quarantacinque anni dalla sua uscita.

dagon  @  26/09/2015 19:03:41
   6 / 10
Davvero sterminata la produzione di gialli in italia al tempo. Questo di Lenzi si inserisce più che decorosamente nel filone. Presenti pregi e difetti che si riscontrano nella maggior parte dei film del genere: qualche scena suggestiva, qualche intuizione registica non male, citazioni soprattutto di Bava... e poi inverosimiglianze e, soprattutto, finale affrettato (tanto per cambiare).

Leonardo76  @  01/01/2014 12:25:53
   6½ / 10
Film più che dignitoso che si fa ben seguire anche se una volta scoperto il movente per tutti gli omicidi cadono un po' le braccia

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ma questo accade un molti spaghetti (e non solo) thriller. Qualche omicidio fatto bene (il trapano ahia), qualche nudo qua e là e gli amante del genere sono contenti.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/10/2020 21.50.06
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  17/06/2013 17:33:00
   6½ / 10
Discreto giallo del buon Lenzi. Storia abbastanza coinvolgente, bruttino il finale.

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  14/03/2013 17:55:05
   8 / 10
A mio giudizio il miglior film di Lenzi: regia completa e sobria, senza sbafature; una storia dinamica e viva, che tiene sempre lo spettatore sulla corda; un ottimo cast, con protagonisti Antonio Sabato (meno inespressivo del solito=), la bellissima Uschi Glass e il solito efficacissimo Pier Paolo Capponi nei panni del commissario di turno, stile "I ragazzi del massacro" di Di Leo. Le ambientazioni retrò (old fashiones anni '70) sono molto suggestive; gli interni ben curati; ma soprattutto è la sceneggiatura il punto forte. Molta suspence (a mio giudizio c'è e si sente, poi che non faccia paura è un altro discorso... non è mica un horror in fin dei conti?), ottima regia con primissimi piani fantastici e bello l'epilogo.
Da vedere e molto migliore dei poliziotteschi lenziani stile "Il cinico l'infame il violento" o "Milano odia la polizia non può sparare"

baskettaro00  @  04/08/2012 21:43:51
   7½ / 10
facile scoprire l'identità dell'assassino,ma incisive le indagini che portan alla sua cattura,è un vero piacere assistervi.bellissima la mell.

CyberDave  @  12/05/2012 22:47:36
   7 / 10
Buonissimo giallo di Lenzi, un film molto semplice ma che ha sempre un ritmo incalzante e non annoia mai.
Molto belle le indagini che poco a poco portano lo spettatore a credere di aver risolto il caso e invece c'è sempre qualcosa che non quadra e ti fà ripartire da zero.
Bello il finale, abbastanza sorprendente anche se, a mio avviso, si poteva intuire.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/01/2012 17:12:44
   7 / 10
Bel giallo di Lenzi, diverso da pellicole come il coltello di ghiaccio dall'impostazione più classica, per citare un esempio. Qui la La regia è molto più audace ed alcune sequenze sono degne di nota anche se non ha la capacità visionaria dell'Argento di quel periodo. Mi è piaciuto anche l'intreccio, ben sostenuto anche da un buona scelta di cast specialmente nei ruoli secondari come la Falk e il sempre (in maniera affettuosa) viscido/bastardo Gora.

JOKER1926  @  09/07/2010 19:19:06
   7 / 10
Siamo in Italia, negli anni 70, ove si consuma palesemente la monumentale e caratteristica celebrazione del genere Giallo/ Thriller; ad ispirare le fantasie (e le perversioni) dei vari registi ci pensa con grazia, tecnica e genialità Dario Argento ma non solo…
Infatti "Sette orchidee macchiate di rosso" ha parzialmente ispirato il Maestro italiano nel suo magistrale "Profondo Rosso", insomma molti aneddoti, moltissime scene della pellicola di Lenzi saranno copiate (è forse il termine giusto) da Argento, da segnalare a questo punto uno degli omicidi iniziali de "Sette orchidee macchiate di rosso" con l'inquadratura quasi sadica degli uccellini per proseguire poi con le icone dei personaggi come il ragazzo tossico ma non solo sicuramente….

"Sette orchidee macchiate di rosso" come solito dei film del tempo presenta misteriose ed aggraziate musiche, l'unica pecca quasi sempre riscontrabile, purtroppo, è la fotografia; insomma i registi del tempo presumibilmente non disponendo di budget illimitati sprigionavano la fantasia circa la narrazione e gli omicidi e tralasciavano cast e "manutenzioni" prettamente tecniche come, per l'appunto, la fotografia.
Comunque sul piano del contenuto il film di Umberto Lenzi procede molto bene, sceneggiatura gagliarda, quasi mai banale (e non è facile); tutto sommato la narrazione è molto positiva, all'inizio del film da evidenziare la serie degli omicidi poi la pellicola si snocciola vorticosamente, tremendamente fra mille intrecci che quasi mandano in tilt lo spettatore (ed è una pellicola del lontano 1971!), in pratica questo film deve essere seguito attentamente, regia meticolosa che infarcisce il suo prodotto con molte sfaccettature, qualcuna brillante altre un po' meno.
Le incongruenze (madre di questo genere) ci sono, in linea di massima nascoste dalle vibranti e varie dinamiche del film.
Il finale è globalmente positivo, ma ciò che impressiona in questo bellissimo Thriller è la capacità del regista di nascondere l'identità del killer fino alla fine introducendo quasi chirurgicamente personaggi su personaggi e inebriando la mente del pubblico e questo è forse uno dei pregi cruciali oltre allo sbalorditivo ritmo, sempre alto, che rende "Sette orchidee macchiate di rosso" un nobile film meritevole di visione; evidentemente non apprezzato fino in fondo, poco conosciuto e orrendamente deprezzato.

5 risposte al commento
Ultima risposta 09/07/2010 22.15.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  17/02/2010 18:45:21
   6½ / 10
Un thriller di Lenzi tutto sommato soddisfacente, non si parla di classe stile Argento e compagnia varia, ma per quello che ho visto tutto sommato si lascia vedere. L'impatto all'inizio del film e stato molto buono, scene realizzate con l'utilizzo del buio che affascinano molto e colpiscono, poi si lascia vedere e non cade nel banale, alcune sequenze degli omicidi sono fatte discretamente e soddisfano alla grande. Infine il finale cerca di finire con il botto, ma forse un finale un pò diverso sarebbe stato più carino. Guardabile.

GodzillaZ  @  29/10/2009 13:19:07
   6½ / 10
Tutto ok, il film è equilibrato e tutto funziona abbastanza bene direi.
Purtroppo però risulta un pò anonimo e poco emozionante rischiando di annoiare.
Bello ma pensavo meglio.

phemt  @  08/07/2009 12:28:42
   7 / 10
Giallo dei primi seventies interessante ed intrigante, argentiano ma non troppo con una sceneggiatura che acchiappa anche se manca un po’ di suspance e la tensione non sempre sembra essere perfettamente calibrata…

Buono lo spunto alla base del film, il movente è più sensato che in altre occasioni, Lenzi è attento e si adegua senza farsi notare più di tanto, non mancano un paio di belle ragazze e il ritmo è abbastanza sostenuto e il film non annoia affatto…
Ottima la scena nell’ospedale psichiatrico, peccato che la tensione non sia sempre costante e peccato per un finale abbastanza blando che poteva essere gestito in maniera sicuramente migliore…

Comunque consigliato agli appassionati del genere!

DarkRareMirko  @  08/03/2009 15:52:31
   7 / 10
Molto buono ed originale lo spunto iniziale, che ha a che fare con l'omissione di soccorso, ma finale troppo ingarbugliato, visto che si passa da un presunto assassino all'altro, confondendo non poco lo spettatore.

Esclusion fatta per questi elementi, il film si riesce a seguire abbastanza bene, visto che la sceneggiatura è ben curata.

Vero, non tantissima tensione, ma confezione piuttosto curata con buona regia, interpreti senza infamia e senza lode e score musicale di Ortolani ottimamente realizzato.

Già, Lenzi coi thriller ci sapeva davvero fare, almeno più che con i cannibal.

Da vedere.

HGWells  @  13/03/2008 21:23:25
   7 / 10
Tra i gialli di Lenzi è il più interessante. Non è meraviglioso, però ha un suo fascino, che soltanto gli amanti del thrilling all'italiana possono cogliere appieno. Tra i vari difetti il peggiore è la quasi totale mancanza di tensione, che in un film del genere è uno degli elementi fondamentali; va beh, a rimediare ci pensano alcune scene interessanti e innovative, tra cui è ben sistemato l'omicidio con il trapano. Buona interpretazione generale. Belle le musiche di Ortolani.
Consigliato solo ai fan del giallo anni '70.

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